02-10-2014, 18.36.57 | #1801 |
Cittadino di Camelot
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Annuii...posi il vassoio in una saletta, non mi sembrava il posto adatto una sala di comando per prendere il the.
Uscii sul ponte, vi era un vento leggermente fresco e lentamente salii sulla sala di comando.."Milord Guisgard..siete qui? Vi ho preparato il the, non mi sembrava il caso di portarvelo qua..e non siate preoccupato..rilassatevi ora". E mi feci più avanti per vedere se era veramente li...forse mille dubbi lo tormentavano, ma non era il solo.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
02-10-2014, 18.43.07 | #1802 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Naturalmente.” Disse l'ufficiale ad Elisabeth. “Sarete ospitati sulla nostra nave. Venite, prego, la lancia ci sta aspettando.” Guardò poi i suoi uomini. “Raccogliete tutti i documenti e le cose preziose a bordo di questa nave. Poi la lasceremo andare alla deriva.”
Fece poi cenno ad Elisabeth e a Nettuno di seguirli. Scesero sulla lancia e raggiunsero la nave ammiraglia. Sullo scafo vi era scritto il nome “Regina d'Afravalone”. E una volta a bordo furono condotti dal capitano. “Capitano Velv...” bussando ad una porta l'ufficiale che era con loro “... a bordo di quella nave vi erano solo quest'uomo e questa donna.” Indicando i due naufraghi al capitano. Era questi un uomo di bell'aspetto, dai lunghi capelli neri e lo sguardo cupo.
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02-10-2014, 18.59.52 | #1803 |
Disattivato
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Non so dire che cosa urlai.
Tutto accadde in fretta, sotto i nostri occhi. Per un momento mi parve di sprofondare, che la terra tremasse sotto i miei piedi. E forse tremava davvero. La mia nave, la mia nave.. i miei ragazzi. Pregai che fossero già scappati, anche se ero furiosa con loro non volevo la loro morte. Ma la sua sì. Lenta e dolorosa, possibilmente per mano mia. "La pagherai.." mormorai tra i denti "La pagherai per questo.." quasi potesse sentirmi bisbigliare. La mia Hydra, la mia nave, la mia casa.. "Maledetti.." imprecai "Maledetti..". |
02-10-2014, 19.23.10 | #1804 |
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Altea entrò nella Sala dei Comandi, illuminata da diversa lampade che rilasciavano bagliori policromi.
Vide allora tre figure in piedi davanti ad un tavolo, che fissavano una mappa semi cilindrica alla parete. “Attraverso la Stella del Nord” disse Guisgard ai suoi due compagni “finiremo per tracciare una latitudine troppo larga... direi di fissare la rotta seconda la Cintura di Orione...” “Bene.” Annuì Palos. Poi, alla voce di Altea, i tre si voltarono verso di lei. “Oh, siete benedetta.” Sorridendo il presunto impostore. “Portate da bere a tre poveri assetati.” Rise Palos. Ed anche Irko annuì. I due presero così ciascuno una tazza di tè e alcuni di quei biscotti. “Bene, allora fissiamo la rotta stabilita.” Annuì Guisgard. “Ora fate pure una pausa, ma poi dopo sotto a lavorare.” I due ringraziarono con un cenno del capo. “Beh, io preferisco prendere il te sul ponte di comando.” Fece Guisgard. “Lo gusterò fissando il cielo cupo. Almeno avrò qualcuno col mio stesso stato d'animo.” Aggiunse ironico. “Mi fate compagnia, milady?” Chiese poi ad Altea.
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02-10-2014, 19.28.25 | #1805 |
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Sotto i loro occhi l'albero maestro dell'Hydra si spezzò, per poi cadere in mare.
“Ci vendicheremo, capitano...” disse con astio Emas a Clio “... ci vendicheremo...” Ma proprio in quel momento la prua della nave di Picche cominciò ad aprirsi, fino a mostrare lo spaventoso mortaio che aveva affondato il Gozocuda di Barbaleone. “Preparatevi, stanno per colpirci!” Gridò Vivas. “Tutti al riparo!” Urlò Emas. “Tutti a terra!” Poi un sordo boato. Alcuni secondi e una terrificante esplosione avvenne sulle mura della fortezza. Un colpo tremendo che fece sussultare la torre e che diffuse nell'aria decine e decine di detriti fatti di pietrisco e frammenti di malta secca. Poi un muro di polvere, denso e scuro, avvolse tutti loro. “State... state tutti bene?” Dopo un po' la voce di Emas che tentava di sollevare la testa. “Siete tutti interi?” “Si, credo di si...” guardandosi intorno Vivas “... sono pieno di polvere e detriti, ma sto bene... Cid? Ci sei?” “Si...” tossendo il ragazzino “... si!” Erano tutti salvi. Il colpo, raggiungendo le mura, aveva solo scalfito la robusta costruzione, sollevando tanta polvere e qualche detrito piccolissimo.
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02-10-2014, 19.37.23 | #1806 |
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La stanza si illuminò e vidi non era solo..stava segnando la rotta da prendere verso Nolhia immaginavo...solo non era una rotta marina ma celeste sembrava.
Rimasi a guardare la mappa...i tre iniziarono a ironizzare come sempre ma sorrisi..per fortuna ero benedetta. "Sul ponte di comando milord?" dissi sospirando "allora vado a prendere il vassoio nella saletta dove l'ho posato..certo vi farò compagnia..a meno che voi non temiate la mia presenza" dissi ironicamente. Ritornai nella saletta e presi il vassoio e lo raggiunsi..mi stava prendendo in giro o faceva sul serio ma dovevo usare indifferenza. Posai il vassoio su un tavolo di legno intarsiato.."Prego milord Guisgard..ditemi cosa vi preoccupa? Il viaggio o altro? Devo dirvi pure io sono cupa come questo cielo ma di carattere..solo con poche persone mi apro..quelle che mi mostrano il loro affetto e la loro vera stima verso me" e lo guardai notando, appunto, una certa inquietezza nei suoi occhi.
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02-10-2014, 19.58.41 | #1807 |
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Guisgard e Altea salirono sul ponte di comando, per poi entrare in una piccola saletta semiaperta, racchiusa da grosse vetrate.
Il presunto impostore indicò due sfarzosi seggi in pelle e con un cenno della mano pregò la dama di accomodarsi. E lo stesso fece lui. Presero così il tè in quel piccolo ambiente, che permetteva loro, attraverso le vaste vetrate, di poter osservare lo sterminato cielo che stavano attraversando. “Si, anche il cielo sembra essersi incupito...” disse piano il Taddeide, sorseggiando poi del tè “... e vi prego, smettete di chiamarmi milord... lo fanno tutti, ma non sono signore di nulla... non ho un regno, né una terra...” posò la tazza su un pregiato tavolino in ebano “... spero solo che Nolhia ci dia buone notizie...” sussurrò pensieroso “... ma ditemi di voi...” voltandosi a fissarla ed accennando un lieve sorriso “... parlate... parlate di ciò che più vi aggrada... è tanto tempo che non mi fermo a parlare con una ragazza...” Ma proprio in quel momento arrivò qualcuno. “Oh, capitano!” Esclamò Yolanda. “Che bello quassù!” Guardandosi intorno. “Si possono quasi toccare le nuvole! E che buon profumo di tè! Me ne versi un po' anche a me, Altea? Sei così brava come donna di servizio!” Per poi sedersi accanto a loro.
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02-10-2014, 20.14.25 | #1808 |
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Guisgard mi portò in una saletta e mi sedetti vicino lui su uno sfarzoso seggio e sorrisi quando mi disse potevo chiamarlo col suo nome, mi rabbuiai leggermente quando proferì era senza regno e titolo..no..lui lo aveva quel titolo e lo avrebbe mostrato a tutti.
Quando mi chiese di parlare di me rimasi stupefatta, forse un pò mi irrigidii poichè non avevo molta confidenza con lui ma capii voleva conoscermi meglio. "Davvero? E' da molto non parlate con una ragazza...allora sono fortunata ad esserlo dopo tanto tempo..avete ragione, Guisgard, non sappiamo nulla di entrambi" stavo continuando quando a sorpresa entrò Yolanda..pensavo fosse scesa dal veliero. Posi la tazzina e la fissai severa.."Non sono una donna di servizio..a dire il vero, ero stata invitata qui da Guisgard, strano..hai perso le buone maniere insegnate a corte, Yolanda? Se vuoi del tè puoi trovarlo in cucina, è ancora caldo e Champenuan ti indicherà dove sono le tazzine." Mi voltai verso Guisgard sorridendo e facendogli l' occhiolino.."Dunque parlare di ciò che più mi aggrada" sentivo la presenza minacciosa di Yolanda dietro me, speravo non mi strozzasse ma mi feci seria "voi pensate, Guisgard, esista il Vero Amore? Io ho appena rifiutato una proposta di matrimonio..dal capitano Velv..poichè mi ero illusa, pensavo di amarlo..secondo voi come si fa a capire quando si prova il vero amore?" e lo guardai negli occhi e osai maliziosamente "ad esempio..guardandovi ora nei vostri occhi mutevoli come il cielo e il mare sento il mio cuore battere forte..pensate mi stia innamorando di voi?".
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02-10-2014, 20.21.12 | #1809 |
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Alzai gli occhi su Emas, sorridendo appena.
“E’ soltanto Clio, ormai…” lanciando una breve occhiata alla mia nave distrutta “Serve una nave per essere un capitano..”. Ma poi la nave di picche sfoderò l’immenso cannone, e lo puntò sulla fortezza. Un attimo, un istante di terrore. Macerie, pietre, un gran polverone. Ma niente. Non erano riusciti a scalfire le mura. “Non hanno altra scelta, devono avvicinarsi per forza..” urlai, tra il frastuono “Teniamoci pronti a contrattaccare…”. |
02-10-2014, 20.43.22 | #1810 |
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Nel discutere sopra il Poema Cavalleresco, Torquato Tasso scriveva che essere cavaliere non è un privilegio, né un dovere e neanche un diritto.
Non è appartenere ad una classe sociale e neppure una missione. Essere cavaliere è una vocazione. La vocazione a difendere il Bene combattendo il Male. Ma mentre tutti possono combatterlo, pochi sanno davvero riconoscerlo. Santa Caterina da Siena raccomandava, nell'atto di scacciare i demoni, di non fermarsi ad ascoltarli o a parlare loro. Il demone usa mischiare la verità con la menzogna, descrivere il nero attraverso il Bianco per confonderci ed illuderci. Riconoscere le forze del male è il primo passo per debellarle. E il cavaliere è colui che sa dunque riconoscere il male, per poi vincerlo. Galvan fissava quell'uomo, in attesa di una sua risposta, mentre Belven e Jone assistevano a quella scena stando più indietro, quasi in disparte. Eppure i loro occhi erano attenti. “L'ho veduto” disse l'uomo a Galgan “qualche giorno fa... era giunto da lontano diceva ed andava in cerca di un notaio... infatti mi spiegò che gli occorreva un riconoscimento per un certo atto, col quale poteva prendere possesso di una dimora...” “E tu l'hai indirizzato da messer Le Clear, giusto?” Fissandolo uno dei presenti. “Si...” annuì l'uomo “... è l'unico notaio che conosco...” tornò a guardare Galgan “... vive dopo questo villaggio, in una vecchia villetta nel cuore della boscaglia.”
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