14-07-2011, 16.23.05 | #1851 |
Cittadino di Camelot
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Esitai.
"Lasciatemi qualche minuto..." mi sedetti, stringendo la testa tra le mani e massaggiando le tempie. "Ho bisogno di un attimo di silenzio per far cessare questo fragore..." gli feci cenno di lasciarmi sola. Non appena quello se ne fu andato, mi precipitati verso il libro e lessi la lettera. Poco dopo ero fuori di lì, pronta a risalire in superficie.
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14-07-2011, 19.28.39 | #1852 |
Cittadino di Camelot
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Sayla... Sayla... Sayla! Vieni?
Sentii una voce chiamarmi e mi svegliai di soprassalto, fuggendo da quello strano sogno. "Chi... chi mi chiama?" sussurrai sbadigliando. Ci volle qualche minuto prima che realizzassi che era Morgan a chiamarmi dal giardino. Mi alzai dal letto e, ancora in camicia da notte, mi diressi alla finestra e la spalancai. Una leggera brezza mattutina mi scompigliò i lunghi capelli rossi. "Arrivo, Morgan! Aspettami..." In un angolo del giardino, scorsi Lady Layla, che mi fissò con sorpresa. Ora sei sorpresa, strega? Sei in pericolo ora... Se Morgan sa qualcosa, lo saprò presto anch'io! Richiusi la finestra, mi lavai e mi vestii con un lungo vestito verde brillante, che trovai nell'enorme baule ai piedi del letto a baldacchino. Dopo essermi anche legata i capelli con un nastro dello stesso colore dell'abito, scesi le scale a passo svelto e mi diressi in giardino. Era davvero un posto magnifico. Molti bambini correvano da tutte le parti; vidi uno di loro accarezzare un pony. Morgan... "Hey! Ciao, Morgan, lui dev'essere Behm..." dissi raggiungendolo e accarezzando piano la criniere del pony. "Ti va di presentarmi anche i tuoi amichetti o preferisci che giochiamo solo io e te?" Iniziai a guardarmi intorno, c'erano davvero tutti. Lho se ne stava in un angolo a fissare Lady Layla che sorvegliava i bambini, mentre Luna e Nishuru stavano dalla parte opposta a "chiacchierare"... Mancano solo Icarius e Talia. Chissà se il duca ha deciso di affrontare la Dolorosa Costumanza... Ma, anche se vincesse, Layla farebbe tornare la memoria a Lady Talia? Poco dopo vidi Lady Talia ed Icarius, accompagnati da Schezan, avvicinarsi a Layla. "Scusa, Morgan. Torno subito..." dissi al piccolo. Mi avvicinai all'Arciduca e alla moglie e m'inchinai. "Buon giorno, Nobile Taddei." dissi rivolgendomi ad icarius. "Buon giorno anche a lei, milady! E' una giornata fantastica, non vi pare?" rivolgendomi poi a Talia. "Milord, appena avrete un poco di tempo vorrei parlarvi, in privato. E' una cosa importante..." sussurrai piano ad Icarius. Spero accetti. Ma che cosa gli dirò? Che domattina parto, perchè sono scaduti i tre giorni e che lo abbandono qui? Ma d'altronde io non gli servo a niente... Dopo quella triste scoperta mi allontanai e tornai da Morgan, per mantenere la mia promessa: dovevo ancora giocare con lui e Behm.
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15-07-2011, 02.04.37 | #1853 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Verrei con voi ovunque, milady…” disse Icarius prendendo la mano di Talia.
I due, preceduti da Shezan, giunsero davanti al palazzo, dove lady Layla li stava attendendo. Nel vedere l’Arciduca ebbe un sussulto. “Ti avevo detto di condurre da me solo lady Yelia!” Richiamando l’eunuco. “Mia signora, è stata vostra sorella a chiedere a lord Icarius di seguirci.” “Milady, avevamo un discorso in sospeso noi due…” disse Icarius a Layla “… riguardava quella misteriosa prova…” “Vi ho spiegato come stanno le cose.” Con astio la donna. “Cos’altro pretendete di sapere?” “La prova…” mormorò “… in cosa consiste veramente?” “E’ una sfida, milord.” Rispose la donna. “La vita di un uomo è sempre contrassegnata da sfide.” “Già, vero…” Layla accennò un sorriso. “Se riuscissi a superare quella prova, potrei poi avere la mano di vostra sorella?” “Si, se la supererete come mio campione.” “Accetto.” Layla lanciò uno sguardo compiaciuto a Shezan, che subito rispose con un lieve cenno del capo. “Bene, milord…” sorridendo Layla “… allora affronterete la Dolorosa Costumanza come mio campione… e se riuscirete nell’impresa io sarò sciolta dal mio antico voto e Yelia potrà divenire vostra moglie.” Icarius fissò Talia sorridendole. “Affronterete la Dolorosa Costumanza molto presto…” fece Layla. “Quando?” “Per voi la prova avverrà fra tre giorni.” “Perché non subito?” “Perché così è deciso.” Rispose la donna. “Ora lasciatemi sola con mia sorella, per favore.” Icarius allora baciò la mano di Talia e la fissò con un sorriso volto a tranquillizzare la ragazza. “Spero di rivedervi stasera…” le sussurrò, per poi andar via. “Sciocco innamorato!” Esclamò infastidita Layla appena il taddeide le lasciò sole. “Innamorarsi è un dramma, ma morire per amore è una beffa!” Shezan sorrise annuendo a quelle parole della sua padrona.
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15-07-2011, 02.25.16 | #1854 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Morgan mostrò a Sayla il suo pony e poi presentò alla ragazzina gli altri bambini.
“Lei era con quel cavaliere.” Disse uno di loro. “E quel cavaliere è cattivo.” “No, non è vero.” Rispose Morgan. “Io ho parlato col cavaliere e non è cattivo.” “Tu cosa ne sai? Lady Layla dice che quelli come lui sono tutti cattivi.” “Non è vero.” Replicò di nuovo Morgan. Si voltò poi a fissare Sayla e sorrise. “Lei è Sayla.” Presentandola agli altri. “Io sono una principessa.” Disse una bambina avvicinandosi a Sayla. “Sai che da grande sposerò un principe?” In quel momento alcuni valletti si avvicinarono con dei molossi e questi subito cominciarono a ringhiare verso Sayla. “No, buoni.” Accarezzandoli Morgan. “Fate i bravi, su. Tranquilla non ti morderanno.” Rivolgendosi a Sayla. “Ti piace Behm? Sai, lui è un buon amico… mi spiace solo che resterà solo quando finirà l’Estate…” “Si, perché Morgan morirà!” Esclamò uno dei bambini. Morgan annuì. “Dovrò farlo andare via da questo posto…” mormorò fissando Sayla “… lady Layla ha detto che quando io non ci sarò più non vorrà più vedere Behm perché le ricorderà la mia morte.” Il bambino sospirò. “Vuoi prenderlo con te Behm?” Chiese a Sayla. “Così sarà al sicuro.” In quel momento arrivò Icarius. “Volevi parlarmi, Sayla?” Domandò alla ragazzina. “Il cavaliere…” sussurrò la bambina sottovoce agli altri. “I valletti di lady Layla hanno detto che affronterete la prova, vero?” Chiese uno dei bambini a Icarius. L’Arciduca non rispose, per poi volgere lo sguardo verso il verziere e quell'inquietante fila di lance conficcate nel terreno, simbolo di ciò che restava della misteriosa Dolorosa Costumanza.
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15-07-2011, 03.09.27 | #1855 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Signore, ancora una volta i nostri destini si incrociano su una strada che sembra essere ormai obbligata per entrambi.
Lord Cimarow ed i suoi propositi di ribellione sono affogati nel medesimo sangue ed anche Capomazda vive ormai i suoi ultimi giorni. Io sento questa guerra come non più mia e l’unico mio proposito è quello della vendetta. Per i miei uomini continuerò l’assedio e ripagherò la loro fedeltà con l’oro dei Taddei e le donne della loro città. Per me invece solo un nome. Il nome di un cavaliere. Un cavaliere tanto abile da uccidere il mio più valente guerriero, quanto vile nell’infilzare una donna. Quel cavaliere reca nome Guisgard e lo reclamerò sotto le mura di Capomazda, proprio come Achille reclamò la vita di Ettore. E saranno le genti di Capomazda che lo consegneranno, quando proporrò uno scambio che quel cattolicissimo popolo non saprà e potrà rifiutarmi. Lo scambio di un bambino per un cavaliere. Confido nel vostro buon senso, signore. Fate in modo che quel Guisgard mi venga consegnato senza indugio, così da risparmiare la vita di un innocente e quella dell’intera città. Se Guisgard invece non mi sarà consegnato, non mi accontenterò più solo dell’oro e di qualche donna per i miei uomini, ma raderò al suolo l’intera città, cancellandone ogni segno di fama e religiosa virtù. E voi, mio signore, vi ritrovereste poi a regnare sul nulla.” Sir Gouf, Cavaliere del Gufo. Letta la lettera, Melisendra lasciò quel luogo e tornò in superficie. Era un nuovo giorno. Un nuovo giorno nel quale erano sempre più vive le inquietudini e le paure per la minaccia che attanagliava Capomazda ed il suo mondo.
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15-07-2011, 11.10.42 | #1856 |
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Ascoltai i bambini discutere su lord Icarius, mentre accarezzavo la folta criniera di Behm; poi decisi di intervenire.
"Il Cavaliere di cui state parlando non è un uomo cattivo. C'è miglior uomo di uno che supera mille ostacoli e giunge fin qui, solo per amore? Prima di giudicare, bambini, dovreste conoscere le persone, non potete basarvi solo su ciò che vi dice Lady Layla..." dissi guardando Morgan. I bambini stettero per poco in silenzio, stupiti forse dal mio intervento, ma tornarono subito a chiacchierare. Una bimba mi disse che era una principessa e che da grande avrebbe sposato un principe. "Sono al vostro servizio, milady!" dissi rivolta alla bambina, accennando un inchino. Poco dopo arrivarono alcuni valletti che portavano al guinzaglio quelli che avrei scoperto essere dei molossi. Quando li vidi mi allontanai in fretta, non avevo mai visto quelle belve! Ma anche se i valletti mi assicurarono che non mi avrebbero morso rimasi a distanza di sicurezza. Poi la macabra scoperta. "Cosa? Come Morgan morirà?" guardai il piccolo, preoccupata e triste; ma lui sorrideva come sempre. Lo sapeva già. Ma come si fa a sapere quando si morirà? "Lady Layla ti ha detto questo? E' stata lei a dirti che morirai quando finirà l'estate?" gridai con rabbia, ma cercai di trattenermi il più possibile, quei molossi mi facevano davvero paura. "Comunque, no. Mi dispiace Morgan, ma non posso prendere Behm con me. Non avrei abbastanza soldi per nutrirlo e nemmeno un posto dove tenerlo...". Ma come si fa a dire un bambino quando morirà? E' solo un bambino! In quel momento arrivò Icarius e i bambini tornarono a parlare di lui e dissero qualcosa a proposito della Dolorosa Costumanza. "Si, vorrei parlarvi in privato..." dissi dirigendomi nelle mie stanze. Quando entrammo chiusi la porta a chiave e fissai il duca negli occhi. "Quindi, se ho ben capito, affronterete la Dolorosa Costumanza... Purtroppo credo che non riuscirò a vedervi, sapete io..." esitai. Avrei potuto trattenermi ancora qualche giorno, no? No. "Avrei voluto dirvelo prima, ma non ne ho mai avuta occasione. Domattina io, Luna e Nishuru partiremo. Dobbiamo tornare a Capomazda. Ricorderete che ho una missione... A meno che a Voi non serva prima un mio favore. Credo di essere ancora in debito con Voi..." Ero triste. Non voglio andarmene... Oh, vi prego Icarius, chiedetemi qualcosa, qualunque cosa! Il Cavaliere del Gufo potrà aspettare ancora...
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15-07-2011, 12.19.05 | #1857 | ||
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Citazione:
Icarius mi sorrise... era tranquillo, o almeno così appariva... Io invece non lo ero: avevo visto un cavaliere morire in un solo istante in quella prova, avevo visto sterminate file di lance simboleggiare tutti i cavalieri periti in quell’impresa e il pensiero che ad Icarius potesse toccare la stessa sorte, e per causa mia, mi terrorizzava... Lo fissavo, incapace di parlare, incapace di dar voce ad un sentimento... Citazione:
I miei occhi lo seguirono mentre si allontanava. Poi le parole gelide di Layla e il sorriso sarcastico di Shezan, che colsi con la coda dell’occhio... Mi voltai, quindi, verso la donna e la fronteggiai a testa alta... tremavo di indignazione. “Perché desideri tanto che muoia?” chiesi, la mia voce era bassa e tagliente. Portai, quindi, di nuovo le mie mani sul ciondolo che avevo al collo e di nuovo feci scattare il meccanismo, mostrando quella preziosa miniatura a Layla... “Guarda!” ingiunsi in un tono secco, mentre ogni incertezza e ogni titubanza spariva e la mia voce si faceva sempre più grave “Guarda cosa nasconde il mio ciondolo! Tu lo sapevi, non è vero? Mi hai mentito, Layla! Mi hai mentito fin dal primo giorno! Perché?” La fissai ancora per un istante, i miei occhi non erano mai stati tanto scuri, inesorabili, inclementi... “Layla... sto per farti una domanda alla quale gradirei tu rispondessi, e ti avverto che non te lo chiederò di nuovo... ora dimmi, sorella... io sono sua moglie?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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15-07-2011, 14.51.26 | #1858 |
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Non ero sorpresa. Era esattamente ciò che mi aspettavo.
Non c'era tempo per la disperazione. Dovevo farmi venire un'idea per trovare la spada. Avrei lasciato le emozioni in un angolo piccolo e oscuro del mio animo, altrimenti mi sarei afflitta e disperata senza arrivare a niente. Avevo abbandonato le mie paure e le mie remore ormai, perché la paura non conduce da nessuna parte. Mi sentivo ancora stanca e fiaccata dalla nottataccia. Col tempo sarebbe passato tutto. Girovagavo per le strade, da sola, senza sapere più dove andare. Mi lasciai cadere, esausta, vicino a una fontana e mi gettai dell'acqua fredda sul volto. L'acqua gelida era piacevole e sperai mi schiarisse le idee.
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15-07-2011, 15.19.01 | #1859 |
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Icarius fissò Sayla, mentre un velo di tristezza scese sul suo sguardo.
I suoi occhi divennero come opachi, freddi, quasi spenti. “Perché, Sayla… anche tu vuoi andare via…” disse chinando il capo. “Fendere l’acqua con la spada? Ma perché, maestro?” Chiese Icarius mentre la corrente del fiume faceva di tutto per fargli perdere l’equilibrio. “Devi dominare gli eventi con la tua spada…” rispose il maestro“... essa, in battaglia, è la tua sola compagna… perché, ricordalo, un eroe quando lotta col nemico è sempre solo.” Quel ricordo, sconosciuto, ignoto, inspiegabile, attraversò la sua mente in un istante che parve infinitesimale. Si massaggiò la testa, ma un momento dopo non vi era più traccia di quell’immagine e di quelle voci lontane. “Sayla…” tornando a fissare la ragazzina “… anche tu vuoi andare via…” ripeté l’eroe “… com’è triste ed assordante la solitudine… ho perso tutto… e forse tra qualche giorno perderò anche la vita… se anche tu mi abbandoni non mi resterà veramente più nulla… per la donna che amo non ho un volto, né un nome… e per me stesso neanche un passato… se tu partirai davvero, io sarò ancora più solo in tutto questo… solo ad affrontare gli oscuri incanti di questo luogo… e solo all’appuntamento con la morte che mi attende in quel verziere…”
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15-07-2011, 15.39.57 | #1860 |
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Layla fissò prima il ciondolo e poi Talia.
“Quel volto non vuol dire nulla…” disse sorridendo, quasi beffarda “… un volto è tanto importante? Lo credi davvero?” Rise. “Potrei mostrarti anche io un volto.” Continuò. “Un volto che fisso ogni notte prima di chiudere gli occhi e che mi ritrovo a guardare prima ancora che il Sole giunga ad illuminare ogni nuovo santo giorno di questa straziante ed insopportabile eternità!” Si voltò verso una delle finestre. “Si, voglio che muoia!” Esclamò. “Che muoia soffrendo! E così sarà! Perché il male si ripaga col male! L’odio con l’odio e la morte con la morte!” I suoi occhi erano stravolti ed il suo respiro agitato. “Voglio una promessa prima che tu parta per Sygma…” disse Layla. Lui la fissò. “Voglio che tu mi insegni a tirare di spada...” “Perché?” “Perché dovrò difendere il mio amore...” “Da cosa, Layla?” “Da chi vorrà strapparmelo…” rispose lei “… giurami che lo farai…” Quel ricordo attraversò lo sguardo di Layla per un istante, per poi perdersi nell’infinito e meraviglioso azzurro dei suoi bellissimi occhi.
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