13-07-2013, 03.51.01 | #1871 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Gem guardò verso i posti dove erano seduti Guidox e Giacomo.
“Già...” disse poi ad Elisabeth “... davvero affollato questo luogo... e tutti sembrano fare a galla per venirci a fare compagnia...” aggiunse sarcastico. “Cosa avete da chiacchierare tanto, voi due?” Fissandoli Solder, che si era seduta accanto a loro. Ma un attimo dopo, sporgendosi in avanti, Guidox li chiamò. “Non sapevo vi interessassero le nostre tradizioni.” Disse. “Altrimenti vi avrei fatto avere un invito ufficiale. Lasciate che vi presenti messer Giacomo il Nero...” indicando l'uomo che era con lui “... questi sono messer... perdonate, non rammento i vostri nomi in questo momento...” “Gem ed Elisabeth.” Fece Gem. “Si, già...” annuì Guidox “... e la vostra amica?” Fissando Solder. “Sono in realtà” disse questa “la sorella di Elisabeth. Siamo inseparabili. Vero, sorellina?” Sorridendo ad Elisabeth, ma attenta a farle un cenno come a dirle di non tradirsi. Ma proprio in quel momento si udì un solenne e prolungato squillo di trombe. La cerimonia di apertura del Palio stava cominciando. Iniziarono a passare in rassegna tutti i cortei delle varie contrade, con valletti e stendardi. E al centro di ogni corteo c'erano i cavalieri, campioni di ciascuna contrada. E il pubblico li incitava e li invocava con ardore.
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13-07-2013, 03.57.25 | #1872 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole di Clio, Yrko si voltò di scatto e la vide.
La ragazza, dai lunghi capelli scuri ricci e gli occhi azzurri, se ne stava a fissare un punto indefinito di quello scenario, assumendo un'aria, agli occhi dell'uomo, intrigante e seducente. “Molte donne sono delle oche” disse Yrko avvicinandosi a lei “degne solo di essere attratte dal lezzo causato dalle parole dei villani. Fortunatamente non tutte sono così plebee..." sorrise "... il mio nome è Yrko di Bumin, damigella...” prendendo la mano della ragazza e baciandola “... campione dell'Aquila... vi va di assistere al Palio da uno dei posti destinati alle personalità più importanti? Come i Podestà, i Cancellieri, i Consiglieri, i Magistrati e le madrine...” In quel momento Clio fu scossa dalle trombe che sancivano l'inizio della cerimonia d'apertura.
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13-07-2013, 21.28.31 | #1873 |
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" Già...quando speri che ci sia il nulla intorno a te...guarda caso c'e l'immensità dei popoli che ti riconosce......Spero che che ci venga qualcosa in aiuto...Solder mi sta soffocando solo con la sua presenza......".....ed eccola Solder che si insinuava tra me e Gem.....avevo l'istinto omicida più forte che sia mai capitato al più grande omicida...avrei voluto strangolarla con le miei stesse mani.....e quando stavo per assaporare questa scena che si era fatta viva nella mia mente.....Guidox ci chiama..." Devo dirle che ho sempre amato queste tradizioni e non sono mai riuscita a viverne una dal vero...oggi deve essere la mia giornata fortunata......Messer Giacomo il Nero....sono felicissima di fare la vostra conoscenza........perdonate la mia mancanza Guidox ...lei e' Solder....la mia sorellastra.......già.... figlia di letto diverso di mio padre....mi e' stata lasciata in eredità alla sua morte......c'e' chi eredita Castelli....io ho ereditato lei......."....il palio ebbe inizio...fantastico......i colori i cavalli bardati...le dame e i Cavalieri....." Gem...sapessi quanti libri ho letto....e quanto la mia mente ha fantasticato.......siamo veramente qui......".........ero cosi' emozionata...che respiravo appena...al diavolo Solder.......quella era magia.....
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13-07-2013, 23.21.45 | #1874 |
Cittadino di Camelot
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Avevo capito...mi sarebbe rimasta la cicatrice ma se il buon Dio mi avrebbe fatto tornare nel 2013 un buon chirurgo estetico e plastico avrebbe rimediato.
Guardai stupita Steno.."Ma mi state prendendo in giro? Se è la prima cosa che vi ho chiesto prima..eh che solo..si insomma" lo guardai con aria attenta ricordando ciò che avevo detto alla guardia in giardino e forse si era rinsavito e raccontato tutto.."Io..si ero proprio in giardino perchè mi sembrava di averlo visto assieme a una altra dama e mi prese un attacco di gelosia". Sorrisi lievemente.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
15-07-2013, 00.12.50 | #1875 |
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Sorrisi.
Aveva abboccato. "Oh, so bene chi siete, mio signore..." Dissi guardandolo negli occhi "..ma evidentemente voi non sapete chi sono io, o meglio, come sono.. Sembrerebbe un'offerta allettante la vostra, ma purtroppo per voi ho udito benissimo che avete perso la vostra madrina.." Mi avvicinai di un passo. "Non mi avrete mica preso per un banale rimpiazzo, vero?" Soggiunsi con un finto broncio, per poi scuotere la testa. "No, mi dispiace..." Dissi sorridendo "non amo stare in mezzo alla gente, detesto avere gli occhi di quei villani addosso... " sorrisi "Il mio posticino discreto andrà benissimo per vedervi trionfare.. E sperare che, chissà, magari verrete proprio da me per celebrare la vittoria.. Ma non perché non avete nessun'altra, altrimenti potrei offendermi.." Senza staccare gli occhi dai suoi "... Per impressionarmi non serve un posto tra le alte cariche.. Se volete la mia attenzione, abbattete gli altri cavalieri uno ad uno..". Mi avvicinai ancora un poco "E poi tornate da me.." Sussurrai. Le trombe squillavano, imperiose. "Ora dovete andare, mio signore.." Sorrisi ".. Non temete, se vorrete rivedermi, mi troverete qui...". |
15-07-2013, 01.22.37 | #1876 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Capisco...” disse Steno ad Altea “... comunque sappiate che vostro marito è stato imprigionato nelle segrete di questo castello. E resterà in catene fino a quando messer Yrko non sarà ritornato. Poi penserà lui a processarlo. Infatti il vostro consorte ha aggredito una delle guardie del castello. E' stato lui stesso a confessare quando io e altri soldati, attirati dalle vostre grida per l'attacco del molosso, siamo corsi nel cortile. Mentre la guardia era di spalle, lui ha colpito di sorpresa.”
Era chiaro, dal racconto di Steno, che Daiz, corso a salvare Altea dal molosso, al risveglio della guardia che la donna aveva colpito alle spalle si era preso la colpa per salvarla.
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15-07-2013, 02.28.43 | #1877 |
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Gem comprese l'eccitazione e l'entusiasmo di Elisabeth.
Tutto era pronto per l'inizio della cerimonia che avrebbe sancito l'apertura del Palio. “Quando siamo giunti qui” disse alla donna, prendendole la mano “credevo di essere sprofondato in un incubo. Più mi rendevo conto che eravamo nel passato, più mi sembrava di impazzire. Ma poi, piano piano, questo luogo è sbocciato come un fiore... e non so... la sua magia mi ha conquistato poco a poco...” Uno squillo di trombe e il popolo esultò. La cerimonia cominciò. Yrko sorrise a quelle parole di Clio. “Oh, non fate così...” disse avvicinandosi a lei “... non merito questo vostro broncio... sapete? E' vero... in effetti la dama che era stata scelta come mia madrina è andata via. Ma vi assicuro che non fui io a sceglierla, ma solo i miei contradaioli. E posso darvi la mia parola di cavaliere. Anzi, lo giuro sul mio nome e sul mio onore. In verità non ho mai dato molta importanza a questo genere di cose... a me interessa solo giostrare e far vincere la mia contrada... ma ora, guardandovi... beh, non posso che rallegrarmi che quella donna se ne sia andata via... anzi, credo che solo per i vostri occhi azzurri... meravigliosi e bellissimi, che risplendono come gemme preziose... si possa vincere una simile giostra...” le baciò la mano “... avete ragione... mischiarsi al volgo e deplorevole... recatevi, se vi va, nel padiglione dell'Aquila e dite ai miei contradaioli che vi ho scelta quale madrina... così potrete assistere da lì al mio trionfo... altrimenti attendetemi pure qui, all'ombra degli spalti... ed io, come un novello Enea atteso da Lavinia, tornerò da voi e porterò come pegno la vittoria del Palio.” E andò via. Uno squillo di trombe e poi il tripudio del popolo. La cerimonia cominciò. La scena era pittoresca ed evocativa. Per quasi tutta l'estensione della grande piazza centrale di Fisyem vi era un grande spiazzo ricoperto da vivissima terra rossa. Il terreno era recintato per l'occasione da una robusta palizzata che formava un semicerchio irregolare, con gli angoli schiacciati per permettere una migliore visibilità. Ai lati delle transenne che delimitavano l'accesso al campo apparivano tre araldi, accompagnati da sette trombettieri e seguiti da otto Marescialli di Campo, che con un manipolo di uomini armati avevano il compito di controllare la folla e accertare l'identità dei cavalieri che partecipavano al Palio. Sul lato opposto della piazza erano stati montati i padiglioni appartenenti alle varie contrade, con pennacchi e stendardi che raffiguravano i loro colori. Davanti a ciascun padiglione era affisso l'emblema della contrada di appartenenza, con drappi e corde del medesimo colore. Il padiglione centrale, al posto d'onore, era stato assegnato all'Aquila e al suo campione, Yrko di Bumin, che per la sua fama in ogni genere di gioco cavalleresco, era stato accolto come naturale favorito alla vittoria finale. Un nuovo squillo di trombe e tutto quello spettacolo, come immortalato in un quadro antico, prese magicamente ad animarsi. Cavalieri bardati con magnificenza e superbia, preceduti e seguiti da scudieri con elmi, lance, scudi e spade, scesero nella piazza tra le grida del popolo festante. I palafreni che sellavano avanzavano con zoccoli lucenti, morsi arabescati e staffe cromate. Maniscalchi, fabbri e armaioli marciavano in parata, con i simboli di ciascun cavaliere. E infine, chiudevano il corteo giovani paggi dai cappelli colorati e le tuniche vivaci. Il Palio di Fisyem era cominciato.
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15-07-2013, 03.05.05 | #1878 | |
Cittadino di Camelot
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Fui portata via dalle servitrici, dopo che Carlo ebbe dato quell’ordine...
mi condussero in una sfarzosa stanza ed iniziarono a girarmi intorno, portando abiti preziosi, stoffe e gioielli. Passarono molti minuti, durante i quali, non poco in soggezione, le lasciai... poi, una volta pronta, tornai nella sala dove Guisgard, Carlo ed un altro uomo mi stavano aspettando, già pronti a partire... Citazione:
Ardena, pensavo... il principe Ardena... riflettevo: ero sicura di aver già sentito questo nome, forse di averne letto... pensai che forse ne avevo letto nei documenti che avevo studiato per quel mio libro... Lentamente ruotai lo sguardo e lo portai su Guisgard accanto a me... lo osservai per un momento e sorrisi: sembrava davvero un principe, di quelli che si vedevano nei dipinti dei musei... sorrisi per un momento, osservandolo... poi di colpo ritornai seria: era pericoloso quello che stavamo facendo... qualsiasi cosa lui dicesse, io non potevo non pensare che stesse correndo un pericolo terribile, con quel gioco di inganni... e con questo pensiero fisso in mente, i miei occhi non lo lasciarono neanche per un momento, per tutta la strada verso Fisyem.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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15-07-2013, 15.33.58 | #1879 |
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Lo guardai andare via, trattenendo a stento una risata.
Quanto sparì dalla mia vista, scossi la testa, divertita. Che razza di ruffiano... Comunque, avevo ottenuto quello che volevo. Cercai un posticino isolato poco distante da cui si scorgesse il palio. Mi sedetti in qualche modo e osservai la cerimonia. Non avevo intenzione di andare al padiglione dell'Aquila né tanto meno in mezzo alle autorità, anche se non potevo certo tornare dai contradaioli della pantera. Più tardi scopre la mia identità, meglio è.. Infondo, pensai, non doveva interessargli molto visto che non aveva nemmeno chiesto come mi chiamavo. Ma mi aveva fatto solo un favore. Così da quell'angolo discreto osservai la cerimonia, i cortei delle contrade, i cavalieri. E sorrisi, pensando che, comunque, era qualcosa che non avrei mai pensato di poter osservare con i miei occhi. |
15-07-2013, 15.35.25 | #1880 |
Cittadino di Camelot
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Rimasi senza parole a fissare il muro davanti a me...perchè Daiz aveva fatto questo? Perchè si era accollato tutta la colpa? Perchè era in fondo un galantuomo? Perchè mi amava?
Ero sul punto di dire la verità ma pensai che Daiz fino ora aveva sempre agito in modo giusto e se aveva mentito vi era un qualche motivo..e quindi guardai di nuovo Steno.."E cosa avrebbe detto mio marito? Scusatemi, quel cane mi stava quasi uccidendo..è ovvio la situazione era allarmante, mio marito certamente non ha agito per far del male a quella guardia...noi siamo stranieri e non parteggiamo per nessuno."
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