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Vecchio 15-10-2010, 01.30.11   #181
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard era nervoso ed inquieto.
Non aveva digerito le parole di quelle due dame.
"Al diavolo questo posto ed i suoi drammi!" Pensò. "Non è una mia causa. Non voglio battermi per ciò che non mi riguarda! Voglio andarmene da qui... lontano, lontano..."
Senza badarci si era praticamente spinto oltre le mura, verso il bosco, quando, all'improvviso udì dei rumori.
Un pianto confuso, un respiro rotto.
Raggiunse una piccola radura irregolare e si accorse di qualcosa.
Tre misteriose figure attorno ad un albero stretto e cavo.
Nell'albero c'era qualcuno e le tre figure cercavano di farlo uscire.
"Aiuto... no!" Gridò una voce dall'abero.

La notte.
Buia e misteriosa.
La foresta, vasta ed oscura.
L'una persa nell'incanto dell'altra.
Ad un tratto quacuno uscì dall'oscuro manto della foresta.
Era un cavaliere.
Conduceva con se una ragazzina, tenendola per mano e trainava dietro di se il suo mantello, piegato come un sacco.
Attraversò la strada principale e fu intravisto da Elisabeth e Arowhena.
Giunse al palazzo reale proprio mentre tutti erano alle prese con i loro discorsi.
"Lasciatemi passare..." urlò alle guardie il cavaliere "... il vostro signore vi ringrazierà..."
Entrò nella sala e lasciò il mantello ai piedi del trono di Frigoros.
"Qui c'è qualcosa che forse vi interesserà." Disse Guisgard. "C'è un medico? Questa ragazzina ha bisogno di cure."
La teneva per mano.
Lei tremava e non diceva nulla.
Era sporca e le vesti erano strappate.
Fissava il vuoto e sembrava assente.
Si avvicinarono alcuni paggi per portarla dai medici del principe, ma la garazzina, spaventata si strinse a Guisgard.
"Ehi, piccola, va tutto bene..." la tranquillizzò lui "... vuoi andare con loro?"
La ragazzina scosse il capo.
"Vuoi che venga con te?" Chiese con dolcezza lui.
Lei annuì.
"Andiamo..."
Fece cenno ai paggi che gli fecessero strada verso le stanze dei medici.
Ma mentre si incamminava si voltò verso Frigoros:
"Nel mio mantello trovere un bell'esemplare della fauna dei vostri boschi..." disse "... ah, non è un bello spettacolo..."
E prima di uscire fissò Talia, ricordandosi delle sue accuse di poco fa.
Accennò un sorriso beffardo e andò dietro ai paggi.
Belven allora si avvicinò al mantello e ne scoprì il contenuto.
Vi era avvolto un uomo magro ma muscoloso.
Alto e seminudo.
Era abbigliato con un semplice sottanino bianchissimo, stretto in vita da una cordicella, nella quale era adagiato un lungo pugnale.
Il capo era rasato ed una fascia girava intorno alle sue tempie.
Sul petto aveva strani segni, che rappresentavano parole della lingua celtica.
"Bontà divina!" Esclamò Belven. "Chi sarà mai questo?"
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Vecchio 15-10-2010, 01.43.32   #182
Guisgard
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Belven in quel momento lasciò la sala e corse a raggiungere Llamrei.
"Ma cosa volete fare?" Chiese afferando le redini del suo cavallo. "Non siate sciocca! Avete visto cosa ha catturato quel cavaliere? Forse possiamo finalmente conoscere il volto dei nostri nemici... ed è un volto misterioso e non certo tranquillizzante. Bisogna parlare con la ragazzina che è stata liberata... è scossa, ma credo stia bene. Ora scendete da cavallo e tornate dal principe con me... e vi prometto sul mio onore faremo luce su questa assurda storia..."
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Vecchio 15-10-2010, 02.09.34   #183
elisabeth
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Ero stordita, dovevo rialzarmi da sola e riprendere fiato....non avrei compreso cio' che mi era capitato e come potevo..la mente si annebbia quando il dolore diventa straziante...........speravo solo di avere il tempo per riflettere.......cadi e ti rialzi e' questo quello che ci insegnano......mi accorsi in quel momento di Guisgard seguito da qualcuno che non conoscevo.....visite a Palazzo nel cuore della notte, bene mi sarei recata nella mia stanza infondo ci avevano dato la serata libera.............
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Vecchio 15-10-2010, 02.13.55   #184
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guxio si avvicinò al corpo senza vita del misterioso uomo ucciso da Guisgard.
"Sembra a metà fra un barbaro ed una bestia..." disse "... e poi, quelle strane lettere... è la lingua dei barbari che dominavano queste terre prima che giungessimo noi..."
In quel momento entrò nella sala Dukey.
Vide l'uomo a terra e restò visibilmente scosso.
Fissò per un momento Guxio, il quale non rispose al suo sguardo.
"Venite avanti, messere..." lo invitò il chierico "... guardate cosa ci ha portato quel cavaliere..."
"Quale cavaliere?" Chiese incuriosito Dukey, senza nemmeno guardare l'uomo ucciso nel mantello.
"Un cavaliere di cui non conosciamo nemmeno il nome..." rispose Guxio "... ma ci informeremo... senza dubbio..."
"Cosa pensate di tutto ciò, padre?" Chiese Frigoros al suo consigliere.
"Non lo so, altezza..." rispose Guxio "... ma lo scopriremo... guardie! Presto, conducete qui quel cavaliere!" Ordinò poi.
"Eccellenza..." mormorò la guardia "... ecco, non c'è più..."
"Come sarebbe?"
"Si, appena i medici hanno detto che la ragazzina stava bene, lui è tornato in città..."
"Che razza di villano è!" Tuonò il chierico. "Mandate qualcuno a cercarlo, allora!"
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Vecchio 15-10-2010, 02.31.00   #185
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
La vista di quel corpo esanime mi sconvolse... provavo disgusto repulsione, eppure non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso... non riuscivo a smettere di guardare quelle iscrizioni tracciate sulla sua pelle, il pugnale appeso al suo fianco...
L'arrivo di Dukey mi distolse da tutto ciò... lo fissai... mi parve di cogliere qualcosa nel suo sguardo e nel suo atteggiamento, qualcosa a cui non riuscii tuttavia a dare un nome! E istintivamente arretrai.
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"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 15-10-2010, 02.43.16   #186
Morrigan
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Morrigan ha un'aura spettacolareMorrigan ha un'aura spettacolare
In un primo momento l'aveva perso di vista. Il vento aveva portato via il suono dell'ocarina e Morven si era ritrovato solo e senza alcuna traccia di Guisgard. Allora si era fermato, aveva preso fiato e, guardandosi intorno, aveva cercato tra quelle case e quei vicoli stretti, di trovare qualcosa che gli fosse almeno un po' familiare.
Aveva preso a camminare, senza troppo preoccuparsi della sua meta, perchè in verità non sapeva bene cosa stesse cercando. Era perso nei suoi ragionamenti, e nella revisione delle sue azioni, e così non si accorse di essere giunto alle porte della città.
Fissò il bosco che si stendeva di fronte a lui, fitto, oscuro e minaccioso... il bosco, il bosco che racchiude così tanti segreti e misteri!
Ma proprio mentre stava per voltarsi e ritornare indietro, dentro le braccia accoglienti della città semi addormentata, il vento, questa volte sospirando a suo favore, gli portò all'orecchio dei rumori distorti... rumori di urla, di ferro che impatta, di spada, di ferita, di battaglia.
Senza nemmeno pensare ai pericoli che avrebbe potuto incontrare, il giovane si lanciò ad inseguire quei suoni nel vento. Non gli occorsero che pochi metri per trovarsi di fronte ad uno spettacolo davvero inusuale. Si acquattò dietro una robusta corteccia d'albero, e da lì, complice la luce della luna, potè osservare una scena che mai avrebbe immaginato di vedere, in un simile posto e ad una tale ora.
Al centro di una radura stava Guisgard, la spada ancora stretta in mano, che stillava goccie di sangue che si mescolavano alla rugiada dell'erba tenera. Ai suoi piedi il corpo senza vita di uno strano uomo, alto e abbigliato in modo inusuale. Morven vide il cavaliere tendere una mano, e alla luce della luna vide che un'altra piccola mano, prima esistante, poi quasi con slancio, si stringeva a quella palma, offerta quasi come un sostegno. Vide una ragazzina, lacera, tremante, farsi più vicina al cavaliere. Con un lembo strappato del suo abito, si passava il braccio sul viso, come ad asciugare le lacrime. E allora vide Guisgard inginocchiarsi di fronte a lei e tendere una mano in una leggera carezza. Lo sentì pronunciare basse parole, che da quella distanza non riusciva a comprendere, ma che avevano il suono di una dolce litania, e così comprese che egli la stava consolando di qualche affanno.
E una volta ancora Morven abbassò le ciglia, pensoso. Quel gesto, ai suoi occhi, era stato come il bagliore della luce sulla lama di Guisgard che aveva scorto quel giorno nel bosco... siamo stirpe dello spirito, si ripetè... e la memoria che lo spirito ha di sè è imperitura!

Morven non osò interrompere quel momento, nè osò affiancare il cavaliere nel suo ritorno verso Cartignone, chè mai avrebbe voluto, nemmeno per errore, che ricadesse anche su di lui il merito di quell'impresa. Rimase quindi dai due poco discosto, mentre il cavalire conduceva con sè la ragazzina. Li seguì fino a quando non li vide entrare nel palazzo del principe. Quindi si risolse di tornare indietro.

Entrò nella locanda, preda dei controversi pensieri che lo agitavano quella notte.

"Birra, buon oste!", ordinò, appoggiandosi al bancone e attirando l'attenzione dell'uomo.

Questi fu lesto a mettergli un boccale davanti al viso.
Morven prese a sorseggiare la bevanda.
Non si era sbagliato, no! Non si era sbagliato! Quel cavaliere aveva in sè le doti che egli aveva tanto cercato... quel cavaliere poteva narrargli molte imprese, gli avrebbe narrato molte imprese... sì, ne era certo! Era la guida che aveva cercato, la guida perfetta per raggiungere infine il proprio obiettivo... i suoi occhi, la sua vista ed il suo spirito lo avevano visto e compreso, ed egli, a quel punto, lo avrebbe stanato!
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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Vecchio 15-10-2010, 02.53.16   #187
Guisgard
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Guisgard si incamminò verso la locanda.
E quando vi giunse si adagiò sul piccolo muro di cinta che ne racchiudeva lo spiazzo adiacente.
Il cielo pian piano cominciava ad illuminarsi ad Oriente e le ultime stelle della notte, a poco a poco, si spensero tutte.
Guisgard fissava quel cielo, interrogandosi chissà su quali cose.
E come spesso faceva, cominciò a suonare la sua inseparabile ocarina.
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Vecchio 15-10-2010, 03.25.07   #188
elisabeth
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Sapevo che non avrei potuto ma avevo l'esigenza di togliere il mantello....era troppo ingombrante, ed era stata una lunga giornata........lo piegai e lo misi sul braccio......era ora di andare a riposare........i accorsi di una figura maschile che raggiungeva la locanda.....era Guisgard.......non avevo ancora digerito il suo comportamento eppure rimasi a guardarlo.....mentre si appoggiava al muretto....e non potevo crederci sapeva suonare...l'ocarina.........ascoltando quel suono mi avvicinai.....era talmente strano udire musica quando prima avevo vissuto nella paura.....rimasi in silenzio per un po'........non mi aveva udita...i suoi pensieri erano lontani......" Siete un uomo di mille risorse.....pensavo che foste dedito solo allo scarico di dame nelle stalle...mi accorgo invece..che riuscite a guardare le stelle e a dedicarle melodie......."

Ultima modifica di elisabeth : 15-10-2010 alle ore 03.31.51.
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Vecchio 15-10-2010, 03.37.52   #189
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Nel frattempo, nella chiesa di Cartignone, due fatate figure si attardavano fra quelle grandiose navate.
I piatti della sacra bilancia dell'arcangelo.
Empi si era accorta che pendevano.
Ma perchè?
Forse erano bilanciati male i piatti?
O forse era voluta quella differenza?
E da chi?
Vi era giustizia a Cartignone?
E se si, era quella degli uomini?
Ma quando sarebbe giunta quella Divina?
Ma tutte queste domande sembravano scivolare sul bellissimo volto marmoreo del Primo Angelo delle Schiere Celesti.
O forse siamo solo sordi noi a non sentire le risposte a quelle domande?
In quel momento un chierico dall'altra parte della navata iniziò a recitare una litania che sembrava scandire lo scorrere di un tempo che da eterno ed immutabile era diventato incerto ed angosciante.
Icarion fissò ancora un pò la statua dell'arcangelo.
Poi, quasi spinto da Empi, uscì da quel sacro edificio.
Ma prima di oltrepassare la porta, bagnò le dita nell'Acqua Santa e inumidì l'elsa della sua spada.
"Ora so che lo troverò, quel cavaliere..." sospirò con candore.
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Vecchio 15-10-2010, 03.40.27   #190
Guisgard
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Guisgard non smise subito di suonare.
Lo fece dopo alcuni istanti.
"Cosa vi fa credere che stia suonando alle stelle?" Chiese ad Elisabeth.
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