26-01-2015, 18.58.59 | #1901 |
Cittadino di Camelot
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Voi una Dama svampita ......... non credo che lo siate mai stata...siete un portento.......
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05-02-2015, 19.26.30 | #1902 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Tratto da “I detti di Amore”.
Un giorno, decisi a raggiungere il Castello di messer Amore, alcuni cavalieri presero armi e corazze, montarono sui loro cavalli e partirono. Attraversarono vasti territori, raggiungendo paesi stranieri, fino a giungere nei luoghi più remoti del mondo conosciuto. Stanchi ed avviliti, quando erano sul punto di ritirarsi, incontrando un vecchio eremita dai capelli bianchi decisero di chiedere a lui dell'ubicazione di quel magico maniero. Ed il vecchio disse loro di cercare oltre le terre note, giungendo in quelle sconosciute dai più. Così, i cavalieri, ripresero rinvigoriti e speranzosi il loro cammino. Arrivarono in terre sconosciute, poste oltre i mari ed abitate da uomini con la pelle gialla e persino rossa. Ma neanche in queste ignote lande trovarono quel favoloso castello. Qui però incontrarono un altro eremita, dai capelli ed i baffi bianchi. E gli chiesero del Castello di Amore. Questi allora consigliò loro di non cercare nei luoghi abitati dagli uomini, ma in quelli dominati solo dalle forze naturali. I cavalieri, così, ricominciarono la loro ricerca, vagando stavolta tra i venti impetuosi, i mari sterminati, le lussureggianti foreste ed i deserti dimenticati. Ma in nessuno di questi luoghi videro quel fiabesco castello. E ormai delusi, quando erano sul punto di ritirarsi, i cavalieri incontrarono un altro eremita. Aveva capelli, baffi e barba bianca. Chiesero allora anche lui del castello ed egli rispose loro di non cercarlo. Sarebbe stato infatti lo stesso messer Amore a trovare loro. Stupiti e turbati da queste parole, i cavalieri decisero di desistere e tornare a Camelot. E la sera del loro ritorno, incontrato sir Guisgard in una taverna, decisero di bere con lui del buon vino, raccontandogli poi della loro fallimentare ricerca. Ma proprio in quel momento arrivò un giovane con un carretto. Chiese loro di dargli una moneta e pescare una pallina dalla cesta che aveva con sé. Guisgard ed i suoi compagni gli diedero un Taddeo d'argento e dalla cesta pescarono una pallina chiusa con un indovinello inciso sopra. “Risolvete l'arcano” disse il giovane “e la pallina si aprirà, mostrandovi ciò che cercate.” Guisgard lesse l'enigma, accompagnato da alcune immagini, che così recitava: “Trova la parola che hanno in comune queste immagini: L'eroe Teseo La civetta La dea Atena Firenze " Naturalmente Guisgard risolse l'arcano ed aprì la pallina. Essa conteneva questa frase: "Tre sono i pilastri dell'Amore. L'assolutezza, che lo pone al di sopra di tutti gli altri sentimenti, di cuore o di sangue che siano. L'Esclusività, che lo rende incapace di essere scalfito da un tradimento (infatti il più grande miracolo d'Amore è amare la stessa persona per tutta la vita). L'Eternità, che lo rende in grado di sopravvivere all'esistenza umana e dunque di durare per sempre.” Guisgard mostrò la pallina ai suoi compagni. “Avete cercato la dimora di Amore ovunque, eppure egli parla ai vostri cuori.” Fissandoli. “Questo è il Vero Amore e qualunque legame o relazione che manchi anche di uno solo di questi tre Pilastri, non può definirsi tale.” I cavalieri annuirono e compresero. E voi dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere l'arcano?
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05-02-2015, 19.42.43 | #1903 |
Disattivato
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Che splendida storia.... è sempre bello sentir parlare d'Amore.
Assolutezza, Esclusività e Eternità... quanta verità in queste parole! Quanto all'Enigma... sono un po' titubante ma tenterò lo stesso, d'impulso. E quindi sarei tentata di dire ATENE - Teseo è re di Atene - La civetta, ovvero la dracma, è la moneta di Atene - Atena è la divinità protettrice della città Ma Firenze? |
05-02-2015, 19.46.27 | #1904 |
Cittadino di Camelot
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Che storia interessante...non ho capito molto la domanda ma io provo con "guerra"
Teseo...fu in parte parte nella guerra di Troia Atena è la dea della guerra e il suo simbolo, è la civetta se non sbaglio. La civetta è simbolo dei Taddei...quindi valorosi guerrieri. Firenze è a Sygma...dove vi fu la guerra per il dominio sygmese da parte dei Taddei.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea Ultima modifica di Altea : 05-02-2015 alle ore 19.53.01. |
06-02-2015, 00.06.05 | #1905 |
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Ahime`, Lady Altea mi ha preceduta.... mi sa che dovro` rimuginare ancora un po'......
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" |
06-02-2015, 03.15.55 | #1906 |
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Lady Altea, che bella risposta avete fornito.
Romantica, evocativa... si, davvero notevole. E meriterebbe davvero di essere la soluzione dell'arcano. Ma, ahimè, non è così! Non è infatti Guerra la risposta esatta Lady Clio, la vostra risposta invece è molto dettagliata, precisa, quasi soddisfacente. Ma Firenze? Avete mancato proprio la mia amata Firenze? La città che tanto ispira e fa sognare i bardi ed i cantori Capomazdesi? Come si fa? La vostra risposta dunque non soddisfa tutti gli indizi? Possibile mai? E' dunque sbagliata? E invece no Nel Rinascimento, infatti, dato il gran numero di eccelsi geni dati alle varie discipline ed arti, la capitale Toscana fu definita “Novella Atene”, ricordando così le grandi personalità che nell'antichità proprio la città attica donò al mondo. Dunque è proprio Atene la parola chiave che collega tutte le immagini dell'arcano! I miei complimenti, lady Clio
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06-02-2015, 09.06.44 | #1907 |
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Complimenti Lady Clio!!!!!!!!!
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06-02-2015, 15.04.42 | #1908 |
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Fu proprio il dè Medici a nominare Firenze.."La novella Atene".
Complimenti lady Clio ... Ehh sir Guisgard davanti alla immagine di Firenze non posso che dare una risposta romantica..anche se la mia parola "guerra" non aveva nulla di romantico. Sapete che Firenze è la mia città del Cuore, la visito spesso, è come qualcosa mi legasse a quella città.
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06-02-2015, 18.20.19 | #1909 |
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La "novella Atene", ma certo! No, mi era proprio passato di mente...
lady Altea, Lady Gwen, Sir Guisgard, grazie dei complimenti ma.. troppo buoni. |
21-02-2015, 04.08.15 | #1910 |
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La locanda era colma di gente e molti stavano seduti attorno ad uno dei tavoli.
Certo, era accanto al fuoco e vicino la cucina, dunque garantiva un posto caldo ed un servizio rapido, ma tuttavia non erano queste cose a renderlo così ambito ed interessante. Alla testa di quel tavolo stava un cavaliere dallo sguardo vispo ed il sorriso da Guascone, mentre intorno stavano altri messeri, presumibilmente suoi compagni, cameriere e sguatteri della locanda. E tutti sembravano interessati alle chiacchiere di quel cavaliere Guascone. “Dunque” disse questi “ogni storia d'Amore che si rispetti deve avere almeno tre punti fondamentali. Diciamo tre voci da seguire come fosse un brano di letteratura, o tre punti noti se invece vogliamo paragonarlo ad un teorema di Geometria. Ma anche tre chiavi qualora amiate discorrere di teorie filosofiche, oppure tre note di un brano se la vostra disciplina preferita è la musica.” Sorseggiando dal suo boccale. “Diteci di queste tre cose, cavaliere...” cinguettò una delle cameriere. “Già, sembrate un esperto in questo genere di argomentazioni.” Osservò uno dei clienti. “Temo di si.” Annuì indifferente il nostro cavaliere. “Dunque?” Uno degli sguatteri. “Allora...” il cavaliere, posando sul tavolo il boccale “... il primo punto fondamentale di una storia d'Amore da Romanzo è l'Amore, naturalmente. Ma badate non sia quello tutto fuoco e fiamme adolescenziale, volgarmente detto infatuazione, che si brucia all'istante e lascia poi indifferenza o noia. Intendo l'Amore assoluto, con la A maiuscola, che dura per sempre. Come secondo punto” proseguì il nostro loquace Tristano “senza dubbio va annoverata la prova da superare. Che sia un lungo corteggiamento o un'estenuante ricerca, questo secondo passaggio richiede un grosso sforzo da superare per meritare, agli occhi di messer Amore, l'ambito cuore della dama amata.” “E come terzo punto?” Chiese impaziente uno dei suoi compagni. “Beh...” fissando tutti loro l'affascinante Lancillotto “... come terzo dogma va infine segnalato il cosiddetto Fattore X...” “E cosa sarebbe?” Un'altra cameriera. “Il Fattore X è quel coefficiente di difficoltà che rende la donna amata estremamente difficile da raggiungere e conquistare. Detta in termini Cortesi e cavallereschi, è ciò che rende una storia d'Amore complicata, travagliata, romanzata e così via. Rammentate gli amati più famosi? Ebbene, in ogni celebre storia vi era il famigerato Fattore X... Perseo per amare Andromeda doveva superare il tributo a cui era vincolata sin dall'infanzia... Pigmalione doveva fare i conti col fatto che la sua Galatea fosse una statua... re Davide e Lancillotto che le loro amate Betsabea e Ginevra fossero sposate... Abelardo poi doveva affrontare l'ostilità della famiglia di Eloisa, ecc... ed è come un'equazione algebrica, col Fattore X direttamente proporzionale alla storia d'Amore... più è grande il Fattore X, infatti, più la storia d'Amore ha spessore...” riprendendo il suo boccale. “Raccontateci qualche storia in cui vi era il Fattore X, cavaliere!” Un'altra di quelle cameriere con gli occhi sognanti. “Accadde mesi fa...” fece il nostro brillante Guascone “... che mi imbattei in un fellone che aveva rapito una dama... e per liberarla il tapino chiedeva di essere vinto in singolar tenzone... io naturalmente accettai, ma prima chiesi di poter vedere la dama da salvare... ebbene, al solo vederla compresi che ne valeva la pena... lei mi accettò come campione ed io sfidai il fellone... ma dopo il duello vinto mi accorsi che una maledizione era imposta sulla torre in cui la dama era rinchiusa... per essere scalata bisognava vincere un difficilissimo arcano... che così recitava...” E il cavaliere recitò l'arcano: “Si può mangiare. Parla di due amanti. Dura un solo istante. Si studia in varie materie. Si indossa in un rito religioso.” Tutti ascoltavano rapiti. “Naturalmente” ridendo il cavaliere “superai l'arcano e liberai la dama.” “Ed era l'arcano il Fattore X, cavaliere?” Domandò una delle cameriere. “Ahimè, no, bellezza...” scuotendo il capo il cavaliere “... era un altro... ella era già sposata!” “E cosa accadde?” Un altro degli sguatteri. “Beh, questa è un'altra storia...” il cavaliere sorridendo enigmatico a tutti loro, per poi bere ancora dal suo boccale e lasciando il suo appassionato uditorio nell'incertezza. E voi dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere l'enigma di quel cavaliere, che naturalmente altri non era che l'audace sir Guisgard?
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