04-05-2012, 19.43.16 | #1911 |
Cittadino di Camelot
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Ascoltai le parole di Fyellon...si questo fiume era magico e portava in un posto altrettanto strano e magico..."Si"risposi" il mio Maestro era una persona straordinaria, io non ero altro che una povera ragazza del popolo e lui, un aristocratico che mi prese a cura insegnandomi l' Arte e la Cultura che amavo molto...e io lo portai qui in questo viaggio..è colpa mia se è morto"...non ebbi il tempo di finire il discorso quando sentii delle voci familiari.
Milady Lucilia e Petrulia ci seguirono, per un attimo fui contenta visto che volevano darci un aiuto su come raggiungere Tylesia ma tutto svanì quando ascoltai le loro parole e fissai Fyellon.."Dove vorrei andare? non ho dubbi...a Levante".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
04-05-2012, 19.54.39 | #1912 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Reas, nel vedere giungere Elisabeth, le andò incontro.
“Vedo che siete in perfetta tenuta per l'avventura!” Esclamò guardandola. “Allora non perdiamo altro tempo!” Ma in quel momento qualcosa attirò la sua attenzione. “Sta arrivando la regina...” mormorò “... non voglio che sappia di questa nostra missione, milady... temo si preoccuperebbe... fate finta di niente... e reggetemi il gioco...” La regina li raggiunse. “Milady...” salutando Elisabeth “... capitano...” fissando poi Reas “... che fresco e gradevole pomeriggio, non trovate?” “Si, maestà.” sorridendo Reas. “Siete in abiti civili...” disse la regina “... come mai?” “Vedete, maestà...” rispose il militare “... devo recarmi in campagna...” “Come mai?” “Un mio vecchio zio” spiegò il capitano “mi ha chiamato e devo raggiungerlo nella sua casa in campagna... sono tornate le sue figlie e per questo vuole festeggiare con tutti i suoi familiari... è molto anziano e ha lavorato tutta la vita... non voglio togliergli la gioia di poter rivedere unita la sua famiglia... col vostro permesso, naturalmente...” mostrando un lieve inchino. “Si...” sospirò malinconica la sovrana “... si, andate...” alzò gli occhi verso le torri e verso il cielo di Tylesia “... com'è malinconica Tylesia... le ombre del meriggio morente non sono ancora tanto lunghe da rendere mesta la città, eppure sanno benissimo giungere al cuore di chi resta ad attendere l'avvento del crepuscolo...” “Siete triste e afflitta, maestà?” “Non è tristezza, ma solitudine...” chinando il capo Destefya “... e la solitudine nasce sempre da un profondo vuoto... andate, capitano... andate e donate gioia ai vostri familiari...” e si allontanò.
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04-05-2012, 20.12.43 | #1913 |
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Risposi al saluto della Regina e rimasi in religioso silenzio, la osservavo era ombrosa e sembrava piu' piccola sotto il peso della solitudine.......quando ando' via..." Reas, ditemi una cosa...voi amate la vostra regina?......intendo come uomo, non come soldato......sembrate soffrire quando la guardate e' come se desideraste togliere dal suo cuore quel peso enorme che sembra toglierle la luce della vita.....Mi sento in colpa......per lei voi siete l'unica persona a cui si puo' appoggiare in piena fiducia.....per un attimo i cigni di Goz li ho visti riflessi nei suoi occhi e nei vostri........".......avevo le briglie del cavallo che Reas mi aveva affidato......e parte della solitudine che in quel momento rendeva cupo il cuore della Regina si stava annidando nel mio cuore
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05-05-2012, 01.36.31 | #1914 |
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Dopo aver indicato, ciascuna in direzioni differenti, una possibile strada per Tylesia, Petrulia e Lucilia salutarono Altea e Fyellon e svanirono nella selva.
“Avete scelto la direzione verso Levante, milady?” Domandò Fyellon ad Altea. “Quella cioè indicata da Petrulia? Come mai? Eppure, poco prima, avevate dato ragione a Lucilia circa la sua idea sul valore dell'amore... io invece proprio non saprei che direzione prendere... ma se voi siete sicura, beh, io vi seguirò senza problemi...”
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05-05-2012, 01.48.16 | #1915 |
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Reas fissò stupito Elisabeth.
“Perchè questa domanda, milady?” Domandò alla maga. “Io innamorato della regina? Questo intendevate dire?” Esitò, per poi perdersi in un vago silenzio. “Voi siete straniera” riprese dopo qualche istante “e non conoscete la storia di questa città... è una storia triste e forse vecchia come il mondo... una storia che parla di un grande amore, tanto bello quanto tragico... una storia che ha due protagonisti ed uno di questi è la nostra regina... ella non potrà mai più amare... ha imposto questo voto a se stessa, imponendo poi le forti leggi che reggono l'equilibrio di Tylesia... ella ben conosce gli incanti dell'amore, per questo vuol salvaguardare il suo popolo... no, non amo la regina... almeno non come avete inteso voi... è una donna straordinaria, incapace di provare sentimenti che non siano degni del suo lignaggio... eppure ha sofferto come pochi altri a questo mondo... e il simbolo del suo dolore, della sua solitudine e della sua infelicità è rappresentato da quella statua che sorge tra la cattedrale ed il palazzo reale... le sarò sempre fedele e devoto, anche rischiando la vita per lei... si, amo la mia regina, ma come soldato e suddito... nient'altro...”
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05-05-2012, 02.02.24 | #1916 |
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Quei cavalieri guardarono tutti Parsifal.
“Si festeggia” spiegò il più anziano fra loro “l'avvento di una nuova Crociata, amico mio. Noi tutti qui presenti abbiamo giurato di liberare il Santo Sepolcro... abbiamo pregato nel Santuario di san Michele Arcangelo sul Gargano, per poi salpare da Brindisi e navigare fino a Tessalonica in Grecia. Da lì abbiamo raggiunto Costantinopoli e abbiamo venerato le Sante Reliquie in essa custodite... poi una lunga marcia ci ha condotti sotto le mura di Gerusalemme la splendente, a combattere contro gli infedeli saraceni... abbiamo onorato e glorificato la Croce contro la Mezzaluna e non fu la paura dei pagani a scacciarci, ma solo la proclamazione della resa da parte di chi ci guidava... ma presto, come detto, sua Santità annuncerà una nuova Crociata e stavolta i Campioni di Dio riusciranno a liberare la Città Santa.” Tutti allora alzarono i calici verso il cielo e brindarono a quei sogni di Gloria. Il vecchio cavaliere fissò di colpo la spada di Parsifal. Era quella che aveva acquistato dal vecchio venditore. Un altro dei cavalieri presenti indicò al suo signore lo scrigno in ciliegio che Parsifal e Lilith avevano con loro. “Cavaliere...” disse il vecchio a Parsifal “... è usanza cavalleresca scambiarsi le armi... donatemi quella vostra spada ed io in cambio vi darò la mia...” ed estrasse una meravigliosa spada in stile orientale “... questa straordinaria spada l'ho meritata strappandola dalle mani di uno dei capi saraceni... e come premio l'imperatore mi ha concesso di averla nel mio corredo di guerra...”
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05-05-2012, 02.09.48 | #1917 |
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Daniel tornò indietro ed estrasse Gaia da dove l'aveva conficcata.
Ad un tratto la spada vibrò lievemente, quasi in maniera impercettibile. Un attimo dopo, dalla selva, emerse di nuovo il bellissimo cavallo selvaggio che nessuno sembrava in grado di domare. Si avvicinò alle acque e di nuovo, come in precedenza, le raggiunse camminando all'indietro. E solo quando i suoi zoccoli furono in acqua, il cavallo si voltò e cominciò a bere.
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05-05-2012, 02.13.41 | #1918 |
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Fu un attimo e Cavaliere25 venne rivestito dalla sua straordinaria armatura blu.
Tutti restarono stupiti e sorpresi da quella mistica metamorfosi. Ad un tratto Alberico volò sulla spalla del Cavaliere Blu. “Scegli una delle armi che formano il tuo corredo per affrontare questo scontro.” Disse il falco a Cavaliere25. “Le ricordi, vero? Scegli in fretta quale utilizzare...” Infatti, poco dopo, lo stupore che aveva colto i cavalieri era già svanito. E tutti si lanciarono verso il Cavaliere Blu.
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05-05-2012, 03.20.03 | #1919 |
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“Lady Chymela...” ripetè uno di quei tre cavalieri “... un nome non comune... forse per questo mi sembra di averlo già sentito...”
“Di sicuro è un nome dal nobile suono...” disse un altro di quelli “... in Terrsanta ho udito molti aristocratici nomi... di principesse Aragonesi, contesse Catalane, marchese di Borgogna, baronesse sveve e castellane di Boemia... nomi pronunciati da condottieri e cavalieri che tentavano di animare il ricordo delle donne amate invocandole nello scintillante splendore delle notti d'Oriente...” Sheylon, nel frattempo, sembrava come essersi irrigidito, restando immobile a fissare i tre nuovi arrivati. A nulla parevano servire le parole sussurrate da Talia alla tigre e quella esortazione a mandarla via, in cerca di Guisgard. Ad un tratto, per tutta risposta, Sheylon si voltò verso la ragazza leccandole una guancia, per poi, subito dopo, tornare a piantare il suo sguardo vigile sui tre stranieri. “Siete dunque diretta al Santuario di Santa Lucia, milady...” fissandola il cavaliere che per primo si era rivolto a lei “... sono certo che la Santa accoglierà le vostre preghiere... recarvi là ogni anno rappresenta sicuramente un alto voto... e i voti vanno sempre rispettati, altrimenti si rischia la collera divina...” “Siete in cammino verso le vostre terre, miei signori?” Domandò il vecchio ai tre. “Si, ma prima abbiamo un compito da portare a termine...” mormorò il cavaliere che aveva parlato per ultimo “... anche qui vi è di mezzo un voto... un cavaliere ad Antiochia ha rapito una giovane fanciulla normanna, tradendo così il voto di fedeltà e lealtà verso la causa Cristiana... egli infatti ha ingannato il suo signore, che era anche il padre della fanciulla, ma anche i suoi compagni, visto che poi è fuggito con lei prima a San Giovanni D'Acri, poi a Cipro, facendo perdere così le sue tracce...” “Ma alla fine riusciremo a catturarlo...” fece il cavaliere che aveva parlato per primo, per poi gettare un ceppo sul fuoco, facendo così crescere di colpo la fiamma. A quel gesto, Sheylon emise un brontolio che sembrò quasi mutare in un leggero ringhio. “E cosa accadrà a quel cavaliere quando riuscirete a catturarlo?” Chiese il vecchio. “La sua pena è stata già sancita dalla sua colpa.” Rispose il cavaliere. “Sapete cosa accadeva a chi violava una Vestale nell'antica Roma? Veniva legato fra due colonne e flagellato a morte dal Pontefice, con una frusta fatta con ganci di piombo, capaci di penetrare nelle carni per poi lacerarle...” “La stessa frusta usata nella Passione di Nostro Signore...” mormorò il vecchio, per poi segnarsi tre volte. “Si...” annuì il cavaliere “... ma noi non stiamo cercando Cristo... stiamo solo inseguendo un traditore ed un sacrilego... che ha già perduto la sua anima e presto perderà anche la vita...” Stavolta Sheylon ringhiò in maniera più profonda, sempre con i suoi occhi fiammeggianti sui tre cavalieri. “Magari” sorridendo il vecchio, forse per smorzare l'atmosfera divenuta troppo pesante e cupa a causa di quei discorsi “la giovane normanna non è stata rapita... forse era consenziente... addirittura potrebbe essere stata una fuga d'amore la loro.” Ridendo. “Spero vivamente per lei che non sia così...” disse il cavaliere “... a Roma non veniva punito con la morte solo il sacrilego... alla Vestale che aveva rotto il suo voto spettava forse qualcosa di ben peggiore... veniva murata viva...” “Lady Chymela...” prendendo la parola il cavaliere che fra i tre era stato in silenzio fino a quel momento “... non ci avete ancora detto nulla di vostro marito... dov'è andato ora? E qual'è il suo nome?” Tutto questo, sempre sotto lo sguardo attento e inquieto di Sheylon.
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05-05-2012, 12.31.42 | #1920 | |
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Ad un tratto, come in risposta alle mie silenziose esortazioni, Sheylon si voltò e strofinò la grossa testa contro la mia guancia... era chiaro che non aveva la pur minima intenzione di andare a cercare Guisgard lasciandomi lì da sola...
“Testardo...” gli mormorai “Sei testardo proprio come lui... ecco perché andate tanto d’accordo, vero?” Ma sorrisi e gli grattai con maggiore intensità dietro la testa. Intanto i tre uomini stavano continuando a parlare con il vecchio... ed io, pur continuando ad occuparmi di Sheylon, non persi neanche una delle loro parole. Sottili allusioni e vaghi accenni... ma ormai era per me assolutamente chiaro che i tre fossero Cavalieri della Luna Nascente. Mi chiesi se anche loro fossero altrettanto sicuri della mia identità, o se nutrissero ancora qualche dubbio... Ad ogni modo, pensai che non sarebbe stato saggio fornire loro un’ulteriore certezza... rimasi così in silenzio mentre parlavano di voti violati e di giovani normanne rapite, sforzandomi di mantenere l’espressione del volto serena e vagamente sorridente... Infine, però, anche solo per placare il crescente nervosismo di Sheylon alle loro parole, dovetti intervenire... la tigre, infatti, che non aveva smesso un secondo di brontolare sommessamente, emise un chiaro e vagamente minaccioso ringhio quando i tre iniziarono a descrivere le punizioni riservate nell’antica Roma alle Vestali ed ai loro amanti... “Oh, Cielo...” dissi, in tono leggero ma sufficiente perché la mia voce sovrastasse il ringhio di Sheylon “Vogliamo proprio andare a cercare esempi così lontani, miei signori? Addirittura l’antica Roma?” Sorrisi appena... “Beh...” soggiunsi poi, ostentando un’aria vagamente distratta e disinteressata “Un esempio, tra l’altro, se mi è concesso notarlo, forse poco attendibile! Voglio dire... nell’antica Roma, voi mi insegnate, accadevano molte cose... non so... i cosiddetti Ludi, ad esempio... in cui uomini e feroci fiere erano costretti ad affrontarsi di fronte a migliaia di persone urlanti e dai quali, quasi sempre, ne uscivano tutti uccisi o orrendamente feriti...” rabbrividii “Pratiche molto in uso all’epoca, ma che oggi... permettetemi di dirlo... definirei a dir poco crudeli ed efferate!” Citazione:
“Oh, milord... avete ragione! Ma, vedete... sono un po’ stanca... e poi tutti questi discorsi, molto poco cristiani, sull’uso di fruste e pene capitali mi hanno procurato un leggero fastidio. Sono, perciò, certa che mi perdonerete se adesso mi ritiro...” Feci un piccolissimo cenno a Sheylon, dunque, e mi alzai in piedi... Avrei tanto desiderato voltarmi verso l’uscita e fuggire via... ma sapevo che sarebbe stato assolutamente sciocco e molto probabilmente inutile... poggiai, quindi, una mano sulla testa di Sheylon affinché mi guidasse e mi limitai a raggiungere il pagliericcio in fondo alla grotta. Lì mi sedetti e chiusi gli occhi, disperatamente in cerca di una via di fuga.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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