05-05-2012, 13.48.59 | #1921 |
Cittadino di Camelot
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Dopo la mia risposta le donne se ne andarono via per poi svanire...che stranezza, allora a che sarebbe servita la mia risposta??
Ad un tratto Fyellon mi pose una domanda..lo guardai sorridendo e mi avvicinai a lui..."Fyellon, certo prima concordavo con Lucilia ma i quesiti erano diversi, io non sto dalla parte della persona...ma dalla parte del mio pensiero e delle mie convinzioni. E cambiano, in base a ciò che penso, non è segno di mutevolezza, non vado a simpatie verso le persone io credo alle mie idee e pensieri...quindi ripeto...Levante". Prima di partire mi sedetti sulla sponda del fiume e feci segno a Fyellon di sedersi vicino a me e lo guardavo, Fyellon era l'unico dopo il maestro che sembrava riuscisse a capirmi "Ho ricordato una cosa mentre parlavo del mio maestro, mi parlaste nel giardino di vostro..padre...al quale tenevate molto e vostro fratello lo uccise a sangue freddo..senza pietà per vendetta quasi poichè voi eravate il prediletto o preferito...un gesto ignobile, ma come riuscite a non provare sete di vendetta nei suoi confronti?"
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
05-05-2012, 15.23.49 | #1922 |
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usai la rete metallica e mi fiondai verso i cavalieri ero pronto a distruggerli ero forte e allo stesso tempo vulnerabile
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fabrizio |
05-05-2012, 15.30.30 | #1923 |
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Sarebbe stata indetta una nuova crociata, ma non avrebbero mai saputo che le ultime dalle notizie esterne non erano positive....la Cristianità ed il suo esercito cedono il passo...... Come facevo a saperlo.....semplice! oramai le tecniche cavalleresche di vecchio stampo stavano declinando ed i crociati erano divenuti prevedibili nelle loro manovre offensive, bisognava fare i conti con una nuova metodologia di addestramento.
Osservaì l'ambiente, era in buono stato....finchè non vidi che l'occhio di uno dei cavalieri cadde sullo scrigno in ciliegio, meglio prevenire, se avessi bevuto e consumato sarebbe stata una disfatta. Lo strinsi a me e lo nascosi nella mia corazza. Il vecchio cavaliere mi chiese di effettuare uno scambio d'armi, sapevo che faceva parte di un codice, ma non si era obbligati a farlo salvo che non venisse effettuato un patto o veniva inteso come pegno d'onore: "La sua offerta è allettante, e non diniego l'ottima fattura, nobile Cavaliere......ma non posso accettare. Il significato celato in esso è profondo per me.....mi spiace" risposi. "Piuttosto, se non crei difficoltà.....posso chiedere ai lor Signori come siete arrivati sin qui. Conoscete il proprietario della magione?"
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05-05-2012, 21.21.43 | #1924 |
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Reas rispose ad ogni mia domanda, era indignato ......Amore era stato bandito......ogni posto a Tylesia era meraviglioso......ma non riuscivo a cogliere alcuna emozione, c'erano giardinieri illustri....meravigliosi giardini, parchi con distese a perdita d'occhio.....Libri di scultura in ogni palazzo.......ma tutto questo era l'espressione del nulla, potevo ammirare un fiore.....ma non potevo amare la sua stessa vita..." Siete devoto alla vostra Regina...per lei dareste la vita........chiunque potrebbe farlo....chiunque non conosca l'Amore........la vostra vita evidentemente non vale molto.......andiamo Reas...prima partiamo e prima porteremo a termine il nostro compito....perdonatemi, il mio compito...io voglioo veramente salvare la vita a Goz.....perche' gli voglio bene in questo momento la sua vita e' veramente nelle mie mani............non preoccupatevi, non vi parlero' piu' di sentimenti......saro' piu' brava della vostra Regina......sapro' essere l'essere piu' gelido che voi abbiate mai conosciuto...".........Cosi' saltai in groppa al mio cavallo ed attesi che Reas facesse strada
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05-05-2012, 23.26.41 | #1925 |
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Quegli uomini parlavano di argomenti che io non riuscii a comprendere; proposero anche uno scambio a Parsifal, ma lui non lo accettò ed io iniziai a comprendere che essi volevano gli oggetti che il cavaliere aveva comprato al negozio, quindi mi assicurai che l'unguento fosse ben nascosto sotto il mio mantello.
Cercai di rielaborare con attenzione le parole dei cavalieri; impiegai un po' di tempo per comprendere che stavano parlando di guerra. Una guerra che, a quanto pare, riguardava la Religione. Fui rattristata da questo fatto: avevo appena iniziato a conoscere una nuova religione, alla quale mi sentivo inspiegabilmente legata ed in quel momento scoprii che i cavalieri presenti in quella sala combattevano una guerra che la riguardava; non volevo interessarmi ad una religione che avesse a che fare con la guerra e le uccisioni. Ero davvero rattristata e turbata da questo fatto, ma improvvisamente delle immagini sfrecciarono davanti ai miei occhi: c'eravamo io e mia nonna, che aveva appena consumato qualche pianta che le aveva provocato delle allucinazioni. Io avevo appena sette anni ed eravamo sedute per terra di fronte ad un piccolo fuoco ed io l'avevo pregata di raccontarmi una storia che non conoscevo. Lei, con una voce che non sembrava la sua iniziò a raccontare. Quella storia era davvero diversa da tutte quelle che conoscevo: parlava di cavalieri che combattevano in terre lontane in nome del loro Dio e che erano alla continua ricerca di reliquie sacre. Non ricordavo bene le avventure di questi guerrieri, ma rammentai subito che quando, poco tempo dopo, chiesi a mia nonna di raccontarmi quelle storie nuovamente, lei si rifiutò e mi ordinò in maniera molto severa di continuare lo studio delle piante e dei riti religiosi dei druidi. Da quel momento iniziai ad essere consapevole del fatto che vi era un mondo al di fuori dei boschi dove ci nascondevamo e che quel mondo che sognavo ogni singolo giorno mi era stato proibito. Non avrei mai immaginato, però, che quelle narrazioni fossero vere, che dei cavalieri fossero davvero capaci di combattere in nome del loro Dio. A me, che per tutta la mia vita avevo venerato gli spiriti delle foreste e del cielo, sembrava un fatto assolutamente illogico. "Perchè fate questo?" chiesi con un tono di voce basso, ma deciso, a quei cavalieri. L'unica cosa che desideravo in quel momento era una spiegazione e sapevo che, se mi avessero dato una risposta convincente, tutte le idee ed i pensieri che avevo formulato negli istanti precedenti sarebbero crollati.
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06-05-2012, 03.23.36 | #1926 |
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Lilith recepì il messaggio e nascose il suo unguento, ma la tristezza andava celando il suo volto..... aveva sentito i cavalieri che raccontavano le loro gesta di guerra, in nome di Nostro Signore, un argomento non molto "pulito"......
Quelle storie, turbavano le speranze e la curiosità di Lilith nel conoscere il nostro mondo....per questo, siamo detestati......conoscevo la legge dei druidi, non erano un popolo guerriero e soprattutto non combattevano per il loro Dio....noi....sì. Mi avvicinaì a Lilith e dissi: "purtroppo noi cavalieri.....talune volte smarriamo la retta via, percorrendo quella del nettare della fama e potere. Non tutti....possono fregiarsi del titolo di difensori del giusto.....e per molti il tutto si tramuta in un espediente..... Anche io, sono un cavaliere......combatto per il mio Dio e la mia Fede, ma non osereì mai fregiarmi di onore se il prezzo da pagare è le leggi del Cielo....non tutti siamo uguali mia cara.......basti ricordare il nostro maestro Redentos....." le dissi sorridendo. "Non perderti la bellezza del conoscere un nuovo mondo.....per i pochi che non sono solo che una parte in una grande sinfonia...."
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07-05-2012, 01.23.18 | #1927 |
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A quelle ultime parole di Altea, Fyellon mutò espressione ed un velo di malinconia mista a tristezza scese nei suoi occhi.
Respirò profondamente, come chi cerca di farsi largo tra una miriade di ricordi fatti di sofferenza e dolore. Restò qualche attimo a fissare l'orizzonte sconfinato, sul quale si frastagliavano le forme irregolari, primordiali e lussureggianti della selva. Prese allora un sasso e cominciò a giocherellarci, facendolo passare da una mano all'altra. “Mio...” esitò “... mio fratello merita la morte, ma non solo...” ispirò quasi a fatica “... no, la morte non basta a chi come lui ha peccato contro tutti i valori che può possedere un uomo... no, lui merita di peggio... merita di morire per quel che è... un vigliacco... merita di morire guardando in faccia la morte, riconoscendo il destino che spetta alla sua colpa... e sentire, negli attimi subito precedenti, la paura... si, questo merita... questa morte gli darei, se potessi...” scosse il capo e lanciò il sasso nel Calars, quasi a volersi liberare di un dolore e di un'impotenza insopportabili “... ma un giuramento mi lega le mani... vedete, mio padre ci fece giurare lealtà e rispetto fra noi... toccare vostro fratello, ripeteva sempre, equivale al peccato più grande... giurate, ci esortava ogni giorno, giurate che mai rancore ed odio nasceranno fra voi... se in voi ci sarà il male, diceva, allora io avrò fallito come padre e come uomo...” si voltò verso Altea “... questo giuramento mi lega le mani da una giusta vendetta... ma talvolta sento quasi di non poter rispettare quel giuramento... certe notti mi alzo in preda all'angoscia ed alla disperazione... fisso la mia spada e resto così per ore... medito vendetta... vendetta contro quel vigliacco... e così fino all'alba, quando il chiarore del giorno ridesta la mia mente e scaccia quei fantasmi che gridano una giusta punizione contro quel codardo...” poi i suoi occhi si ammansirono “... perdonatemi, Altea... so che mi state odiando per queste mie parole... anche io mio odio... odio me stesso per non essere stato capace di difendere mio padre...” e tirò un pugno carico di rabbia contro un albero.
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07-05-2012, 01.47.51 | #1928 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole di Parsifal a Lilith, i cavalieri cominciarono a protestare.
Apparivano contrariati ed offesi da ciò che il nobile apprendista di Redentos aveva detto alla sua giovane compagna di viaggio. Allora il vecchio cavaliere si alzò e con un cenno calmò i suoi guerrieri. “Ci chiedete come siamo giunti qui?” Fissando Parsifal. “Vi risponderò senza esitazioni... questo luogo è il nostro mausoleo, qui siamo destinati a riposare... ogni notte, tra Mezzanotte e le Tre, ci raduniamo qui per banchettare e brindare in ricordo delle imprese compiute in Terrasanta... quanto a questo luogo, sappiate solo che esso appartiene ad un tempo ed uno spazio lontani ed incommensurabili... voi siete giunto qui ed avete giudicato, biasimando, le Guerre Sante che la Cristianità muove agli infedeli... sappiate solo che pochi combattono per molti... che un pugno di temerari affrontano le feroci orde saracene col solo intento di rendere a tutti la possibilità di pregare sul Santo Sepolcro di Gesù Cristo... portate dunque più rispetto ai campioni di quella Fede di cui vi vantate essere devoto...” si voltò poi verso Lilith “... damigella, facciamo questo per molti motivi... lo facciamo perchè altri non ne hanno la forza... lo facciamo per guadagnarci l'indulgenza per i nostri peccati e la salvezza per le nostre anime... lo facciamo per riportare in Occidente le Sante Reliquie di Nostro Signore... lo facciamo per non lasciare i nostri fratelli, quelli che vivono a Costantinopoli, a Cipro o su qualche altra isoletta greca, alla mercé di un popolo, quello saraceno, che ci odia e sogna di convertirci o massacrarci... lo facciamo, soprattutto, perchè Dio lo vuole!” Tutti gli altri cavalieri annuirono per poi proclamare un nuovo brindisi.
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07-05-2012, 01.55.42 | #1929 |
Cittadino di Camelot
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Fyellon a quella mia domanda cambiò espressione del volto, il suo bel volto sempre calmo e sorridente diventò cupo e contratto...e iniziò quasi a urlare, parlava giocherellando con quel sasso come se volesse lanciarlo contro un passato che lo aveva fatto soffrire, provai una morsa al cuore...perchè glielo avevo chiesto? Lanciò quel sasso quasi come liberarsi da qualcosa che gli stringeva l'anima, finito di parlare era rosso di rabbia e mi guardava..."Io...Fyellon..non volevo farvi rivivere tutto questo, ma scusatemi se posso permettermi, voi state andando contro gli ideali di vostro padre..lui vi chiese di non odiare vostro fratello ma voi ne avete parlato..come se lo voleste uccidere? Se egli ha commesso peccato, sarà Iddio a dargli la giusta punizione, ma voi lo odiate...e perchè odiate pure voi stesso per causa sua? Non immaginavo che il vostro animo fosse lacerato da questi tormenti" e con un gesto inaspettato lo abbracciai forte.."Non voglio più vedervi cosi...perdonatemi...ora dimenticate tutto, io sono qui quando i tormenti dell'animo vi indurranno all'odio e rancore, ma non odiatevi, siete una persona meravigliosa"..mi staccai da quell'abbraccio, gli presi le mani e le portai al mio volto..."Ora, alziamoci e andiamo verso Levante, mio caro amico".
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07-05-2012, 02.04.00 | #1930 |
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Reas, ascoltando Elisabeth, sorrise lievemente.
“Siete contrariata perchè abbiamo due visioni diverse, milady?” Domandò alla maga. “Per voi l'amore è una forza che attraversa ogni cosa, mentre per me, come mi hanno insegnato, è solo una debolezza... e sia, non insistiamo oltre su questa cosa... del resto lo scopo della nostra missione sono questi fantomatici cigni di Goz e non certo trovare le risposte sul valore dell'amore...” Anche lui, allora, montò in sella al suo cavallo, per poi partire, insieme ad Elisabeth, verso la selva. Uscirono infatti dal palazzo, incrociando ancora la statua che si ergeva tra questo e la cattedrale, galoppando poi fin verso la porta di Tylesia. Uscita dalla città, si ritrovarono nella selva. Reas chiese ad Elisabeth di mostrargli ancora una volta la mappa di Goz. “Sembra che qui sia indicato un luogo preciso...” cercando di decifrarla il capitano “... sembra una sorta di palazzo, o forse una grossa villa...” fissò la selva cercando di comprendere come proseguire. Fece allora cenno ad Elisabeth di seguirlo. Poco dopo i due si ritrovarono in una radura irregolare, dove sorgeva un monastero diroccato. “Sembra disabitato...” mormorò Reas.
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