I racconti del Bianco e del nero

[Guisgard]

Elv annuì a Gwen ed insieme scesero, attraverso un dolce sentiero avvolto da canneti e tamarindi, fino al piccolo villaggio.
Era questo un luogo ameno e tranquillo, eretto con le sue casupole dai tetti leggeri, edificate intorno ad una piazzetta centrale, su una bassa scogliera che declinava gradualmente fino al mare, tra alte palme ed una chiara spiaggia.

[Lady Gwen]

Il paesino era bellissimo, un piccolo villaggio dalle casupole in pieno stile mediterraneo, che orbitavano attorno ad una piazzetta e digradavano al mare, attraverso una spiaggia bianca e sottile.
"È bellissimo, vero?" mormorai "Peccato che non potremo starci ancora, dopo..." aggiunsi, guardandomi attorno come a voler fotografare ed imprimere nella mia mente ogni piccolo particolare, ogni dettaglio.

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[Guisgard]

"Si, sembra un posto tranquillo." Disse Elv a Gwen.
I 2 allora raggiunsero il villaggio, ritrovandosi in una stradina che percorreva un buon tratto fino alla piazza centrale.
Qui vi erano alcuni negozietti e botteghe.
La cosa curiosa è che quel villaggio sembrava del tutto sprovvisto di chiese.

[Lady Gwen]

Sembrava un posto uscito in tutto e per tutto dai paesaggi di un presepe, era piccolo, raccolto e pittoresco.
Tuttavia, notai un dettaglio.
Non c'erano chiese.
Nemmeno una cappella piccola, da nessuna parte.
"Hai notato che non ci sono chiese? Forse, la padrona del palazzo orientale ha obbligato tutti a diventare buddhisti..." commentai con sarcasmo.

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[Guisgard]

"Mah, potrebbe essere..." disse Elv a Gwen "... ma forse siamo solo noi troppo abituati alle troppe chiese di Afragolopolis." Sarcastico. "Vieni, entriamo in quella bottega e chiediamo informazioni..."
Così entrarono nella bottega, dove trovarono una donna magra e bionda dietro al bancone.
"Benvenuti." Lei cordiale, guardandoli attraverso i suoi occhiali tondi.

[Lady Gwen]

Ridacchiai.
"Sì, forse hai ragione..." risposi, mentre prendevo la sua mano e vi intrecciavo le dita.
Ci dirigemmo allora verso una bottega e vi entrammo, trovando una donna composta e garbata ad accoglierci.
"Buongiorno a lei" sorridendo.
Mi avvicinai al bancone, perchè ormai ero curiosa.
"Sa, siamo arrivati giusto oggi e facendo un giro nel paese ho notato che non vi sono chiese. Come mai?" chiesi curiosa.

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[Guisgard]

"Beh, quest'isola è molto antica" disse la donna a Gwen "e vi gunsero qui i primi abitanti circa 6 secoli fa. Erano degli esuli, racconta la tradizione, tutti in fuga da guerre e persecuzioni religiose. Quando allora decisero di stabilirsi sull'isola e fondare il primo villaggio di questo luogo giurarono che mai ci sarebbero state divisioni e contrasti per motivi religiosi, permettendo a tutti di professare il proprio credo, purchè non ne ostentasse i simboli, così da non offendere il sentimeno di nessuno e garantire libertà e rispetto per tutti."

[Lady Gwen]

Annuii ascoltandola.
"Beh, è certamente una scelta molto democratica" notai "Va incontro alle esigenze di tutti, ma senza prevaricare" sorrisi.
Iniziai poi a vagare dentro la bottega per analizzarne tutti gli oggetti e trovare qualcosa di interessante.

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[Guisgard]

Nella bottega figuravano ceste e vasellame, oggetti tipici del posto e persini piccoli dipinti dei panorami dell'isola, tutti fatti a mano.
"Siamo gente semplice qui" disse la donna a Gwen e ad Elv "e perlopiù viviano di pesca ed artigianato. Siete partecipanti al torneo, vero?"

[Lady Gwen]

Era tutto artigianato locale, delizioso e ben fatto.
Dipinti, ceste, piccoli modellini.
Mi voltai poi verso la donna.
"Sì, lui" indicando Elv "Come vivete qui al paese l'istituzione del torneo?"

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