21-05-2014, 21.17.13 | #1961 |
Disattivato
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Alzai gli occhi al cielo.
"Sei quasi più incosciente di me.." sospirai appena, per poi alzarmi. Ma poi mi voltai di scatto verso Mime "Un momento.. stai dicendo che la janara era la sorella di Enar? Quindi Roxanne, chi è.. sua figlia? E ci credo che sono sospetti! Anche la stessa casa.. Andiamo, avanti... Se non torniamo prima che faccia buio, veniteci a cercare..." raggiungemmo il cavaliere. "Tirare a sorte.." mormorai, ridendo "Davvero divertente..". Mi voltai poi verso i miei uomini "Nessuno di voi mi ha portato la spada che vi avevo chiesto, però... andrò io da sola domani dall'armaiolo.. per adesso, però dovrò prenderne in prestito una delle vostre.. avanti, ve la riporto eh...". |
21-05-2014, 21.17.16 | #1962 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Elisabeth si svegliò da quell'inquieto ed appassionato sogno, per poi alzarsi ed uscire da quel luogo, mentre suo marito dormiva come un sasso.
La maga uscì e subito trovò Flees sotto un albero. Il giovane nipote era sveglio e fissava in lontananza. Ma nel sentire i passi di lei che si avvicinava, lui subito si voltò. Restò a fissarla senza dire nulla, fino a quando lei non fu vicino a lui. “Se dite così, allora sono geloso di quei vostri sogni...” disse piano “... si, perchè in essi io sicuramente ho avuto modo di toccarvi, di baciarvi e di possedervi...” fece un passo verso di lei. Erano vicinissimi. E cominciò a spogliarla piano. Lentamente le scioglieva i nodi che tenevano stretto l'abito di lei e i bottoni che lo chiudevano. Fece poi scivolare a terra quegli abiti, che si adagiarono intorno ai piedi della maga. Come una carezza quei vestiti scivolarono lungo il corpo di Elisabeth, lasciando su di lei un lungo brivido. E avendola nuda di fronte a sé, Flees la guardò a lungo. “Quanto sei bella, zia...” sussurrò. Fece allora per spogliarsi anch'egli, ma un rumore lontano attirò la loro attenzione.
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21-05-2014, 21.31.33 | #1963 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Dort allora prese la sua spada e la diede a Clio.
“Tranquilla, mogliettina...” disse Guisgard sorridendo “... sei con me, no? Salvo o non salvo le dame per professione?” Rise. “Siate prudenti.” Fissandoli Borel. I tre allora lasciarono la locanda e presero la strada verso il bosco. “Presto farà buio...” mormorò Mime. “Già...” fece Guisgard. “Poi sarà notte...” farfugliò il rigattiere. “Già...” annuì Guisgard. “L'ora preferita della bestia...” fece Mime “... quella in cui lascia la sua tana...” “Hai intenzione di continuare per molto?” Fissandolo il cavaliere, per poi sorridere sarcastico. “Ti avverto che se è un modo per far spaventare la nostra lady e farla correre tra le mie braccia, beh, caschi male... lei ha più coraggio di noi due messi insieme...” prese a fischiettare. Il crepuscolo intanto calava sempre più sulla selva. Dopo un po', finalmente, i tre avvistarono una luce lontana. “Ecco la casa...” indicò Mime. La raggiunsero qualche istante dopo. “Cosa facciamo?” Voltandosi verso Clio il cavaliere. “Ci presentiamo chiedendo di essere invitati a cena, oppure diciamo che ci siamo persi?” Rise appena. Scese allora da cavallo e si avvicinò alla porta per poi bussare. Venne ad aprire Roxanne. “Salute a voi...” salutandola Guisgard “... perdonate per l'ora ma, vedete, la mia giovane e bella moglie, all'improvviso, ha desiderio di un particolare dolce, tipico delle sue parti, che usano fare con latte di pecora... e visto che altri pastori in giro non ci sono da queste parti, beh, mi hanno indirizzato qui da voi.” Sospirò. “Eh, io non riesco a dire di no alla mia dolce metà.”
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21-05-2014, 21.31.34 | #1964 |
Cittadino di Camelot
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Quando la madre di Lady Ymma se ne andò sorrisi al suo fratellino.
“Piacere, Sir Enis!.....Ve l’ ha detto mai nessuno che siete proprio un simpatico e bel ometto?” dissi vivacemente e dandogli un buffetto sulla guancia. Poi mi rivolsi alla bella e bionda dama: “Milady, vi ringrazio dell’ ospitalità e di averci difeso prima, ma noi non possiamo restare troppo a lungo in questo borgo e in questo castello. Comunque, ditemi cosa volete che facciamo per voi. Non è possibile che ci avete convocati qui solo per della semplice musica!”. Sentì il merlo Tisin volarmi sulla spalla. Mi accovacciai fino ad arrivare all’ altezza del piccolo e fulvo Enis. “Vi piace il mio amico merlo, vero?.....Bene, dovete sapere, piccolo Lord, che una volta lui era un principe. Su parlate, Sir Tisin!....Il bimbo mica vi mangia!” lo incoraggiai ridente.
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21-05-2014, 21.39.30 | #1965 |
Cittadino di Camelot
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Lo ascoltai rapita........lo ascoltai senza legami ...mi sentivo come se appartenessi ad ogni parte del sue essere........si avvicinò a me e non lo respinsi....potevo sentire il suo fiato sul mio volto.....lo lasciai sciogliere i nodi del mio vestito...sino a quando scivolò leggero procurandomi un brivido sulla pelle....ero nuda davanti a lui.....ero nuda....ma vestita del suo sguardo.....delle sue parole....." Flees...io sono confusa...sto sbagliando......io credo che stiamo facendo..."......un rumore alle mie spalle.......mi sentii congelare...quando hai paura non comprendi subito cosa sta accadendo....ti senti prendere dal panico.......mi sentii rivestire.....ed io lo aiutai goffamente.........alle mie spalle......c'era Daizer........lo lessi negli occhi di Flees..perchè nei suoi occhi c'era una luce....una luce strana......mi voltai verso Daizer....." Daizer...stavi dormendo....e non ti abbiamo voluto svegliare.......abbiamo preso in considerazione....molte cose dalla scritta ritrovata ieri......e' probabile che il piccolo Tobia....sia un giovane...magari un bambino.....e per loro i saranno dei posti diversi dove vengono seppelliti.........tu ...cosa ne pensi ?....".....avevo detto di getto, cose a cui non avevo pensato.........abbassai gli occhi.......aspettando la sua risposta....
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21-05-2014, 23.00.36 | #1966 |
Cittadino di Camelot
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Corsi veloce, Cruz galoppava sicuro...ero sola nella foresta e sembrava le tenebre volessero prendere posto alla Luce oramai e mi guardai attorno e risi pensando..."Oh magari la belva mi prendesse...almeno porrei fine a questa tortura..a dire il vero non so bene cosa stia ancora facendo qui..ormai la missiva ad Andrew e mio padre deve essere arrivata, gliela ho data a uno dei cavalieri del Duca che custodivano la teca e disse avrebbe subito provveduto a farla recapitare"..ovvio la mia famiglia era legata ai Taddei da profonda amicizia e il Duca stimava il lavoro di mio padre e di mio fratello.Già avrei disposto l'indomani la mia partenza per Capomazda, ora vi erano quei mercenari a pensare alla belva". Sorrisi scuotendo il capo, la cosa buffa era che io avevo già detto gran parte dei miei sospetti a chiunque e sembravo una visionaria e ora...i miei sospetti erano realtà detti da altri.
"Una luce improvvisa...Shalazam. "E il Gufo?" disse lei ridendo sarcastica "e la moglie?" "Il Gufo fa il doppio gioco come sua moglie, si sono accapparrati la mia amicizia e simpatia solo per aver più informazioni possibili e poi avere la vittoria...ma non mi pento di ciò che ho fatto". Shalazam annuì prendendomi le mani..."Gli insegnamenti di tuo padre vero...un cavaliere è leale pure con il nemico se si tratta di proteggere i più deboli". Annuii..."Si e lo rifarei, io almeno so di essermi comportata nel giusto." "Sono fiera di te, Altea..e se quel duca approffitterà di te, sappi la maledizione lo colpirà per sempre..egli vivrà solo una vita di dolore per aver abusato di una nostra Sacerdotessa" e mi baciò sulla fronte dove stava lo smeraldo. Sparì come era arrivata". Mi destai..la luce emanata dalla Gransacerdotessa dell' Antico Tempio di Petra sparì e arrivarono quasi le tenebre, vidi vi era un ruscello e qualcosa galleggiava e mi avvicinai lentamente al fiume e mi abbassai e mi sporsi per vedere di cosa si trattava, visto ormai solo la luna rischiarava.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
22-05-2014, 01.32.37 | #1967 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Era il ormai il tramonto e la foresta si accingeva ad accogliere la sera e poi la notte.
Una nuova notte. Un'altra notte ancora, con i suoi misteri e le sue paure. Un'altra notte con i fantasmi delle innumerevoli vittime di quell'orrore e i demoni da cui esso scaturiva. Perchè dietro ogni delitto, ogni castigo, ogni peccato vi è sempre un demone. Un demone che mira a tormentarci, a flagellarci, a portarci alla disperazione e a perdere la Fede. Altea attraversava quelle lande selvagge e primordiali. Come un'Angelica perduta nella selva, un'Erminia fuggita tra i pastori, si aggirava confusa, smarrita, in balia di timori e inquietudini che parevano animarsi con le fattezze dei fantasmi di quella foresta. Ebbe una nuova visione e da essa trasse la decisione di voler fuggire da quel mondo. Giunse però ad un ruscello e qui notò qualcosa tra le sue acque. Qualcosa impigliato tra le radici di un albero bloccato tra le due sponde di quel torrente. Si avvicinò e riconobbe quell'oggetto. Era un mantello. Lo stesso che indossava suo fratello Thomas. Ma all'improvviso la dama udì qualcosa. Dei cavalli. Un attimo dopo dalla vegetazione emersero tre figure a cavallo. Due cavalieri ed un chierico. “Salute a voi, milady...” disse uno dei due cavalieri ad Altea “... perdonateci se vi rechiamo noia, ma ci occorre sapere in che direzione si trova la città di Solpacus. E' cosa alquanto urgente per noi raggiungerla.” E sulle loro selle la bella avventuriera riconobbe lo stemma del suo casato.
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22-05-2014, 02.12.26 | #1968 |
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“Un principe...” disse stupito il piccolo Enis ad Eilonwy “... dite davvero? Può dunque parlare?”
Il bambino non finì neanche di parlare che subito Tisin si presentò: “Salute a voi, mia bella dama e mio piccolo e simpatico signorotto. Io sono il principe Tisin, reso, ahimè, un merlo dall'incanto adoperato contro di me dall'oscura e crudele Isolde, strega nera e terribile megera.” “Parla davvero!” Esclamò incredulo Enis. “Hai visto, sorellina?” “Dai, sarà un trucco.” Sorridendo Ymma. “Magari questi nobili amici sono degli illusionisti o artisti di qualche circo. Comunque è davvero notevole questo vostro trucco.” Applaudendo la dama. “Non è un trucco, milady.” Ribatté Tisin. “Io parlo davvero. Mettetemi pure alla prova.” “Posso chiedere qualsiasi cosa?” Domandò Enis. “Qualsiasi cosa.” Annuendo il merlo. “La mia cultura enciclopedica è a vostra disposizione.” “In verità” fissando sua sorella il piccolo “devo fare ancora i compiti assegnatimi da mia madre... compiti di storia, che barba...” “Enis!” Lo rimproverò Ymma. “Ma è vero...” mormorò il piccolo “... devo imparare i nomi dei sette re di Roma, ma ne dimentico sempre qualcuno...” “Ah, i leggendari re di Roma.” Disse Tisin. “Beh, anche io, vi rivelerò, avevo difficoltà a studiarli da piccolo... ma noi nobili abbiamo il dovere di studiare per poter occupare un giorno al meglio il nostro ruolo come guida del popolo.” Fece l'occhiolino al bambino. “Per questo inventai un piccolo trucco per avere sempre a mente quei re...” “Un trucco?” Ripeté Enis. “Esatto.” Fece il merlo. “Composi una filastrocca con i loro nomi... ricordarli così è un gioco da ragazzi.” “Davvero?” Sorridendo Enis. “Su, voglio sentirla!” “Si dice per favore.” Lo riprese Ymma. “Per favore!” Entusiasta il bambino. “Certo!” Esclamò Tisin. “Eccola...” E cominciò a recitare: “Il primo re di Roma fu Romolo, che imparai stando sul mio dondolo. Vennero poi di seguito Numa Pompilio che fa rima col terzo, ossia Tullo Ostilio. Seguì Anco Marzio, chiamato re mercante e poi Tarquinio Prisco, dell'Etruria abitante. Poi Servio Tullio che come re fu di certo il sesto e Tarquinio il Superbo, che da Roma fuggì lesto.” “Bellissima!” Divertito Enis. “Grazie, principe Tisin!” “E' incredibile.” Piacevolmente meravigliata Ymma. “Incredibile davvero!”
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22-05-2014, 02.35.23 | #1969 |
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Sorrisi e risi all’ entusiasmo di quel bimbo e ai rimproveri di sua sorella.
Quando Tisin finì di recitare la filastrocca, dissi: “Che carina questa filastrocca. Magari me l’ avessero insegnata a me da piccina. Sono lieta che vi stia simpatico, Milady!”. Presi Tisin e lo poggiai sulla spalla di Enis. “Anche io ho qualcosa da mostrarvi. Un regalo per la vostra gentilezza e bellezza!” e sentenziato questo presi una brocca d’ acqua. Modellai una sfera d’ acqua che feci levitare e la ibernai. La presi tra le mani e la diedi a Lady Ymma. Con il resto dell’ acqua della brocca creai una rosa di ghiaccio, la quale a prima vista poteva sembrare di cristallo, di quarzo o di diamante. Questa la porsi a Sir Riccardo come pegno del mio amore, anche se probabilmente l’ avrebbe accettata solo come regalo d’ amicizia o come esempio dei miei poteri. “E adesso il tocco finale!” e detto questo feci cadere dei delicati e luccicanti fiocchi di neve.
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22-05-2014, 03.20.47 | #1970 |
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Ymma ed Enis restarono piacevolmente colpiti da ciò che fece Eilonwy con i suoi poteri sotto i loro occhi.
Ed anche quei doni furono apprezzati dalla ragazza e dal suo piccolo fratellino. Riccardo prese la rosa di ghiaccio, che le luci delle candele che illuminavano quella stanza avevano resa scintillante di bagliori e riflessi, sorridendo ad Eilonwy. “Questa rosa è bellissima...” disse il cavaliere “... è simile ai sogni... meravigliosa e breve... col nuovo giorno si scioglierà, ma i desideri che intreccerò nei suoi trasparenti petali vivranno per sempre... grazie, damigella...” “Prima mi avete chiesto del perchè del vostro arrivo qui...” Ymma ad Eilonwy “... perchè ho udito la vostra musica... può sembrare strano... ma anche poche note possano allontanare la malinconia e la tristezza... e in questo luogo vi è troppa di ognuna...” si affacciò dalla finestra e guardò in basso, dove c'era un grande giardino chiuso da un cancello d'ottone. “Posso andare a giocare nel giardino con Tisin?” Chiese Enis a sua sorella. “Sai bene che non si può.” Fissandolo lei. “Nessuno può andare in quel giardino.” “Perchè?” “Perchè il cavaliere nero rapisce chiunque superi quel cancello...” mormorò Ymma. E un velo di tristezza scese sui suoi bellissimi occhi blu.
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