08-12-2018, 02.31.48 | #1981 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La baronessa sorrise a Gwen, per poi chiedere a tutti di tornare alla normalità.
La festa doveva continuare. Ed infatti riprese, come se nulla fosse. Anzi molti prendevano in giro il povero poeta, immaginando i tipi di tortura a cui sarebbe stato sottoposto alla caserma.
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08-12-2018, 02.45.22 | #1982 |
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La festa riprese tranquillamente e quasi senza traumi, mentre tutti discutevano circa l'accaduto, come sempre accade alla nobiltà quando succede qualcosa di nuovo per poi dimenticarla un attimo dopo, ed io vagavo senza meta fra la sala e le terrazze del palazzo.
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09-12-2018, 01.25.16 | #1983 |
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Il palazzo era tetro, buio, silenzioso.
Le voci dei due uomini echeggiavano sgraziate nel vuoto di quel luogo, mentre Destresya osservava ed udiva tutto. Poi ad un tratto su udì il suono di una campanella. "E' il padrone che chiama..." disse uno dei due all'altro. E scesero nei sotterranei del palazzo.
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09-12-2018, 01.29.17 | #1984 |
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Oh, finalmente questo padrone iniziava a dare segni di vita!
Sembrava che la voce provenisse dal sotterraneo, così, approfittando delle mie capacità che gli umani potevano solo sognare, decisi di precederli e di scendere nei sotterranei per esplorarli, ormai quella faccenda mi intrigava e volevo scoprire qualcosa di questo padrone. Chissà, magari era una preda più succulenta di quei due, almeno ci speravo, a dirla tutta. Così, come un'ombra leggera, precedendo i due uomini, scesi nei sotterranei.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì! |
09-12-2018, 01.30.37 | #1985 |
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Gwen vagava tra lo sfarzo e le luci della sala.
Era un mondo mondano e vuoto, fatto di maschere ed artifici. Tutti ridevano, molti parlavano, ma tutto era come rarefatto, quasi irreale, simile ad un immenso gioco di ruolo il cui copione pareva già scritto, tra la farsa ed il dramma. Ma a rompere quell'illusione ci pensò una voce. Era giovane e risoluta, sicira di sè, forte e persino autoritaria. "Questo è un documento..." disse il giovane avvocato entrando nella sala e mostrando il foglio verso il colonnello e la baronessa "... è firmato dai notabili della città e da tutti i rappresentanti della corporazione dei borghesi. Con questo documento io pretendo la liberazione del giovane che avete catturato senza alcun diritto." Tutto ciò davanti a Gwen.
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09-12-2018, 01.38.15 | #1986 |
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La serata aveva assunto delle connotazioni quasi noiose, monotone, così disinteressatamente inutili che quasi mi ero pentita di esser venuta
All'improvviso, una voce. Giovane, risoluta. Impiegai solo un istante a riconoscerla. Era lui. Il giovane avvocato. Mi avvicinai con un sorriso incuriosito, mentre la sua voce si espandeva autoritaria nella sala, rimbalzando sulle gocce di cristallo dei lampadari e gli sfarzosi specchi francesi. Chiedeva la scarcerazione del giovane poeta. Mi avvicinai alla baronessa. "Credo dovreste accettare, baronessa..." le dissi piano "Siamo già sull'orlo di una guerra, sarebbe un guanto di sfida troppo ingombrante da accettare..." le suggerii. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk
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09-12-2018, 01.38.24 | #1987 |
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I due uomini, seguiti da Destresya, scesero nei sotterranei del palazzo.
Era un luogo umido e dall'aria pesante. Un odore di cloroformio e di carbone dominava i muri. I due arrivarono davanti ad una porta pesante. Questa si aprì cigolando. Entrarono così in un laboratorio. Vi erano strumenti ovunque, tutti difficilmente definibili, ampolle ed alambicchi sparsi qui e là, fialette e bottigliette con strani liquidi colorati o polverine dalla gradazione cromatica molto particolare. Tutto però era molto poco curato, con polvere in ogni angolo, ragnatelle praticamente ovunque ed una fitta puzza di chiuso.
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09-12-2018, 01.44.33 | #1988 |
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La baronessa guardò Gwen.
“Non scenderemo mai a patti con chi ci è inferiore per nascita.” Disse intervenendo il colonnello. “Voi...” rivolto poi al giovane “... arrivare qui senza invito non è soltanto spiacevole e di cattivo gusto, ma anche terribilmente pericoloso... per voi.” “Sono qui non come invitato ai vostri sollazzi, ma per far valere i diritti di un cittadino.” Il giovane avvocato. “Non esistono cittadini nel regno di Afragolignone” duro il colonnello “ma solo sudditi.” “Tutti gli uomini sono uguali!” Replicò il giovane. “Simili per valore, ma differenti per capacità davanti a Dio.” Fece il colonnello. “Non sono un teologo” lesto il giovane “e non mi intendo di Religione. Sono un avvocato e so che davanti alla legge tutti gli uomini sono uguali! Uno stato che non riconosce ciò, allora non è uno stato di diritto!”
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09-12-2018, 01.45.35 | #1989 |
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Mi guardavo attorno, ma non c'era niente di speciale, una sorta di muffa stantia, una stanza umida non dissimile da molte altre che avevo visto.
E pensare che c'è gente che crede che noi vampiri viviamo in questi ambienti. Niente di più assurdo. Arrivarono i due uomini, e mi misi a seguirli. Quando entrarono in quella sala, la faccenda divenne molto più interessante, da farmi quasi scordare la fame. Accidenti, quello sì che era una cosa particolare! Sgattaiolai nella stanza, avendo cura di non farmi vedere, ed iniziai a guardarla, ad osservare con viva curiosità tutto quello strano arsenale di boccette. Chissà a cosa servivano.
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09-12-2018, 01.52.04 | #1990 |
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La baronessa non volle ascoltarmi, rimanendo ferma nella sua posizione, così come il colonnello.
Non sapevo veramente che fare. "Baronessa, davvero intendete continuare per la vostra strada? Era solo un ragazzo, in fondo... Decreterete la fine della nobiltà, se non accetterete..." cercando di convincerla "Sarà nefasto per tutti... Un massacro..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk
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