16-12-2011, 15.01.06 | #11 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Dove il sole è più cocente, e il mare più limpido..
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Grazie ahah è stato il mio primo GDR ma è stato bellissimo Scusate (Sopratutto Sir Guisgard) se ogni tanto commettevo qualche errore.. Ma mi sono veramente divertito
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"And all i want is the taste that your lips allow, my my my , Give me love" |
19-12-2011, 01.50.53 | #12 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Come nasce un Gdr?
Come tutte le storie o le poesie, nasce da un’emozione, una sensazione. Questo domanda la musa… quella sensazione, quell’emozione. A lei spetterà poi di animarle e racchiuderle in una storia. Ma dove nasce quell’emozione, quella sensazione? Da tante cose. Era un Sabato pomeriggio, quando mi ritrovai a visitare quel luogo… Di ascoltare. Questo mi è stato detto. Di ascoltare ogni cosa che attraversasse quel luogo. Il sibilo del vento tra le foglie dei noci, dei faggi, degli olmi… E il suo eco tra le vecchie murature del Dongione diroccato… Quello stesso vento, poi, che scendeva a carezzare la calma superficie del lago… Poi il gorgoglio di un sassolino che affondava dopo essere stato lanciato in acqua, fino al rumore dei miei stessi passi sui rami secchi o sul terreno inumidito… Ascoltare… “Ascoltare cosa?” Domandai. “Qualche vostra vecchia tradizione, o magari un’antica leggenda? Qui si è anche combattuta la guerra Greco Gotica, vero?” Il vecchio mi sorrise. “Siete uno studente?” Mentre si accendeva la pipa. “Si vede che conoscete un sacco di cose…” “Beh, qui ci sono stati i Sanniti, i Romani, poi i Goti ed infine i Longobardi.” Risposi indicando ciò che ci circondava. “E’ una terra ricca di storia questa.” Il vecchio annuì, mentre la sua pipa aveva finalmente deciso di accendersi. “Ma quello che c’è in questo posto” fissandomi “non lo troverete in nessun libro.” Alzando gli occhi al cielo terso ed azzurrissimo, mentre leggere ed incerte nuvole si stagliavano contro l’orizzonte infinito. “Il vento è profumato e rischiara l’aria.” Respirando a pieni polmoni io. “Siamo stati fortunati a venire qui proprio oggi.” “Qui c’è sempre vento e noi del posto abbiamo imparato ad amarlo.” Tornando ad accendersi la pipa il vecchio, che il vento nel frattempo gli aveva spento. “Ascoltate il vento…” “Ascolterò voi se mi racconterete qualcosa di interessante…” sorridendogli “… mi piacciono le storie. Anzi, sono in cerca di una bella storia…” “Non c’è nessuna storia da raccontare…” fece lui “… basta leggerla… leggerla tra gli alberi secolari e le verdi acque di questo lago…” “Ho capito…” sorridendo di nuovo io “… questo posto nasconde qualche mito o leggenda… giusto?” Mi fissò e sorrise anch’egli. “Sapete che differenza c’è tra me e voi?” Mordicchiando la sua pipa. “Voi siete uno studente, uno studioso o qualcosa di simile… io invece sono un sognatore…” “Beh, io, a dire il vero, sono molto più sognatore che studioso!” Esclamai. “Perciò parliamo la stessa lingua!” “Il lago…” indicò lui “… non me… dovete guardare il lago, non la mia faccia. Lì si trova il segreto di questo posto…” “Quale segreto?” Domandai, senza però levare gli occhi da quelle acque tanto verdi da sembrare incantate. “Il sogno di cui vi parlavo…” “Allora non c’è una storia…” voltandomi e fissandolo “… ma un sogno?” “Vedete?” Sorridendo lui. “Siete abituato ai libri… esiste forse una storia senza sogno? No!” Scuotendo il capo lui. “In ogni storia c’è sempre un sogno racchiuso in essa…” Mi voltai di nuovo a fissare il lago ed il mio sguardo si perse in quelle calme e verdi acque…
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20-12-2011, 03.35.14 | #13 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Non sono stati i tesori a risvegliare in me una brama così indicibile” disse fra se. “Ogni avidità è lontana da me: tuttavia, ardo dal desiderio di vedere il Fiore Azzurro. Mi viene sempre in mente e non posso cantare d’altro o pensare ad altro. Una sensazione simile non l’avevo mai provata: è come se ne avessi sognato una volta, o mi fossi assopito in un altro mondo. Infatti, nel mondo in cui vivo abitualmente, chi si preoccuperebbe dei fiori? E del resto non ho mai sentito parlare di una passione così strana per un fiore.”
(Novalis, Enrico di Ofterdingen) Come il protagonista di quel romanzo, ero inquieto ed eccitato insieme. Il Sole era ormai prossimo a tramontare e lunghe ombre si allungavano sulla verdeggiante campagna che, man mano l’imbrunire avanzava, si confondeva con il lussureggiante bosco tutt’intorno. Fissavo quello scenario da una delle finestre della taverna e tutto sembrava mutare con l’avvento del crepuscolo. Come se antichi miti e leggende, perdute in un passato lontano, emergessero ora da quel mondo tanto bello quanto selvaggio. Il camino era stato acceso da poco e tre o quattro ragazzi avevano cominciato a cantare allegramente davanti al fuoco, riempiendo la saletta di buonumore. Eppure io non riuscivo a togliermi dalla testa quella storia… Tutto in quel luogo sembrava parlarmi di quella storia e di quel fiore. Forse questo miscuglio di sensazioni avevano provato Lancillotto alla Dolorosa Guardia ed Erec al castello della Gioia della Corte. E forse anche Rinaldo nella Selva Incantata. “Sono momenti come questo che rimpiango di non avere qualcosa su cui scrivere…” mormorai distrattamente. Chi era seduto davanti a me sorrise. “Vuoi carta e penna?” Mi chiese. “Ne hai?” "No, ma possiamo chiedere al padrone del locale..." Poco dopo mi portarono al tavolo un book notes ed una penna. Avrei voluto mettere tutto quel mondo che mi circondava sul foglio di carta davanti a me. Ma era impossibile. Decisi allora di tracciare qualcosa che raccontasse e che racchiudesse le emozioni che sentivo in quel momento. Allora decisi di disegnare quel fiore. Disegnarlo come lo avevo immaginato, poco prima durante il racconto al lago. Ed è quel fiore che sto guardando in questo momento mentre scrivo… Lo stesso fiore a cui affido tutti i miei sogni di questa notte…
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20-12-2011, 09.08.45 | #14 |
Cittadino di Camelot
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Non mi rimane altro che farvi i miei più profondi complimenti... primo cavaliere!
Re Morris di Caerleon
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20-12-2011, 11.24.26 | #15 |
Cittadino di Camelot
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Mio Signore Guisgard,
nella notte ho preso da Camelot un fiore con l'impegno di restituirlo alle acque che lo avevano trascinato fino a me. Ma col primo raggio dell'aurora esso mi è parso così bello,così mutevole e delicato che ho mancato al mio impegno e l'ho trattenuto. E' giunto il tempo che io me ne separi,e poichè ho ascoltato nella notte i vostri pensieri,permettetemi che ve ne faccia dono. Io credo che i vostri occhi siano capaci di donare a questo fiore,ora di candide tinte perlacee,le tinte dell'azzurro che potè vedere in sogno Novalis,poichè il fiore azzurro esiste,ed esiste negli occhi di chi lo guarda. E' giorno,una voce,forse,vi ha destato dal sogno proprio come accadde più volte al protagonista del romanzo.. ..il fiore si piegò verso di lui e mostrò un'espansa corolla azzurra, in cui si cullava un tenero volto. Il suo dolce stupore cresceva colla rara metamorfosi, quando,all'improvviso la voce di sua madre lo destò.. ..gli disse una meravigliosa misteriosa parola sulla bocca, che risonò attraverso tutto il suo essere. Egli voleva ripeterla, ma il nonno lo chiamava e si destò. Avrebbe dato la sua vita per sapere ancora quella parola..(Enrico di Ofterdingen) Pur destato,non abbiate timore di guardare ancora quel fiore,esso non svanirà come il sogno,si schiuderà d'azzurro e vi illuminerà la vita di quel sogno. Quanto al "Giglio Verde",avrei da dirvi tante cose..per ora taciute al cuore. Sento di dovervi ringraziare,ma devo,soprattutto,domandarvi perdono se non ho saputo trarre via Chantal da quella prigione. Vedete,la mia è una gabbia dorata in cui sono trattenuta come una principessa,ma per quanto aurea,essa è pur sempre una prigione. Abbiate cura dei vostri sogni,Guisgard,è il modo migliore per avere cura del vostro cuore. |
20-12-2011, 13.18.24 | #16 |
Cittadino di Camelot
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grazie per questa avventura anche se ultimamente non cero molto grazie ser guisgard
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21-12-2011, 02.43.52 | #17 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Grazie a tutti per le vostre parole.
Sono lieto che questa nostra avventura appena conclusa vi abbia fatto, almeno per un po’, sognare insieme a me Lady Chantal: vi sono debitore per aver parlato del Fiore Azzurro. A me è stato raccontato di un altro fiore, non meno meraviglioso di quello di Novalis, e da quel momento sboccia ogni notte nei miei sogni, per poi confondersi all’albeggiare in un giardino dalle forme e dalle fattezze ultraterrene. E di quel fiore chiedo incessantemente alla mia musa, affinché possa renderlo protagonista della prossima avventura che Camelot vorrà farci vivere. Quanto al Giglio Verde, non temete. Sono certo che quel personaggio che avete sfiorato con la vostra interpretazione ora sarà libero da quella prigione. E con tutti gli altri che hanno animato quell’avventura vivrà per sempre in quel mondo da sogno
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21-12-2011, 14.00.45 | #18 | |
Cittadino di Camelot
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Citazione:
Meraviglia allo stato più puro, ecco ciò che mi avete donato. Mi piacerebbe vedere quel fiore, sapete? Mi piacerebbe vedere quel disegno... forse così capirei davvero! Eppure... c'è chi dice che solo gli sciocchi cercano di capire i sogni, anziché viverli... Ed è perciò che non vi chiederò di mostrarmi quel disegno! Ed è perciò che aspetterò... trepidante... un nuovo inizio.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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22-12-2011, 03.40.38 | #19 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Vorrei descrivervi quel fiore, milady.
Raccontarlo come appare nella mia immaginazione, disegnato e descritto dal racconto che ho udito. Vorrei essere un poeta o uno scrittore e rappresentare ai vostri occhi le meraviglie di quel fiore. Ma pur essendo un cavaliere e non un poeta, mi rendo perfettamente conto di come sia impossibile dar forma alla propria fantasia. Come voler rinchiudere il mare in un’anfora, il Cielo nel proprio pugno. Forse, proprio come per il Fiore Azzurro di Novalis anche questo nostro fiore può essere racchiuso in un volto. Allora sarebbe più facile descriverlo. Un volto fatto di infiniti sguardi e animato da infinitesimali gesti che come un caleidoscopio muta in illimitate forme e colori, ognuno scandito dai battiti che danno vita ai sogni. Già, i sogni… forse avete ragione voi e ci affideremo proprio a quelli… Vagherò nei miei sogni racchiusi in questa notte in cerca di quel fiore e, quando l’avrò anche solo intravisto, domanderò all’Angelo che custodisce il suo giardino il nome di quel fiore. E allora, finalmente, quella storia avrà un titolo e l’avventura un inizio.
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22-12-2011, 11.02.19 | #20 |
Cittadino di Camelot
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Che dire? La bellezza di queste parole, la loro dolce malinconia e le suggestioni dei sogni mi portano a desiderare di leggere questa nuova storia... Mia cara Talia, permettetemi di unirmi a voi nell'attesa, magari tenendoci per mano, così da farla sembrare meno lunga...
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
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