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Vecchio 23-09-2011, 17.45.59   #11
Taliesin
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Cavaliere del Crepuscolo,
così un giorno vi chiamai per i riflessi cremisi che riuscite a portare in un mondo bizzarro e nebbioso che spesso si nasconde dietro maschere pirandelliane...ribadisco solo una cosa... la mia non è presunzione (stato d'angoscia dell'anima che non conosco e non riesco a nutrire neanche oggi dopo tanti anni difronte a decine di persone che ascoltano e si emozionano attraverso le mie canzoni), ma solo un pensiero magari stramplato, ma genino nella sua lucida pazzia...
Comunque il votro intelletto è pari alla vostra sensibilità e nobiltà d'animo, grazie per avermi manifestato un sentimento....grazie ancora.
Torniamo al tema Cavaliere dell'Intelletto, attendiamo ora il vostro destriero cancellare sotto i suoi zoccoli ogni traccia...

Ultima modifica di Taliesin : 23-09-2011 alle ore 19.03.06.
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Vecchio 23-09-2011, 21.07.39   #12
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
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Originalmente inviato da Morris Visualizza messaggio

Riflettete di più e sfruttate la vostra cultura con oculatezza.... non siate arrogante e presuntuoso.... magari ...chi vi sta di fronte ... ha letto più di voi.... fuori e dentro di sè.
Perdonatemi, sir Morris, ma non credo che il vostro linguaggio sia rispettoso verso il nostro Taliesin.
Mai ho letto presunzione o arroganza negli scritti del nostro bardo; tutt'altro direi.
La cortesia, la gentilezza, oltre che una profonda conoscenza delle cose e delle persone di cui tratta, hanno sempre contraddistinto ogni suo intervento.
Ritengo quindi, perdonatemi, che abbiate frainteso il suo intervento, visto che io, in esso, non ho trovato nulla di sconveniente o offensivo
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Vecchio 23-09-2011, 21.48.13   #13
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Originalmente inviato da Daniel Visualizza messaggio
Ma non ho capito l'Anticristo è nato nel XX secolo? Non esiste da sempre?


Diciamo che questo è un discorso molto lungo, che sfocia nella teologia vera e propria e nell'esegesi biblica.
Per qualcuno l'Anticristo è un demone già in attività (nel senso che già esiste nell'Aldilà, nell'Inferno); secondo altri invece è una manifestazione del demonio che riesce a penetrare la natura umana.
In realtà non è semplice spiegare questa cosa e molto probabilmente nessun è mai arrivato a comprenderla del tutto.
Infatti, molti, erroneamente, tendono a vedere l'avvento dell'Anticristo come un qualcosa simile all'Incarnazione di Cristo.
Ma questo è impossibile, visto che il tutto si cela nel Sacro Mistero della Trinità (che Dante definiva come il più grande Mistero esistente) ed il demonio non ha un simile potere.
Quanto al secolo di nascita dell'Anticristo, beh, diciamo che spesso, nel corso della storia, si è cercato di riconoscere l'Anticristo in vari nemici della Cristianità.
E così, da l'imperatore Nerone, fino ad Adolf Hitler, molti posso vantare di aver avuto questo "onore".
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Vecchio 23-09-2011, 22.08.07   #14
elisabeth
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La religione Ebraica come la Mussulmana e cosi' la religione Cattolica ha la visione di questo Anticristo che non accetta l'esistenza del Padre e del Figlio.......alcuni studiosi uniscono la figura dell'anticristo con qurella del Cristo......anche perche' le forze de male e del bene si uniscono..per poi combattersi e ristabilire l'ordine.........Cosi' e' stato e cosi' sara' ...
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Vecchio 24-09-2011, 15.42.42   #15
Daniel
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Daniel è sulla buona strada
Ah ora ho capito grazie mille Sir
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Vecchio 24-09-2011, 16.02.49   #16
Morris
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Vi perdono per l'ennesima volta, Guisgard, ancora una volta... e con piacere... visto che... stavolta, Taliesin, è stato un tantino più acuto di voi nel rispondermi.

La testimonianza di tutto ciò che c'è di vero e puro in questo Universo.. sta dentro di noi...sta nella nostra mente; i misteri.. non esistono.

Sir Morris

Un abbraccio... Taliesin, Daniel, Elisabeth...
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Vecchio 24-09-2011, 18.27.33   #17
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Voi siete il mio maestro di cavalleria, sir Morris, e da voi accetto qualsiasi richiamo
E poi come si dice... "errare è umano, perdonare è divino"
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Vecchio 25-10-2011, 14.56.52   #18
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Adso di Montier-en-Der, abate francese vissuto in età Carolingia, fu autore di un’opera che raccoglie cenni e profezie sull’Anticristo, dal titolo La Nascita e il Tempo dell’Anticristo.
L’opera ebbe molto successo, tanto da essere uno dei testi più letti e studiati anche nella successiva età Scolastica.
Riportiamo qui un estratto dell’opera che tratta proprio della nascita dell’Anticristo.


Adso di Montier- en-Der, La Nascita e il Tempo dell’Anticristo (41-60; 97-25)

“Ecco, avete ascoltato come nascerà.
Ascoltate anche il luogo in cui deve nascere.
Infatti,come il nostro Signore Redentore ha preparato per sé Betlemme affinché in quel luogo si degnasse di assumere per noi la condizione umana e di nascere, così per quell'uomo perduto, che è chiamato Anticristo, il Diavolo ha scelto un luogo adatto, ovvero la città di Babilonia (Apocalisse 18,10), nel quale deve avere origine la radice di tutti i mali (1 Timoteo 6,10).
Infatti in questa città,che un tempo fu un'illustre e gloriosa (Isaia 13,19) città dei Gentili e capitale del regno Persiano, nascerà l'Anticristo.
E si dice che verrà nutrito e allevato nella città di Betsaida e Corozaim, che il Signore rimprovera nel Vangelo dicendo:<<Guai a te Betsaida, e guai a te Corozaim>> (Matteo 11,21).
Dunque l'Anticristo avrà maghi, stregoni, indovini e incantatori che, per ispirazione del diavolo, lo nutriranno e lo istruiranno in ogni iniquità, falsità ed empia arte, e gli spiriti maligni (Luca 8,2) saranno le sue guide, sempre suoi amici e compagni inseparabili.
Poi, giunto a Gerusalemme, ucciderà con diversi tormenti tutti i cristiani che non riuscirà a tirare dalla sua parte e stabilirà la sua sede nel Tempio Santo.
Ricostruirà anche il Tempio distrutto, che Salomone edificò per Dio, e si circonciderà, e affermerà falsamente di essere il Figlio di Dio Onnipotente (...).
Il tempo in cui verrà questo Anticristo, o quando comincerà a manifestarsi il giorno del Giudizio, lo rivela l'apostolo Paolo nella lettera ai Tessalonicesi Vi preghiamo per la venuta di Nostro Signore Gesù Cristo (2 Tessalonicesi 2,1 ) ,in quel punto in cui dice:perchè se prima non sarà avvenuta la separazione e si sarà rivelato l'uomo del peccato e il figlio della perdizione (2 Tessalonicesi 2,3).
Sappiamo, infatti,che dopo il regno dei Greci e dei Persiani, ciascuno dei quali alla sua epoca godette di grande gloria e rifulse di straordinaria potenza, alla fine, dopo gli altri regni, ricevette il potere anche dei romani, e fu più forte di tutti gli altri regni precedenti e tenne in suo dominio tutti i regni della terra e tutte le nazioni sottostavano ai romani e li servivano come tributarie.
Per questo, dunque, l’apostolo Paolo dice che l’Anticristo non verrà nel mondo prima che sia avvenuta la separazione (2 Tessalonicesi 2,3), cioè se prima non si saranno separati dall’impero romano tutti i regni che prima gli erano sottomessi.
Ma questo tempo non è ancora venuto perché, sebbene vediamo l’impero romano in grandissima parte distrutto, tuttavia, finché ci saranno i re dei Franchi, che devono reggere l’Impero Romano, la dignità dell’impero romano non perirà del tutto, perché resterà nei suoi re.
Alcuni nostri maestri dicono, però, che uno dei re dei Franchi reggerà l’impero romano nella sua integrità, e costui sarà alla fine dei tempi (Giuda 18) e sarà il più grande e l’ultimo di tutti i re.
Infine, dopo aver amministrato felicemente il suo regno, egli verrà a Gerusalemme e deporrà sul Monte degli Ulivi (Giovanni 8,1) il suo scettro e la sua corona.
Qui vi sarà la fine e il compimento dell’impero romano e cristiano.
E subito dopo, seconda la citata frase dell’apostolo Paolo, dicono che arriverà l’Anticristo.”
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Vecchio 22-05-2012, 13.44.19   #19
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La credenza dell'imminente ritorno di Cristo sulla Terra per stabilirvi un regno di beatitudine destinato a durare mille anni e riservato ai giusti fu alla base della dottrina millenaristica, sorta negli ambienti cristiani in Asia Minore e diffusasi poi anche in Occidente, strettamente legata ai miti apocalittici sulla fine del mondo. Nonostante la sua derivazione biblica il millenarismo fu bandito come dottrina eretica. Nel Medioevo assai copiosa fu la produzione di testi di letteratura apocalittica: tra questi vi furono le Cronache dell'anno mille del monaco benedettino Rodolfo il Glabro (ca. 985-1047), nelle quali si prefigura, attraverso il racconto di prodigi, calamità naturali, orrori ed eventi catastrofici, la prossima fine del mondo. Tra questi, il sorgere delle eresie, ritenute frutto di sataniche contaminazioni dell'animo umano, attira l'attenzione dell'immaginifico cronista.

Eresie e apocalisse dell'Anno Mille


Sul finire dell'anno mille apparve in Gallia, presso il villaggio di Vertus nel territorio di Châlons, un plebeo di nome Leutardo, che, come provò l'esito di questa storia, poteva ben dirsi un emissario di Satana. La sua inguaribile follia si manifestò così. Una volta che si tratteneva da solo nei campi per compiervi qualche lavoro agricolo, colto dal sonno per la fatica, gli sembrò che un enorme sciame d'api entrasse in lui per una parte risposta del suo corpo, gli prorompesse fuori attraverso la bocca con grande fragore, lo tormentasse intensamente e a lungo con fitte punture, e infine gli parlasse, ordinandogli di eseguire varie azioni impossibili ad un essere umano. Rialzatosi tutto spossato, tornò a casa e si liberò della moglie, adducendo le prescrizioni del Vangelo per giustificare il divorzio. Poi uscì, e, entrato in chiesa come per pregare, afferrò la croce e calpestò l'immagine del Salvatore. Presi da terrore, gli astanti pensarono che fosse impazzito, com'era in effetti; ma egli li convinse – tale è l'incostanza mentale dei contadini – che faceva tutto ciò per un'eccezionale rivelazione divina. Era dotato di grande parlantina, priva per altro d'ogni senso di convenienza e di verità; e pur atteggiandosi a insegnante, contraddiceva il vero insegnamento della fede. Affermava che era del tutto inutile e ozioso pagare le decime; e come le altre eresie, per ingannare più sottilmente, si ammantano dell'autorità delle Sacre Scritture con cui in realtà contrastano, così anch'egli sosteneva che i profeti avevano detto cose in parte giuste, in parte da non credersi. La sua reputazione d'uomo in apparenza devoto e assennato gli guadagnò in breve una parte non piccola della bassa plebe. Ma il vescovo Geboino alla cui diocesi apparteneva, un vecchio di grande dottrina, informato di tutto questo se lo fece condurre davanti. Interrogato sulle parole e sulle azioni che di lui si erano venute a sapere, l'uomo cercò di coprire il veleno della sua perfidia facendo ricorso alla testimonianza delle Sacre Scritture che non conosceva a fondo. Alla perspicacia del vescovo queste idee apparvero inammissibili, anzi disoneste e da condannarsi; e dimostrando che costui era divenuto un pazzo eretico, richiamò quella parte del popolo che era stata ingannata dalla sua follia e la ricondusse alla piena osservanza del cattolicesimo. Riconoscendosi ormai battuto e privo dell'appoggio popolare, Leutardo si tolse la vita gettandosi in un pozzo.

In questo periodo un male non dissimile si manifestò a Ravenna. Un certo Vilgardo, cultore diligente, anzi appassionato, dello studio della grammatica – giacché è sempre stata abitudine tipica degli Italiani coltivare quest'arte tralasciando le altre – cominciò a insuperbire per la conoscenza che aveva della sua arte, e a mostrarsi sempre più insensato. Un giorno certi diavoli presero l'aspetto dei poeti Virgilio, Orazio e Giovenale, e, comparendogli innanzi, gli dimostrarono perfidamente grande riconoscenza perché con tanto zelo e amore si dedicava ai libri contenenti le loro opere e se ne faceva fortunato annunziatore presso la posterità; gli promisero quindi che lo avrebbero reso partecipe della loro gloria. Corrotto dall'inganno dei diavoli, si mise allora presuntuosamente a sostenere varie dottrine contrarie alla fede cattolica, asserendo che bisognava credere in tutto e per tutto alle parole dei poeti. Infine fu smascherato come eretico, e venne condannato da Pietro, vescovo di quella città. Furono scoperti in Italia altri sostenitori di queste perniciose teorie; ed essi pure vennero giustiziati con la spada o sul rogo. Anche dalla Sardegna, isola dove gli eretici sempre abbondano, in quel tempo uscirono alcuni che andarono a traviare in parte la popolazione della Spagna: e finirono massacrati dai cattolici. Tutto ciò costituisce un presagio che ben si accorda con la profezia di Giovanni, là dove dice che Satana verrà liberato, e al termine di mille anni... [...]

Taliesin, il bardo

Rodolfo il Glabro, Cronache dell'Anno Mille, libro II, parr. 22-23, traduzione di G. Cavallo e G. Orlando, Fondazione Lorenzo Valla, Milano 1989
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