09-06-2014, 03.35.46 | #11 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Si racconta che un tempo un grande poeta ed oratore attivo alla corte di Sygma, conosciuto come Esperanzo da Signa, raccolse in una lunga cronaca tutti gli avvenimenti riguardanti la conquista della sua terra ad opera di Capomazda, fino alla morte dell'Arciduca Ardeiano ed il ritiro delle sue armate.
Esperanzo però fu accusato di essere filo Capomzdese e dunque imprigionato per poi essere processato davanti al Consiglio. Motivo di scandalo fu la sua opera, “Il cavaliere dalla migliore figura”, in cui l'eccelso poeta mise in versi le profezie che cantavano il ritorno dei Capomazdesi e la loro seconda e definitiva conquista di Sygma. E trovandosi in cella in compagnia di altri detenuti, il poeta fu subito deriso e preso di mira da costoro. Gli sottrassero così il manoscritto riguardante la sua opera, minacciando di bruciarlo e disperdere così tutta la sua fatica. Essi infatti lo denigravano, bollandolo come racconta storie, illusionista ed idealista. E non avendo denaro per riscattare il suo prezioso manoscritto (esso gli serviva per mostrare ai giudici la sua opera), Esperanzo propose ai suoi compagni di cella di sottoporlo a giudizio. Cominciò così quel bizzarro processo, dove il poeta doveva difendersi dalle accuse mossegli da accattoni, mendicanti, lestofanti e prostitute. Allora, il poeta, per convincere quella grottesca giuria della bontà della sua opera, trasformò quell'umida e maleodorante cella in un teatro, mettendo in scena proprio la sua opera. E per animare i personaggi del suo racconto, Esperanto usò proprio i suoi compagni di cella. E così, con la magia della scrittura ed il talento della sua arte, il poeta rese quei miserabili rinnegati i protagonisti di straordinarie avventure. Mutò allora un ladro in un gran signore, un debitore in un locandiere, un furfante in un cavaliere, un vagabondo in un chierico ed una prostituta in una bellissima castellana da conquistare. Ma prima che quella compagnia di improbabili attori mettesse in scena l'ultimo atto, i soldati giunsero a prendere Esperanzo per condurlo davanti ai giudici. “Avevi ragione, poeta...” disse uno dei suoi compagni di cella nel ridargli il suo prezioso manoscritto “... l'immaginazione ed i sogni possono davvero mutare la realtà più brutta nella vita che merita di essere vissuta... quando sarai al cospetto dei giudici recita questa tua opera come hai fatto qui con noi e vedrai che, come questo tribunale, anche quell'altro ti concederà l'assoluzione...” La scrittura, quando è in grado di raffigurare i nostri sogni, è davvero la più alta forma di magia, capace di rendere ognuno di noi il protagonista di quel Grande Romanzo che è la vita. Invito allora tutti voi a fare un gioco. E la parola chiave di questo gioco è “immaginate”... Immaginate di passeggiare per le strade di una città. Non importa quale, se Afravalone, Capomazda, Gioia Antiqua o Tylesia. E all'angolo di una viuzza di vedere una piccola libreria. Di quelle più simili ad una caotica bottega, con le vetrine opache, senza lo spazio per potersi muovere all'interno, l'odore di carta ammuffita, gli scaffali di legno e stracolmi di libri di ogni tipo. E immaginate il suo proprietario, un vecchietto dall'aria bonaria, l'aspetto trascurato, gli occhialini tondi e spessi, mentre fuma la pipa seduto dietro un basso bancone ricoperto da pergamene, manoscritti e scartoffie di ogni genere. Immaginate dunque di entrare in questa libreria e di avvicinarvi a quel bancone. E immaginate poi di chiedere un libro. Sta a voi decidere quale. Se uno consigliato da lui, magari mentre vi osserva col suo sorriso affabile, di chi sembra capire gli altri solo guardando i loro occhi, oppure dandogli indicazioni riguardo a ciò che volete leggere. Insomma, se rimettervi al suo consiglio di esperto, lasciandogli di scegliere una storia adatta a voi e di prendere in prestito il vostro volto per uno dei suoi personaggi, o se invece raccontargli il vostro scenario ideale, che sia esotico, medievaleggiante o anacronistico, il tempo in cui ambientare le vostre romanzesche avventure e persino il ruolo da rubare ad uno dei suoi protagonisti. Immaginate allora di poter leggere questa storia. E di avere così tanta fiducia nella sua scrittura, come se fosse una formula magica, da poter poi viverla in prima persona. Immaginate. Immaginate, poiché l'immaginazione, come scrisse un grande romanziere, è la chiave che conosciamo per aprire le porte di quella prigione chiamata realtà ed essere liberi di inseguire e vivere i nostri sogni...
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09-06-2014, 15.24.02 | #12 |
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Ho letto con attenzione..sia la storia del poeta accusato di tradimento e la ultima parte..avete posto un quesito sir Guisgard..e sapete è assai difficile? Ho provato ad immaginarmi in quella libreria e pensare..cosa vorrei essere..oh tante cose..se dovessi scegliere mi impersonificherei nel Medioevo da me tanto amato, oppure vorrei essere una dama di quella Firenze in Fiore da me tanto amata e visitata, oppure continuare ciò che ho lasciato nello scorso gdr e voi sapete, milord, è il mondo più mi affascina ovvero l' Oriente..e essere una delle mie eroine preferite ovvero la principessa Tamina del Principe di Persia ma che cela le doti magiche di una sacerdotessa e custodisce una arma tanto benevola quanto pericolosa se data a mani nemiche..o una specie di Stella della Senna che combatteva nella Francia rivoluzionaria.. oppure vivere a Avalon..tra le storie che accomunano mortali con sacerdotesse, maghe e esseri magici..si perchè di storie affascinanti ve ne sono molte ma una cosa amo che dietro vi sia mistero e avventura...non per niente mi sono vista tutti i film di Indiana Jones e li stravedo
Però poi ho pensato a un fatto accadutomi proprio giovedi, mi trovavo nella biblioteca..fortunatamente è proprio di fronte casa mia, e guardavo tra i vari scaffali, era la prima volta non sapevo cosa prendere..cosa volessi leggere, come era possibile..narrativa, saggi di tutti i generi e di tutte le nazioni..andai verso quella orientale eppure nemmeno quella, volevo rileggere le Mille e una Una Notte ma la riposi e continuai a guardarmi in giro spaesata, e fui attirata da una bacheca, vi erano solo 5 libri e sopra scritto "autori vari"..guardo..ma nulla e poi..ho visto un libro..è lui, l'ho preso..autore Mohsen Makhmalbaf e titolo "Il giardino di cristallo"..nella copertina donne vestite di nero e coperte..ambientato a Teheran, Iraq. Lo misi di nuovo al suo posto, ma lo guardavo, non riuscivo ad andare via..nonostante pensassi libri sulla condizione della donna nei Paesi orientali ne avevo letti molti..lo ripresi..e andai dal bibliotecario e lo portai a casa...ecco in questo caso è stato il libro che ha scelto me per qualche strano motivo e non io...è come se tra lettore e libro si formasse una alchimia strana? Ecco...allora vorrei quel libraio mi chiedesse quali sono le mie preferenze e magari tra tanti libri di cui sopra ho descritto ciò che più amo mi dia da scegliere uno a caso..di cui solo lui sa il contenuto per poi svelarmelo e dirmi..ora con la fantasia rendilo tu speciale. Mi sono soffermata più del dovuto, ma ovviamente penso il Master deve capire i nostri desideri in questo gdr per poi farli nostri..
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
10-06-2014, 02.01.20 | #13 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Sapete, lady Altea, tempo fa avevo un'antologia di brani scelti, dove erano elencate, in base al periodo storico ed al paese, le più grandi opere della letteratura di tutti i tempi.
E ciò che amavo di quel testo era il modo in cui erano presentati i vari poemi e romanzi. In pratica venivano in breve descritti il contesto storico, l'ambientazione e poi naturalmente la trama. E poi molto spazio era dato ai personaggi. Venivano elencati tutti o in certi casi solo i principali, ciascuno con la sua descrizione fisica, il carattere ed il suo ruolo nella storia. Ed io ricordo che restavo per ore a fissare le illustrazioni di questi personaggi, leggendone le veloci descrizioni così tante volte da impararle a memoria. Ma ciò che mi colpiva era che nonostante le trame ovviamente differenti e i personaggi diversi da storia a storia, vi era sempre qualcuno di questi che mi ricordava me stesso, finendo così, immancabilmente, per immedesimarmi con quel personaggio. Beh, io penso che quel libraio, conosciuti i libri che più raccolgono il vostro favore, abbia poi tirato fuori, da qualcuno di quegli scaffali impolverati o forse da uno dei cassetti del bancone, una vecchia antologia, per poi far scorrere lo sguardo su uno dei tanti elenchi di personaggi tratti dalle varie storie. Magari per cercare di capire, guardandovi ed ascoltandovi, quello che più appare simile a voi. Ed usando questo vostro alter ego, condurvi poi in un'avventura che lo vede protagonista. Un grande autore giapponese, Ishimori Shotaro, era solito affermare che in tutte le storie raccontate vi è sempre un personaggio che condivide con noi lo stesso scopo e gli stessi sogni. Questo perchè, aggiungo io, le storie più belle con i loro personaggi e le loro meraviglie prendono sempre spunto dalla vita reale. Naturalmente starà poi alla bravura di quel nostro libraio trovare la giusta ambientazione per il vostro alter ego. Ma su questo io non ho alcun dubbio
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10-06-2014, 14.44.21 | #14 |
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Si..avete ragione milord. Avete presente quando leggete un libro e entrate in quel mondo come se noi stessi vivessimo quella storia..o forse leggiamo in essa qualcosa di nostro? Molte volte a me è capitato ed è questo che ha reso per me quel libro particolare rispetto ad altri.
Sono sicura quel vecchio libraio abbia visto bene e sapete perchè..perchè io ho aperto il mio animo al libro e questo vecchio libraio sarà cosi saggio da potervi leggerne dentro.
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10-06-2014, 15.21.58 | #15 |
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Oh, quanti ricordi che mi riportano alla mente le vostre parole..
Già.. immedesimarsi col personaggio di una storia, fino a farlo diventare parte di noi.. Ricordo che, fin da bambina, quando finivo un libro, o un film, la parte più bella era immaginare. Immaginare di essere parte di quella storia. Solo che non sempre era così facile, visto che i personaggi che adoravo, salvo qualche eccezione, erano maschietti. Ed era una vera seccatura! Allora, al posto che immedesimarmi in loro, creavo un nuovo personaggio, che combattesse al loro fianco è, chissà, magari li facesse anche innamorare. (Alla faccia della bella damina che avevano lasciato a casa a ricamare!) Oppure mi chiedevo, cosa sarebbe successo se la loro amata, al posto che mandarli, non so a salvare il regno (invento), avesse detto : "Senti un po', hai sbagliato a capire, combatterò al tuo fianco..". E la domanda che allora mi tormentava era: l'avrebbe amata lo stesso? Certo poi ci sono quelle donne meravigliose, a mio avviso, come Eowyn del Signore degli Anelli (Ancor meglio di Clorinda!) che rendono questo ragionamento superfluo. Per questo motivo, adoravo da ragazzina i cosiddetti "libri game" dove il protagonista eri tu, e vivevi le avventure in prima persona. Stupendi! Il tutto era emozionante e coinvolgente, soprattutto quando, dopo aver salvato il regno, ti donavano una spada leggendaria, un po' meno quando ti concedevano la mano della principessa. E io pensavo sempre: "Si può sapere cosa me ne faccio?". Anche se ho imparato a combattere veramente negli ultimi anni, fin da bambina ho sempre sognato di essere un guerriero: un cavaliere, un legionario, o magari un eroe oscuro, con un segreto da nascondere, ma sempre pronto a difendere i propri ideali. (Ma mai un'amazzone!) Anche se poi, crescendo, le cose si complicano non poco. E allora la cosa più interessante (e complessa) diventa conciliare la donna con il guerriero. Possono coesistere? A questo punto della mia vita posso rispondere: devono! Perché chi ama davvero non cerca di cambiarti, ma ama ogni parte di te. Bene, ho scritto un papiro come al solito. Ma so che, solo conoscendo i miei sogni e i miei desideri quel libraio saprà creare qualcosa di magico attorno al mio personaggio. |
10-06-2014, 16.52.53 | #16 |
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Un libraio...un vecchio libraio che seduto nel suo piccolo negozio....dove solo l'odore della carta impolverata si sente, attende....il curioso lettore....
Non mi e'mai mancata l'immaginazione.....Elisabeth e' stata tanti personaggi......qual'era veramente ?.....Tutti..ogni gdr...e' stato pagine di libri letti e sognati. Sono una Donna ed un Cavaliere......e questo nella vita si e' realizzato......L'Amore e la spada si sono uniti...... Il mio personaggio si e' sempre ispirato alla maga delle pietre tutto successe un giorno.....che passando tra le viuzze di Edimburgo..... mi sono imbattuta in una polverosa libreria.....una simpatica Signora tipico portamento Scozzese...molto alla mano.....mi offrì del te...mentre guardavo tra gli scaffali...comprai un libro....sui riti...pagani e quando lo compari mi regalò tre pietre...potevo viaggiare nel tempo......... Stupore '...qualche giorno dopo...la Simpatica Signora non c'era piu'......e a l posto della libreria ?.......Una caffetteria........e alla cassa .....?..Una vecchia Signora che strizzandomi l'occhio mi chiese se avessi usato le tre pietre...... La vita....a quanto pare e'uno scaffale di libri ancora da leggere |
10-06-2014, 18.17.38 | #17 |
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Lady Elisabeth la vostra storia in Scozia è davvero strana ma è successa a me ugual cosa a Firenze molti anni fa..ero con due mie amiche e tenevo in mano una riproduzione della Madonna del Lippi ed andammo in una chiesetta quasi nascosta, la volevo vedere e vi era una scritta incisa di un cavaliere medioevale alla sua dama come dedica d' amore e la trascrissi nel diario, entrammo e ci sedemmo e venne un frate vicino a noi e si mette a parlare con me e volle vedere il disegno che avevo comprato..cosi egli iniziò a parlare del Tempo in cui fu fatto e dell'era moderna e mi disse se avevo scelto tale opera avevo l'Animo semplice e delicato dell' epoca in cui fu fatto quel dipinto del Lippi e di preservarlo per tutta la vita e poi se ne andò, poi vedevo le mie amiche non partecipavano..io chiesi cosa aveva detto a loro il frate e loro mi guardavano stupite dicendo non vi era nessun frate, passò il parroco e mi disse non vi erano frati in quella chiesetta e me ne rimasi zitta...casi della vita? E' un mistero...
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10-06-2014, 18.51.30 | #18 |
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Nessun caso della vita Lady Altea.....i mondi si incrociano...così come il tempo.....quel Frate era venuto solo per Voi, non e' magia.....e' opera della vita....
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10-06-2014, 21.08.23 | #19 |
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Il vecchio libraio, col suo sorriso affabile, l'espressione accomodante, l'inseparabile pipa e gli occhi briosi, di chi sembra saperla lunga sugli uomini e sulle cose, annuisce a ciò che avete raccontato, per poi voltarsi verso uno degli innumerevoli scaffali traboccanti di libri e fogli.
“Nulla di più facile...” dice con un cenno nella mano, come qualcuno che ha appena raccolto un guanto di sfida e certo di poter scegliere l'arma con cui duellare “... e qui credo di avere ciò che fa al caso vostro...” tirando fuori poi a fatica un vecchio manoscritto da una colonna di altri libri. “Questo” posando il manoscritto sul bancone davanti a voi “è qualcosa di molto prezioso, qualcosa che non si trova in giro con frequenza... di cosa si tratta? Beh, come tutte le cose preziose, esso ha significato e valore diverso asseconda di chi lo vede... ai più sembrerà un grosso ed ammuffito libro, a qualcun altro magari un testo di un certo valore letterario ma nulla più, a qualcun altro ancora invece forse apparirà come una lettura nuova, chissà, da sfogliare stasera prima di andare a letto...” sorridendo “... e invece questo manoscritto è uno scrigno, una mappa, un codice per svelare qualcosa di straordinario ed incredibile... diciamo che potrebbe prestarsi benissimo ad essere il copione per una certa opera teatrale... e chissà, magari è proprio così... dopotutto non pretenderete, mie signore, che vi sveli così, su due piedi, ogni mio trucco ed ogni mio segreto?” Ridendo. “Al massimo posso dirvi giusto un paio di cosette, tanto per accendere il vostro interesse... ecco, allora sappiate che questo manoscritto rappresenta, come vi ho detto, una sorta di mappa, di codice per evadere da un'oscura prigione... quale? Ma la realtà, ovvio! Non la vedete? Non udite le catene cigolanti che vi impediscono di rincorrere i vostri sogni, il clangore delle grate che si abbassano e l'odore di chiuso ed aria viziata? Forse per abitudine tutto ciò vi sembrerà normale, ma vi assicuro che il mondo e la vita, grazie a Dio, sono tutt'altra cosa!” Annuendo. “Ma questo manoscritto è anche un pegno, una prova che il suo autore si è imposto per dimostrare alla sua amata che tutto è possibile. Che il mondo che egli le ha promesso è reale quanto, anzi di più della stessa realtà. E tutti sanno che gli innamorati non mentono mai e mantengono sempre ogni promessa.” Facendo l'occhiolino. “Cos'è dunque questo manoscritto? Semplice... è un'opera incompiuta. E non certo per volere del suo autore. Ma, come tutte le storie vere, essa richiede che i suoi personaggi la vivano, la animino e poi la conducano a compimento. Eh, amiche mie, vi sarà data una grande possibilità... di scrivere il finale di una storia, di risolverne la trama e vivere gli eventi da protagonisti... ah, dimenticavo... per correttezza professionale devo avvertirvi che dopo, con buona probabilità, la vostra vita, intendo quella di tutti i giorni, potrebbe cambiare totalmente... bene, dopo questa premessa vi basterà solo cominciare a sfogliare questo vecchio manoscritto, anche solo per curiosità... e tutto inizierà da sé... poiché, come sempre, nulla accade mai per caso...”
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10-06-2014, 22.22.28 | #20 |
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La storia si fa più interessante..eh, un pegno di un innamorato, si spera di non deludere questo innamorato in quanto i sogni e desideri di chi ama devono essere avverati...e speriamo dopo..la nostra vita cambierà in meglio, strana frase ed enigmatica..comunque tutto ciò inizia a incuriosirmi sempre più.
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