22-11-2011, 08.59.47 | #11 |
Cittadino di Camelot
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Che dire?
Sono sempre più convinto che Lancillotto sia un'invenzione. Chrétien l'ha iniziato su richiesta della sua protettrice e non l'ha neppure finito lui; secondo me raccontava una subdola storia locale (cioè francese), come denuncia, secondo me, lo stile ironico (così mi dicono) dell'opera... Per quanto riguarda la Goodrich direi che l'interpretazione è molto stiracchiata e francamente io sono stufo delle interpretazioni degli statunitensi che devono per forza trovare una nuova verità, soprattutto quando si tratta della Storia e dei Miti altrui (non avendone di loro, né dell'una né degli altri). Se si impegnassero a recuperare la storia e i miti delle popolazioni che hanno annietato, sarei più contento (nonostante i dubbi sulla genuinità del risultato)... Come ho già detto altrove, trovo molto più convincente la tesi di Mary Stewart che vede Bedwyr come personaggio originario (campione, ed amico, del Re e amante, platonico, della Regina) e Lancillotto come invenzione, appunto, che ne reinterpreta la parte in veste più romatico-cavalleresca e, aggiungo io, più vicina alle "inclinazioni" dell'animo umano. Qui a Camelot sapete bene com'è facile creare nuove leggende, la differenza tra gli abitanti di Camelot e Chrétien risiede nella mancanza di appoggi altolocati per i primi, non certo nella bravura ad intessere storie avvincenti! P.S. - anzi, magari aveva ragione la Bradley: Lancillotto era l'amante di Artù e non di Ginevra!... Che ne dite, Lady Mordred Inlè, mia signora?
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22-11-2011, 12.32.03 | #12 |
Cittadino di Camelot
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Io credo che Bedivere sia un personaggio a sé e lo vedo difficile da associare a Ginevra.
Parlando di romanzi, i miei preferiti sono quelli in cui Lancillotto fa le sue cose e Bedivere fa le proprie. Per qualche motivo in questi testi Bedivere è sempre un arpista/musicista/bardo o comunque un poeta °ò° sapete se hanno derivazioni da qualche testo precedente o è solo una "moda" arturiana? PS. Approvo la proposta XD è una delle poche cose de Le Nebbie di Avalon che mi sono piaciute.
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22-11-2011, 16.16.40 | #13 |
Cittadino di Camelot
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Non saprei. Io l'ho sempre visto come "marshal" quindi stratega militare. Ma non so se questo sia legato alle fanfictions che ho letto/scritto oppure a informazioni realmente prese da siti affidabili.
In ogni caso i nobili a quel tempo sapevano tutti suonare e cantare, almeno nel GDR Pendragon è una delle abilità utili a corteggiare una dama u.u
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22-11-2011, 17.38.16 | #14 |
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Per tutti i cavalli di Camelot, questa proprio non la posso sentire, nemmeno per scherzo... Il mio adorato Lancillotto, cavaliere gay... Spero non passi di qui Sir Guisgard, rischiamo seriamente di fargli venire un colpo...
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22-11-2011, 20.28.55 | #15 | ||
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Citazione:
Ma come, mio buon bardo??? Il Primo Cavaliere e Amante Perfetto!!! Il fiore della cavalleria!!! Il protagonista della più bella storia d'amore scritta fino ad ora!!! E voi dite che aveva "gusti" tanto ambigui?????? Ah... amico mio... farò finta di non aver letto... su certe "cose" non si scherza... Citazione:
Tuttavia oggi molti filologi romanzi hanno rivisto queste posizioni. Chretien, ne Il Cavaliere della Carretta, ha voluto in realtà definire il più alto modello di Amor Cortese; Lancillotto non è, come qualcuno ha affermato, una marionetta nelle mani di Ginevra, ma il prototipo del "Perfetto servo di Amore". Ad ogni passo del suo romanzo, Chretien ha voluto render chiara questa visione. Discuterne ora in maniera soddisfacente è forse troppo complicato e ci porterebbe ad andare Off Topic. Ma davvero sul ruolo di Lancillotto, così come lo ha descritto Chretien de Troyes, si potrebbe scrivere una Summa sull'Amor Cortese nella sua più alta e pura incarnazione
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23-11-2011, 07.52.46 | #16 | |||
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Citazione:
Non vi offendete, mio signore, si scherzava! Far battute su Lancillotto è facile: come sparare sulla croce rossa! (e almeno in quest'ultimo caso non è giusto farlo!) Citazione:
E questo mi collega alla domanda della mia signora: Citazione:
Per quanto riguarda il carattere di Bedwyr (che come accennavo era lodato per la sua forza), pare una moda quello di trasformarlo in un nuovo Tristano e, guarda caso, credo l'abbia iniziata una statunitense (tale Nancy McKenzie). Come dicevo non dubito che Bedwyr sapesse di musica e poesia, ma non credo che abbia suonato l'arpa tanto a lungo, avendo perso una mano in battaglia!
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23-11-2011, 09.51.51 | #17 |
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Vero! Per quanto sembri paradossale, dopo la mutilazione egli continuò a combattere, questo è indubbio (io mi riferisco sempre a Malory, che lo rende unico superstite di Camlann), ma quanto a suonare l'arpa, gli sarebbe stato difficile!
Ma sempre riferendomi al dopo-Camlann... il passaggio in cui egli non vorrebbe gettare Excalibur in acqua è reso in maniera poco lusinghiera: "Ma sulla strada si mise ad osservare con attenzione la nobile arma e le pietre preziose che ricoprivano il pomo e l'elsa. Perciò la nascose sotto un albero..." (pag. 710 dell'edizione Oscar Mondadori) Cioè!!!! Bedwyr Bedrydant penserebbe alle gemme!! In definitiva, secondo questa versione, nessuno dei due di cui si parla in questo topic fu per tutto e per tutto fedele ad Artù: né Lancillotto, che non riuscì a frenare i suoi sentimenti per la moglie del re, né Bedwyr che esitò nel compiere l'ultima volontà del suo signore.
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23-11-2011, 10.12.14 | #18 | |
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Citazione:
Non credo che sia la cupidigia a tentare l'animo di Bedwyr, ma il potere (e la forza) che rappresenta Excalibur. E anche la sua perfezione va a farsi benedire... in fin dei conti è pur sempre un essere umano! Il mito dice che lui tenta di nascondere la spada, ma Artù lo capisce perché Bedwyr (mentendo!!!) gli assicura che non è successo nulla mentre gettava la Excalibur nel lago. E solo quando ritorna la seconda volta e racconta della mano che spunta dalle acque che il Re può fidarsi della sua parola. Un vero peccato rovinarsi la reputazione proprio alla fine... In quanto alla sua forza in battaglia, nonostante avesse una sola mano, ricordo di aver letto da qualche parte che era velocissimo e per giunta mancino (il che forse metteva in difficoltà gli avversari).
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23-11-2011, 21.37.56 | #19 | |
Cittadino di Camelot
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Citazione:
COme mai deve essere una cosa che va contro la cavalleria andare a letto/amare un uomo? Non capisco D: Perché dici che sono gusti "ambigui"? XD a me non sembrano tanto ambigui invece: o è donna o è uomo o è bisessuale. Sono chiari. Infatti io non stavo scherzando : D ho anche letto un libro dove era l'amante di Mordred. Ma sto andando OT : D
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24-11-2011, 02.41.20 | #20 |
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Milady, io credo che ognuno fondamentalmente sia libero di scegliere ed amare ciò che più gli aggrada.
Ovviamente sempre nel rispetto degli altri. Qui non stiamo sentenziando su niente e su nessuno (ci mancherebbe; Camelot è immune dalle miserie e dai mali che affliggono il mondo), ma stiamo solo trattando su temi, materie e cicli che nel corso della storia hanno assunto una dimensione propria. La letteratura cortese romanza, quella del ciclo arturiano, è un genere che nasce nel Medioevo ed è quindi intriso di quei classici valori e ideali che sono alla base di quella produzione artistica/culturale. La letteratura cortese elabora le sue tematiche sul principio della cavalleria e questa richiama tipologie comportamentali ben chiare, che escludono certi concetti e situazioni di cui abbiamo parlato sopra. Questo non vuol dire demonizzarle, ma solo che non trovano riscontro in quel genere letterario. Cosa differente, invece, quando si parla di letteratura classica. Nell’Iliade, ad esempio, in alcuni momenti è palesata l’omosessualità di Achille (basti ricordare il suo rapporto con Patroclo) e molte altre opere citano eroi omosessuali (Le Metamorfosi, Le Argonautiche, solo per fare un paio di esempi). In questo caso, quindi, parlare di certe tematiche è più che giustificato. Il punto dunque è solo questo: mentre il mondo classico è comunque legato al concetto di omosessualità, stessa cosa non possiamo dire invece per quanto riguarda il mondo della cavalleria medioevale, legato com’era ad una società che faceva degli ideali religiosi (il Cattolicesimo) i pilastri sui cui si reggeva
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