23-05-2014, 22.04.53 | #2021 |
Cittadino di Camelot
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L'aria accarezzava il mio corpo nudo....ero consapevole di ciò che facevo......era un dare e ricevere.....senza che le cose avessero una fine improvvisa......questo volevo volevo renderlo schiavo della mia passione...volevo vederlo bruciare per il suo desiderio....così visibile...così palpabile....Un desiderio che non aveva ancora maturato l'apice dell'unione........" vedo ciò che voglio vedere nipote caro...vedo un giovane uomo che ha scosso ogni cosa era sopita in me.......e ora voglio assaporare ogni movimento...ogni tua carezza......anche se le tue mani stanno lavorando il mio corpo come se fosse creta......come se ogni angolo del mio essere tu riuscissi a possederlo.........chi Ama ha pazienza......"....Quando fu rivestita....e quando il mio cuore smise di martellarmi in petto......" Sei un bravo schiavo...voglio da te la perfezione........"....mi avvicinai a lui...e gli sfiorai le labbra con le dita....ed in quel momento le campane suonarono ancora.....mi voltai..come scossa...come se fossi ritornata alla realtà......e corremmo entrambi all'interno della cappella......c'era il gobbo sembrava sdraiato sul pavimento e Daizer...sembrava continuare a dormire...impossibile..il suono era forte.....e il gobbo non era rimasto con noi.....
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24-05-2014, 00.13.26 | #2022 |
Disattivato
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"Sì, l'ho notato... non so se sia una buona notizia o meno... ma mi è uscita spontanea..." alzai le spalle "Dannazione cos'è questo odore?" coprendomi il naso con la mano.
Annuii a Guisgard, seguirlo era la cosa migliore. Cavalcammo nella foresta, e riconobbi subito la strada. "Sono già stata qui.. Con Dort questa mattina.." dissi al cavaliere "In quella radura abbiamo trovato la pietra.. eccola" indicai. Poi raggiungemmo la radura, e il tanfo era insopportabile. L'odore della morte. Smontai da cavallo, e mi avvicinai a quella carcassa carbonizzata. L'odore era insopportabile. Posai un ginocchio a terra, e la studiai con lo sguardo. Poteva essere davvero lei? Allora avrei dovuto esultare, ma mi faceva solo pena. Un povero animale ammaestrato, sacrificato quando non c'era più bisogno di lui. Non era così che volevo morisse. Dovevi cadere sotto la mia spada... Eppure avevo comunque la sensazione che mancasse qualcosa. Restai ad osservarla a lungo. "E' possibile?" dissi, infine "E' morta, è finita così? Oppure è un altro trucco?". Mi alzai "Chi l'ha ridotta così? Era ferita, certo.. vorrei credere che sia morta per la mia ferita.. ma, anche se fosse, chi l'ha bruciata, e perché?". Iniziai a camminare intorno a quella sagoma putrefatta. Stavo per estrarre la spada, ma non ebbi il coraggio.. povero Dort. Così, presi un semplice ramo e inziai a tastare leggermente la carcassa, sollevando pezzi imputriditi, ma facendo tornare sempre com'era prima. Sospirai "Se questa è davvero la bestia, una cosa è certa... qualcuno ha la mia spada!". Tornai al fianco di Guisgard "Tu che ne dici? Perché Enar ti avrebbe detto quella menzogna? Se fossero stati dei cavalieri o uomini di Gvin non l'avrebbero bruciata... ora, nessuno di noi avrà il suo trofeo..." sospirai "Ma se l'incubo di questa gente è finito davvero, è l'unica cosa che conta.. Ma possiamo esserne certi?". |
24-05-2014, 00.25.30 | #2023 | |
Cittadino di Camelot
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Citazione:
La donna non rispose e continuò a fissarmi in modo inquietante con suoi magnetici occhi grigio-celeste. “Come….come mai mi guardate in questo modo?....Ho….ho detto qualcosa di….di male?” chiesi cercando di non aver paura a quella spettrale figura femminile. Sembrava un fantasma per certi aspetti con quel pallore, i capelli corvini arruffati, le vesti rovinate e quei mutevoli occhi.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy |
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24-05-2014, 02.27.33 | #2024 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Guardavo questi oggetti” disse Destrus ad Altea “e cercavo tracce di quanto possa essere accaduto a vostro fratello, magari riguardo ai motivi che hanno fatto si che li perdesse...” era pensieroso “... il mantello è lacerato in più parti, forse a causa di una colluttazione o, chissà, per essersi impigliato tra la fitta vegetazione... purtroppo il fatto di essere stato ritrovato in acqua ha fatto in modo che eventuali macchie di sangue svanissero... poi c'è il ciondolo... anche su questo vi sono segni e tagli...” fissò la bella avventuriera “... non vorrei essere pessimista e neanche spaventarvi, milady, ma credo dobbiamo attenderci qualsiasi cosa circa la sorte di vostro fratello... comunque, è inutile star qui a far congetture... ormai albeggia e tra un paio d'ore arriverà mio zio, così da poter andare tutti nella foresta a cercare vostro fratello...”
Infatti ormai l'aurora aveva fatto il suo ingresso e con essa un nuovo giorno a Solpacus.
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24-05-2014, 03.29.00 | #2025 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La ragazza, dall'altra parte del cancello, fissava senza dire nulla Eilonwy e Riccardo con i suoi magnetici occhi chiari.
“Non sono la prigioniera di nessuno, ancor meno del Cavaliere Nero...” disse finalmente “... quanto alla musica, non ero io a suonarla...” “Allora” fece Riccardo “vuol dire che vi è qualcun altro in questo giardino oltre a voi, milady? Chi dunque suonava quella musica? E perchè mai?” “A suonare” rivelò la ragazza “era proprio il Cavaliere Nero. Perchè? Semplice... perchè sa che amo ascoltare la musica e allora suona solo per me quella sua celestiale melodia...” “Ma perchè vi trovate in questo giardino?” Chiese Riccardo. “E chi o cosa si nasconde sotto la corazza di quel misterioso cavaliere?” In quel momento cominciò ad albeggiare. “Devo andare ora...” mormorò la ragazza dagli occhi chiari “... è tardi...” si voltò e svanì nel silenzio di quel giardino.
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24-05-2014, 03.47.42 | #2026 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Elisabeth accarezzò piano le labbra di Flees, parlandogli di ciò che pretendeva da suo nipote.
E lui sussultò per il troppo desiderio. Un desiderio irrefrenabile di prenderla, spogliarla di nuovo e farla sua. Ma il giovane cavaliere aveva compreso che era la sua bella zia a condurre i giochi. Era lei a decidere come e quando mostrarsi. Come e quando farsi toccare. E la sua promessa di concedersi aveva mandato in estasi quell'irriverente suo nipote. “E sia, mia zia e signora...” disse sorridendo ed ansimando per l'eccitazione “... come vuoi tu... ma sappi che più mi farai attendere, più il mio desiderio di te crescerà...” Poi il rintocco della campana e a malincuore Flees vide interrompersi quel gioco fatto di carezze, di sensi, di folle desiderio. I due tornarono così dove avevano lasciato Daizer ed il campanaro addormentati. “Chi dunque ha suonato la campana?” Fece Flees, che subito svegliò il campanaro, scuotendolo forte. “Svegliati! Chi ha suonato la campana? Rispondi? C'è qualcun altro che si nasconde qui? Rispondi?” “Un so...” farfugliò il campanaro “... ormivo e un so hi uonava...” In quel momento si svegliò anche Daizer. “Cosa è accaduto?” Fissando tutti loro. “Qualcuno ha suonato la campana” urlò Flees “ma evidentemente nessuno di voi due!” “Chi altri c'è qui?” Daizer al campanaro. “Orse i orti...” fece questi. In quel momento cominciò ad albeggiare. E poco dopo una figura si presentò a loro. Era il cappellano del cimitero.
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24-05-2014, 04.03.32 | #2027 |
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“Quel pastore è un vero enigma...” disse Guisgard a Clio, con gli occhi però puntati su quella carcassa carbonizzata ed imputridita “... forse ci ha mentito, o, chissà, magari davvero pensava si trattasse di una carcassa bruciata da qualche contadino... ma c'è qualcosa in quella sua casa, non so... avvertivo un vago senso di inquietudine, di oppressione stando da lì...” scosse il capo “... quanto a questa carcassa, non credo sia opera di Gvin e dei suoi uomini... se l'avessero uccisa davvero loro, non l'avrebbero di certo bruciata e lasciata qui a marcire, ma usata piuttosto come trofeo da mostrare all'intera città... no, io invece credo che la bestia abbia riportato una seria ferita in seguito al tuo colpo, Clio... un colpo che l'ha portata alla morte o forse che ha indotto qualcuno a sopprimerla definitivamente e poi a tentare di distruggerne il corpo...” si voltò verso Mime “... come va adesso, amico mio?”
“Meglio, messere, meglio...” tossendo il rigattiere. “Su, riprenditi e dammi il tuo mantello...” fece il cavaliere “... e anche tu dammi il tuo, Clio...” rivolgendosi poi alla ragazza “... avvolgeremo la carcassa nei mantelli” togliendosi anch'egli il suo “e la trascineremo fino in città, dove la mostreremo all'intera popolazione... è grazie a te che la bestia è morta e dunque ti spetta la spada dei Taddei, Clio.” Avvolsero così la carcassa nei mantelli, per poi legarla ai loro cavalli. Presero allora la strada per tornare a Solpacus con il loro prezioso carico. Ritornati in città, subito una folla di curiosi li raggiunse ed in breve si sparse la voce della loro vittoria. Portarono poi quella carcassa al Palazzo Vescovile per mostrarla al vescovo, mentre l'intera città cominciava a festeggiare la morte di quel feroce animale. E attirati dalle grida festanti arrivarono anche Astus e gli altri compagni di Clio. Guisgard chiese poi al vescovo di permettere a Nestos di studiare quella carcassa, in modo da capire che genere di animale fosse in realtà. La festa in città, nel frattempo, prendeva sempre più piede e tutti gridavano per la felicità. Era appena trascorsa la solenne festività di Santa Rita, una delle quattro Sante protettrici di Capomazda e molti decisero di festeggiare l'uccisione della bestia proprio con la celebrazione per la mistica Agostiniana. In quello stesso momento Gvin e i suoi tornarono dalla foresta, naturalmente a mani vuote, restando subito sorpresi del clamore che animava la città. E Guisgard, saltando su uno dei palchi utilizzati per la celebrazione di Santa Rita, parlò al popolo. “Gente di Solpacus...” gridò “... oggi è un gran giorno... la bestia è morta!” Tutti esultarono. “E' morta e noi festeggeremo! Come festeggeremo il nome di colei che l'ha uccisa... lady Guamarin!” E l'intera popolazione cittadina applaudì ed inneggiò al nome di quella ragazza, che poi fu portata in trionfo dai suoi compagni.
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24-05-2014, 20.50.06 | #2028 | |
Cittadino di Camelot
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Guardai gli oggetti di Thomas, vivo o morto lo avremmo trovato.."Si, è l'Alba, un nuovo giorno ci aspetta e sento oggi, in qualche modo si troverà Thomas..io vado a vestirmi, voi andate ora dal vescovo e faremo colazione, laggiù e decideremo sul da farsi".
Entrai nella camera e mi rinfrescai, quando udii fuori delle voci concitate e allegre, aprii la finestra della locanda, vidi i mercenari esultare, una carcassa di animale bruciato..era la belva dicevano..e poi il Gufo..o il cavaliere..esultante che acclamava Guàmarin come vincitrice. Rimasi li nella finestra a osservare il tutto...lui..quella sua allegria mai vista lo rendeva ancora più bello...mi si strinse il cuore..poi qualcosa mi rattristò ed ebbi un ricordo. Citazione:
Comunque fosse...non mi ero pentita di aver detto di dargli il ciondolo di Ahmel..affatto...in fondo avevo osato, ma nessuno si era mai interessato di me se non la mia famiglia. Uscii e tutti festeggiavano..vidi il vescovo nella calca ma io ero seria, avevo altro a cui pensare e non ero affatto d'accordo quella spada andasse ai mercenari..dove erano le prove la bestia era perita per il colpo infertoli ma non mi interessai più di molto.."Sua Eminenza, vado a colazione nel vostro Palazzo, devo accordarmi coi miei cavalieri per trovare Thomas..vi dico una cosa..col cuore, non fidatevi di Gvin. Una cortesia...fatemi recapitare nella mia stanza in locanda da un cavaliere dei Taddei un libro dove vi siano tutti i processi di stregoneria della Inquisizione avvenuti qui a Solpacus negli ultimi anni" e detto questo mi avviai nel Palazzo Vescovile, faceva caldo e la colazione era servita in un giardino e li vi era Padre Giordano e mi sedetti vicino lui cercando di mangiare qualcosa. "Bene..padre Giordano, mentre aspettiamo lord Rodolfo e suo nipote per andare a cercare Thomas...pensate bene a cosa raccontarmi al mio ritorno, e si spera con mio fratello...mi volete spiegare perchè io ho mandato una missiva a mio padre ed egli ha mandato questi due cavalieri? Dove è il mio promesso sposo..il duca Gvin ha detto chiaramente mi ama e mi vuole sposare....sarebbe più ovvio venga il mio promesso a riprendersi ciò che è suo..me lo dovrete spiegare..è forse impegnato a caccia o a guardare le opere d'arte come i Taddei..da cui lungi da me..speriamo non sia uno di loro, mi manca solo la Gioia dei Taddei pure..ah si..è solo superstizione, pure la lettera della Granduchessa Consell a un certo lord Corcionne dove narra appunto dei suoi tormenti, ma il vescovo ha ben pensato di tenermi alla larga da questa storia" lo fissai in modo sibillino. Poco dopo arrivarono i due cavalieri.."Possiamo andare, ma è meglio Padre Giordano rimanga qua..è troppo pericoloso per lui..qualcuno potrebbe fargli del male" e usciti passammo dalla piazza, sul palco i mercenari festeggiavano, il mio sguardo si fissò in quello di Guisgard, ma lo distolsi subito, prendemmo i cavalli e ci dirigemmo verso la foresta..."Noi, non abbiamo nulla da festeggiare..per ora si spera, comunque non voglio diate confidenza al duca Gvin e i suoi uomini".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
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24-05-2014, 21.10.39 | #2029 | |
Cittadino di Camelot
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Citazione:
Con l’ alba l’ incantesimo della pozione ebbe termine. Un miliardo di luci bianche e rosa avvolsero il mio corpo. Mi ricordai le parole di Lady Galatea: "LA POZIONE SPUMOROSALIZIA E' QUESTA POZIONE DI COLORE ROSA IN GRADO DI CANCELLARE TEMPORANEAMENTE FINO ALL’ ALBA I MALEFICI DI STREGONI E STREGHE NERE. MA FINO ALL' ALBA RAMMENTALO, EILONWY!!!". Quando scomparvero avevo ancora le gambe (ovviamente perché era ormai giorno), ma non ero più protetta da quella magia. Mentre stavamo per andar via, fui colpita da un raggio di luce rossa proveniente dal giardino del Cavaliere Nero. Sentì piano piano mancarmi le forze come se quel raggio mi stesse prosciugando della mia energia vitale. Un attimo prima che chiudessi gli occhi e perdessi l’ equilibrio, vidi il raggio tornare in dietro come se avesse finito il suo compito. Ultima modifica di Eilonwy : 25-05-2014 alle ore 22.19.48. |
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24-05-2014, 21.32.15 | #2030 |
Cittadino di Camelot
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Flees...aveva delle maniere da caserma....." Flees non urlate a quest'uomo....ha già fatto più del dovuto e lo abbiamo svegliato dal sonno.... in maniera poco garbata....."....." Tranquillizzatevi....i morti non hanno la forza di far suonare le campane..." dissi al Gobbo...ma mentivo ...sapendo di mentire in quel Borgo i morti facevano i locandieri..i preti e suonavano le campane.......Daizer si alzo' più confuso che mai...stava dormendo un sonno profondo........gia' un sonno profondo....mentre io ero ad ascoltare le parole di mio nipote........potevo ringraziare le campane allora....mentre discutevamo su chi o su cosa le avesse fatte muovere....Apparve il prete........La parola Apparire era la più indicata.....una figura slanciata...magra ... ma da quanto tempo non mangiava...ed il suo pallore...mi fece rabbrividire.....o stava male ..o era morto.......vidi il Gobbo fare qualche passo indietro ed uscire sgattaiolando dalla cappella.....lasciando noi tre.....col Prete......" Buongiorno Padre......penso che voi siate qui da un pò di tempo.....e siccome abbiamo fatto un voto...desideriamo io e mio marito trovare la tomba di Comino il Maniscalco......vi sarei grata se faceste questo per noi.....vedete desideriamo tanto un bambino......"...guardai Daizer come non lo guardavo da giorni....per un attimo mi persi nei suoi occhi....
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