16-05-2012, 01.39.18 | #2051 |
Cittadino di Camelot
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Ero sicuro che con questo codice crittografato ed eseguito con una piccola manovra meccanicamente evoluta, non avreì fallito poichè in sè vi era qualcosa di veramente "magico".....
Nuovamente la voce tornò, stavolta assumeva diversi toni ma bastava reperire il suono antecedente per non smarrirsi, poichè è il primo suono che veniva emesso, le altre erano una sua amplificazione. Presi Lilith per mano e iniziammo il viaggio nell'oscurità....bisognava, fidarsi della voce.....scelsi il cunicolo centrale è siglaì il tutto con un nuovo sigillo: "una zeta speculare".....
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16-05-2012, 01.43.18 | #2052 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La fiamma continuava a contorcersi nel camino, sotto gli occhi inquieti del monaco.
Egli aveva udito le parole di Elisabeth, ma non rispose nulla. “Sembra che siate molto informato sui fatti di Tylesia...” disse Reas “... siete un eremita? Un mistico?” “Tylesia è nota in tutta la regione.” Rispose il monaco. Ad un tratto si udirono dei passi. “Padre...” entrando una donna con la sua bambina “... oh, perdonatemi... non immaginavo ci fossero ospiti...” Il monaco si alzò in piedi. “E' tardi” continuò la donna “e sarà meglio andare...” “La sera è giunta da poco” fece il monaco “e c'è ancora tutta la notte... restate qui... domani ripartirete...” “No, l'alba arriverà preso...” scuotendo il capo la donna “... meglio non rischiare...” “Non voglio che usciate da sola con vostra figlia...” disse il monaco “... la notte è lunga e pericolosa...” Reas allora si rivolse ad Elisabeth, parlandole ad un orecchio: “Che strana conversazione... chi sarà quella donna?”
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16-05-2012, 01.52.32 | #2053 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Parsifal prese Lilith per mano.
Come un novello Erec, insieme alla sua Enide, il cavaliere era pronto per affrontare la prova che attendeva ormai da tempo. Ora avrebbero finalmente scoperto il vero volto della terribile maledizione chiamata l'Avvilente Costumanza. La voce continuò ad echeggiare nei meandri secolari e pietrificati di quel labirinto, seguita da velate risate e lontani lamenti di disperazione. Come se i due giovani stessero discendendo l'Oltretomba, per raggiungere forse uno dei più profondi ed oscuri Gironi infernali. Ad un tratto giunsero in un piccolo ed irregolare antro. Ovunque erano sparse ossa mordicchiate e pezzi di lamiere insanguinate. Di fronte a loro, avvolta da una spettrale penombra, era scavata nella nuda pietra una nicchia. “Finalmente...” disse una voce di donna proveniente proprio dalla nicchia “... vi stavo aspettando...”
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16-05-2012, 01.59.05 | #2054 |
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Ascoltavo le paure di Barius...la Montagna tremava, ma io la vedevo statica.
Sentii dei rumori, sussultai e vidi arrivare Fyellon e il dottore..Fyellon era sarcastico, fece visitare il ragazzo dal dottore e con noncuranza mi disse di seguirlo alla locanda mentre conversava col dottore. In quel momento lo odiai con tutta me stessa....indifferente e sicuro di se stesso come sempre. E dove erano i minatori, i soccorritori, per quanto ancora il ragazzo doveva rimanere sotto quelle macerie? Non poteva farcela..non mangiava da giorni e l'aria era satura di polvere. Mi voltai e con un gesto di stizza mi risedetti di nuovo..."Barius...grazie per le parole spese per me, voi non mi conoscete ma avete capito il mio animo, e io vi ho promesso che non vi lascerò solo...e ora Renya saprà che la state pensando..ma ditemi avete parlato del corredo funerario dei Sanniti? Di che si tratta...so che gli antichi usavano adornare le tombe dei defunti di ricchezze perchè vivessero bene anche nell'aldilà..perchè questa montagna si chiama dei Sette Spiriti?"
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
16-05-2012, 02.21.48 | #2055 |
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Guisgard e Talia erano l'uno nelle braccia dell'altra.
La Luna lucente e incantata di Maddala, diffondendo argentati bagliori dalla finestra, li avvolgeva in un alone pallido e soffuso, nato dall'unione della luce coi sogni. Per qualche istante non avvertirono nulla di ciò che li attorniava, come se quella viva felicità per essersi ritrovati li avesse isolati e resi estranei al mondo intero. E si sfioravano, si accarezzavano come due ragazzini in preda a quella luminosa gioia che raggiunge i cuori dopo un grande spavento. Lo spavento di essersi separati, di essersi smarriti l'uno per l'altra. E in quel momento tutto sembrò svanire attorno a loro, tutto ciò che non riguardasse le loro anime. Non pensarono più di essere fuggiaschi in una contrada sconosciuta, inseguiti da formidabili cavalieri e accusati di colpe e peccati gravissimi. In quei tanto sospirati istanti, per loro, contava solo l'essersi ricongiunti. Ad un tratto Guisgard strinse dolcemente ai fianchi di Talia la fascia che la ragazza aveva legato a Sheylon come segnale per lui. “In Oriente” sussurrò “si crede che un filo eterno ed indissolubile leghi due persone e che queste, grazie ad esso, non possano mai smarrirsi o separarsi.” Accarezzò di nuovo il suo volto. “Quando ho visto Sheylon tornare da me senza di te, ho creduto di impazzire... fortuna che la nostra tigre non mi ha dato il tempo di realizzare altro...” sorrise “... vista la fretta che aveva di farsi seguire...” le sfiorò la mano con un bacio “... hai fatto bene a fuggire dalla grotta... li ho uditi quei cavalieri e non si fermeranno... ma io non permetterò che ti prendano... ti proteggerò perchè sei il mio bene più prezioso... perchè... io ti...” In quel momento la porta si aprì ed alcune persone entrarono, restando poi stupiti di trovare Guisgard con Talia. “Chi siete?” Domandò Margel. “Come siete entrato?” “Lasciatela!” Intimò Fernand al cavaliere. “Attento, Fernand!” Intimorita sua moglie. “E' armato!” “Anche noi lo siamo!” Disse il locandiere, agitando il bastone che aveva in mano. Guisgard allora portò la mano sull'elsa della sua spada.
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16-05-2012, 10.48.25 | #2056 |
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se non lo tireremo fuori da qui dissi non lo potremo sapere mai dissi guardando gli altri forza tiriamolo fuori e sapremo chi è
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fabrizio |
16-05-2012, 12.31.43 | #2057 |
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Il cammino procedeva.Lilith era vicino a me, ero preoccupato per lei poichè aveva speso molte energie per l'incantamento e una particolare attenzione la focalizzaì sulla sua condizione fisica.
Nel viaggio verso il centro del labirinto, il sentiero percorso era stato disseminato di sigilli e segni Longiniu....sembrava di essere entrati nell'Oltretomba ove il buon Dante, nella sua vita ne aveva narrato la voce. Era una sensazione piacevole ma nel contempo spaventosa in quanto una sola mossa sbagliata e saremo stati condannati.... Non temevo la morte perchè ogni giorno nel mio viaggio verso il "Graal", mi ha fatto da compagna.....mi ha minacciato,altre volte salvato e molte altre fusa con me nel donarla ad altri. Ora, il compito era diverso....non ero solo ma in due.....qualsiasi cosa succedesse, non la abbandonerò. Infine, giungemmo in una sala gigante ove vi erano ossa e lamiere disseminate....forse era il luogo che cercavamo?....Volsi lo sguardo nell'area e ad un tratto incrociaì una sagoma avvolta nella penombra, accorgendosi di noi quella strana forma ci accolse dandoci il benvenuto..... chi era? Sarebbe stato il volto dell'Avvilente Costumanza? Dovevamo solo attendere....rimasi concentrato, non estrassi l'arma....perchè una mossa spinta dalla paura avrebbe dato vita ad una lotta di cui non si sarebbe saputo l'esito.
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16-05-2012, 14.02.15 | #2058 | |
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Quella gioia chiara, intensa, travolgente... quella gioia assoluta che fa battere forte il cuore e vorticare l’anima tanto da farle perdere i sensi... quella gioia pura che fa quasi mancare l’aria e cancella tutto ciò che non la riguarda...
Stretta fra le braccia di Guisgard, con gli occhi lucidi per quella gioia improvvisa, dimenticai tutto il resto... dimenticai i cavalieri, la fuga e Tessalonica, dimenticai la accuse e la pene promesse, dimenticai il paese, la taverna e quella festa che era sembrata essere la nostra sola salvezza possibile... In quel momento, riuscivo solo a sorridere ed a ringraziare il cielo per averlo riportato da me. Poi quelle sue parole... sospirai... ma prima che potessi dire o fare alcunché, udii quei rumori, la porta che si apriva e poi quelle voci... Citazione:
In fretta mi feci avanti ed allungai le braccia verso i nuovi venuti, in un gesto di pace... “No, amici... aspettate! Siete in errore!” Avevo colto, appena un istante prima, quel gesto istintivo di Guisgard, la sua mano che era corsa all’elsa della spada e l’aveva stretta... mi mossi lentamente, dunque, e presi quella mano tra le mie, allontanandola dalla spada... poi tornai a rivolgermi a Margel, Fernand e gli altri... “E’ solo un equivoco, amici...” mormorai, con il sorriso che mi increspava le labbra “Vi avevo detto che mi avrebbe ritrovata, rammentate? Ebbene... lo ha già fatto! Vi presento Guisgard!” Rimasi per un istante in silenzio, come a sondare le loro reazioni e l’effetto di quelle mie poche parole su di loro... ma non mi parve di cogliere eccessiva preoccupazione né ostilità, così strinsi di più la mano di Guisgard tra le mie e gli sorrisi... “Queste persone mi hanno accolta qui al mio arrivo...” spiegai “Sono stati loro ad avvertirmi dell’arrivo in paese di certi cavalieri e si sono offerti di aiutarmi... sono amici!”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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16-05-2012, 17.46.10 | #2059 |
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Alberico restò in silenzio ad osservare Cavaliere25 e gli altri che si preparavano ad aiutare l'uomo nel pozzo.
“Ecco una corda...” disse Tieste “... era accanto al pozzo, legata ad un secchio... facciamola scendere fino sul fondo, affinchè l'uomo riesca a legarsela sui fianchi... poi lo tireremo su...”
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16-05-2012, 17.49.26 | #2060 |
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Ad un tratto, dalla penombra che avvolgeva la nicchia, due occhi si accesero e cominciarono a fissare Parsifal e Lilith.
“Vi stavo attendendo...” disse di nuovo quella voce di donna “... e so che anche voi mi stavate cercando...” In quel momento un lamento echeggiò da molto lontano. Forse dal ventre degli inferi.
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