11-04-2018, 17.22.42 | #201 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Tatiana restò sorpresa, quasi intimorita.
“Aspetta...” disse titubante a Gwen “... non hai sentito? Quello in carrozza non ama la compagnia, vuol starsene da solo... vuoi forse suscitare un'altra reazione furente come quella di un attimo fa?”
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11-04-2018, 17.24.52 | #202 |
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"Beh, magari da lontano" alzando le spalle "E poi, questa è casa mia, quello è il mio giardino. Per ciò che mi concerne, sono libera di andare dove accidente mi pare" un po' infastidita.
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11-04-2018, 17.32.18 | #203 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Tatiana annuì poco convinta a Gwen.
Le due così uscirono nel cortile. Era ancora notte fonda e le stelle erano coperte da un sottile e sinistro velo di nuvole. La carrozza era ferma davanti alla scuderia, con i cavalli già dentro a riposare. “Non sembra ci sia nessuno in giro...” disse piano Tatiana.
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11-04-2018, 17.37.43 | #204 |
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Il mondo intero si era ridotto a quella stanza, a quel letto peccaminoso divenuto umido per il nostro sudore, i nostri umori.
Adoravo l'odore che si sprigionavano nostri corpi, era così intenso e insieme così inebriante da farmi perdere completamente la testa. Mi muovevo su di lui in quel ritmo forsennato, come se la mia intera sopravvivenza dipendesse da quella cavalcata, e forse era così. Perché io non potevo vivere senza la passione assoluta, non potevo pensare di sprecare nemmeno un istante degli attimi che mi erano concessi non vivendo appieno. Ed era quello, vivere appieno, erano quelle sensazioni, quel piacere immenso, quell'estasi così terrena che sembrava invece essere decisamente più alta, potevo sentire le fiamme dell'Inferno prendermi, farmi loro, assaggiarmi prima, poi divorarmi dall'interno, prendersi tutto di me, consumare persino la mia anima. Ma io non desideravo altro che bruciare, che essere consumata, che assaporare quelle fiamme giorno dopo giorno e annerire sempre di più ciò che restava della mia anima, perchè la parte più scura era mia, e mia soltanto. Il mio stallone era inarrestabile, continuava a muoversi, a inarcarsi, a farmi impazzire, godere, urlare. Urlare in un modo disumano, folle, intenso. Le sue mani su di me erano cariche di una bramosia che mi compiaceva, mi beava, mi mandava ancora più in estasi. E la sua lingua poi, quando raggiunse i miei seni mi provocò un grido ancora più acuto, ancora più incontrollato, folle, meravigliosamente intenso. Ma furono quelle parole, sussurrate al mio orecchio con un tono che mi fece rabbrividire a farmi perdere definitivamente il controllo. Lo guardai negli occhi con lo sguardo ancora più ardente e mi abbandonai al piacere meraviglioso che mi dava, sfogando tutto il mio desiderio, la mia passione, la mia lussuria in quelle urla liberatorie mentre il piacere più intenso ed assoluto sconquassava il mio animo, e non mi importava un accidente se gli altri avevano sentito, che sentissero quanto la loro padrona amava la vita. Esausta, scivolai accanto a lui, reso ancora più bello da quel momento di pura passione, di lussuria sfrenata. Gli sorrisi e allungai la mano per sfiorare quel membro soddisfatto e appagato, umido dei miei umori, del nostro godimento. "Che meravigliosa cavalcata..." abbandonandomi sul cuscino a gustarmi quel momento di pura estasi "Devo andare!". Poi mi alzai, ricordandomi che non avevo tutto questo tempo. Il tempo... la mia intera esistenza si basava sul rincorrere il tempo. Andai a farmi un velocissimo bagno con essenze profumato, perchè nessun uomo vuole sentire addosso a una donna l'odore di un'altra. Il che era un peccato perchè invece a me piaceva moltissimo tenere addosso l'odore del mio amante, l'odore del sesso, della passione, mi ricordava le immagini e le sensazioni dei momenti di passione appena conclusi. Ma non era quello il momento adatto, il Maresciallo mi aspettava e io dovevo essere la migliore, dopotutto il mio signore ci teneva che entrassi nelle sue grazie. Indossai un bell'abito e scesi di sotto, dove il messo aspettava in compagnia di Stuardo. "Vorrete perdonare l'attesa, messere..." dissi, con un cortese cenno del capo "Ma la bellezza ha le sue pretese.." candidamente, come se anche cavalcare lo stalliere facesse parte della mia toeletta, e dopotutto non vedevo perchè non poteva essere così, dopo tutto quel piacere il mio viso era sicuramente più disteso e dopo tutta quella attività il mio corpo più tonico. "Vogliamo andare, dunque? Non voglio far attendere oltre il vostro signore!" con una voce suadente, calda. |
11-04-2018, 17.39.29 | #205 |
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Era notte fonda e il manto vellutato del cielo, trapuntato di stelle, era coperto da un sottile velo trasparente, come morbido tulle.
"Beh, allora facciamo un giro nel parco" a Tatiana, che al contrario mio era sempre meno convinta. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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11-04-2018, 17.58.03 | #206 |
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Andai nella mia stanza e mi guardavo attorno, turbata per il fatto appena successo, turbata per quello che avevo appena provato, sentito dentro me..una sensazione meravigliosa.
Mi spogliai e indossai la camicia da notte mentre il marito dormiva e imprecava. Mi stesi sul letto, chiusi gli occhi ma ad un tratto udii un fruscio sul balcone, mi alzai e andai a guardare cosa stesse succedendo.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
11-04-2018, 18.01.07 | #207 |
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Le loro grida echeggiarono libere e lascive in tutto il palazzo, giungendo anche al pianterreno, dove in una saletta di ricevimento il messo del Maresciallo beveva vino.
Nell'udire quelle urla di puro piacere, l'uomo guardò Stuarto che restò invece impassibile. Nella stanza della lussuria la bella Lys, sudata ed appagata si alzò per lavarsi e prepararsi. “Sei proprio una sgualdrina...” disse ridendo un soddisfatto Aegos, tutto nudo sul letto “... madama è una sgualdrina... madama è una sgualdrina... madama è una sgualdrina...” canticchiò divertito l'aitante stalliere, guardandola mentre si preparava. Poi la disinibita dama scese di sotto, presentandosi al messo in tutto il suo lascivo splendore, con un abito mozzafiato che non faceva nulla per celare le forme e la bellezza di Lys. L'uomo ovviamente la guardò con forte desiderio, avendola sentita gridare di piacere e vedendola ora con quell'abito meravigliosamente audace. Tutta Monsperone avrebbe perso la testa per una simile donna pensò. “Madama, è un onore...” alzandosi in piedi e salutandola con un inchino “... prego, la carrozza attendeva solo lei.” E partirono. Tatiana era sempre titubante, Gwen invece si mostrava non solo curiosa, ma anche estremamente sicura di sé. Dopotutto un motivo ci sarà se era lei il capo in quel palazzo. Così le due bellissime vampire cominciarono a passeggiare nel cortile, tra il silenzio della notte e le sue ombre inquiete e spettrali. Ad un tratto le due intravidero qualcosa. Prima un'ombra, vaga e sfuggente, poi una figura scura, avvolta dal sinistro manto della notte. Quel fruscio fuori dalla finestra era ben diverso dal ronfare rozzo di Fulminaccio che dormiva accanto a lei. Altea si alzò e si avvicinò alla finestra. Notò allora che il grosso olmo del cortile, che saliva fin quasi all'altezza della sua camera da letto, aveva qualcuno appollaiato sopra un ramo.
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11-04-2018, 18.04.26 | #208 |
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Continuammo a vagare nella notte, silenziosa e meravigliosamente spettrale.
Finché io non vidi un'ombra, vaga e sfuggente e feci segno a Tatiana di avvicinarci piano per capire se fosse quello l'altro ospite. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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11-04-2018, 18.04.50 | #209 |
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Mentre il ronfare dell' uomo grezzo riempiva la stanza in modo insopportabile, cercai di focalizzare cosa fosse quel frusciare quando il mio sguardo cadde sull' olmo davanti alla camera da letto, vi era qualcosa sopra o qualcuno.
La cosa destò il mio interesse..cosa poteva essere..uscii nel balcone e mi affacciai e andai verso l' olmo a guardare.
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11-04-2018, 18.20.15 | #210 |
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Sorrisi al messo, immaginando che avesse sentito tutto, ma non curandomi assolutamente di cosa potesse pensare.
Anzi, se avesse riferito al suo padrone delle mie grida sicuramente questo sarebbe andato a mio vantaggio. Dovevo entrare nelle grazie del maresciallo, non certo farlo innamorare, no? Salii sulla carrozza e restai per un momento a guardare fuori. Per quanto ci provassi, i ricordi di poco prima continuavano a tornarmi in mente, a rendere il mio corpo ancora ardente, per quanto fosse meravigliosamente appagato. Mi piaceva quello stalliere, mi piaceva molto, dovevo ammetterlo. Non aveva quell'aria sottomessa che in un uomo è così deprimente, sapeva obbedire agli ordini quando doveva ma anche essere forte, caparbio e decisamente irriverente. E quell'irriverenza mi mandava fuori di testa, perchè spesso il problema di usare un servo per queste questioni è che... è un servo, appunto e tende a comportarsi come tale, cosa ottima in ogni stanza della casa, ma pessima in camera da letto. Ma Aegos si era dimostrato davvero all'altezza delle mie aspettative e dei miei bisogni, e dire che io ero curiosa di conoscere il giardiniere. (Cosa che, peraltro, ho ancora voglia di fare!) Mi destai da quei pensieri guardando l'uomo accanto a me e omaggiandolo con un bel sorriso, uno di quelli luminosi che lasciano immaginare sogni di ogni genere. "Parlatemi del vostro padrone, sono appena giunta in queste terre e non ho ancora avuto modo di conoscerlo..." sorridendo. Non vedevo l'ora di arrivare, ma ero curiosa di scoprire qualcosa di questo Maresciallo così importante. |
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