26-11-2009, 15.07.43 | #201 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Hai ragione... mi sono basato sull'indovinello che conoscevo, senza rileggere il tuo.
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26-11-2009, 15.30.15 | #202 |
Dama
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ho trovato meno arzigogolato decifrare lo Ziolkowsky nella sua Storia Romana....
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26-11-2009, 18.35.45 | #203 | |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Citazione:
In realtà, spesso gli indovinelli più sembrano complicati più in realtà sono semplici
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28-11-2009, 14.59.00 | #204 |
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Dame e cavalieri, un vecchio anacoreta una volta mi disse che l'uomo saggio sa sempre che peso dare a ciò che vede.
E mi recitò un indivinello, che io ora porgo a voi: "Il suo verdetto è spesso vago ma diretto e guardarlo fa sempre un certo effetto. E' fragile e a un debole colpo non resiste, ma in esso può apparire tutto ciò che esiste. Se voi lo interrogherete esso di certo parlerà, ma la verità in quel verdetto non sempre rivelerà." Cosa sarà mai?
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28-11-2009, 15.09.37 | #205 |
Dama
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potrei suggerire "lo specchio". L'istinto mi suggerisce ciò...considerando che l'istinto stesso può far benissimo cilecca
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28-11-2009, 15.12.06 | #206 |
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Vedete cho ho ragione quando dico che siete troppo modesta?
A voi, milady, Circe e Medea fanno un baffo. E ci aggiungerei anche Cassandra. Mi sa che le mettete in riga a tutte e tre! Ovviamente la risposta che avete dato è quella giusta
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28-11-2009, 15.26.04 | #207 |
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(devo chiedere ad Elisabeth che cosa c'era nell'infuso spacciato per tea che mi ha offerto la scorsa sera.....qualcosa non quadra.... )
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29-11-2009, 04.12.54 | #208 |
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Non so che dirvi, milady.
Da quel che so gli infusi di sicuro effetto sono i filtri d'amore. Chiedere a Tristano per credere. E non solo a lui...
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05-01-2010, 00.26.34 | #209 |
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"Attorno al 1175, tre cavalieri templari, partendo dalle coste della Puglia, dopo essersi recati al santuario di San Michele sul Gargano, giunsero a Tessalonica.
Da qui avrebbero raggiunto prima Costantinopoli, per adorare le Sacre Reliquie lì custodite, poi San Giovanni d'Acri. I tre cavalieri recavano tre doni da parte del papa per Baldovino IV, re di Gerusalemme. Jean de Bracyen, primo tra essi, presentò il suo dono agli altri due compagni di viaggio: "Sua Santità porge questa bellissima croce d'oro, intarsiata di gemme e pietre preziose per sua maestà Baldovino IV. Essa risale al II secolo dopo Cristo e fù forgiata ad Antiochia come supremo simbolo della Cristianità." Toccò poi al secodo cavaliere, Ugo de Bois-Tolear: "Il santo pastore della Chiesa di Cristo, insieme alla benedizione eterna su Gerusalemme, offre questa spada a sua maestà. Essa fù donata alla Chiesa dal re Longobardo Liutprando nel 725, per rafforzzare i loro legami." Infine fu il terzo fra essi, Guillaume di Matrè, a presentare il suo dono: "Ho l'onore di recare con me il prezioso dono che sua santità offre al re di Gerusalemme. Si tratta di una preziosissima icona bizantina, risalente al VI secolo dopo Cristo, raffigurante la Vergine con il Bambino." I tre cavalieri alla fine del loro viaggio giunsero alla corte del re con i loro doni." Cavalieri e dame di Camelot, in questo breve racconto vi è un grosso errore storico. Chi tra voi sa dire di quale errore si tratta?
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05-01-2010, 21.27.52 | #210 |
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Che interessante enigma Sir Guisgard: se permettete vorrei tentare di dare una possibile soluzione.
Il simbolo della croce non venne utilizzato dai primi cristiani come non vennero utilizzate immagini che potessero rappresentare il sacro, almeno per i primi III sec. Quindi suggerirei come possibile errore storico proprio il dono consegnato nelle mani di Jean di Braycen.... |