08-08-2013, 20.19.27 | #2091 |
Cittadino di Camelot
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Niente mela...cancello chiuso....avevo una fame epica.....e dovemmo così tornare sui nostri passi.......vi era un pozzo sul sentiero e volle il caso che ci fosse una fanciulla...Guisgard.....cercò di chiedere qualche informazione sulla fanciulla da noi cercata..........non potevo credere alle miei orecchie.......un enigma....ella ci diede un enigma.......il mio istinto mi diceva...di salutare tutti.....andare in giro per il bosco e forse avrei trovato la bella addormentata....incredibile.....Gem...si tiro' fuori..lo guardai furibonda......però cominciai a riflettere sui vari personaggi citati dalla ragazza.........vediamo un pò....erano tutti innamorati...morti e passati dall'Ade.......ma....Perseo ed Andromeda....aveva una cosa di diverso nella loro storia.......Perseo aveva salvato Andromeda ......non erano morti e avevano avuto anche sei figli....lo spiegai alla ragazza....." Allora ..che ne dite...e' questa la differenza ?....."....
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08-08-2013, 21.02.02 | #2092 |
Disattivato
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"Beh, dipende da quale criterio ha usato per formare quella lista.. Voglio dire... È vero, per me stonano tantissimo Afrodite e Adone, é un amore diverso dagli altri, più fisico, artificiale..." Mi fermai "..però, però mi chiedo che senso abbiano le altre due coppie.. Laodamia e Protesilao non sono nominati spesso.. E accanto ad Orfeo ed Euridice la questione dell'Ade spicca terribilmente... Anche Adone, infondo passa del tempo da Persefone.. " sospirai "... Allora forse mi conviene tornare indietro alla mia prima idea Perseo e Andromeda... Sono gli unici che vissero per sempre felici e contenti... Anzi, per l'eternità, non nell'Ade ma tra le stelle...".
Sorrisi, rendendomi conto che le mie parole erano state un eco di quelle di Elisabeth. "Esatto.. È quello che penso anche io.. E voi.." Rivolta a Guisgard "..troppo facile non pronunciarsi.." Sorridendo. |
09-08-2013, 10.33.20 | #2093 |
Cittadino di Camelot
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Sorrisi divertita alle parole di Clio....aveva nominato le stelle.....quanto era vero...noi avevamo fatto un viaggio, mi chiedevo se nel passaggio le stelle ci avessero sfiorato.......non ricordare nulla non era una cosa piacevole......pero' il senso del pesnsiero femminile era unico...la storia e la risposta potevano essere diverse...ma in quel momento ci eravamo aggrappate alla vita...." Mi sa Guisgard...che dovrai dare una risposta....caso contrario.....anche noi rimarremo in questa parte di Inferno......"......ci eravamo bloccati.....e come succede nella vita...ti blocchi sempre ad un bivio....
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09-08-2013, 16.26.10 | #2094 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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In breve nel castello scoppiò un durissimo scontro.
I contradaioli si lanciarono contro le guardie dei Rossi e ovunque ci furono grida di rabbia e di agonia. Ma senza Yrko ed il Nero, quei militari sembravano incapaci di fronteggiare l'ardore dei contradaioli. E davanti ai suoi uomini che cadevano sempre più numerosi, Steno cercò rifugio su una delle torri. Qui però fu raggiunto da Marco di Monsperon, che si era unito alla gente della Pantera insieme al barone Sanion. “Avanti...” puntandogli la spada contro “... salta giù da questa torre... o preferisci la lama della mia spada?” Fissandolo Carlo. “Gli uomini come te si fanno beffe dell'Aldilà e del Giudizio Divino, dunque cos'hai da perdere? Salta giù ed eviterai una morte disonorevole! Ma forse quelli come te non solo non conoscono Dio... ma neanche il coraggio!” “Pietà!” Gridò Steno. Ma Carlo lo infilzò con la sua spada. E ferito, l'eretico servitore dei Rossi cadde all'indietro, precipitando dalla torre. Intanto Altea, insieme ad altri contradaioli, aveva raggiunto la porta dietro la quale si trovava il misterioso prigioniero che lei credeva essere Ardena. Provò allora ad aprire quella porta con le chiavi che aveva, ma nessuna di essa si rivelò quella giusta. “Buttiamola giù!” Urlò uno dei contradaioli. Presero una grossa trave di legno e cominciarono a sfondare la porta. Alla fine ci riuscirono ed entrando nella cella vi trovarono il prigioniero.
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09-08-2013, 16.41.33 | #2095 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard guardò Elisabeth e Clio.
“Beh...” disse lui “... in verità sono tutte coppie baciate da Amore... e quasi tutte hanno a che fare con una morte tragica... a me però colpisce una cosa... Orfeo e Perseo chiesero la medesima cosa alle loro amate... credere in loro e nel loro amore... Orfeo però alla fine fu lui a cedere... e perse la sua Euridice... Perseo invece si dimostrò eroico anche nell'amore, sconfiggendo non solo la nostruosa Medusa, ma anche gli incubi di Andromeda personificati dal terrificante Mostro Marino... e infatti poi i due amanti vedranno il loro amore sopravvivere per sempre fra le stelle... io dico dunque Perseo ed Andromeda...” All'improvviso si udirono delle campane lontane, poi dei canti confusi, che, man mano si avvicinavano, divenivano sempre più chiari. Era una litania religiosa cantata da numerose persone che però tuttavia non si vedevano, trovandosi in una zona della foresta celata ai loro occhi. E nell'udire tutto ciò la fanciulla si alzò di scatto. “Non c'è più tempo...” disse “... devo andare...” “Andare dove?” Domandò Guisgard. “L'ora è quasi giunta...” fece la fanciulla “... devo andare o mi chiuderanno fuori...” “Non vi interessa più conoscere l'esito del vostro enigma?” Chiese Guisgard sorpreso. “Io conosco la risposta” guardandolo lei “e siete voi a non conoscerla. Cercatela pure se tenete davvero alla Gioia.” E pronunciate quelle enigmatiche parole, svanì tra la vegetazione. Un attimo dopo, un colpo di vento attraversò l'intera foresta. Durò pochi istanti e lasciò dietro il suo passaggio un profondo ed innaturale silenzio.
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09-08-2013, 18.26.44 | #2096 |
Disattivato
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Annuii a Guisgard.
"Beh, la pensiamo allo stesso modo.." dissi sorridendo. Ma poi, quegli strani rumori, quella litania si diffuse intorno a noi. E la reazione della ragazza mi colpì profondamente. Non c'era tempo. Tempo per cosa? Cosa voleva dire con: "Mi chiuderanno fuori"? Tutto in quella foresta sembrava aver perso il nume della ragione. Quando si allontanò, e un innaturale silenzio si sparse intorno a noi, un senso di inquietudine e una fitta dolorosa mi investì. Già, pensai, anche per me non c'era più tempo, ne era passato troppo. Ormai, sapevo che la mia missione era perduta, che non avrei mai visto il principe nè avrei potuto lottare per lui. Abbassai gli occhi e cercai di respirare piano, non dovevo più pensarci ormai, importava solo che lui fosse libero e migliore. Dovevamo trovare Talia ora, solo questo contava. Sperai soltanto che i miei sforzi non fossero stati vani, che i contradaioli fossero riusciti a liberarlo, anche senza di me. Infondo, non ero nessuno, anche se io avevo giocato le mie carte come meglio potevo, le cose erano andate diversamente da come immaginavo, non avevo avuto la possibilità di fare la mia parte, probabilmente quel biglietto non significava niente. Cercai di fermare la tristezza che mi invase, ma mischiata alla desolazione e al silenzio lasciato da quel vento, era davvero troppa. E per fermarla mi aggrappai, quasi senza accorgermene, al ricordo più felice che possedevo. "Ben svegliato.." dissi sorridendo, vedendolo entrare nella stanza. "Buongiorno.." rispose lui con voce assonnata, poi sgranò gli occhi "..e tutta quella roba?". "Frittelle per farmi perdonare.." sorridendo. "Perdonare che cosa? Anzi, ti devi addormentare sul mio divano più spesso, se queste sono le conseguenze..". Mi voltai perchè non vedesse la mia espressione. "Caffè?" "Si, grazie..". Mi sedetti accanto a lui, e mi servii. "Tranquilla, capisco che veder giocare il Chelsea sia noiosissimo… eh.." disse strizzando l'occhio. "Ma va che l'ho vista tutta la partita, cosa credi.. sono stati i festeggiamenti a farmi crollare.." ridendo "Voglio dire.. vuoi mettere..". "Ci pensi? Chi li sopporta più adesso?" scuotendo la testa. "Andranno avanti per tutta la stagione, te lo dico io..". "Ci pensi mai?" disse, pensieroso. "A cosa?". "A quanto è diverso per quelli come loro..". Sgranai gli occhi "Adesso sei invidioso del Chelsea?". "No non dico quello, stai scherzando.. è solo che..". "Ti dico una cosa.." lo interruppi "…non cambierei la nostra festa per il ritorno in Premier con la loro da Campioni d'Europa neanche tra un milione di anni… dicano quello che volgiono". Lui annuii, sorridendo. "Anzi, ti dico di più…" brandendo la tazza del caffè come minaccia "..aspetteremo i Campioni d'Europa, tutti tronfi.. e gli toglieremo quel sorrisino compiaciuto in meno di novanta minuti.. sono pronta a scommetere adesso..". "Vai, andata.." disse ridendo. "Qua la mano..". "Ottimo.." stringendo la mano che gli porgevo. Mi alzai per mettere i piatti nel lavandino. "Cosa fai oggi?" mi chiese, voltandosi all'indietro. "Ricerche, e studio.. ormai.. il mio Morfeo mi attende..". "Giusto.." sorridendo. "Tu?" "Lavoro..". Annuii. "Ti va un cinema stasera? So che gli altri hanno una festa di alcuni loro amici.. andiamo io e te soli?". Mi bloccai col piatto in mano, e lo posai molto lentamente. Da soli, da soli io e lui. Il cuore accellerò e sentii le guance avvampare all'improvviso. Dovevo stare calma, non era mica la prima volta che stavamo soli, anzi. La situazione mi stava sfuggendo di mano, dovevo riuscire a controllare, ad ingabbiare quel sentimento prima che mi portasse sull'orlo del baratro. "Clio? Mi hai sentito?" disse piano. Non risposi, non riuscivo a parlare. Era così difficile essere calma e naturale in sua presenza, non sentire le gambe che mi cedevano e il cuore che batteva talmente forte da farmi male. "Allora.." una voce alle mie spalle. Sobbalzai. Lo sentii dietro di me, cingermi con le braccia e posare il viso sulla mia spalla. Trattenere le lacrime fu davvero difficile. Non ero mai stata tanto felice. "Scusa.." dissi infine "Cos'hai detto?". "Se ti andava di andare al cinema.. però, ti dicevo, siamo soli..". Mi posò un lieve bacio sulla guancia e si allontanò. Dovetti respirare più volte prima di riuscire a rispondere. "Si, certo.. scegli pure tu.. tanto conosci i miei gusti..". "Meglio di chiunque altro.." disse, ridendo. Aveva ragione. "Beh, devo andare ora.." dissi, riuscendo finalmente a guardarlo negli occhi. Lui annuii. "Aspetta, ti accompagno alla porta..". Così fece. "Grazie ancora e, scusa.." dissi sorridendo. "Mica mi serviva il divano..". "Beh, potevi svegliarmi…". "Ma se dormivi come un angioletto.. sei la mia migliore amica, mica ti mando via mezza addormentata nel cuore della notte..". Sorrisi, guardandolo negli occhi. "Adesso.. non esageriamo.. comunque grazie..". "Grazie a te della splendida colazione.. fortunato l'uomo a cui la preparerai ogni giorno..". Sorrisi, un sorriso doloroso e triste. "Cosa sono quegli occhioni?" Disse, accorgendosi che avevo cambiato espressione. Tuttavia, fraintese fortunatamente il suo significato. "Niente, niente.." mi affrettai a dire. "Vieni qui..". E senza che potessi replicare, mi abbracciò forte, e per un momento rimasi stretta a lui. E per un momento, il cuore smise di far male. "Ti voglio un bene dell'anima, Clio.. lo sai?" disse dolcemente "Non voglio vederti quegli occhioni tristi..". Ecco, quello mi avrebbe dato la forza di affrontare un anno intero. "Ma non dirlo mica in giro eh.. ho una reputazione da rispettare…" continuò ridendo. "Che scemo! Beh, anche io ti voglio bene, Lucio.." dissi "..non sai quanto.." mormorai. Per quanto mi costasse, mi divincolai dall'abbraccio e lui mi sorrise. "Allora ci vediamo alle otto al solito posto?". Annuii. "Buona giornata, Lucio.. a dopo..". "Buona giornata, Clio..". Funzionava sempre. Il ricordo di quella mattina, di quei gesti d'affetto inaspettati e spontanei, riusciva a cancellare ogni tristezza. Soprattutto se evitavo di pensare a ciò che era successo dopo. Quel viaggio mi aveva decisamente indebolita, la mia corazza di ghiaccio sembrava essersi sciolta al sole, e troppe emozioni mi colpivano. Troppe, non potevo permetterlo. Respirai, piano, per ritrovare quella calma e quel distacco che mi erano vitali per andare avanti. Alzai gli occhi e guardai i miei compagni di viaggio. "Andiamo avanti.." dissi piano "dobbiamo ancora trovare Talia.. questo posto ha sempre meno senso ma lei è qui da qualche parte, sempre che il Nero non l'abbia già trovata" sorrisi "..magari anche lui si è perso in questa foresta..". Restai per un momento pensierosa. "Se tenete alla Gioia?" dissi, corrucciando la fronte. "Quale Gioia? Che cosa avrà voluto dire?". |
09-08-2013, 20.45.00 | #2097 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole di Clio, Guisgard la fissò.
“Non ho idea di cosa possano significare...” disse il Taddeide. “La Gioia” all'improvviso una voce dietro i quattro “è la felicità più alta, quella totale. E niente può riempire il cuore, l'anima e l'intera vita come essa.” Era un giovinetto dai boccoli biondissimi e gli occhi azzurri. “E' per raggiungerla che si cerca il Fiore Azzurro. E quando chi, come voi, non giunge ancora a trovarlo e a vederlo, il cuore gli si riempie di malinconia e tristezza, avvertendo un vuoto senza fine...” “Il Fiore Azzurro?” Ripetè Guisgard. “Si...” annuì il giovinetto “... per questo siete qui...” “Come sarebbe a dire?” Fissandolo Gem. “Noi non sappiamo neanche cosa sia!” “Ogni ricerca” sorridendo il giovinetto “ignora la sua meta...” “Dov'è Talia?” Chiese Guisgard. Il giovinetto lo guardò e sorrise nuovamente.
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09-08-2013, 21.29.34 | #2098 |
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A quelle parole, mi voltai di scatto, osservando l'uomo che le aveva pronunciate.
Già, la gioia completa che riempie l'anima e la vita stessa. Probabilmente non vedevo il Fiore Azzurro perché non sapevo cosa fosse. Ma, riflettei un momento, il Fiore Azzurro? Era per quello che ero arrivata a Chanty, ero così presa dai Rossi e i Blu da averlo dimenticato. Non ricordavo l'iscrizione nel tunnel sotto la chiesa a Sant'Agata di Gothia, ma parlava di un giardino, che fosse stato quello dietro il cancello d'oro? Sembrava surreale. Annuii, e guardai gli altri. "È vero, è stato il Fiore Azzurro a condurmi qui, ma.. Per caso.. Non lo stavo cercando.. Almeno, io.." Dissi, pensierosa. Mi tornarono alla mente gli interrogativi che avevo all'inizio del viaggio, prima che faccende più grandi di me mi coinvolgessero. Solder e Masan che mi avevano fatto credere di non conoscere il Fiore, la loro strana missione, la pistola, le iscrizioni nella chiesa e poi nel tunnel. Tutto portava al Fiore Azzurro, e quel tunnel mi aveva condotto a Chanty. Mi chiesi dove fossero i due archeologi, ma mi accorsi che non mi importava affatto. "Ma..." Dissi poi al giovane "..qui dove? Dove siamo? Siamo ancora a Chanty?". |
09-08-2013, 23.45.40 | #2099 |
Cittadino di Camelot
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Sentivo le urla sotto dello scontro e poi anche un urlo tra le torri...che stava succedendo?
Provavo le chiavi con tensione ma non entravano...finchè arrivarono i contradaioli con la trave..lascia loro posto e con forza sfondarono la porta. Mi affacciai e lo vidi...era un ragazzo..e gli sorrisi..lui aveva il volto della gioia di chi era stato salvato, mi voltai verso i contradaioli..."E' lui...E' il Principe Ardena?".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
10-08-2013, 04.59.29 | #2100 |
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Intanto, nel castello di Yrko di Bumin, Altea e i contradaioli avevano trovato il misterioso prigioniero rinchiuso nella fortezza.
“Maestà...” disse Bariel e tutti loro si inchinarono davanti al principe. E il vecchio contradaiolo fece cenno ad Altea di fare altrettanto. Ma ad un tratto il principe Ardena guardò la porta della cella. Sulla soglia infatti era apparsa una figura fiera e superba. “Vedo che ti hanno trovato...” disse Giacomo il Nero al principe “... ma non uscirai vivo da qui... puoi giurarci...” ed estrasse la spada. “Attendevo questo momento da molto tempo...” fissandolo Ardena. Poi con un cenno chiese ad uno dei suoi contradaioli la spada. Un attimo dopo lui e il Nero cominciarono un duello all'ultimo sangue.
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