Il Narciso Nero e la nascita degli Illuministici

[Lady Gaynor]

"Ed io che pensavo di essere in anticipo... pensavo fosse un locale notturno, non serale..." dissi senza neanche salutare, avviandomi verso il camerino che mi veniva mostrato. Entrai e subito mi cambiai col bellissimo abito che mi era stato assegnato. Andai alla toeletta e mi truccai con alcuni cosmetici che trovai pronti, mi pettinai ed uscii, pronta ad affrontare una nuova avventura.
Mi avvicinai ad E'hiss, sorridendogli. "Sono pronta..."

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[Guisgard]

Vivian assaggiò quella pietanza, gustandola con gli occhi chiusi.
L'intenso ed inebriante sapore avvolse il suo palato ed i suoi sensi.
Allora un musicista si avvicinò al tavolo e col suo violino iniziò a cantare:

“I tuoi occhi son perle rare stasera,
raggianti d'Afrodite e gioiose sì d'Era.
Per l'una certo il Sole e la Luna ruberei
e per l'altra scalerei tutti i cieli degli dei.
E poi il tuo sorriso e quella sì ilare bocca,
fino al cuor, come dardo di Cupido, scocca.
Di storie d'Autunno chiederei a fior e fronde
e persino alle stelle, per veder chi poi risponde.
Ma poi non domandar mai le trame del mio Amor,
esse son perse tra petali e foglie, qual mio unico tesor.”

[Clio]

Chiusi gli occhi, e assaporai lentamente quella prelibatezza.
Aveva un sapore intenso, particolare, inebriante, che avvolse completamente i miei sensi.
Riusciva davvero a parlarmi di quella terra, che ora sapevo non essere la mia, ma che mi aveva dato più di quanto avessi potuto desiderare.
Avevo ancora gli occhi chiusi, persa in quel tripudio di sapori, quando arrivò il musicista.
Perciò, non avendolo visto, restai sorpresa da quelle note, e da quelle parole, così belle, romantiche, dolci e appassionate.
Alla fine aprii gli occhi, ritrovandomi davanti quelli azzurri di Guisgard, e sorrisi.
Avevo mille cose da dire, e mi sembrava di non riuscire a parlare.
"È davvero squisito, avevi ragione..." sorridendo, per poi voltarmi verso il musicista, e salutarlo con un cenno del capo e un sorriso.
Poi tornai a guardare Guisgard e allungai piano la mano, a cercare la sua, arrossendo appena.
"Sei.." riuscii a dire, con gli occhi accesi e brillanti "Sei riuscito a sorprendermi..." con un sorriso dolce e sognante, mentre il mio sguardo restava incatenato al suo.

[Guisgard]

La carrozza si fermò davanti al locale e subito Altea e Trevor vi entrarono.
Presero uno dei tavoli migliori ed ordinarono da bere.
“In effetti” disse Trevor “di quel Guisgard de'Taddei nessuno dice nulla di buono... è un donnaiolo, ma trovo che non abbia poi tutto questo stile. Gli piace apparire, mettersi in mostra... nessuna donna di classe accetterebbe il suo patetico corteggiare.” Sorridendo.

[Guisgard]

“Lo spero bene...” disse sorridendo Guisgard a Vivian “... vuoi ballare?” Chiese poi alla ragazza, mentre il piccolo panfilo scivolava silenzioso tra le ultime luci della sera ed i primi sogni della notte.

[Clio]

Gli sorrisi, un sorriso luminoso e spensierato.
"Certo..." Risposi, di slancio, per poi arrossire e ridere piano "Anche se io... Ecco.." Sorridendo appena "Non sono sicura di saper ballare..".

[Altea]

Prendemmo posto al tavolo e lo ascoltai stizzita.."A me, comunque è parso un gentiluomo...certo ha il suo fascino ma non l'ho trovato volgare..c'è di peggio" sorridendo ed ordinando aragosta e vino bianco.."Strano, invece, un donnaiolo come te non abbia una accompagnatrice per domani..." divertita.

[Guisgard]

“Nemmeno io...” disse pianissimo Guisgard sporgendosi verso Vivian “... ma tanto nessuno può vederci qui stasera... anzi, siamo noi che guardiamo il mondo...” prendendo la sua mano ed invitandola ad alzarsi per ballare.
Il musicista sorrise e cominciò a suonare una lenta e dolce melodia, quasi come se accompagnasse lo scorrere silenzioso del battellino sulle acque del Lagno.
Così i due iniziarono a ballare piano sul limitato ponte del piccolo panfilo e pian piano gli ultimi rumori della città svanirono tra le note del violinista.

[Guisgard]

“Sei tu che ti ostini nel definirmi un Don Giovanni...” disse Trevor, per poi fare cenno al cameriere di portare altro vino “... se lo fossi ora sarei di certo in compagnia di qualcuna ben disposta a cadermi fra le braccia... invece, come vedi, sono qui con te e stanotte resterò da solo, triste e sconsolato, nel mio grande letto vuoto.” Ridendo. “Guisgard de'Taddei invece, scommetterei, è in compagnia di chissà quale bella dama disposta ad amarlo e a dimenticarlo già domattina.” Fissandola.

[Clio]

Sorrisi a Guisgard, prendendo la sua mano e alzandomi per ballare.
Mi lasciai cullare da quella dolce melodia, che si perdeva nel lento scorrere del Lagno, danzando piano, tra le sue braccia, in quel piccolo angolo nascosto dal mondo, che per me custodiva il mondo intero.