29-05-2014, 21.18.42 | #2161 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Daizer vide Elisabeth scappare via.
Non aveva capito fino in fondo le sue parole e neanche le sue lacrime. La maga corse fuori dalla stanza, fino al pian terreno, dove ormai il locandiere rimetteva a posto tavoli e sedie. Il borgo era quasi del tutto addormentato. E fuori dalla locanda, nel cortile davanti l'ingresso, c'era una figura immobile a fissare inquieta il buio della notte. Era Flees.
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29-05-2014, 21.21.18 | #2162 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Isolde rideva forte, fissando Eilonwy.
“Sciocca...” disse “... cosa credevi? Che il tuo cavaliere fosse come gli eroi dei romanzi? Quelli non esistono!” Rise ancora. In quel momento giunse qualcuno a cavallo. Era Riccardo. “Eilonwy!” Chiamò. “Perchè siete scappata? E' pericoloso attraversare queste lande di notte!” E infatti era ormai buio. E per magia, davanti a Riccardo, Eilonwy si mutò in sirena.
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29-05-2014, 21.31.23 | #2163 |
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non mi guardai indietro...vidi il locandiere....che guardandomi....mi fece un sorriso ....mi chiese se stavo male........ma non ebbi la forza di parlare.....voltandomi fuori verso il Borgo addormentato vidi una figura era Flees......sopra Daizer fuori lui......uscii dalla locanda.......mi avvicinai a Flees......" Dio quanto ti odio.....quanto ti odio....".......gli presi il petto a pugni..avevo voglia di fargli male...ma non era così......avevo compreso...che avevo bisogno di lui...sino a quando non appoggiai la fronte sul suo petto......" vado al cimitero....forse lì..potrò riposare".......e presi il sentiero per il cimitero
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29-05-2014, 21.32.46 | #2164 |
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Clio e Dort tornarono verso la locanda.
Quasi tutti i loro compagni erano andati a dormire e sulla staccionata c'erano soltanto Guisgard e Vortex, ancora alle prese con la loro gara, sebbene l'esito appariva ormai scontato, Astus e Mime. “Io...” disse Guisgard, agitando la mano in aria e barcollando “... tornerò a Sygma...” “E a far cosa?” Fissandolo Vortex, vagamente divertito. “A far cosa, dici?” Confuso il cavaliere e visibilmente ubriaco. “A piantar girasoli, ecco cosa... girasoli e cipressi...” “I cipressi li mettono nei cimiteri.” Fece Vortex. “Non lì...” tentando di alzarsi dalla sedia Guisgard, senza però riuscirci “... lì li mettono sulle colline, accanto ai casali, alle torri ed ai castelli...” “Su, ti porto nella tua stanza.” Alzandosi Vortex. “Ti aiuto io, Vortex.” Disse Astus. “Non ho una stanza...” protestò il cavaliere “... dormirò qui, sotto le stelle...” “Si, certo.” Annuendo Vortex. “Magari a fare la serenata a tua moglie.” “No, a lei no...” mormorò Guisgard, mentre i due lo aiutavano ad alzarsi “... lei non mi ama... anzi... ora andrò ad Afravalone e sfiderò quell'idiota di principe a duello...” scosse il capo confuso “... ma lui non accetterà... lui non sa usare le armi... stupido... allora lo sfiderò con questa...” prendendo la sua ocarina “... questa vale il mitico arco di Amore... sapete, con questa una volta conquistai una gran dama... volevamo scappare insieme, ma era sposata...” farfugliò “... già... becco sempre le donne altrui io...” “Eh...” scuotendo il capo Mime e nascondendo sotto la giubba una bottiglia di vino “... chi dice donna, dice danno!” “Meglio...” ridendo Vortex “... così non possono avanzare pretese, essendo già impegnate... ho sempre detto che sei fortunato in amore, ragazzo.” In quel momento tornarono Clio e Dort. “Oh, ecco mia moglie...” ridendo Guisgard “... volete sapere di che colore sono i suoi capelli? Non lo so...” “E' andato...” rivolgendosi Vortex a Clio. "Portarlo sul retro" disse Dort all'omone "e mettigli la testa in un secchio d'acqua gelido. Si riprenderà." "Buona idea!" Esclamò Vortex.
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29-05-2014, 21.34.43 | #2165 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Elisabeth fece per andarsene, ma Flees le prese la mano.
“Aspetta...” disse fermandola “... vai da sola al cimitero? Vuoi che venga con te? O forse io ti faccio più paura dei fantasmi? Perchè io sono vivo, fatto di carne...” fissandola e sorridendo appena.
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29-05-2014, 21.52.09 | #2166 |
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Arrivammo a Solpacus e ascoltai le parole di Rodolfo sul sale rosso..possibile..."E se fosse usato per la bestia? Perchè egli non finisca nelle mille trappole tese..appunto quelle tenaglie sono trappole per lui..ma cosparse lo allontanano..non ci avete pensato?".
Scossi il capo...già..Older - Enar - Posteg ? e forse Roxanne. "Andate a vedere su questo sale rosso e come si può trovarlo, dove si trova in questo posto..ora sono curiosa". Salii nella camera, era tornato tutto tranquillo dalla partenza dei mercenari..mi stesi sul letto..tutto si legava eppure dove stava l'inizio della matassa che portava alla fine senza aggrovigliarsi. Poi ricordai avevo un compito...si...vero...vi era ancora poca Luce, dovevo affrettarmi prima vennise il Buio totale e presi il Libro Ancestrale, lo aprii e lo smeraldo brillò...ce la puoi fare Altea. Iniziai a sfogliarlo, mi concentrai profondamente...mi sentii lontana, ovattata da ogni rumore, qualsiasi cosa..il pensiero era solo...Io, il Libro, Il Tempio, la Missione e il Cavaliere...e cercai...come apparire in visione a una persona e poi trasportarlo al Tempio..ma fu come io stessa inizia a vorticare in quel Libro.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea Ultima modifica di Altea : 29-05-2014 alle ore 22.07.03. |
29-05-2014, 22.02.33 | #2167 |
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No….ma come….è proprio vero che il tempo scorre quando si è veramente impegnati a fare una cosa sia per divertimento che per odio momentaneo!
“Accidenti!” esclamai piena di rabbia quando caddi a terra per la mia coda di pesce “NON SONO AFFARI VOSTRI SE ME NE SONO ANDATA!....Rispetto le vostre idee, ma non sono affatto d’ accordo con voi……o almeno in parte. Certo l’ Amore forse è fatto di compromessi perché due persone devono arrivare a questi per poter percorrere la strada della vita insieme e poiché l' Amore è il compromesso fra due personalità, due volontà e due realizzazioni personali. Peccato che è proprio a causa dei compromessi che se un uomo/una donna tradisce la propria moglie/il proprio marito, quest’ ultima/ quest’ ultimo, se vuole dimostrargli/dimostrarle il Vero Amore, deve essere paziente e caritatevole. Ma cosa le/gli dice che non lo rifarà un’ altra volta?....Io non tollererei mai il tradimento del mio amato!.....Voi potete anche non credere che il Vero Amore o la perpetuità di questo esista…..non voglio obbligarvi…..però non voglio più vedervi. Sono stata un’ illusa e una sciocca a credere in voi!...Lady Isolde, Flees e Lord Slathnir fanno bene a dirmi che sono una completa imbecille e una rimbambita a credere in ciò. Sono solo una bambina che ha letto troppe favole e troppi romanzi. Lasciatemi sola!!!” gli ordinai come un militare alla fine.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy |
30-05-2014, 00.17.13 | #2168 |
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Ci avviammo verso la locanda, ridendo e scherzando come se niente fosse successo.
Sapevo di poter contare su di lui. Il tavolo ormai era vuoto, ma potevo scorgere le sagome di Vortex e Guisgard sulla staccionata. "Sono ancora dietro.." scossi la testa ridendo. Sentivo Guisgard sbiascicare qualcosa, ma eravamo troppo lontani. D'un tratto mi fermai. Avevo sentito "principe"? Oh, bravo, spiattella i fatti miei ai quattro venti.. Ma probabilmente ero paranoica, e poi era solo Vortex, mi avrebbe dato una pacca sulla spalla e basta. Non era il tipo che potesse farmi la paternale, come tutti i miei uomini, del resto. Arrivammo, ed era ormai chiaro chi aveva perso la sfida. Una vittoria inaspettata, pensai, sarcastica. Lo guardai per un lungo istante. Era così bello, con gli occhi appannati dall'alcol, l'aria frastornata. Avrei voluto affondare le dita nei suoi capelli, e baciarlo, baciarlo con impeto e passione, fino a non avere più fiato, sentire le sue mani sulle mie braccia, sulle mie spalle nude. Clio! Annuii a Dort e Vortex. E' solo una debolezza, Clio.. Solo una debolezza.. Infondo, a pensarci bene.. non sai niente di lui.. Presi un profondo respiro. "Sei ubriaco!" urlai, interpretando il ruolo della moglie "Razza di idiota! Sai che non ti voglio vedere ubriaco..". Andai a raccogliere la mia camicia, la giacca, e la spada di Dort. "Te la ridò domattina, non si sa mai.. anzi.. visto che per colpa di quello smidollato di mio marito dormirò sola.. turni di guardia.." sorrisi "I più ubriachi per ultimi.. questa città di notte svela i suoi segreti.. voglio dormire tranquilla..". Lanciai un'ultima occhiata a Guisgard. E' solo una debolezza, solo una debolezza.. "Non osare presentarti ubriaco da me.." gli dissi, fingendomi infuriata, chiedendomi se potesse comprendere appieno quello che dicevo. Raggiunsi così la nostra camera, sola. Chiusi la porta, e iniziai a vestirmi per la notte. Ma ti dovevi proprio ubriacare stasera? Potevamo stare da soli.. Meglio così, Clio.. devi riuscire a staccarti... te l'ho detto, più stai con lui, più difficile sarà lasciarlo andare.. Mi avvicinai alla finestra per chiudere le imposte, ma restai affacciata per un momento a guardare la luna. "So che me lo sono meritato.." mormorai all'improvviso, scrutando le stelle del cielo "Ti ho offesa, non ho rispettato l'equilibrio.. ho rinunciato all'amore, lo ammetto ho dubitato della sua esistenza... e comprendo il senso di questo tormento ma ti prego.. non so affrontare tutto questo da sola.. aiutami.. solo tu puoi insegnarmi a guardare dentro il mio cuore, solo tu puoi mostrarmi la via, imparare a discernere... ti prego, dolce Afrodite, ascolta le suppliche di questa donna a lungo rinchiusa.." mormorai piano. Quante volte avevo invocato la dea dell'Amore? La religione dei padri insegnava l'importanza dell'equilibrio tra tutte le componenti della vita. E io non mi ero mai interessata all'Amore. Avevo altro a cui pensare. I miti ci mettono in guardia da un simile errore, raccontandoci cosa accade a chi trascura questa o quella divinità. E, tutto sommato, poteva andarmi peggio. Ma i miti sono solo miti. Terminai le mie preghiere, invocando Artemide perché guidasse la nostra caccia verso la vittoria, Ercole per il coraggio, Marte per il furore guerriero. "E tu, Pallade, mia signora.." sorrisi "Veglia su di me, anche domani, come ogni singolo giorno...". Restai ancora un istante ferma ad osservare la brughiera. Sperai che il combattimento con Dort, lo sfogo, le preghiere mi avessero calmato un po'. Ma forse, la verità era molto più semplice e meno poetica. Ero esausta. Sospirai. Poi, chiusi le imposte, e mi buttai sul letto. Crollando in un sonno profondo. |
30-05-2014, 01.27.39 | #2169 |
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Clio entrò nella sua stanza.
Pregò allora gli dei, invocandone la protezione, per poi andare a letto. Era stata una giornata lunga, fatta di pensieri, dubbi e paure. C'era stata poi la lotta con Dort che aveva sottratto al suo fisico le ultime energie. E così, appena toccato il letto, la stanchezza la vinse definitivamente. Le ultime cose che udì furono le risate di Vortex e la voce di Astus quando l'omone immerse la testa di Guisgard in un secchio colmo d'acqua. Poi Clio cadde addormentata. Sognò immagini sfuggenti, indefinite, vaghe, a tratti grottesche. La bestia, la gente di Solpacus, Gvin e le tante vittime disseminate per la foresta. Poi la corte di Afravalone, suo padre e i senatori. Poi ancora Maria, finita chissà dove, Scotir e infine Karel. Fu un sonno inquieto per la ragazza. E forse per questo si svegliò di colpo, ritrovandosi avvolta nel silenzio della sua stanza e immersa in una tenue penombra animata dall'alone lunare che lambiva la finestra. O forse non erano stati quei sogni a svegliarla così all'improvviso. Udì infatti dei rumori provenire da fuori, come se qualcuno avesse tentato di entrare dalla porta chiusa. Poi di nuovo silenzio. Ma dopo un po' ancora quei rumori. Allora una sagoma apparve sulla finestra. Aprì il vetro senza difficoltà e in un attimo la scavalcò, raggiungendo poi il letto della ragazza. Il pallore lunare allora sfiorò quella sagoma e Clio riconobbe i suoi occhi chiari e luminosi, i capelli scuri, mossi e spettinati, l'espressione cupa e tenebrosa. Fu un attimo e Guisgard si avvicinò. Accarezzò le sue braccia, poi il viso e un istante dopo le sue mani erano ovunque, con quegli occhi chiari e tormentati fissi in quelli di lei. Ma poi, all'improvviso, quelle mani raggiunsero la sua veste e la strinsero, per poi strapparla in più più parti. Quei brandelli di tessuto, caldi e morbidi, scivolarono così, come una lunga e soffusa carezza, sulla pelle di lei. Clio ora era completamente nuda davanti a lui. E Guisgard la guardò a lungo, la guardò tutta. Le sue dita le sfiorarono il viso e poi scesero giù, spostando, con un tocco leggerissimo, i lunghi capelli che le coprivano il petto. E così le sue dita furono talmente vicine ai suoi seni che la ragazza avvertì un profondo brivido che le attraversò ogni parte del corpo. “Dio, quanto sei bella...” disse in un sussurro Guisgard, senza riuscire ad alzare gli occhi da quel corpo nudo “... quanto sei bella, Clio...” Solo la fioca luce della Luna e quella dei suoi occhi chiari ormai coprivano quel bellissimo corpo. E quando fu sul punto di chinarsi su di lei, Guisgard si fermò all'improvviso. Clio sentiva ormai il respiro del cavaliere sulla sua pelle. Lui la fissò ancora. Ovunque. Poi, con un gesto delicato, prese le lenzuola e la coprì. “Perdonami...” mormorò piano “... io... perdonami, ti prego... non accadrà più... non accadrà più una cosa simile...” Quasi a fatica si staccò da quel letto, indietreggiando verso la finestra, senza però voltarsi e continuando a guardare Clio. Un lungo respiro e poi scivolò dall'altra parte della finestra. La scavalcò e svanì nella notte. Come rapito dal pallore della Luna. Lasciando Clio nuda sotto quelle bianche e morbide lenzuola.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 30-05-2014 alle ore 01.40.07. |
30-05-2014, 01.41.12 | #2170 |
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“Secondo me” disse Rodolfo ad Altea “rischiate di fantasticare troppo, milady, dando eccessiva importanza ad un qualcosa, invece, molto comune. Il sale rosso, come detto, era molto usato in passato per segnare trappole e pozzi avvelenati, in modo che gli animali domestici non ci finissero dentro. Una pratica ancora diffusa in queste lande, abitate da contadini e pastori. Ma se proprio volete, per farvi stare tranquilla, mi informerò chi lo usa da queste parti.”
Poi Altea tornò alla locanda e raggiunse la sua stanza. Cominciò allora a sfogliare il libro magico, in cerca di quel rituale. Infine lo trovò. L'autore spiegava che per condurre un prescelto da una sacerdotessa al tempio, bisognava averlo fisicamente vicino. Tracciare poi intorno ai suoi piedi un cerchio magico, fatto di segni e simboli ben spiegati nel testo, e recitare le sacre formule. Allora, sotto forma di visione, il comune mortale, privilegiato dalla scelta della sacerdotessa, si ritroverà al tempio e vedrà ciò che alla maggior parte degli uomini è negato, ossia la dimora dell'antico sapere.
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