24-12-2013, 03.28.11 | #211 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Marcus fissò Altea e sorrise.
“Non temete, madama, se quel bellimbusto vi metterà in imbarazzo o vi darà noia, ci penserò io a mandarlo via.” Disse. Un attimo dopo la governante della dama accompagnò nella stanza il bel Tyssen. “Un'antica leggenda celtica” disse il nuovo arrivato, avvicinandosi subito ad Altea “narra che la Luna, ogni prima notte di plenilunio, scenda sulla terra assumendo le fattezze di una bellissima donna per trascorrere un'ora d'amore col suo amato. Ebbene, da quando ella vi ha visto, milady, non cerca più altre dame a cui rubare il volto, poiché solo in voi ha riconosciuto la vera bellezza...” si inginocchiò ai suoi piedi “... questa rosa” mostrandole il fiore che aveva con sé “è prossima a sbocciare... tenetela con voi stanotte e domattina la vostra beltà avrà rinvigorito i suoi petali scarlatti...” le sfiorò la mano con le labbra “... servo vostro umilissimo, milady...” A quelle parole dell'affascinante avventuriero, Marcus scosse il capo e alzò gli occhi al cielo.
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24-12-2013, 03.31.21 | #212 |
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“Bontà Divina, benedetta ragazza...” disse preoccupato Aladiah a Eilonwy “... bada di non metterti nei guai però... trovati un luogo sicuro, magari presso la riva, dove le acque sono più tranquille... e cerca di restare ben nascosta fino all'alba... io non ci metterò molto e tornerò prima del chiarore del nuovo giorno...” e il piccolo Cherubino volò via.
Ma quando fu presso la riva, Eilonwy, poco prima dell'alba, avvertì delle voci e poi dei rumori di cavalli. Erano due cavalieri. “Allora, siete pronto?” Chiese uno dei due all'altro. “Certo...” annuì questi “... prima del sorgere del Sole avrò regolato questa questione.” “Vedremo.” Rispose il primo. Ed estrassero entrambi le spade.
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24-12-2013, 03.38.11 | #213 |
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Oh no...non era possibile. Mi avevano trovata!?!
Ma avevo cavalcato per 5 cinque giorni e 5 notti senza farmi vedere da nessuno. Ed erano pure armati. Mi immersi di nuovo, cercando di non far rumore, negli abissi profondi di quel fiume. Per fortuna le sirene potevano sentire a grandi profondità le voci di chi stava in superficie. Erano proprio loro? Erano gli uomini di Slathnir?
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy |
24-12-2013, 03.48.29 | #214 |
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Eilonwy ritornò sott'acqua, mentre i due misteriosi cavalieri presero finalmente a duellare.
La ragazza, mutata in sirena per quell'oscuro incanto, poteva sentire tuttavia le loro voci, anche stando in profondità. “Avanti, gaglioffo...” disse uno dei due cavalieri all'altro “... fatti sotto!” “Sono pronto!” Replicò l'altro. Il duello fu duro e lungo, ma alla fine uno dei due risultò vincitore, uccidendo l'altro. Ma anch'egli era però rimase ferito nonostante la vittoria. E così, a causa di quella ferita al fianco, si accasciò a terra per il dolore.
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24-12-2013, 03.49.41 | #215 |
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Quadro II: Afravalone
“L'uomo ricco d'astuzie raccontami, o Musa, che a lungo errò dopo ch'ebbe distrutto la sacra rocca di Troia, di molti uomini le città vide e conobbe la mente, molti dolori patì in cuor sul mare, lottando per la sua vita e pel ritorno dei suoi.” (Omero, Odissea) Le immagini scorrevano sulla tv, susseguendosi e accavallandosi confusamente. L'uomo steso sul letto continuava a cambiare canale con fare meccanico, quasi senza badare a cosa appariva sullo schermo e continuando a sorseggiare dalla sua lattina di Cola. Alla fine lasciò cadere in terra il telecomando, limitandosi a fissare stancamente le fasi della partita trasmessa in tv. “Ti piace” entrando nella stanza una ragazza “come mi sta questa vestaglia?” Mostrandosi a lui con un indumento tanto sottile e trasparente in più parti da sembrare leggero come l'aria. “Potrei promuoverlo alla prossima premiazione cinematografica, con frasi ad effetto del tipo... non so... di notte indosso solo questo e due gocce di profumo...” rise “... ti piace? Magari potrei darti un aiutino per capire dove metto quelle due gocce di profumo...” facendo l'occhiolino. “Premiazione cinematografica?” Fissandola lui. “Di film porno, intendi?” “Cafone.” Sbuffò lei. “Ah, già dimenticavo...” fece lui “... i tuoi film tecnicamente sono un pò diversi da quelli per soli adulti...” sorseggiando ancora dalla sua lattina. “Forse dimentichi che se non fosse stato per il mio denaro” con astio lei “tu non saresti uscito dai casini in cui eri finito, mio caro campionissimo.” Lui rispose con un'occhiata di disprezzo. Lei allora scosse il capo e poi si avvicinò al letto, lasciandosi cadere fra le sue braccia. “Ma tu non vuoi solo il mio denaro, vero?” Sussurrò al suo orecchio lei. “No, tu vuoi anche il mio corpo...” cominciò a baciarlo piano sul viso “... è tanto che non mi prendi come sai fare tu... sai...” sorridendo “... questa vestaglia costa un bel po' di migliaia di Taddei, ma se tu ora me la strappassi di dosso... beh...” succhiandogli lentamente le labbra “... io lo troverei terribilmente eccitante...” e si scoprì il seno, per poi strofinarlo sul petto di lui. “Sai bene” mormorò lui impassibile “che piace a me fare la prima mossa.” “Allora prendimi, mio bel predatore...” accarezzandogli il petto lei. Lui sorrise e poi la fece girare sul letto, finendo per restare sopra di lei. “Così ti voglio...” eccitata lei. “Decido io quando mi va...” sussurrò lui, per poi sorridere ancora “... e oggi no...” Si alzò e terminò di bere la sua Cola. “Ma chi credi di essere!” Esclamò lei inviperita, rivestendosi. “Sai quanti ne trovo come te? Mi basta andare in uno dei tanti circuiti di Formula Uno e schioccare le dita per vedere decine di piloti cadere ai miei piedi! Adele Insert è la diva più apprezzata e desiderata, mio caro pallone gonfiato!” “Si, immagino...” mettendosi al polso l'orologio lui “... ma risparmiami i nomi di quei piloti, ti prego...” “Pagliaccio!” Gridò lei. “Io ti ho tolto dai casini, quando ti accusarono di aver vinto il titolo iridato solo dopo aver buttato fuori pista il tuo rivale!” “Tuo padre, mia cara...” fissandola lui “... lui ha fatto qualche telefonata e la federazione ha chiuso l'indagine...” “Lo dirò allora a lui!” Urlò lei. “Ti farò rovinare! Me la pagherai! Tu sei mio!” “Ascoltami, angelo...” a muso duro lui “... io non sono di nessuno, chiaro? Non appartengo a nessun altro che non sia me stesso... e bada di rammentarlo... tu e tuo padre...” i suoi occhi azzurri erano in quelli verdi di lei “... sai perchè amo la velocità? Perchè percorro sei miglia in un minuto ed un quarto, senza quasi mai toccare il freno? Senza voltarmi mai indietro e guardando invece sempre avanti? Ripetendo mille volte in un'ora quel minuto ed un quarto, con l'ossessione di assottigliarlo sempre di più? Perchè non voglio avere nessuno addosso! Amo la velocità perchè è l'unica cosa che mi fa sentire libero!” Restò a fissarla ancora e poi, preso il suo giubbotto, uscì sbattendo la porta. Un attimo dopo sfrecciò via con la lamborghini di lei. “Maledetto...” prendendo il telefono Adele “... ora me la pagherai davvero... vedrai che fine fanno quelli che tentano di calpestarmi... pronto? Sei tu, Chen? Si, sono io...” fingendo di piangere “... nulla, lascia perdere... ti prego, non farmi domande... si, è stato lui... continua a maltrattarmi... mi tratta come una pezza da piedi... prima fa sesso e poi mi butta via... l'ha fatto anche stasera... no, non voglio che mio padre lo sappia... no, non voglio metterci in mezzo la stampa... ti prego, Chen... non so neanche perchè ti ho chiamato... forse perchè sono stanca... che vuol dire hai una soluzione? Oh, ti prego, non voglio sapere da chi gli farai avere una lezione... niente violenza? E come intendi punirlo? Certo che mi fido di te... va bene, starò tranquilla... magari mi stenderò un po'... no, non so dove sia... ha preso la mia auto ed è andato via... va bene, lascerò fare a te... Chen... grazie...” mise giù il telefono e si versò da bere. “Stavolta avrai ciò che meriti, canaglia...” mormorò sorseggiando dal suo bicchiere “... si, ciò che meriti...” ripensando alla scena di poco prima, quando lui aveva osato parlarle in quel modo.
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24-12-2013, 10.40.05 | #216 |
Viandante
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Arrivai di corsa sperando di fare in tempo ma Anchea mi disse che il Consiglio si era già consultato e per sapere della sorte della sacrdotessa Lipsia avrei dovuto scendere e guardare in che direzione puntasse il pugnale.
E fu quello che feci...il pugnale purtroppo non dava scampo...era stata decisa la condanna... Tornai da Anchea e comunicai a lei e alle altre radunate nei dintornu la triste sentenza. Alcune, soprattutto sacerdotesse come Lipsia, cominciarono a piangere e a lamentarsi altre invece, andavano dicendo che giustizia era stata fatta. Per evitare uno scontro tra queste due fazioni le feci scomberare tutte e presto mi ritrovai da sola. Tornai a guardare il pugnale ancora una volta nella speranza di aver capito male ma nulla era cambiato. Mi diressi nel luogo in cui era avvenuto il processo sperando di trovare ancora qualcuno. La stanza era completamente vuota fatta eccezione per un plico di fogli. Mi avvicinai e vidi che narravano gli avvenimenti di oggi, affinché la storia di Lipsia fungesse da monito per le generazioni future. Mi sedetti per terra e inizia a sfogliare le pagine...Lipsia aveva lasciato incustodito, di notte, il sacro tempio a cui aveva fatto giuramento...Aveva atteso che le antre due sacerdotesse si allontanassero per accendere il sacro fuoco sulla spianata davanti al tempio ed era fuggita di corsa per incontrare qualcuno...ecco qui un testimone, mentre tornava a casa da una taverna, aveva visto la giovane sacerdotessa in dolce compagnia ma non era stato in grado di descrivere l'uomo...A questo punto tutto il Consiglio era furioso...e beh la condanna era stata inflitta. Mi alzai e riposi i fogli al loro posto...Ecco il motivo di una sentenza così severa e esemplare..Lipsia aveva abbandonato il tempio per vedere un uomo, senza prima chiedere il permesso alla Sacerdotessa Madre. Certo ero dispiaciuta per Lipsia ma visti i fatti, di cui prima non ero a conoscenza, comprenedevo la decisione del Consiglio...se si fosse mostrato digligente e l'avesse assolta tutta la nostra Legge sarebbe potuta esser mezza in discussione da una qualsiasi testa calda . Uscii e trovai una guardia ad attendermi per scortarmi da Lipsia..avrei dovuto comunicarle la sua sorte. Era un compito ingrato ma spettava ad una patrizia, e il fato, tramite il lancio di una moneta, aveva scelto me, perciò non potevo oppormi. |
24-12-2013, 11.52.49 | #217 |
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Presi la rosa e ascoltai le parole di Tyssen..sorrisi..lui era bello e affascinante e nobile eppure non riuscivo ad innamorarmene.."Vi ringrazio. .galante come sempre..e ho bisogno proprio di voi milord" dissi avvicinandomi a Marcus e il nano e raccontai a Tyssen tutta la storia dello scrigno e il contenuto. ."Volete accompagnarci..sarei più tranquilla che essere sola..e per caso siete a conoscenza di questa milady o di dove si trovi questo abate oppure cosa minacci il regno?" Mentre aspettavo rispondesse presi il libro azzurro incredula e lo sfogliai..tradizioni orientali. .forse c'entrava qualcosa invece? O fu una presa in giro..
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
24-12-2013, 13.55.43 | #218 |
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"Buio......non vi era altro che quello......". Una ruota di sensi e pensieri andavano a prender forma in qualcosa di più introspettivo.
Richard era sempre pronto a lanciar frecciatine, ma quella volta sembrava che le sue parole sembravan come se volesse ammettere la sua sconfitta in tema di iniziativa. Non avrei' mai pensato di poterlo surclassare in quel modo. Le campane di un'antica cappella risuonavano alte in cielo, ed un falco vegliava sulla mia persona come se fosse un consigliere sembrava avere molta confidenza con la mia persona.....chi poteva essere..... Decisi di stare al gioco: "Sembra che qualcuno si stia divertendo a suonar quel vecchio campanile, credo che qualcosa stia per succedere....caro amico." Quel famiglio che andava accompagnandomi era più saggio di quanto immaginassi ed era più che giusto andare a caccia nella foresta per potersi cibare, solitamente i rapaci prediligono la notte come terreno di caccia. "Ti conosco molto bene.......andremo a caccia. Devo ammetterlo, anche io ho un leggero languorino. Su, muoviamoci" sollevai' il braccio e lo feci poggiare lungo la spalla. "Costeggiamo il lago? Di solito a quest'ora i pesci dovrebberon esser più vicini alla riva....." Spronai' Nexus e ci inoltrammo nel bosco.
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
24-12-2013, 15.18.52 | #219 |
Disattivato
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Mi voltai di scatto, e fissai mio padre con occhi di fuoco.
Come si permetteva di fare irruzione in quel modo? Al diavolo gli insulti.. Stava cominciando a parlare. Poi quelle parole, vergognarsi di me. "Lo avete già fatto anni fa, no?.. Quando siete venuto a salvarmi da quella cella..." Sorrisi, gelida "Salvo poi accorgervi che avevo ucciso, seppur disarmata, quattro dei vostri uomini che erano entrati nottetempo.. Immagino per portarmi i vostri saluti.." Guardai mio padre negli occhi "Io non sono il gendarme della Chiesa, non lo sono mai stata, e non lo sarò mai... Lo sapete voi, lo sa il senato, lo sanno i miei uomini..." Mi voltai verso il sospettato, che teneva il capo chino "per la cronaca.. Non sono i miei uomini quelli, ma la milizia ecclesiastica..". Tornai a guardare mio padre "Non vi permetto di entrare qui e dare ordini ai miei uomini... Non ne avete il diritto né l'autorità... Così come non avete il diritto di giudicare come conduco gli interrogatori.. Ora non ci dirà nulla..." Sostenni lo sguardo di mio padre, la stessa espressione fiera e sicura, gli stessi occhi azzurri "Sono desolata, padre.. Ma se volevate avete una figlia obbediente, dovevate insegnarle a cucire, non a combattere.. E ora, se permettete...". Mi voltai senza aspettare la sua risposta, smisi semplicemente di calcolarlo. Osservai il sospettato. "Sei davvero un idiota.. Ti sei incastrato con le tue stesse mani... Non potevamo accusarti di nulla.. Ma insultare un ufficiale del regno, dichiarare tali perversioni.. quello sì che è un reato.. Così dovrai farci compagnia per un po'... Non credere che non sia molto interessata alle vostre ripugnanti assemblee libertine... Forse non servirà nemmeno Keira con uno come te.."Sorrisi "Portatelo via... Ricominceremo domattina" Ordinai ai tre militari che erano accanto a lui "Però dobbiamo essere ospitali... Certo, non abbiamo una cella con uomini e donne, ma una bella piena.. Vediamo un po'.. Ah, si.. Abbiamo quella banda di rapinatori che depredavano i villaggi del sud.. La loro cella andrà bene.. Dovrebbe piacergli.." Risi. "Signori, Non vi facevo così casti.. Quando mi dite che andate alla taverna, in realtà correte in chiesa a pregare? Che bravi ragazzi.." Risi, scuotendo la testa "O forse si riferiva a me, e non avrebbe tutti i torti.." Mormorai piano. Ero un soldato, e di certo non mi scandalizzavano le abitudini dei miei uomini , ma, naturalmente, essendo una donna, certe libertà non mi erano concesse. Dovevo mantenere limpidi l'onore di uomo, e la virtù di donna. I miei uomini dovevano vedermi intoccabile, incorruttibile, irraggiungibile. Se si fossero davvero resi conto che ero una semplice donna, come tutte le altre, non avrebbero accettato di obbedirmi. Ma non avrei mai permesso una cosa simile. Mi avvicinai ad Astin, lanciandogli un'occhiata benevola, per rassicurarlo che non aveva fatto niente di male, e gli parlai a bassa voce. "Trovami la migliore spia che abbiamo.. Sfrutteremo quell'uomo per arrivare ai ribelli.. Dirà di essere stato avvicinato da lui prima che fosse catturato.. Domattina dobbiamo farlo parlare, in un modo o nell'altro... Grazie, Astin, per tutto.. Oggi non ti faccio stare fermo un attimo.." Sorrisi. Feci cenno a Keira di avvicinarsi "Abbiamo trovato qualcuno di immune al tuo fascino, mia cara... È un evento " Porgendole gentilmente alcune monete "Grazie lo stesso.. Ah, prima che mi dimentichi, avvisa Madama Irka che arriveranno dei mercenari.. Naturalmente, le regole sono Sempre le stesse... Al minimo disordine, la minima prepotenza non consentita, ne risponderanno a me.. Non voglio trattenerti oltre.. " Guardai prima Astin e poi Keira "Andate.. Astin, noi ci vediamo a cena...". Sorrisi ai due e poi mi girai verso mio padre, chiedendomi se fosse ancora lì. Ultima modifica di Clio : 27-12-2013 alle ore 10.28.58. |
27-12-2013, 00.51.15 | #220 |
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Per fortuna non erano i seguaci di Slathnir.....ma....oh accidenti...si stavano uccidendo.
Guizzai fuori dall' acqua e gridai: "Fermatevi....fermatevi! In nome del cielo, ma che fate? Vi ordino di piantarla! Bastaaaa!!!". Troppo tardi ormai ! Mi avvicinai alla riva dove si era accasciato uno dei due cavalieri. Presi il mio arco e le mie frecce, che erano appoggiate dietro una catasta di sassi. Ad un tratto sentii dei crampi alla coda e riappoggiai il mio arco con le frecce sulla catasta di sassi. Alzai lo sguardo e venni colpita da un raggio di sole. Il sole stava sorgendo!!! Me ne ritornai sott' acqua e vidi che le squame stavano scomparendo, le pinne stavano diventando dei nivei piedi e la coda si stava tramutando di nuovo in due candide gambe. Venni avvolta da un miliardo di bollicine d' acqua e dopo un attimo....mi ritrovai nuda. Riemersi e mi coprì con delle larghe foglie di ninfee.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy Ultima modifica di Guisgard : 27-12-2013 alle ore 20.24.51. |
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