02-06-2014, 01.41.29 | #2211 |
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Ascoltai le considerazioni dei miei uomini.
"Sì, certo.. ma è l'unica pista che abbiamo.. beh, gli animali non resuscitano, abbiamo ucciso la bestia, ma non abbiamo mai preso in considerazione l'ipotesi che ce ne fosse più di una.. l'abbiamo vista sanguinare.. è un animale.. dovrà pur aver avuto una madre e un padre, e magari non è stato l'unico pargolo della cucciolata.. Anche volendo, non saremmo mai riusciti a distinguere l'una dall'altra.. una cosa è certa.. c'è una mano umana dietro tutto questo.. è ormai ovvio.. Nè le bestie né i demoni scrivono.. c'è anche da dire che sono riusciti a trafugare la carcassa dal Palazzo Vescovile, entrare nella camera del locandiere.. Insomma, si muovono inosservati.. Immagino che sia il locandiere che il personale del palazzo vescovile si sarebbe insospettito nel vedere un estraneo.. scommetto che c'è dietro qualcuno della città.. qualcuno ben conosciuto.." sospirai, non avevamo più la nostra guida locale. "Beh, l'alternativa è che torni a trovare Roxanne, la figlia del pastore che è sopravvissuto alla bestia, la Janara era sua zia.. è stata gentile con me.. e avrei il pretesto per andare da lei.. potrei addirittura parlarle della minaccia, mostrarmi spaventata.. ha un tatuaggio con uno dei simboli della lapide.. dunque, qualcosa c'è sotto per forza.." alzai le spalle "Non ho altre piste.. Dov'è Nestos?" Chiesi, guardandomi intorno. Volevo il parere del medico, dopotutto, lui aveva esaminato la carcassa. Arrivò il locandiere e sorrisi. "Muoio di fame.." prendendo una focaccia "Ma concordo, vecchio mio.." facendo l'occhiolino a Vortex "Oggi ci vuole proprio del vino..". |
02-06-2014, 01.47.24 | #2212 |
Cittadino di Camelot
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Ringraziai la domestica e guardai i miei uomini con un cenno di intesa..li guardavo uno ad uno..stranamente per arrivare a lui dovevo avvicinarmi a chi di più non mi fidavo molto...non che non mi fidassi di loro, avevo più volte preso le loro parti in pubblico ma mi tenevano alla larga.
Mi avvicinai al tavolo..."Salute a voi messeri...lady Guàmarin...scusate se vi disturbo, vedo siete presi in discorsi importanti ma sono pure io qui per un motivo importante...sto cercando il Gufo..non vedo neppure Mime..e Astus".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
02-06-2014, 01.51.28 | #2213 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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I soldati scortavano Elisabeth , Daizer e Flees verso la tomba.
Il giovane cavaliere però pian piano cominciò ad attardarsi, restando così molto indietro rispetto al resto del gruppo. E quando Elisabeth chiese a suo marito di Flees, questi si limitò solo a voltarsi indietro per un momento, continuando poi a seguire i militari. Giunsero infine davanti ad una piccola cappella, dove gli uomini di Moussarel, spostando un vecchia base di colonna cilindrica, liberarono un piccolo pozzo ormai in disuso. “Bisogna scendere.” Disse uno di quelli indicando l'entrata del pozzo. Si calarono allora una volta, essendo quel varco stretto ed angusto, discendendo così attraverso un valico tutt'altro che ampio, fino a ritrovarsi in una nicchia sotterranea. Flees però non era sceso con loro. Uno dei soldati accese una torcia e cominciò a percorrere un ristretto corridoio che dalla nicchia sembrava condurre in una piccola cella. In questa gli uomini di Moussarel accesero un'altra torcia, facendo si che quel piccolo ambiente si illuminasse. Era una sorta di vestibolo, con una tomba aperta e varie raffigurazioni alle pareti. Le immagini illustravano episodi di martiri. Sul soffitto a volta, invece, comparivano altre illustrazioni, raffiguranti episodi e scene del Vecchio e del Nuovo Testamento. All'altezza della tomba aperta si poteva vedere dipinto in triplice scena l'episodio del giovane Tobia accompagnato dall'Arcangelo Raffaele, con il viaggio, il ritorno dai suoi genitori e l'incontro con colei che diventerà sua moglie. E sotto il dipinto vi erano queste parole: “Guarda, pellegrino di questa vita, il mondo con gli occhi del cuore e non con quelli della ragione, cosicché tu possa trovare qualcosa di veramente prezioso.” “E' questa la tomba del maniscalco.” Mormorò uno dei soldati indicando la tomba vuota. “Allora è questa la tomba profanata...” fissandola Daizer.
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02-06-2014, 01.57.39 | #2214 |
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Alzai gli occhi sulla dama che mi aveva chiamato.
Gufo... Guisgard.. Un colpo al cuore. Maledizione, sto facendo di tutto per non pensare a lui. Cercai di essere più gentile possibile. "Milady..." salutai, alzandomi educatamente "Mio marito non è qui.. non so dove sia.. ha lasciato Solpacus e non tornerà più.. Astus è andato con lui.." alzai le spalle "Non ho idea di dove sia Mime.. avevate bisogno di qualcosa in particolare? Possiamo aiutarvi noi?" sorrisi. Cominciai a comprendere che avrei dovuto trovare una versione per la sua dipartita, per quanto male facesse. Perché, in effetti, "Mio marito mi ha strappato i vestiti di dosso.." non aveva molto senso. Ultima modifica di Clio : 02-06-2014 alle ore 02.03.06. |
02-06-2014, 02.05.05 | #2215 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Si, credo sia una buona idea quella di tornare dal pastore e da sua nipote...” disse Dort a Clio “... se davvero poi ci sonoquesti particolari tutt'insieme, beh, io non ho mai creduto troppo alle coincidenze, dunque...”
Sono d'accordo con voi...” Borel a Clio “... è molto plausibile la pista che avete tracciato... se come ormai sembra certo dietro questa storia non ci sono solo animali, ma anche loschi figuri, allora è chiaro che conoscono benissimo l'ambiente di Solpacus, perchè con ogni probabilità lo frequentano...” “Intanto vado a chiamre Nestos...” alzandosi da tavola Ertosis “... credo stia ancora dormendo. Non è fatto per i turni di guardia e le notti insonni il nostro medico.” Ed andò a chiamarlo. In quel momento arrivarono Altea e i due cavalieri che erano con lei.
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02-06-2014, 02.06.42 | #2216 |
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Sorrisi a lady Guàmarin che gentilmente prese parola, ma le sue parole mi turbarono, ma la guardai bene in volto..sparito? lasciato Solpacus..oh se voi sapeste milady del fatto che so benissimo lui non è un mercenario nè vostro marito..e volete aiutarmi..e che dovrei dirvi...devo condurlo a un Tempio attraverso un cerchio magico?
Sospirai cercando di non perdere la concentrazione..."Mi spiace milady...spero non sia successo nulla di grave e vi ringrazio del vostro aiuto, non preoccupatevi..magari un giorno..si un giorno se volete potrete aiutarmi a trovare il mio caro fratello..perchè qui a Solpacus..ci si deve guardare bene alle spalle..." e i miei occhi azzurri si incrociarono coi suoi...almeno tu comprendi? Salutai i mercenari, non vi era tempo da perdere e uscimmo..."Sir Rodolfo..è partito..ora dovete mettere in pratica tutta la vostra bravura di cavaliere...le orme dei loro cavalli...se sono appena partiti...possiamo seguirli..non può andarsene così". Mi toccai lo smeraldo implorando...Shalazam mi stai mettendo alla prova? Dammi almeno un segnale per trovarlo.
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02-06-2014, 02.21.34 | #2217 |
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“Il Cavaliere Nero” disse Fin Roma ad Eilonwy “non può essere sconfitto, poiché egli è protetto da Amore. Nessun'arma di questo mondo riuscirà mai ad intaccare la sua corazza. Quanto alle persone che soffrono, esse subiscono questo dolore non a causa di quel cavaliere, ma solo di se stesse. Infatti senza Amore non vi è felicità nella vita. Chi pretende di vincolare il proprio Amore con compromessi, adattandolo alla vita invece di adattare essa all'Amore, non conoscerà mai la vera felicità.”
“Mi sembrano parole alquanto irrealizzabili, menestrello...” fece Riccardo “... si, l'Amore è bello ed importante, ma non si può vincolare l'intera vita ad esso. La realtà è diversa dai romanzi.” Fin lo guardò, per poi sorridere. “Avete fatto bene, cavaliere, a non sfidare il Cavaliere Nero.” “Perchè mai?” Fissandolo Riccardo. “Se non lo capite da solo” rispose Fin “io non posso spiegarvelo.” “Come fai a conoscere così bene quel cavaliere?” Incuriosito Riccardo. “Sei davvero suo amico?” “Io sono amico di tutti coloro che credono nell'Amore e lo innalzano al di sopra di tutto.” Svelò Fin. Ad un tratto si udirono delle voci. Un attimo dopo sulla strada apparvero delle suore, dirette al loro monastero, che intonavano canti e salmi. Era infatti il giorno dell'Ascensione in Cielo di Nostro Signore. Le suore passarono e continuarono il loro cammino, fino a sparire dalla loro vista. Riccardo allora si voltò indietro, ma Fin Roma non c'era più.
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02-06-2014, 02.31.28 | #2218 |
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"Mi dispiace, Milady che non abbiate ancora trovato vostro fratello..." sorrisi alla donna, evitando di rispondere alla domanda su Guisgard.
"Credo che questa città nasconda segreti molto oscuri.. perdonate ma.." esitai "Non può più essersi perso semplicemente ormai, e non credo nemmeno che sia morto, o avremmo trovato il corpo.. forse il modo migliore per trovarlo, se non l'unico, è riuscire a risolvere i misteri di questa città... e so che ci riusciremo..". Se ne andò con i due cavalieri che erano con lei. La seguii con lo sguardo. Si può sapere cosa vuoi tu da mio marito? Non è più tuo marito, idiota.. Sospirai. Non lo è mai stato. Basta, pensa alla bestia. "E' deciso allora, andremo da Enar e Roxanne.. ma non posso certo portarvi in massa.. dovrò andarci non dico da sola ma.. in pochi.. Dort.. lo so che non mi sopporti più ma devo chiederti un altro favore.. se te lo chiedono, sei mio fratello.. di sangue, intendo.. resto una donna sposata.. Non sta bene che me ne vada in giro con tanti begli ometti... Qualcuno deve pur vegliare su di me.." sorrisi, amaramente "Evitiamo che la gente pensi male di me più di quanto non faccia io stessa.. Così potremo andarcene in giro in due tranquillamente..." presi un respiro "Bisognerà trovare una versione per la dipartita di Gufo... i casi sono due, o stiamo sul generico dicendo che aveva da fare.. oppure cerchiamo qualcosa di simile alla verità.. tipo.. non lo so.. che mi ha tradita.. che in un certo senso è vero.. anzi, a Roxanne dovrò per forza dire una mezza verità, mi ha fatto un ritratto in cui piangevo per la morte di Gufo.." esitai "Ed era la stessa espressione che avevo questa notte.. è questo il mio pretesto.. e se mio fratello mi accompagnerà non ci sarà nulla di male.. no? Ma potrei comunque dirglielo come una confidenza, avvisandola che agli altri abbiamo raccontato un'altra versione.." risi appena " Tanto più che lei crede che sia incinta, e che non sia un mezzo segreto... " scossi la testa "Voi sarete comunque nei paraggi.. studiamo bene il piano, anche con Nestos..". |
02-06-2014, 02.49.16 | #2219 |
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Dort annuì a quelle parole di Clio.
“Sarò tuo fratello, sorellina.” Disse facendole l'occhiolino. “Però noto che nutri molta fiducia in quella Roxanne, al punto di volerle dire quasi la verità. A questo punto sono curioso di conoscerla.” In quel momento scesero Nestos con Ertosis. “Ci siamo tutti.” Fece Borel. “Avanti, sapientone...” mormorò Porturos “... fuori un bel piano.” “Beh...” disse Borel “... io direi di dividerci in due gruppi... voi due, come detto, andrete dal pastore...” fissando Clio e Dort “... mentre io, Porturos e Nestos cercheremo tracce nel luogo in cui si trova la pietra... cosa ne dite?” “E noi altri invece?” Chiese Ertosis. “Voi resterete qui ad aspettarci.” Rispose Borel. E perchè mai?” Infastidito Vortex. “Perchè muovendoci in troppi” spiegò Borel “daremo inevitabilmente nell'occhio, dando la possibilità a qualche curioso di trovare questa locanda. Rammentate che il duca Gvin non mollerà la presa su di noi.” In quel momento, dall'esterno, si udì qualcuno canticchiare. Era la voce di Mime.
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02-06-2014, 02.54.28 | #2220 |
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Tornando a quanto accaduto in precedenza...
Guisgard udì quelle ultime parole di Clio riguardo al giglio ed al dolore che lei gli rinfacciava. “Mi spiace...” disse lui chinando il capo “... mi spiace, perdonami...” chiuse la porta ed andò via. Lasciò la locanda e ritornò dove lo stavano attendendo Astus e Mime. Era la casa dove vivevano la donna che lo aveva medicato e suo figlio Albio. Quest'abitazione sorgeva in un luogo appartato e solitario, lontano dalla strada maestra e dunque sicuro e tranquillo. Il cavaliere ritornando trovò i suoi due compagni ancora intenti a sellare i cavalli ed a preparare il tutto per la partenza. “Guisgard, finalmente...” disse Astus vedendolo tornare “... com'è andata?” “Sono vivo, no?” Sorridendo il cavaliere. Ma era un sorriso amaro. “I cavalli sono quasi pronti.” Fece Astus. “Bene.” Annuendo Guisgard. “Siete proprio decisi a partire, messeri?” Fissandoli Mime. “Già...” sistemando la sua sella il cavaliere “... perchè, vuoi venire con noi? Guarda che è un viaggio lungo.” “Il mio posto è qui.” Mormorò il rigattiere. “Non credo di essere mai uscito da queste terre... in verità neanche saprei di cosa vivere lontano da qui.” “Io invece credo” sorridendo Astus “che tu sia legato a questo posto solo per la bontà dei suoi vini, vecchia spugna.” “Che il Cielo mi fulmini se è così!” Esclamò Mime. “Attento a non starci troppo vicino...” fissandolo Astus “... non mi va di arrostire insieme a te.” Ad un tratto si udì un rumore alle loro spalle e Guisgard si voltò di scatto, portando la mano sulla spada. Il piccolo Albio a quella scena restò quasi interdetto. “Ah, sei tu...” fece Guisgard, tornando ad occuparsi del suo cavallo “... sai che mi hai fatto paura?” “Scusate, non volevo...” a capo chino il piccolo. “Bella la tua spada di legno.” Sorridendo il cavaliere. “Posso avvicinarmi e guardare la vostra spada da vicino?” “Certo.” Annuendo Guisgard. “Un giorno vorrei saper tirare di spada come voi...” disse il bambino “... voi siete bravo?” “Non c'è male...” ridendo appena Guisgard. “Secondo me siete abilissimo con la spada.” Il cavaliere gli fece l'occhiolino. “Prima che andiate via...” imbarazzato il bambino “... vorrei... si, insomma... mi piacerebbe... voglio dire... mi insegnate a tirare di spada?” Guisgard lo guardò con tenerezza, per poi accarezzargli la testa. “Prendi la tua spada di legno allora.” “Si!” Raggiante il piccolo, che subito la mise nella cintura. “La spada” sistemandogliela il cavaliere “la porti troppo in basso... così facendo nell'estrarla sarai costretto a piegare completamente il braccio, perdendo così molto tempo... ricorda, la spada va sistemata in modo che l'elsa si trovi tra il polso ed il gomito, in modo da poterla estrarre liberamente, quasi a farla uscire da sola...” Il piccolo lo ascoltava rapito. “E' il metodo migliore questo?” Chiese poi. “Beh...” mormorò Guisgard “... ogni spadaccino ne ha uno preferito... qualcuno mette la spada direttamente nella cintura dei pantaloni, altri sotto l'ascella, altri invece portano la spada dietro la schiena... qualcun altro poi porta due spada... ma se sai usarla bene, una sola spada è più che sufficiente... ed il metodo che ti ho insegnato io, per quel che ne so, è il migliore di tutti.” “Mi fate vedere un bel colpo?” Guisgard sorrise ancora e poi indicò la mela che il bambino aveva in mano. “Appena vuoi” il cavaliere al bambino “lanciala in aria proprio sopra la tua testa...” Il piccolo annuì e poi lanciò in aria la mela. Guisgard allora estrasse rapido la spada, facendo sibilare la sua lama velocissima tra la mela e la testa di Albio. Un istante dopo la mela ricadde fra le mani del bambino. “Facciamo metà?” Rimettendo a posto la spada Guisgard. E la mela si divise in due parti perfettamente uguali nelle mani di Albio. “Accidenti!” Incredulo il bambino. “Ah, cosa darei per poter colpire anche io un giorno così!” In quel momento arrivò la madre del piccolo. “Cavaliere...” rivolgendosi a Guisgard “... perdonatemi, ma non voglio che mio figlio impari queste cose... c'è già troppa violenza a questo mondo...” “Signora, la spada non è diversa da altri attrezzi o strumenti, come la zappa, la pala, il rastrello o la penna...” fissandola Guisgard “... che ne esca del Bene o del male dipende esclusivamente da chi la usa...” accennò un vago sorriso “... comunque io ed il mio amico siamo in partenza... volevo ancora una volta ringraziarvi di tutto.” “Ho preparato qualcosa da mangiare, cavaliere...” mostrando la donna un grosso cestino “... per voi e per il vostro compagno...” “Siete davvero gentile.” Ringraziandola Guisgard. “Allora è un addio...” mestamente Mime. “Beh, puoi sempre tornare dai mercenari.” Guardandolo il cavaliere. “No, mi farebbero la pelle!” Esclamò il rigattiere. “Sciocchezze...” scuotendo il capo Guisgard “... è me che odiano, non te... sono io che ho violato il loro santuario... tu non c'entri... anzi, tu potresti essere d'aiuto alla loro caccia.” “E se mi uccideranno?” Pensieroso Mime. “Vorrà dire che finirai all'Inferno nel girone dei beoni!” Ridendo Astus.
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