31-10-2014, 20.03.05 | #2231 |
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Avanzavamo al buio, ma non c'era nessuno.
Possibile? C'era qualcosa di strano, qualcosa di inquietante. Ma continuammo ad avanzare, finché una pesante grata non ci sbarrò il cammino. "Fantastico.." Mormorai tra i denti alla vista di Anghela e le altre, compresa la donna che mi aveva accompagnato. Carogna... C'era tanto odio nei loro sguardi, da bastare per una vita intera. Eravamo in trappola, ma ero anche completamente scoperta. "Dovreste guardarvi.." Con disprezzo alle donne "Siete talmente incoerenti da essere dieci volte più crudeli degli uomini di cui credete di essere superiori.." Alzai le spalle "Perché? Che senso ha tutto questo? Un uomo vi ha ferito e quindi tutti devono pagare? Ragionamento maturo ed intelligente.. Solo le donne sanno amare?" Guardando Anghela "Tu sapresti amare? Non ci crederei nemmeno se ti vedessi dare la vita per lui.. Sapete solo odiare, solo disprezzare.. Non avete trovato un uomo pronto ad amarvi? Beh, mi stupirei vivamente del contrario..". Era inutile fingere. Tanto mi avrebbero ucciso comunque. Alzai gli occhi su Guisgard "Mi dispiace..." Mormorai piano "Sapevano tutto fin dall'inizio..". |
31-10-2014, 20.16.13 | #2232 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Le soldatesse osservarono con attenzione Altea ed Imia, fino a quando una di loro fece cenno alle due di salire sul carro.
Le condussero così al Palazzo dell'Incertofato, facendole attraversare l'intera e meravigliosa città. E nel vederla Imia restò incantata. Giunte poi al palazzo, le due donne furono condotte al cospetto di Laika, sempre in compagnia delle bambine. “Ebbene...” disse lei “... chi siete e cosa volete qui?” Chiese poi ad Altea e ad Imia.
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31-10-2014, 20.20.49 | #2233 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Stai zitta.” Disse Anghela a Clio, con tutto il disprezzo di questo mondo. “E' stato facilissimo farti cadere in trappola.” Rise. “Si, facilissimo.” Scosse il capo. “Non mi hai mai convinta. Mai. Sentivo che nascondevi qualcosa. Perchè l'hai fatto? Per cosa? Per salvare questi uomini? No... a te interessa uno soltanto... chi?” Fissando per un istante Guisgard e Pepe. “Uno di questi due cani, ovvio.”
“E sia, fatela finita.” Intervenne Guisgard. “Basta con questa farsa.” “Certo, la finiremo subito.” Con un ghigno Anghela. “Tu e tu, venite avanti...” indicando il finto musico ed il fasullo monaco “... naturalmente insieme a lei...” guardando Clio “... tutti gli altri che tornino nelle miniere. Mezza razione al giorno per punizione. E guai se diminuisce il carico d'oro giornaliero estratto dal sottosuolo.” I prigionieri furono riportati indietro dalle soldatesse, nonostante un vago tentativo di resistenza. Ma erano troppo affaticati. Guisgard, Clio e Pepe, invece furono rinchiusi in una piccola cella. “Domattina” sentenziò Anghela “sarete giustiziati.” Si voltò poi verso Clio. “Nulla è più patetico di una donna ridotta al nulla per un uomo.” Ed andarono via. “Ed io che immaginavo il Parnaso abitato da sole donne...” mormorò Pepe, per poi lasciarsi cadere a terra sconsolato. “Quelle erano Muse...” disse Guisgard, che con le mani controllò la solidità di quelle sbarre “... al diavolo... sono insuperabili.” Sbuffando.
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31-10-2014, 20.23.00 | #2234 |
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Velv sembrava ansioso.....aveva una grande carta nautica sul tavolo.....oltre ai mari era molto precisa nel segnalare le isole..........gli parlo' della nave volante......allora non era stato Gedeone ad affondare la nave di Nettuno......avevo avuto lo strano presentimento che nelle sue perlustrazioni notturne avesse fatto fuori una nave..........possibile che dalla mia isola non avevo mai visto nulla....navi volanti......nel guardare la carta pero' avevo visto un isola...su quest'isola raccontava una leggenda vivevano delle donne guerriere.......per utilizzare l'arco si facevano amputare i seni..........ma se Guisgard fosse finito in quel posto.....avrebbe avuto vita breve...i miei pensieri furono interrotti da Nettuno...che a voce alta.....urlo' a Velv...che il suo nome in quel momento era Nettuno......" Ascolta mio caro....comprendiamo tutti che e' molto difficile per te recuperare i ricordi..il Capitano Velv....sarà comprensivo spero...."......presi la mano di Nettuno tra le mie....." Bene...vediamo se posso darvi una mano.....ammettendo che Guisgrad....questo fantomatico bugiardo...sia planato su qualche isola...ci sono due possibilità che poi non sono così diverse tra di loro.....in entrambe vivono solo donne.......in una sono guerriere....e odiano gli uomini ...nell'altra vivono in pace...ma non sono ammessi gli uomini.......e quindi....gli uomini non essendo graditi vengono uccisi.........diciamo che potrebbe essere un'avventura........un po' come dire......con poche probabilità di vittoria.....".........bene ........ ora Nettuno doveva dare il meglio di se stesso...........dovevamo tornare sulla mia isola...se lui non voleva rimanere lì....
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31-10-2014, 20.30.10 | #2235 |
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Stessa strada e stessi palazzi..sapevo ovviamente andavamo da Laika e nel Palazzo dell' Incertofato.
Fummo portate al cospetto di Laika che era in compagnia delle bambine. "I miei saluti milady Laika...vi sembrerà strano conosco il vostro nome..prima di tutto solo una donna come voi poteva creare questa sfarzosa città..sono lady Angelique, questa è la mia dama di compagnia ma fa difficoltà a parlare fin dalla nascita" e guardai Imia sorridendo.."Sono qui per affari diciamo..è stata qui una indovina? Una sciocca mia suddita...e qui dovrebbe trovarsi suo marito..ovviamente più sciocco di lei partendo pure dal presupposto sia un uomo" dissi con una risata sarcastica...ma che devo fare!!!!"Bene io sto costruendo un mio piccolo regno..i due sono fuggiti..e poi la donna è tornata..non che mi interessi della vita di quell' uomo..ma sarebbe il capomastro e poi deve essere processato secondo le leggi del mio regno..e mi ha rubato la spada di famiglia..una spada a forma di rosa..sono qui per barattarli...l' ostaggio e la spada..con oro..e se avete altri uomini da sfruttare vi darò pure altro oro..sono una donna di affari..non di sentimenti" dissi ridendo.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
31-10-2014, 20.51.15 | #2236 |
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“Non conosco nessuna isola di sole donne.” Disse Velv ad Elisabeth. “Ma so per certo che la nave volante ha risalito il Lagno e giunta nell'entroterra.”
“E quali terre credete abbia raggiunto?” Chiese Nettuno. “Beh... una fra Licinia o Nolhia credo... sono le fra le prime che si incontrano provenendo dalla costa...” Nettuno allora si avvicinò alla carta e restò a studiarla. Strane sensazioni raggiunsero il suo animo. “Io credo...” mormorò “... si, credo che la nave volante abbia risalito il Lagno da questo punto...” “Come fate a dirlo?” Domandò Velv. “Qui il corso è più ampio” spiegò Nettuno “ed una nave, immagino molto grande, non può che passare da qui. Dopotutto non può restare sempre in volo e deve pur scendere...” “Si, forse è così...” annuì Velv.
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31-10-2014, 20.55.00 | #2237 |
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Laika ascoltò con attenzione Altea.
“Salute a voi, dunque.” Disse poi. “Gli uomini non verranno barattati, in quanto ci occorrono per scavare il sottosuolo. Se li dessimo via in breve non avremmo più forza lavoro da adoperare. Quanto alla spada però... forse possiamo accordarci, a meno che non sia andata persa...” guardò una delle sue ancelle “... fatemi sapere della spada appartenuta al musico.” L'ancella mostrò un lieve inchino ed uscì. Tornò poco dopo e parlò a bassa voce a Laika. “Pare che la spada non sia più qui.” Questa ad Altea. “E' stata presa dal comandante delle nostre guardie. Ma a breve sarà qui e chiederemo cosa ne ha fatto. Nel frattempo sarete ospiti qui, per la cena.”
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31-10-2014, 21.07.12 | #2238 |
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Osservai Imia...non cedeva..."Se la spada è in possesso della vostra capoguardia..allora sicuramente potrò riaverla dunque" e tirai fuori dalla sacca una pepita di oro tra le tanti trafugate dal veliero.."Ovviamente sarà un onore fermarmi a cena con voi..." e mostrai la pepita "e io mi ero premurata a darvi questa...guardate..vale molto..sicuramente più di quell' uomo...una pepita a voi o più di una e l' uomo a me..credetemi..è un piantagrane..vi darà problemi..nel mio regno ha fatto un complotto contro me e ha convinto pare pure un altro uomo e una donna..e farà ugualmente qui..vi conviene disfarvene di lui..avrete tanti uomini a vostro servizio..a me bastano due e una donna e poi potete pure avanzare delle richieste".
Le porsi la pepita di oro e una gemma.."Ah, la gemma è per la mia spada..credetemi Laika, permettetemi di chiamarvi per nome e pure voi potete fare altrettanto..nel mio regno vi sta pure oro...e possiamo scambiarci il favore..potrete disporre pure delle mie miniere..pensateci mentre ceniamo..una alleanza tra il vostro e il mio regno in cambio di cosa? Di due sciocchi uomini e una gentil donna..una mia soldatessa" e la guardai dritta negli occhi.
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31-10-2014, 21.14.28 | #2239 |
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Stupido arrogante di un misero uomo.....con chi diavolo credeva di avere a che fare............" Io credo capitano che non abbiate sentito parlare di molte cose....ecco perchè avete bisogno di Nettuno.........".....presi il compasso...e segnai un punto bene preciso sulla cartina........." Così tanto per pasticciare le vostre idee Capitano Velv...".....Quel punto era un punto ben preciso e Nettuno con la sua nave lo stava percorrendo........per arrivare sulla nostra spiaggia.......Ecco perchè Nettuno aveva puntato quel punto sulla cartina ...... non mi feci troppe domande su cosa cercava il capitano De Gur.....ma mi chiesi sino a che punto l'Oracolo avesse le sue ragioni per predire la distruzione della mia isola.......
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31-10-2014, 21.26.51 | #2240 |
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Mi lasciai cadere a terra, in quella buia cella.
Sentivo la pietra sulla pelle ma non mi importava. Avevo fallito. Ero stata una sciocca a fidarmi di quella donna. Una sciocca a sperare di riuscire in quell'impresa. Sentivo Guisgard e Pepe parlare, ma non ebbi la forza di dire niente. Era colpa mia, ed era un peso che faticavo a sopportare. Volevo salvarlo e avevo solo peggiorato la situazione. Chiusi gli occhi per un momento. Forse Anghela aveva ragione, ma io ero felice di non essere diventata come lei, nonostante tutto. Forse non avevo avuto l'amore, ma aver amato era già abbastanza. Non era così che volevo morire, ma infondo sapevo che sarebbe successo. Avevo evitato la forca così tante volte. Pregai solo che mi uccidessero per prima, ma sapevo bene che non mi avrebbero mai fatto questo favore. Restai immobile a fissare un punto indefinito della parete. |
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