04-06-2012, 18.08.07 | #2281 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Dove il sole è più cocente, e il mare più limpido..
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Gli diedi una pacca gentile sul collo e feci sparire gli specchi..
"Ora devo dargli un nome? " dissi rivolto a Giada.. Poi mi avvicinai all'orecchio del cavallo e gli dissi : <<Corri come il vento, portami a Tylesia!>>
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"And all i want is the taste that your lips allow, my my my , Give me love" |
04-06-2012, 18.33.00 | #2282 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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“Messer Cristansen” disse l'ometto ad Elisabeth “credo lo troverete nella sua casa, visto che ormai ha deciso di rinunciare al suo incarico di Segretario della corte reale. Ma vi consiglio di evitare di farvi vedere in giro con lui... ormai si è attirato un gran numero di nemici qui al Palazzo ed anche la regina pare sia molto in collera con lui. Se volete, posso condurvi dal ministro Berengario, ora è lui, dopo la regina, l'uomo più autorevole di Tylesia. Io vi ho avvertita, poi scegliete voi cosa fare.”
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04-06-2012, 18.51.27 | #2283 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Heyto fissò Altea e poi si voltò verso i suoi uomini.
“Il tempo comincia a mettersi per il peggio.” Disse. “Meglio mettere su le tende.” “Si, signore.” E gli uomini cominciarono a montare le tende. “Si, stiamo fortunati.” Fece Heyto, tornando a fissare Altea. “La nostra barca ha navigato senza alcun problema. Forse perchè siamo comunque abituati a spostarci di terra in terra e sappiamo come affrontare le insidie di un viaggio. Per quanto riguarda Tylesia, siamo interessati ai suoi mercati. Infatti abbiamo intenzione di esporre lì le nostre merci. Ma, come ho detto, il tempo volge al peggio. Se volete, possiamo ospitarvi nelle nostre tende, milady.”
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04-06-2012, 18.56.37 | #2284 | |
Cittadino di Camelot
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Ormai avrei dovuto saperlo che accadeva sempre così... quando ero meno pronta, quando ero più stanca o semplicemente quando meno me lo aspettavo, quando insomma ero con la guardia abbassata era il momento in cui quelle visioni mi coglievano. Sì, avrei dovuto saperlo, ormai! Avrei dovuto impararlo! Eppure non era così... eppure, per chissà quale ragione, quelle visioni riuscivano sempre a cogliermi di sorpresa...
Accadde anche quella volta, ed è per questo motivo che vacillai leggermente... Sporsi le mani, dunque, e, trovando accanto a me un muro, mi ci appoggiai pesantemente... Andros, l’abate, quei consigli... e poi i tre uomini che erano entrati... ero sicura di averli già visti... e quando rammentai dove il mio cuore ebbe un sussulto. Citazione:
“Davvero?” mormorai. Guisgard era di buon umore, potevo sentirlo chiaramente... era di buon umore fin dal momento in cui avevamo varcato le porte della città... mi chiesi se ciò dipendesse dal fatto che si sentiva più al sicuro, adesso, o se ci fosse dell’altro... “Ti piace?” ripetei quindi, muovendo qualche passo verso di lui ed avvicinandomi alla finestra da cui entrava un vento leggero e l’aria fresca delle sera “E cos’ha di speciale questo posto? Perché ti piace? Cosa vedi da questa finestra? Ti prego... oh, ti prego, Guisgard, descrivimi questo luogo... descrivimi ciò che ti piace di più, così sarà come se anche io potessi vederlo!”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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04-06-2012, 19.07.50 | #2285 |
Cittadino di Camelot
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Ecco, bel consiglio mi aveva dato il Monaco......un'altro che si aggiungeva alla lista delle teste cadenti....alzai gli occhii al cielo e sospirai...." Ho bisogno di vedere Messer Cristansen, ma non so dove sia la sua casa, fatemi un favore accompagnatemi nei pressi...e poi andate via.....ho bisogno di incontrarlo con una certa urgenza........ve ne saro' eternamente grata......."......mentre l'ometto parlava con me....basto' un tocco del mio dito perche' tutto andasse a posto......non avrebbe mai compreso che fossi io l'artefice......di quel piccolo ringraziamento...
Ultima modifica di elisabeth : 04-06-2012 alle ore 19.18.17. |
04-06-2012, 20.13.59 | #2286 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard sorrise e prese accanto a sé Talia.
“Respira forte...” disse dolcemente alla ragazza “... senti l'aria pulita? E' anche profumata... assaporala con tutti i tuoi sensi... se riesci ad estraniarti da tutti i tuoi pensieri, potrai sentire l'odore della prima uva, degli albicocchi in fiore e delle querce sferzate dal vento che soffia dai monti... ascolta, Talia... senti questo lieve fiotto? E' un fiume che scorre accanto alla locanda... è talmente trasparente che è possibile quasi contare tutti i ciottoli addensati sul fondo... e poi c'è il castello... è maestoso, solenne e sembra che solo il vento possa volare sopra le sue torri... vorrei portarti in quel castello, Talia... si, vorrei condurti là... vagare tra le sue stanze ed immaginare, anzi sognare, di mille leggende, fatte di amori impossibili... credo che da quelle torri la Luna appaia più vicina che in qualsiasi altro luogo e forse si può addirittura toccare... il borgo comincia ad illuminarsi.” Sorrise. “E le luci soffuse sembrano riflettersi suoi monti vicini che dominano il paesaggio... vi è anche un convento poco più in alto della città...” In quel momento si udì il rintocco di una campana. L'osteria era colma di gente ed ovunque si udivano risate e schiamazzi. “Capitano!” Chiamò una voce. “Capitano Cairius!” Il militare si voltò. “Posso presentarvi messer Alfion?” Fece l'uomo, indicando la persona che era con lui. “Egli è un grande combattente e si è guadagnato gli onori della battaglia del Taburn.” “I miei omaggi, messere.” Con un lieve inchino Cairius. “E' un onore per me, capitano.” Disse Alfion. “A Faycus non si sente altro che parlare di voi.” “Si, la gente ama parlare. E spesso a sproposito.” Mormorò Cairius. “Spero almeno che dicano cose non troppo disdicevoli su di me.” “Solo che siete un grande stratega ed un formidabile cavaliere.” Disse Alfion. “Per questo molti si chiedono il perchè non siate più a capo della Guardia Ducale.” In quel momento si avvicinò l'oste. “Milord...” “Si?” Fissandolo Cairius “C'è un uomo che chiede di voi. Sta aspettando fuori. Dice che è cosa urgente.” Gli occhi azzurri di Cairius si accesero con attraversati da un lampo. “Fate chiamare subito messer Reinz e messer Davis.” Ordinò il militare. “Che attendano al piano di sopra il mio ritorno.” “Si, milord.” Annuendo l'oste. Poco dopo, in una stanza al piano di sopra, si ritrovarono due figure. “Cosa può volere?” Domandò Davis. “E lo chiedi a me?” Fissandolo Reinz. “Ormai conosci quell'uomo. Più misterioso di Re Riccardo quando tornò dalla Terrasanta.” “Ah, smettila.” Lo zittì Davis. “Risparmia le parole, visto che in prigione avremo molto tempo libero.” “Prigione?” Fissandolo Reinz. “Non pronunciare più quella parola.” “Forse preferisci impiccati?” Scuotendo il capo Davis. “O decapitati? Beh, cambia poco... così doveva finire, l'abbiamo sempre saputo... sin dal principio di tutta questa ignobile farsa...” “Farsa?” Adirandosi Reinz. “Però non dicevi così quando ti furono promessi i Taddei d'oro e il titolo con tanto di terre e privilegi, amico mio! No, il denaro e i possedimenti sono reali. Eccome se lo sono.” “Che pazzia ritrovare quella ragazza!” Esclamò Davis. “E ancora più pazzo io che ho accettato tutto questo!” “Si, è vero...” disse Reinz “... sappiamo che quella ragazza forse giace sul fondo del fiume, o magari sepolta tra questi boschi. Anzi, forse i repubblicani l'avranno venduta al migliore offerente, destinandola così a morire di stenti o forse, peggio ancora, condannata ad essere schiava chissà di chi.” “Si, lo sappiamo bene che ormai è morta.” Fece Davis. “E sfidare i Taddei è la cosa più stupida e pericolosa che si possa fare.” “Già e tutto per un ritratto incompiuto...” mormorò Reinz. Intanto, verso la parte bassa della città, una ragazza vagava solitaria presso il fiume. Spettri e demoni quasi la chiamavano da quelle acque e specchiandosi la sua immagine le parve deformarsi. Era pallida e malnutrita, vestita di stracci e sporca. “E' quella?” Fissandola da lontano Cairius. “Si, milord.” Annuì il suo servitore. “Sei sicuro che nessuno la stia cercando?” “E' una povera matta, milord.” Rispose il servitore. “Secondo me medita anche di togliersi la vita.” Cairius allora si avvicinò alla ragazza, mentre questa ancora si specchiava nel fiume. “Salute a voi.” Disse il cavaliere. “E' inutile che fissiate con tanto desiderio quelle acque. Non troverete sollievo e pace. Non lì dentro, almeno.” Altri rintocchi di campana e Talia si destò da quella strana e inquietante visione. “Si, davvero bello qui!” Fece Guisgard. “Ed il suo castello sembra magico!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 05-06-2012 alle ore 03.13.48. |
04-06-2012, 20.20.35 | #2287 |
Cittadino di Camelot
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Sir Heyto ordinò ai suoi di preparare un piccolo accampamento per rifugiarsi dal maltempo che sembrava incombere, e ascoltai il suo discorso sul viaggio del Calars, rimasi pensierosa...nemmeno Goz conosceva cosi bene il Calars, loro sembravano conoscerlo molto bene.
Al suo invito di essere loro ospite sorsero mille perplessità...c'era qualcosa che non mi convinceva molto, ora parlavano di mercanzia da vendere a Tylesia mentre prima parlavano dei nemici di Tylesia e delle ragazze sacrificate...e ne cercavano un'altra ricordai bene. "Io vi ringrazio sir Heyto, è stato un piacere fare la vostra conoscenza..ma penso che il mio caro cavaliere...sir Fyellon...mi stia aspettando più avanti e devo raggiungerlo." sorrisi cercando di non far capire fosse una bugia e indietreggiai per proseguire il cammino, a costo di prendere la pioggia.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
04-06-2012, 20.30.00 | #2288 |
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L'ometto annuì ed accettò di condurre Elisabeth presso la casa di Cristansen.
E quando furono poco lontani, indicato alla maga l'edificio, l'ometto ritornò al palazzo reale. Ora Elisabeth era davanti alla casa di colui che era stato il precettore della regina. E davanti al giardino di quella casa si accorse di una ragazza intenta a leggere un libro.
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04-06-2012, 20.40.22 | #2289 |
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L' ometto fu di parola e solerte....mi accompagno' sino alla casa del precettore.....era una casa su un unico piano...non vi era fumo che usciva dal camino.....ma fuori c'era una ragazza......stava leggendo, era bello poter vedere una donna che leggeva con tranquillita'....." Scusatemi, non volevo turbare la vostra lettura...ma avevo la necessita' di sapere se incasa c'era Messer Cristansen.....dovrei parlare con lui...."....Ero molto imbarazzata.....che cosa gli avrei dovuto raccontare a questo tizzio se mai ci fossi arrivata ?...
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04-06-2012, 20.51.24 | #2290 |
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La ragazza fissò Elisabeth e sorrise.
“Salve.” Disse. “Cercate dunque mio padre? Come mai, se posso chiedere?” In quel momento uscì un uomo. Era di gentile aspetto, dai modi garbati e dallo sguardo arguto. “Cosa accade, Vivian?” “Questa dama chiede di te, papà.” “Allora falla entrare.” La ragazza fece così entrare Elisabeth e suo padre ricevette la maga nella sua biblioteca. “Allora, milady...” fece Cristansen “... in cosa posso esservi utile?”
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