19-10-2009, 14.04.49 | #221 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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"Alla loro solidità contrapporremo l'unione, la forza e la fedeltà dell'esercito di Camelot." dissi.
"Ora andiamo, in un paio d'ore dovremo raggiungere le porte di Camelot."
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..." Sito Web: http://digilander.libero.it/LoreG27/index.html Libreria on-line: http://www.anobii.com/people/gelo77/ |
19-10-2009, 14.47.04 | #222 |
Dama
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Non comprendevo come le fanciulle potessero essere così succubi di un uomo che nemmeno avevano visto in volto. O almeno credevo io.
Un uomo che si nasconde dietro ad una maschera è già un uomo che ha perso. Chi teme di mostrare sè stesso? Ovvio qualcuno che ha "qualcosa" da nascondere. Cercai di non mostrare la mia paura. Dovevo agire d'astuzia con lui se volevo salva la vita e soprattutto fuggire da lì con Guisgard. Mi avvicinai a quell'uomo e gli sfiorai la maschera con le dita della mano. Sussurrando gli chiesi: "Perchè sono qui? Dov'è il mio amico? Voi sapete che non ho voglia di soggiornare a lungo in questo luogo seppur da favola. Non mi piegherò mai come hanno fatto le fanciulle che sono qui prigioniere. Preferisco liberare la mia anima e maledirvi dall'alto" |
19-10-2009, 14.49.07 | #223 |
Cittadino di Camelot
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Dunmer partì di gran carriera alla volta di Camelot.
Sarebbe sceso di nuovo in guerra, dopo tanto tempo. Adesso aveva qualcosa per cui combattere, un ideale che andava oltre la sete di potere e i capricci di un arrogante sovrano.
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"E cavalco via fra terre che roride e stanche ora piangon con me" |
19-10-2009, 19.35.48 | #224 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La vecchia Caitli ascoltò con attenzione le parole di Elisabeth.
"Farò come dite" rispose "vi procurerò le foglie di alloro." Si avvicinò alla porta, ma prima di uscire aggiunse: "Mia signora, vi prego...siate prudente. Quegli uomini sono capaci di qualsiasi cosa...se vi accadesse qualcosa...se perdessi la mia padrona una seconda volta, so che non resisterei...fui la sua balia sin dalla sua infanzia...mi sono sempre chiesta perchè le sono sopravvisuta...ma ora, guardandovi, ho avuto la risposta a quella domanda." Poi, finito di parlare, uscì. Dopo un pò tornò con l'alloro che Elisabeth le aveva chiesto.
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19-10-2009, 19.50.42 | #225 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Appena Llamrei ebbe terminato di parlare con tanto coraggio e tanta fierezza, quell'uomo si alzò e le si avvicinò.
"Non giurate mai, milady!" Esclamò, mentre gli occhi sembravano prendere fuoco "Una promessa, come una maledizione, può essere fatale e dannarci per sempre...per me cominciò tutto molto tempo fa...con un voto! Un voto!" Poi le accarezzò il viso con le sue lunghe e fredde mani ed Llamrei cominciò ad avvertire un leggero capogiro. Un momento dopo perse i sensi, svenendo fra le braccia di quel misterioso uomo. "Voi" comandò ad alcune ancelle "preparatela. Al mio ritorno scalderà con il suo fuoco le mie notti e conteplerà la mia pagana bellezza!" Le ancelle obbedirono e condussero Llamrei in un caldo e profumato bagno, dove fu preparata per il suo nuovo padrone. A Camelot intanto, erano appena giunti Hastatus, Dunmer e Ammone, in compagnia del vecchio monaco. Appena oltrepassarono il ponte levatoio, alcune guardie si avvicinarono ad Hastatus. "Grazie al cielo siete qui, milord!" Disse una di loro. "Ormai da giorni accadono strani fatti fuori le mura di Camelot. Sono diverse notti che udiamo un sinistro suono di corno. E ieri notte era molto vicino." A quelle parole, intervenne il vecchio monaco: "Braminga! Che Dio ci aiuti! Sono ormai vicini alle porte di questo reame!"
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 20-10-2009 alle ore 00.30.34. |
19-10-2009, 20.24.40 | #226 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Nelle profondità di quel magnifico quanto misterioso palazzo, una debole torcia illuminava la semibuia stanza.
Una goccia di sangue cadde a terra, quasi echeggiando nella mente del prigioniero. "Avanti cane cristiano" intimò l'abate Guidon "dicci cosa sai degli uomini inviati dal vescovo! Parla o ti frusteremo ancora!" Guisgard allora alzò la testa e rise sarcastico. "Si, è vero" disse con un fil di voce "tua madre è una lurida cagna!" "Maledetto!" Ringhiò l'abate e lo percosse con forza ed odio. Poi, rivolgendosi alle guardie: "Ormai è chiaro...questo bastardo non sa niente! E' inutile tenerlo in vita! Uccidetelo!" "Aspettate!" esclamò un cavaliere appena giunto. "Costui ha citato Chartres! Quindi è a conoscenza degli ordini del vescovo!" "Ne siete certo, Rukknor?" "Si, abate." Rispose il nuovo arrivato, che altri non era che il cavaliere dai capelli biondi e bruni incontrato in precedenza. "In queste condizioni non ci sarà di grande aiuto." Aggiunse. "Chiudetelo in cella. Quando si sarà ripreso lo affideremo alle cure di Baldrog...e vedrete che il nostro brutale servo saprà sciogliergli la lingua." Guisgard fu così rinchiuso in cella. Le ferite gli portavano un dolore insopportabile e quasi delirava a causa delle torture subite. Vide allora una torre su una scogliera. Un cigno che si librava nell'aria. Poi riconobbe tra la foschia del mare Elisabeth che gli sorrideva. Le si avvicinò, ma la ragazza era lontana. Poi udì un grido. Si voltò e vide Llamrei dall'alto della scogliera. Dietro di lei c'era una misteriosa figura nera. Guardò Elisabeth che era al suo fianco. La toccò, ma questa si tramutò incredibilmente in una pianta, verdissima e splendente. "No!" Gridò Guisgard, saltando su. "Siete sveglio, finalmente." Disse un uomo che gli stava accanto. "State sereno, amico mio. Le erbe che vi ho dato cureranno le vostre ferite ed allevieranno la febbre." Guisgard lo guardava frastornato. "Dove sono...e voi, chi siete...?" Chiese. "Io sono un frate." Rispose quell'uomo. "Il mio nome è Elia...e queste sono le prigioni della Camera dei Sospiri!"
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19-10-2009, 20.59.00 | #227 |
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L'acqua tiepida e profumata di lavanda mi ridestò dal mio lieve sonno. Non realizzai subito di quanto accadde pochi minuti prima, ma pian piano le idee mi si schiarirono.
Mi ritrovai, quindi, immersa in una bellissima vasca. Mi rilassava. Vi erano ancelle che mi stavano accudendo. Immaginavo il perchè di quella specie di rito...e non volevo essere il tramite per il piacere di quell'uomo dal volto di giada. "Che bel fermaglio per i capelli avete mia cara" dissi ad una ancella che provvedeva a me. "Me lo regalate? Non sopporto più i capelli sciolti". Non potevo procurarmi armi....ma un fermaglio d'osso appuntito celato tra i capelli non avrebbe dato nell'occhio. E cosi poco dopo mi ritrovai vestita con un abito di seta impalpabile e con i capelli raccolti. |
19-10-2009, 21.18.24 | #228 |
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Mi rivolsi ad una delle guardie: "Tu, accompagna il nostro amico monaco dai suoi confratelli.", poi rivolgendomi all'altra guardia, continuai: "Sono sicuro che siete già in preallarme, ora vorrei però iniziare a mobilitare alcuni squadroni di cavalleria, potremmo essere in serio pericolo, quindi voglio essere preparato. Voglio aumentare il numero di cavalieri che sono in perlustrazione attorno a Camelot. Al minimo segno di minaccia, dovranno avvisare immediatamente la popolazione per farla entrare a Camelot. E' tutto chiaro?"
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19-10-2009, 21.30.59 | #229 |
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-Hastatus, ditemi cosa posso fare in aiuto di Camelot! Ho passato la mia vita a combattere e conosco i campi di battaglia molto bene. Posso adattarmi ad ogni ruolo necessiti altro supporto di unità, anche un semplice fante.
Disse Dunmer con fare concitato.
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19-10-2009, 21.52.04 | #230 |
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"Come volete messere, vi metterò al comando di una delle squadre in perlustrazione. Ve lo siete meritato, per il valore che state mostrando. Ma se ci sarà battaglia vi vorrò al mio fianco.".
Fermai la guardia e le dissi: "La prima squadra di perlustrazione dovrà essere guidata dal mio amico sir Dunmer... accompagnatelo e se vi chiederà qualcosa per il suo equipaggiamento, accontentalo." Mi rivolsi nuovamente a sir Dunmer e gli dissi: "Messere, vi lascio a lui, ma ci rivedremo più tardi."
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