01-11-2010, 13.09.49 | #2311 |
Cittadino di Camelot
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Buongiorno mylady Argante
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fabrizio |
01-11-2010, 21.14.15 | #2312 |
Cittadino di Camelot
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Felice sera abitanto di Camelot e perdonate la mia assenza.
Troppo occupata a raccogliere dolcetti in giro per le dimore!!! :) }{
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Come away, O human child! To the waters and the wild With a faery, hand in hand, For the world's more full of weeping than you can understand. |
01-11-2010, 22.06.50 | #2313 |
Cittadino di Camelot
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Piove, piove, piove e temo per il torrente che scorre accanto a casa mia! non ha un livello preoccupate per il momento ma dicono che la piena deve ancora arrivare!
Prego gli dei affichè smetta di piovere e la mia casa sia risparmiata!
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire |
01-11-2010, 22.43.35 | #2314 |
Cittadino di Camelot
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Auguro a tutti voi una dolce e serena notte
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[SIGPIC][/SIGPIC][B][I][SIZE="2"][COLOR="Wheat"] Nessun sole potrebbe risplendere se gli occhi del cuore non ne vedessero la luce.(anonimo)[/COLOR][/SIZE][/I][/B] |
02-11-2010, 14.39.53 | #2315 |
Cittadino di Camelot
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Quanta pioggia in questi giorni, amici miei... ascolto dalle vostre voci l'eco scosciante dell'acqua... il sole è andato a dormire...
A voi, abitanti di Camelot, auguro di avere al più presto radiose giornate, in questo dolce Novembre. Vi lascio un piccolo video per sognare... Qualcuno di voi vorrà rivedere con piacere le scene di un film che credo abbia toccato molti dei nostri cuori... qualcun'altro forse sarà pago solamente di schiudere gli occhi e affogare nella voluttà della musica... qualcuno, infine, vorrà fondere armonia e bellezza, ricordi antico stupore e magia del presente... quello che Morrigan augura a se stessa, invece, è soltanto di aver donato un piccolo momento di gioia a tutti voi, in un modo o nell'altro!
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
02-11-2010, 18.59.11 | #2316 |
Cittadino di Camelot
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Buonasera a tutti amici cari,
ancora una serata piovosa. Tristi immagini giungono dalla mia terra natale... mi riempiono il cuore di tristezza! Ci vorrà tempo per dimenticare questi maledetti tre giorni. p.s. chiedo scusa per il dialetto usato nel video ma, come potete immaginare, è la lingua che usa solitamente la gente nei paesi.
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02-11-2010, 19.41.18 | #2317 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Nella mia nobile terra gli ultimi mesi di Novembre sono dedicati ad antichissimi giochi e tornei, dove il fiore della cavalleria dava prova del proprio valore in omaggio al Santo Natale ed al Capodanno ormai prossimi.
E proprio in questo periodo un'antica leggenda viene raccontata da aedi e cantastorie a chi si fermerà ad ascoltarli... In un grande reame, un ragazzino un giorno fu condotto da suo zio da un venerabile e rispettato maestro. Questi era stato un nobile cavaliere ed avrebbe istruito il ragazzino alle regole della cavalleria e della cortesia. Il maestro sottopose così il ragazzino ad anni di durissimo allenamento, volti a temprarlo nel fisico e rafforzarlo nello spirito. Privazioni, sacrifici, allenamenti: tutto questo scandiva le giornate, i mesi e gli anni del fanciullo. Il maestro viveva in un palazzo isolato, nel cuore della grande Foresta Verde, lontano dagli agi del mondo, dalle sue illusioni e dalle sue mondanità. E l’unico conforto, l’unico affetto, al fanciullo venivano dalla dolce figlia del suo maestro. Ella per lui fu tenera amica e compagna. Ogni giorno lo accompagnava nel cuore della foresta e restava a fissarlo mentre lui si allenava senza sosta. E nei momenti di fatica, tristezza e solitudine, a lui bastava alzare lo sguardo per trovare lei ad affiancarlo, a sostenerlo, ad incoraggiarlo ed a sorridergli. E quando gli allenamenti e le difficoltà gli apparivano troppo duri, lei soleva sempre dirgli la medesima frase: “Al meglio, campione.” E bastava questo a dare al giovane la forza per superare il difficile addestramento. Ed alla fine della dura giornata di allenamento, lei coglieva un fiore per lui, adagiandolo sulla sua tunica. Fu così per i duri sette anni che il fanciullo trascorse presso il suo venerabile maestro. Alla fine di questo periodo, il fanciullo, ormai quasi un uomo, lasciò il palazzo del suo maestro per tornare nelle sue terre, dove il re l’avrebbe armato cavaliere. E proprio per celebrare la nomina del nuovo cavaliere a corte, il re proclamò un torneo, nel quale tutti i migliori cavalieri avrebbero dato prova del proprio valore. E alla vigilia del torneo, il cavaliere volle far visita al suo maestro. Qui però apprese della prematura morte di sua figlia, a causa di una malattia. Il cavaliere cadde nello sconforto e nella disperazione, ma per onorare il suo nome ritornò comunque a corte per il torneo. Ma il suo cuore era troppo addolorato e vinto da quella funesta notizia, cosi che il primo giorno di torneo rischiò già seriamente di essere eliminato. E la notte seguente, vinto dalla fatica e dallo sconforto, cadde presto addormentato. E sognò di lei. Gli sorrideva e lo accarezzava. “Al meglio, campione.” Disse nel sogno al cavaliere. Il mattino seguente il cavaliere trovò un fiore posato sulla sua corazza. Ed i colori di quel fiore furono i suoi, quelli per cui avrebbe dato prova del suo valore. Sbaragliò tutti gli avversari, impaurendo ogni sfidante ed affascinando ogni dama. Ed alla fine fu proclamato il migliore, il Primo fra tutti i cavalieri. E ancora oggi nessuno sa chi posò quel fiore sulla corazza del cavaliere. Quel cavaliere, naturalmente, era sir Guisgard di Camelot e quel fiore la sua inseparabile margherita.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
02-11-2010, 19.51.31 | #2318 | |
Dama
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Citazione:
Tornando in tema alluvione, sono veramente dispiaciuta nell'apprendere della devastazione causata dalla forza dell'acqua. Ero lì nei pressi domenica e già notavo "qualcosa di strano" che stava accadendo. Confermata la mia paura il mattino successivo guardando i notiziari... Sono rattristata.... |
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02-11-2010, 22.21.01 | #2319 |
Cittadino di Camelot
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Ottima anche questa nuova versione Sir Giusgard!!
Lady Llamrei... vi ringrazio per la vicinanza! fortunatamente la mia casa non ha subito danni, nè il mio paese d'orogine ma Vicenza è desolata!
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire |
03-11-2010, 23.08.30 | #2320 |
Cittadino di Camelot
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La notte, spesso, porta con sè piacevoli sogni... si sogna ciò che si è visto durante la giornata o ciò che si ricorda del proprio passato... si sogna ciò che si desidera o ciò che si teme...
... così, per augurarvi dolci sogni, Morrigan stasera vi narrerà della visione che nel sonno ha avuto, quando nel meriggio si è addomentata in un prato, stringendo tra le mani gli splendidi libri di Alice di Lewis Carroll! "Camminando vagamente per i giardini di Camelot, mentre era presa dai pensieri del giorno e dal ricordo delle sue più recenti letture, Morrigan arrivò d’un tratto ad una grande aiuola, tutta bordata di margherite, e con un salice piangente nel mezzo. MORRIGAN: Oh Giglio… quanto vorrei che tu potessi parlare! GIGLIO (con serietà): Ma noi possiamo parlare… se c'è qualcuno con cui valga la pena di parlare! Morrigan fu così stupita che rimase senza parola per un minuto. MORRIGAN: E tutti i fiori parlano? GIGLIO: Come te, e anche molto più forte. ROSA (con fare vanitoso e contegnoso insieme): Sai, cominciar noi non sta bene! E la Rosa cominciò a fissare Morrigan con un vago interesse. ROSA: Ma ci conosciamo, noi due? Mentre parlavi, dicevo a me stessa: «Il suo viso ha un che di familiare, sebbene non sembri bello come quello della dama che ricordo». Tuttavia, tu hai il colore giusto, e col colore giusto si va lontano, sai? GIGLIO: Ah, il colore non serve a nulla! Starebbe meglio se ella avesse i petali un po' più arricciati! Ma a Morrigan quel discorso sul proprio colore cominciò a non piacere, così tornò alla carica con la sua curiosità. MORRIGAN: Non avete paura d'esser piantati qui fuori, con nessuno che vi accudisca? ROSA: Con tutti questi cavalieri che qui vengono a sospirare? Ah, che pensiero sciocco! MARGHERITA (saltando su all’improvviso): Ah, parli bene tu! Tanto non corri certo il rischio di essere sfogliata! GIGLIO (a Morrigan, con fare comprensivo): Non le ascoltare… v'è l'albero nel mezzo, a che altro servirebbe? MORRIGAN: Ma che potrebbe fare un albero innanzi a un pericolo? ROSA: Ma troncarlo, è ovvio! MARGHERITA (Quasi strillando per lo stupore): È per questo, che il suo fusto si chiama tronco… ma devvero non sai questo? Non sai una cosa così semplice? GIGLIO: Silenzio, Margherita! (Sbuffa, e si rivolge a Morrigan piegando la testa, quasi in confidenza) Siccome si dice in giro che sia la preferita del Primo Cavaliere di questa corte, si permette di gridare a quel modo. MORRIGAN: Non ci badare, ci penso io… (Si china verso la margherita) Se non stai zitta, ti colgo e ti nascondo dove lui non ti potrà più trovare! Vi fu un istante di silenzio e la rosea Margherita divenne di colpo bianca. GIGLIO: Benissimo! Le margherite hanno un carattere pessimo. Stanno in silenzio per anni ma poi quando decidono di parlare, cominciano tutte insieme, e non ci vuol altro per seccare chi le sente! MORRIGAN (sorridendo): Ma dimmi, Giglio, com’è che voi potete parlare così bene? Sono stata in tanti giardini, ma non ho mai sentito parlare i fiori. E’ forse una eccezionalità di questa rocca di Camelot? GIGLIO: E’ una magia del nostro giardiniere! Metti giù la mano e tasta il suolo e saprai il perchè. Morrigan obbedì. MORRIGAN: È molto duro, ma non capisco che c'entri. GIGLIO: Nella maggior parte dei giardini fanno i letti dei fiori troppo soffici, e così i fiori dormono sempre. MORRIGAN: Non ci avevo pensato. ROSA (con tono severo): L’avevo detto che non poteva essere lei, quella dama! Questa qua non pensa mai! Ma Morrigan finse di ignorare quell’affermazione. MORRIGAN: Ci sono soltanto io nel giardino o c'è altra gente? ROSA: V'è un altro nel giardino che può muoversi come te, ma è molto più affaccendato di te. MORRIGAN: È come me? ROSA: Sì, ha la stessa tua goffa statura, ma i suoi petali sono più corti, credo. GIGLIO: Sono più stretti, come quelli della dalia, e non gli cadono intorno come i tuoi. ROSA (con fare cortese): Non è colpa tua, mia cara… cominci ad appassire e i tuoi petali cominciano a insudiciarsi. Anche stavolta Morrigan cambiò discorso, infastidita. MORRIGAN: Viene qui qualche volta? MARGHERITA: Qualche volta? Sta qua dalla mattina alla sera! E’ un vero tormento! ROSA: Credo che lo vedrai presto, egli non passa inosservato, è della specie con le spine, sai? MORRIGAN: E dove le porta? ROSA: Ma intorno al gambo, naturalmente! Mi domandavo perchè tu non le avessi. Credevo che quello fosse il tipo normale. GIGLIO: Viene! Sento i suoi passi, tump tump, sulla ghiaia del viale. Morrigan si volse rapidamente, e il cavaliere che scorse nel giardino fu, naturalmente, il prode sir Guisgard!" Con questo Morrigan vi saluta, sperando che voi dame e cavalieri di Camelot abbiate trovato in questo scherzo diletto, e che un certo quale signore vi abbia trovato invece un giusto suggerimento... forse se cambia terreno su cui piantare un certo fiore, questi potrebbe finalmente decidersi a parlargli!
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" Ultima modifica di Morrigan : 04-11-2010 alle ore 02.25.23. |
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