20-01-2012, 00.58.14 | #231 |
Cittadino di Camelot
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Vayvet, in un primo momento, cercò di impedire ogni azione a Chantal.
Ma il dolore che quella ferita gli procurava e, soprattutto, la delicatezza di quell’eterea ragazza, riuscirono a far desistere il risoluto fuggiasco. Lasciò allora che la ragazza curasse la sua ferita. Alla fine, il dolore a poco a poco divenne più sopportabile, ma il fuggitivo cominciò a sentire la febbre salire. “Forse avete fatto tre cose sciocche…” ansimando Vayvet “… mi avete curato una ferita forse mortale… mi avete restituito il pugnale… e affidato alla protezione di questa catenina…” la sua vista, a causa della febbre, era sempre più annebbiata “… chi vi dice che… una volta guarito io non vi uccida insieme alla vostra governante? Magari dopo avervi posseduta tutta una notte… e divisa poi con i miei compagni?” Chantal ascoltò in silenzio,poi si alzò dal suo posto,andò alla finestra e liberò l'uccellino raccolto poco prima sul davanzale. Respirò l'aria fresca molto profondamente,chiudendo gli occhi e lasciando che i caldi e muschiati profumi provenienti dal fiume le penetrassero i sensi. Quanto aveva asserito il fuggiasco era grave,e lei per un momento,era stata colta da un brivido.Ma qualcosa la induceva a non cogliere malvagità in quell'uomo,solo necessità di agire in quel modo forse per difendersi,forse perchè in collera con la sorte,forse perchè non riusciva a cogliere quel profondo senso di rispetto e di pietà che ogni essere umano dovrebbe nutrire per i propri simili e dissimili. Si voltò,e dal suo posto,lì accanto alla finestra,lo scrutò. Ne analizzò i lineamenti del volto,i contorni del corpo,i vestiti che indossava,lo scrutò con attenzione da capo a piedi,poi si fermò nei suoi occhi. E quegli occhi esprimevano la sofferenza di quel momento,mentre il volto contratto palesava il suo dolore. L'uomo respirava affannosamente,era visibilmente febbricitante.Chantal non conosceva i rimedi per curarlo.Pur avendo attraversato molte volte le medicherie dei campi durante le campagne militari di suo padre,ella non sapeva come agire,ma aveva imparato a riconoscere dal visus un malato febbricitante distinguendolo da altri tipi di affanno o sofferenza. Fu allora che decise di accostarsi all'uomo,gli si avvicinò,lo aiutò a distendersi completamente ripiegando sotto la sua testa la camicia e la giubba dell'uomo stesso. L'unica cosa che avrebbe potuto fare era rinfrescargli la fronte con un panno di lino ed attendere che col riposo la ferita prendesse a risanarsi. Probabilente era in atto una flogosi,lo aveva sentito dire tante volte ai soldati feriti che suo padre raccomandava di ospitare,talvolta,in casa loro. Ma non conosceva rimedi.erbe forse,sarebbero occorse,ma quali,e dove reperirle? Chantal,allora,confidò nel Buon Dio e pregò,seppur per un momento,che davvero quella catenina con l'ovale potesse condurlo,per Bontà Divina,a guarigione. Mentre lo guardava così inerme,indifeso,fragile,pur essendo un uomo forte e robusto,si interrogò su di lei. Si domandava come fosse possbile per lei nutrire pietà per un uomo che aveva ucciso così freddamente. Già,non se lo spiegava Chantal,e non si spiegava neppure cosa potesse spingere un uomo a divenire assassino.Davvero solo il vile denaro?Solo quel tesoro che i complici gli avevano sottratto? O era un'indole la sua? E lo guardava Chantal,lo guardava senza interruzione. Ad un tratto un grido. Poi nella stanza arrivò, in lacrime, la governante. Istintivamente raggiunse Chantal e abbracciò la ragazza. Un attimo dopo anche Monty tornò di corsa. “Quell’uomo!” Gridò la governante. “Vuole violentarmi!” “Aspetta che ti metta le mani addosso e vedrai!” Mormorò, colmo di lussuria, Monty. “Non farai nulla di tutto questo…” intervenne Vayvet “… almeno per ora…” “Ma cosa ti prende, capo?” Stupito Monty. “E’ tanto che non passiamo del tempo con una donna… e tu non puoi impedirci di…” “Ho detto che per ora si fa così!” Sentenziò Vayvet. “E ora, presto, organizzatevi in turni di guardia dentro e fuori la casa… io credo di aver bisogno di riposo…” Monty annuì a quelle parole e raggiunse il terzo complice. Rimasto solo con le due donne, Vayvet disse a Chantal: “Spero che le vostre cure facciano effetto… lo spero per voi… se non ci fossi io, nessuno terrebbe a bada l’ardore dei miei due compagni di fuga…” fissò per un pò Chantal, per poi cadere, a causa della febbre, addormentato. Chantal e la governante si ritrovarono,così,l'una abbracciata all'altra,a farsi forza,a dividere la paura ed il terrore di quel momento. La donna,vedendo Chantal vestita solo di quella leggera camicia,la strinse a sè più forte per riscaldarla ma anche perchè la vedeva esposta e preoccupantemente indifesa. Le cinse le spalle,la accarezzò,e per chissà quale benevolenza del destino il temibile pericolo della violenza usata alle due donne sembrò essere scongiurato. Chantal fece presente alla governante che l'uomo fosse in preda al delirio della febbre alta e che avrebbe dormito a lungo,cedendo al sonno anche favorito dalla buona dose di infuso alcoolico che lei gli aveva porto per placare il dolore. La governante,allora,domandò alla ragazza come stesse. E Chantal,quasi con una sorta di mestezza in viso le rispose:"Non lo so.Non so come mi sento..smarrita,forse.." La governante cercò di consolarla,le prese le mani,erano gelate ed a tratti tremavano ancora. La guardò negli occhi e comprese da essi che era preoccupata,turbata,e forse in cuor suo viveva una sorta di abbandono. Chantal,allora le sorrise dolcemente,non avrebbe voluto che la donna leggesse nei suoi occhi il suo disagio poichè ella stessa era a sua volta sconvolta e provata. La ragazza poi si separò lievemente dalla donna,le poggiò una mano sulla sua cercando ancora quel contatto,poi gliela strinse e muovendosi trascinò per mano anche la governante affinchè la seguisse fino al focolare. Lì le due donne si adagiarono. La governante,nella foga di scappare dalle minacce del suo aggressore,non aveva provveduto a portare bende o medicamenti per la ferita.Ma Chantal non volle che ella si allontanasse di nuovo e la lasciasse sola ancora. Oramai aveva coperto l'uomo con la sua veste da camera,egli riposava ed era un bene per lui e per la sua ferita. Le due donne si accoccolarono davanti al fuoco,la governante sedeva su un gradino di pietra del focolare e Chantal si pose in ginocchio,di fronte a lei,col capo chino sul grembo della donna e gli occhi fissi sull'uomo che s'era addormentato. "Vorrei avere notizie di mio padre.."Sussurrò la ragazza. La governante la accarezzò dolcemente e con amorevole premura. A quelle carezze Chantal si abbandonò,chiuse gli occhi e,sottovoce,con un flebile sospiro, le chiese:"Perchè non mi narrate di nuovo di quella città dei Cieli?Ditemi,ci sono Angeli a sua custodia?" E si lasciò sfiorare i pensieri dalle tenere ed delicate immagini di un mondo sospeso per incanto.. |
20-01-2012, 02.10.29 | #232 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quel tronco impediva di proseguire oltre.
Cavaliere25 fu il più lesto di tutti: si tuffò in acqua e tentò di rimuovere quel grosso ostacolo, ma ogni tentativo risultò vano. Chiamò allora qualcuno per aiutarlo. Goz fece cenno ad alcuni dei suoi e subito diversi marinai raggiunsero il boscaiolo in acqua, per tentare di spostare quel gigantesco tronco, ma niente sembrava capace di spostarlo. “Sembra che in queste remote terre” sussurrò Isolde avvicinandosi all’orecchio di Elisabeth “la natura non comprenda il vostro idioma fatto di libertà, amica mia…” fissò poi Daniel e accennò un enigmatico sorriso “… mi spiace deludervi, ragazzo mio, ma non sono una strega… se lo fossi mi sarei difesa da sola contro il fanatismo di quelli come voi…” e si avvicinò poi a Goz per assistere al tentativo di quegli uomini di spostare il tronco. “Non c’è modo di farlo muovere, capitano.” Gridò uno dei marinai a Goz, che assisteva alla scena dal ponte del Carrozzone. “L’unica cosa da fare è tentare di spaccarlo.” Goz allora annuì e i marinai, prese asce e picconi a bordo, insieme a Cavaliere25 cominciarono poi a colpire violentemente il tronco. Per diversi minuti tutti loro colpirono ripetutamente quel tronco di quercia, fino a quando, sotto quei colpi, si spezzò in due, per poi essere trascinato via dalla corrente. “Hurrà!” Esultarono in coro i marinai. “Ehi, guardate laggiù!” Gridò all’improvviso il maestro di Altea, indicando la sponda settentrionale del fiume. “C’è qualcuno… sembra… sembra una bambina!”
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20-01-2012, 02.24.13 | #233 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La governante tentò di farsi forza.
Accennò un lieve e forzato sorriso e baciò teneramente il capo di Chantal. “La Città dei Cieli…” mormorò, accompagnata dal rassicurante rumore della legna che si consumava nel focolare “… si, vi sono Angeli… essa ha quattro porte… ricordo che così recitava un mendicante giunto un giorno a casa mia… io ero una fanciulla e restai incantata dal suo racconto… diceva di essere stato un poeta poi caduto in disgrazia… al seguito di un potente signore, raccontava, aveva visitato contrade e regioni lontane… e mi narrò della Città dei Cieli e delle sue quattro porte… tante quanti sono gli elementi di cui è composto il mondo… e a guardia di quelle porte vi sono quattro cavalieri, simili ad Angeli…” mentre narrava di queste cose, calde lacrime rigavano il volto della governante, impaurita com’era dalla presenza di quei tre fuggiaschi. Ad un tratto Vayvet cominciò a lamentarsi. “Deve essere il delirio causato dalla febbre…” fissandolo la governante. “No!” Saltò su all’improvviso il ferito. Si guardava intorno ansimando. Fissò le due donne: prima la governante, poi Chantal. Un attimo dopo cadde di nuovo addormentato.
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20-01-2012, 11.09.21 | #234 |
Cittadino di Camelot
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Ascolati paziente la melliflua voce di Isolde......" Isolde cara, sapete bene che se avessi voluto....quel tronco sarebbe svanito in un istante, cosi' come siete riuscita a comprendere il mio silenzioso dialogo con lui........ma in questo carrozzone io sto diventando la cattiva a gli occhi di Goz e voi siete la brava bambina.....abbiamo degli uomini di chiesa che non prenderebbero bene nessuno dei miei sortilegi....e io finire al rogo......e voi invece ?.......Avete avuto gia' troppo Isolde, avete allontanato il mio sposo...era un umano e l'inganno ha fatto presa sul sul suo cuore...avete ucciso mio figlio e adesso cosa volete......e' Daniel che volete ? o il mio regno....eravamo unite una volta.....eravamo sorelle nulla avveniva se non divisa in parti uguali.......cose' successo ?.....il mio regno sarebbe stato il nostro regno....ma tu hai fatto la tua scelta.......e io ne sto pagando tutte le conseguenze !!!.......".....spavalda la vidi allontanarsi.....altera nella sua figura.....si avvicino' a Goz...gia' gli uomini questo era il gioco che le piaceva di pu'......mi rivolsi a Daniel..." Ti prego...ti prego....Daniel, stammi accanto aiutami.....e non rivolgerle piu' la parola, non darmi un dolore anche tu....non potrei reggerlo..."....Lo bacia sulla guancia e mi ritirai su un lato del ponte....dove feci scivolare le mie lacrime.....avevo il cuore colmo di amore e dolore..e la mente ando' indietro nel tempo...un tempo in cui non avevo mai la visione di nuvole nere ....poi le tenebre cominciarono a riempire di incubi le mie notti........una bimba sulla sponda.....ma guarda Isolde...una bimba......guardai Daniel e in una muta preghiera lo pregai di non dir nulla e di tacere,,,,,,,,
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20-01-2012, 11.13.41 | #235 |
Cittadino di Camelot
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Alle parole del maestro guardai con cura la sponda, una bimba sembrava vestita di bianco, ci fissava e non parlava. "Fermate il battello" gridai "quella bambina ha bisogno di noi, vi prego sinceratevi della sua salute e della sua sorte".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
20-01-2012, 12.13.40 | #236 |
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Guardai verso la sponda e vidi una sagoma e dissi vado fino alla sponda voi raggiungetemi con il carrozzone e mi feci una nuotata fino alla spomda poi vidi una bambina e dissi hei bambina che ci fai qui tutta sola come ti chiami dissi mentre la guardavo e mi strizzavo i vestiti bagnati
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fabrizio |
20-01-2012, 12.47.09 | #237 |
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La ricerca era complicata, nulla che trattasse della Croce dei Longiniu e di quel crine.....
"Non posso crederci, neanche un argomento che parlava del crine, ma come può essere....." mi grattaì la testa. "Riflettiamo..... se fosse stato un semplice amuleto non avrebbe provocato la reazione negativa dei contadini; poteva essere un incantesimo? Sì.... ma non era collegato a nessuna miscela magica......, accidenti!!! La cosa si complica", sbuffaì e caddi sulla sedia. Alzaì gli occhi al soffitto e dissi: "Cosa può essere!!!" Chinaì il viso verso sinistra, è tra mille libri ne notai uno.... lo presi e recava tal titolo: "Le Penitenze di Santa Caterina"..... "ma....." -dissi- "speriamo che sia la chiave di volta" lo aprì e intrapresi le ricerche del crine e del Longiniu.
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
20-01-2012, 14.51.50 | #238 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La voce di Lainus prima e di Altea poi spinsero tutto l’equipaggio a guardare verso la sponda del fiume, dove stava immobile una bambina.
Cavaliere25, allora, senza pensarci su due volte si lanciò a nuoto fino a raggiungerla. Alle sue parole, però, la bambina non rispose nulla. Lo fissava con uno sguardo vuoto e l’espressione indefinita. “Presto, portatela a bordo!” Gridò Goz al boscaiolo. Poco dopo tutti gli uomini risalirono sul Carrozzone. “Bisogna darle dei vestiti asciutti.” Disse Lainus. “O potrebbe prendere un malanno. Portatela nella vostra cabina ed asciugatela, milady.” Rivolgendosi poi ad Altea. “Si…” annuì Goz “… io vi farò portare dei vestiti adatti a lei.”
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20-01-2012, 14.54.44 | #239 |
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Parsifal cominciò a sfogliare quel misterioso libro.
Era scritto in un latino molto antico e diverse illustrazioni, molte delle quali inquietanti, animavano quelle pagine. E sfogliando, ad un certo punto, Parsifal notò un’immagine: era una treccia di crine simile in tutto e per tutto a quella vista nella casa dei contadini.
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20-01-2012, 15.09.59 | #240 |
Cittadino di Camelot
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Sorrisi alle parole di Elisabeth e la abbracciai.. Poi mi girai e vide che C'era una bambina.. Non sapevo chi era.. Provai a entrare nella sua mente ma non sentii niente se non un lento e lugubre canto.. Mi avvicinai a Elisabeth e le dissi:
<<Sembra che abbia ricevuto il Bacio del Dissennatore.. Cioè quando il Dissennatore ti succhia via l'anima dal corpo è vero?>> Guardai Elisabeth abbastanza Turbato..
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