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Vecchio 15-06-2012, 18.32.51   #2431
Talia
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Entrai nella stanza, accompagnata da alcune donne...
“Buongiorno, milady!” mormorai con un piccolo inchino, facendo poi qualche passo nella direzione che le servitrici mi avevano indicato.
La duchessa sembrava vagamente di buon umore quella mattina, mi stava aspettando per la colazione e, a quanto pareva, aveva anche voglia di uscire... non sapevo il perché, ma quest’ultima cosa mi sorprese.
“Il Belvedere?” mormorai alle sue parole, prima di riuscire a trattenermi “Sono stata al castello del Belvedere non molto tempo fa... un luogo magico, io credo!”
Sospirai... e per un attimo la mia mente si perse tra mille ricordi, e visioni, e sogni... ed in ognuno di essi c’era Guisgard... e allora, di nuovo, ne sentii forte la mancanza.
“Perdonatemi l’ardire, milady...” dissi poi, riscuotendomi da quei pensieri, come colta da un’idea improvvisa “Ma vi è una cosa che... vedete... è stato proprio nei pressi del Belvedere, se io ben ricordo, che ho sentito favoleggiare di un uomo... un illustre membro della vostra famiglia, io credo... ed ho sentito tante e tante di quelle meraviglie sulle sue gesta da restarne fortemente colpita... Andros, è il suo nome. Andros de’ Taddei... è forse, egli, l’illustre nipote di cui stavate parlando, Vostra Grazia?”
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Vecchio 15-06-2012, 18.38.30   #2432
Altea
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Guardai Fyellon stupita.."Perchè mai avrei dovuto metterla io li quella spada? Anzi, visto che ora avete la vostra vi chiederei di restiturmi la mia..anche se non so come si usa però ci tengo a lei, e me la sono meritata. E' grazie a me che possedete la corazza, Fyellon, anche se mi rammarico ancora, a mio avviso quella corazza rossa doveva andare a chi avrebbe vinto l'Avvilente Costumanza. Sapete che andare contro queste leggende non porta molto bene, ma dimenticavo...voi non ci credete." Guardavo il suo volto e lo sguardo, gli occhi illuminati dalla sua spada e da ciò che gli infondeva quella Corazza, eppure io ero convinta che Fyellon fosse un ottimo cavaliere e non avesse bisogno di nessuna corazza particolare "Andate avanti voi e procediamo per Tylesia...verso Oriente ricordate..non vorrei trovarmi di nuovo in una Montagna pericolante".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

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"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

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Vecchio 15-06-2012, 19.13.20   #2433
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Quel racconto.
Aveva catturato l'attenzione di tutti i presenti.
Di nuovo il menestrello si fermò, stavolta per fare colazione.
“Insomma...” disse Guisgard “... ora capisco perchè ci sono tante pause in questa tua narrazione... ogni qualvolta ti fermi, qualcuno arriva ad offrirti da bere e mangiare.”
Il menestrello lo fissò stupito.
“Ma, messere...” mormorò.
“Avanti, finisci in fretta la tua dannata colazione” sbottò Guisgard “e poi riprendi il racconto, con la speranza che finisca prima di Mezzogiorno, o dovremo attendere anche la fine del tuo pranzo!”
“Ora mi hai proprio stufato, grand'uomo.” Avvicinandosi uno dei presenti al cavaliere. “Oste... lo butti fuori tu, oppure lo faccio io?”
“Provaci.” Fissandolo Guisgard.
Un attimo dopo erano in quattro a circondarlo.
“Fuori dai piedi.” Disse uno di quelli.
“Va bene, meglio andare a prenderci una boccata d'aria!” Esclamò Umans per poi prendere Guisgard sottobraccio.
“Non voglio uscire!” Esclamò Guisgard.
“Fuori dai piedi!” Ripetè quell'uomo.
“Si, si...” fece Umans “... un po' d'aria ci farà bene...”
Ed uscirono.
Guisgard però si sistemò alla finestra per ascoltare il seguito del racconto, che non tardò ad arrivare...

Andros ascoltava le parole di sua moglie.
E guardava i suoi occhi.
L’aveva delusa ancora una volta.
Ma infondo, pensava, cosa era lui veramente?
Lui era un cavaliere. E lo sarebbe stato per sempre.
E nulla avrebbe potuto cambiare le cose.
“Quando si spargerà la voce che il grande Andros vive in questa cittadina” continuò a dire Chymela “allora vedrete che arriverà gente da ogni dove e vorrà combattere contro di lui. Arriveranno per vendicarsi, per arrestarlo o anche solo per confrontarsi con lui! E questa città vedrà così la propria fine!”
“Chymela ha ragione.” Disse Andros. “Un cavaliere non può pretendere una vita normale. Se lo facesse allora si illuderebbe. Ora è giunto il momento che parta.”
Chymela lo fissò piangendo. Aveva la morte nel cuore.
“Un momento.” Intervenne a dire Hunz. “Dopotutto chi sa che voi vivete qui? Siamo nel bel mezzo della tundra e solo noi siamo in grado di rivelare a qualcuno il vostro segreto.”
“E’ vero, Hunz ha ragione!” Disse Vision.
“In fondo, siamo noi soli a sapere di voi, Andros.” Intervenne Palm.
“E’ un segreto troppo grande, amici miei.” Disse Andros.
“Temete che qualcuno lo riveli?” Chiese Hunz. “Allora giureremo tutti. E lo faremo in questo sacro luogo di Fede e preghiera. Siete tutti disposti a giurare di mantenere il segreto su Andros?” Chiese poi a tutti i presenti.
Tutti allora si alzarono e giurarono davanti alla santità di quel luogo che mai avrebbero rivelato quel segreto ad anima viva.
Chymela in lacrime corse ad abbracciare Andros.
“Da oggi il Cielo ci da un’altra possibilità.” Disse in lacrime. Ti prego, non roviniamola.”
“Ti giuro che non accadrà, amore mio!” Rispose Andros baciandola. “Te lo giuro!”
E da tutti partì un applauso spontaneo che echeggiò nella navata e sancì la sacralità di quel giuramento.
Intanto, a poche miglia da Solopas, tre pesanti cavalieri attraversavano veloci l’inospitale tundra.
Ad un tratto arrestarono la loro corsa.
“Caizan dista ancora molto, stramaledizione!” Esclamò uno dei tre guerrieri.
“Già ed i cavalli hanno bisogno di riposare.” Rispose un altro dei tre.
“Controlla la mappa, Duxa.” Ordinò quello che sembrava essere il capo. “Cerca di capire se c’è un luogo in cui poterci fermare.”
“Ehi, Feudis, sembra che abbiamo fatto centro!” Rispose Duxa. “A poche miglia da qui c’è un piccolo paese agricolo. Lì troveremo ciò che ci occorre!”
“Bene!” Esclamò Feudis. “Rechiamoci subito in quel luogo! Ci resteremo giusto il tempo di far riposare i cavalli! Andiamo!”
E così i tre temibili rinnegati della banda Torix si diressero verso Solopas.
Spinsero al massimo i loro cavalli, giungendo poco dopo nella piccola cittadina.
Questa appariva quasi deserta, visto che tutti erano in chiesa per la Funzione domenicale.
Per le strade vi era solo un gruppo di ragazzini che giocavano tra la polvere ed il vento che soffiava, echeggiando tra le case e gli stretti vicoli.
I ragazzini però, attirati dai rumori dei cavalli, corsero a spiarli.
E videro i feroci Torix rubare da alcune botteghe e dai pozzi che dominavano il centro della cittadina.
“Questo luogo sembra deserto!” Disse Duxa.
“Cosa ti aspettavi?” Rispose Mars, il terzo della banda. “Saranno tutti a coltivare la terra!”
“Ehi, guardate, abbiamo degli spettatori!” Disse Duxa indicando i ragazzini che li spiavano dall’ingresso di uno dei vicoli.
“Lasciali perdere!” Rispose Mars. “Prendiamo ciò che ci occorre e filiamo da questo luogo dimenticato!”
“Un momento…” disse all’improvviso Feudis, il capo dei tre “… ma laggiù c’è qualcosa che emana strani bagliori!” Ed indicò alcuni detriti che giacevano poco fuori dalla cittadina.
“Che ti importa!” Rispose Duxa. “Lascia perdere!”
Feudis però, incuriosito li raggiunse per accertarsi cosa fossero.
“Per la barba del demonio!” Esclamò. “Ma questi sono i resti di uno scudo! E sembra sia stato colpito in pieno!”
“Impossibile!” Esclamò Duxa. “Cosa vuoi che ci facciano qui i resti di uno scudo!”
“E’ uno scudo ti dico!” Gridò Feudis. “Ed è stato tagliato in due di netto! Ma chi sarà stato, in un luogo sperduto e fetido come questo?”
Poi, guardando i ragazzini li raggiunse. Cercò allora ti intimorirli puntando loro contro la sua spada.
“Avanti, piccoli…” cominciò a chiedere “… ditemi chi ha ridotto così questo scudo.”
Impaurito da quell’uomo, uno dei ragazzini, senza dire nulla, indicò la chiesa.
Feudis allora si voltò verso il sacro edificio, chiedendosi cosa volesse dirgli quel ragazzino.


La duchessa restò un attimo in silenzio.
Talia sentiva solo il rumore delle posate sul piatto e poi il latte che veniva versato nelle tazze.
“L'hai fatto di nuovo...” mormorò la duchessa “... ti sei dimostrata di nuovo troppo interessata a ciò che stavamo dicendo. Non siamo due amiche che fanno conversazione. Quando sei stata al Belvedere?” Chiese. “E con chi?”
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Vecchio 15-06-2012, 19.32.35   #2434
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Fyellon rise di gusto per quelle parole di Altea.
“Avete ragione, milady.” Disse. “Cosa farei senza di voi? Eh, si, siete la mia inseparabile ed insostituibile compagna di avventure. Quanto alle montagne maledette, non credo ci sia da preoccuparsi. Da ora in poi niente più soste. Tylesia ci sta attendendo. Ah, per la mia corazza...” facendosi serio “... è nostra, ci appartiene. E' meritato il suo possesso. E con essa salveremo Tylesia.” E sorrise.
Dopo un po', i due avvistarono un monastero diroccato.
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Vecchio 15-06-2012, 19.42.35   #2435
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Sospirai profondamente a quelle parole della duchessa. Sapevo che le avrebbe pronunciate prima ancora che lo facesse, dopotutto... però quelle domande mi assillavano da troppo tempo perché potessi lasciar cadere un’occasione tanto eccellente...
“Poco prima di giungere qui, milady...” risposi distrattamente “Gli abitanti del paese erano fieri di quel palazzo e così prodighi nel narrare leggende...”
Avevo mentito e lo sapevo... ma scelsi di non raccontare ciò che davvero era successo, non per il momento, almeno!
“Ed altrettanto prodighi erano di storie su vostro nipote Andros, l’arciduca...” proseguii, sempre con il medesimo tono ma calcando appena su quel grado di parentela “Sembrava non desiderassero parlare di altro!”
Sorrisi impercettibilmente, di un sorriso candido ed accomodante...
“Perdonatemi, Vostra Grazia, vi prego... parlo troppo, temo!”
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Vecchio 15-06-2012, 19.43.27   #2436
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"Ecco, ora ho scoperto perchè venite sempre alla mia ricerca, non sapete stare senza di me...ma mi avete seguito quando ero con Heyto?" gli risposi ridendo, era vero Fyellon mi dava sicurezza, era come un fratello per me anzi quasi proprio un cugino inseparabile, volsi lo sguardo e vidi un monastero che non sembrava abitato per le sue condizioni... "Guardate Fyellon, un monastero diroccato..secondo voi sarà abitato? Possiamo chiedere indicazioni per Tylesia".
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Vecchio 15-06-2012, 20.19.46   #2437
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il menestrello tossì e poi riprese il suo racconto...

Intanto, nella chiesa un uomo che sedeva in fondo alla navata aveva udito degli strani rumori provenire dalle strade.
Si affacciò dalla porta e ritornò di corsa dentro con la faccia sbiancata dal terrore.
“Cosa avete, Larson?” Chiese Vision accorgendosi della sua grottesca espressione.
“Che…” tentò di rispondere Larson “… che… Iddio Onnipotente ci aiuti!”
“Cosa avete visto?” Chiese Hunz preoccupato dalle strane parole del vecchio Larson.
Ma questi non riuscì a rispondere niente.
Hunz allora si fiondò a vedere fuori.
Un attimo dopo rientrò con il volto teso.
“Allora?” Chiese quasi indispettito Palm.
“Sono appena giunti in città dei cavalieri…” rispose Hunz accigliato “… credo siano in tre…”
In un attimo il panico si diffuse nella chiesa.
“Cavalieri?” Ripeté Vision. “E cosa mai cercano in questo posto?”
“Non lo immagini?” Rispose Palm. “Scorte, viveri!”
Intanto, nella strada, Feudis continuava ad intimorire i ragazzini, chiedendo loro di quello scudo.
“Ragazzo, poco fa hai indicato la chiesa…” chiese con tono calmo ma fermo “… cosa volevi dirmi? Sta tranquillo, non ti farò del male. Puoi parlarmi tranquillamente.”
Il ragazzino allora, preso coraggio, indicò di nuovo la chiesa e rispose balbettando:
“E’… in quella chiesa…”
“Chi è in quella chiesa?” Domandò Feudis sempre più incuriosito.
“L’uomo… l’uomo che ha colpito lo scudo con la sua spada…”
“Uomo?” Ripeté meravigliato Feudis. “Che uomo? In questo posto dimenticato c'è qualcuno in grado di usare una spada? Ti stai prendendo gioco di me, ragazzo?”
Questi scosse la testa.
“No, signore.” Rispose. “ Ha davvero tagliato quello scudo… e con un colpo solo.”
“E’ vero, signore…” disse un altro dei ragazzini. “Andros è il più abile cavaliere del mondo!”
A quelle parole Feudis lanciò un grido di sfida.
“Ora lo vedremo se è davvero il migliore!” Esclamò poi.
“Lascia perdere, capo!” Intervenne Duxa. “Abbiamo i soldati del Gastaldo alle calcagna! Non possiamo perdere tempo con queste sciocchezze!”
“Al diavolo!” Rispose Feudis. “Un’ora in più o in meno non cambierà niente! Partiremo da qui quando avrò accoppato quel maledetto!”
“I soldati arriveranno presto” tuonò Duxa “ed io non voglio finire in gattabuia a causa dei tuoi giochino da spadaccino!”
“Zitto, maledetto!” Ringhiò Feudis. “Ora voglio che quel dannato esca dalla chiesa e venga a dimostrarmi di essere il migliore!”
Un momento dopo, uno dei tre cavalieri raggiunse la chiesa.
“Mi sentite là dentro?” Cominciò a gridare Mars. “Stiamo cercando un certo Andros! Fatelo uscire, altrimenti non rivedrete più i ragazzini che giocavano nelle strade!”
In un secondo, nella chiesa, si diffuse un’indicibile paura.
“Il mio bambino?” Gridò una donna. “Era fuori a giocare!” Aiutatemi!”
E con lei cominciarono a disperarsi anche le altre madri dei ragazzini.
“Vigliacchi!” Disse Hunz. “Hanno preso i ragazzi!”
“Hanno chiesto di Andros!” Disse Vision. “Ma perché? Cosa vorranno da lui?”
“E te lo chiedi?” Intervenne Palm. “Sua moglie ci aveva avvertiti. Si sarà già sparsa la voce che lui vive qui! E noi già ne stiamo pagando le conseguenze!”
Allora in quel momento la rabbia cominciò a diffondersi nella chiesa, mischiandosi alla paura che già dominava l’intero ambiente.
“Andros…” disse Vision “… voi siete l’unico che può aiutarci. Dovete salvare i nostri ragazzi!”
“Vision ha ragione!” Intervenne Philow. “Dopotutto siete il migliore! Riuscirete a stanare quei maledetti!”
“Ma sono tre!” Rispose Chymela. “Andros, per abile che sia, non può tenere testa a tre avversari contemporaneamente! Sarebbe un suicidio!”
“Lui ci ha messo in questa situazione!” Disse Palm. “Se non fosse stato per la sua bravata dello scudo, a quest’ora non ci troveremmo nei guai!”
Andros li ascoltava senza rispondere nulla.
Aveva lo sguardo basso e la fronte rigata dal sudore.
“Un momento, calmi!” Intervenne Hunz. “Non possiamo costringere Andros a battersi. La cittadina è nostra e dobbiamo difenderla noi!”
“E’ impossibile!” Gridò Palm. “Quelli sono guerrieri veri! Noi invece siamo semplici contadini! Sarebbe un massacro!”
“Allora andrò io!” Sentenziò Hunz. “Dopotutto sono stato io a chiedere ad Andros di restare. Io vi ho fatto giurare. E’ quindi giusto che affronti da solo questa situazione.”
“Sei folle…” disse Vision.
Intanto, da fuori si udì un poderoso nitrito.
“Avanti, lì dentro!” Gridò il cavaliere davanti alla chiesa. “Il mio capo sta aspettando! O ci consegnate quel certo Andros oppure useremo i vostri mocciosi come bersagli!”
“Vado!” Disse Hunz.
“Un momento.” Lo fermò Andros, rompendo il silenzio in cui si era chiuso. “E’ giusto che vada io.”
“Ma sono tre, Andros!” Gridò Chymela. “E’ un suicidio!”
“Quando si è quello che sono io…” rispose Andros guardandola con infinita tenerezza “… la vita non da mai un’altra possibilità. Perdonami, ti prego...”

“Perchè?” Fissandolo Chymela.
“Lo faccio per te...” con un malinconico sorriso “... per non destinarti ad una vita da fuggitivi...”
L’abbracciò forte e la baciò.
Si avvicinò poi all’Altare e si segnò tre volte.
Dopo di chè si diresse verso la porta, mentre il sacerdote lo benediceva.
“Andros!” Lo chiamò Chymela. “Ti amo…”
“Lo so.” Rispose Andros voltandosi e sorridendole.
Poi aprì la porta ed uscì.
E nella chiesa scese un funereo ed innaturale silenzio.
..

“Si...” disse la duchessa a Talia “... parli troppo e talvolta a sproposito.” Fissò il piatto davanti alla ragazza. “Bene, se non vuoi toccare altro, allora direi di prepararci.” E suonò il campanello.
Paolo entrò nella sala.
“Fate preparare la mia carrozza.”
“Milady?”
“Cosa accade?” Fissandolo la donna.
“No, è che mi stupisco...”
“Di cosa?”
“Che voi vogliate uscire proprio oggi...”
“Allora, quando lo stupore vi sarà passato, farete preparare come detto la mia carrozza.” Disse la donna. “E voglio un velo per Talia. Turchese, ma leggero, di seta persiana. Ed un diadema di corallo per fissarlo. Ha la pelle chiara e non voglio che il caldo di stamattina possa fargliela arrossare. E poi i suoi occhi. Meglio non affatichino con troppa luce.”
“Subito, milady.”
Poco dopo la carrozza lasciò il castello, per risalire la parte alta della città.
“Prima non mi hai più risposto.” Fece la duchessa. “Con chi sei giunta al Belvedere?”
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Vecchio 15-06-2012, 20.46.53   #2438
Talia
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La duchessa ordinò un velo per me ed un diadema... ero stupita!
Ordinò che si preparasse una carrozza e poi, prendendomi con sé, uscì dalla sala per raggiungere il cortile... il sole era alto quella mattina ed i profumi della vicina campagna in fiore mi raggiungevano e mi avvolgevano...

Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
Poco dopo la carrozza lasciò il castello, per risalire la parte alta della città.
“Prima non mi hai più risposto.” Fece la duchessa. “Con chi sei giunta al Belvedere?”
"Oh..." mormorai a quella richiesta... si sarebbe alterata di nuovo, lo sapevo... ed un vago sorriso mi sfuggì a quella convinzione.
Sospirai...
"Con Guisgard!" risposi.
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Vecchio 15-06-2012, 22.52.22   #2439
elisabeth
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Ci sono momenti che la razionalita' si manifesta attraverso l'irrazionalita', avevo visto il volto delle persone amate....i fiori sparsi tra cambi di stagioni....il Catello del doloroso Amore......Fin Roma...allora esisteva, Reas mi aveva detto di non conoscerlo...sorrisi, mentre i miei occhi si velorono di lacrime e un immenso dolore pervase il mio essere......la Gioia di Vivian e le parole di Cristansen mi riportarono alla triste realta'....." Sono felice che possiate abbracciare vostra figlia Messer Cristansen, non sempre il buon Dio ci da' una seconda possibilità.......e se devodire il vero..Vivian e' stata una donna in gamba, io le ho chiesto aiuto e lei non ha mai esitato, anche quando la disperazione avrebbe potuto ofuscarle la mente, avete fatto un buon lavoro....e adesso perdonatemi, ma qui mi sembra di parlare ai sordi, forse il mio posto e' accanto ad un amico.....ho tentato di salvagli la vita....ma forse posso assisterlo prima del suo ultimo viaggio..."....Mi allontanai da loro,sentendomi eternamente sconfitta, tutta quella situazione non aveva piu' una logica.....Tylesia sarebbe andata in frantumi, ma almeno Reas avrebbe visto il mio volto, non era granche'.....ma morire in solitudine non lo auguravo neanche al peggior nemico, ultimamente anche come maga non valevo niente,una volta riuscivo a fare qualcosina......alzai gli occhi al cielo...mi chiedevo, perche' e da chi ero stata punita......cosi' continuai sino alla porta del palazzo, c'era molta gente in confusione e cercare un cavallo dopo il terremoto, era quasi impossibile, ne trovai uno che spazientito stava vicino ad un albero...era nero, bellissimo.....gli andai vicino molto lentamente......incominciai a parlargli come un lieve sussurro.....una volta vicina, incominciai ad accarezzarlo..sino a quando non lo sentii piu' tranquillo....
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Vecchio 15-06-2012, 23.23.26   #2440
Lilith
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Lilith è sulla buona strada
Dopo aver udito quelle parole, gridai ai cavalieri di fermarsi. Avrei avuto bisogno del loro aiuto per comprendere quel messaggio. Temevo, però, che essi non mi avrebbero creduto.
"Cavalieri" dissi loro, cercando di ricevere la loro attenzione. "Io spesso odo una misteriosa voce che mi consiglia e che mi aiuta, è una voce che posso sentire solo io. Credetemi, vi prego, non ritenetemi pazza, poichè essa in passato mi ha già aiutato numerose volte, soprattutto durante l'Avvilente Costumanza. Ho appena udito un nuovo messaggio da questa misteriosa voce, ma sto iniziando a temere che essa non sia così benevola come pensavo. Ho bisogno del vostro nobile aiuto per capire cosa è meglio fare."
Li guardai e vidi nei loro volti una particolare attenzione, quindi proseguii: "La voce, che deve appartenere ad un uomo, poichè parla di se' come se fosse un uomo, mi ha detto che non devo dirigermi a Tylesia, perchè lui si trova già lì. Mi ha detto che è a Tylesia perchè Dio non sarà benevolo ed ha aggiunto di farvi andare solo il cavaliere la cui sorte è segnata. Infine ho udito queste parole, che mi hanno molto spaventata: 'Impartirò giustizia e quella città ripiangerà di esser nata' "
Guardai in viso i due cavalieri e sperai che potessero aiutarmi, in qualche modo.
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"Basta un individuo o un semplice gesto per mettere sottosopra l'ordine del mondo."
Mago Merlino
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