27-02-2013, 22.22.04 | #241 |
Cittadino di Camelot
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Ascoltai il racconto del contadino con trasporto, osservando attorno a me i tavoli imbanditi di ogni bontà, nell' aria aleggiava il dolce profumo di nettare della mela.
La storia era terribilmente romantica e rimasi colpita dal finale. L'uomo, infatti, pronunciò quelle ultime parole quasi bisbigliando...i Capomazdesi. "Che stranezza" pensai "anche se saputa ma taciuta si festeggia in realtà la vittoria di un eroe capomazdese su un orco facendo poi cambiare la storia come la Festa dell' ultimo raccolto dell'Orco..doveva essere invece la vittoria dell'eroe capomazdese sull' Orco". Sospirai...dovevo smettere di pormi domande pure su una mela e ne presi una, da una cesta decorata con rose, addentandola delicatamente per assaporarne il sapore...era proprio vero, il sapore era particolare, una delizia per il palato e lo spirito, mai ne avevo mangiata di cosi buona....e tutto merito di un Capomazdese..risi tra me e me guardando la gente attorno. Ma quei pensieri furono scossi da Vivian annunciandomi l'arrivo del Chevalier de Lys, e prendendomi per un braccio mi portò subito a prendere gli ultimi biglietti..."Vivian, devo dire non se la cava molto bene a soldi il tuo cavaliere visto il suo mezzo di trasporto". Ma la gente era davvero in trepidazione aspettando solo che egli apparisse e mostrasse il suo spettacolo e in me crebbe pure questa curiosità e riuscimmo a metterci in prima fila.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
28-02-2013, 02.11.36 | #242 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Certo, milady.” Disse quella donna a Clio. “Si tratta di un secolare torneo che avviene ogni anno proprio durante il periodo della Quaresima. In verità quest'anno è stato proclamato per un preciso motivo. Qualche giorno fa qualcuno ha attentato alla vita della principessa di Sygma. Ora per questo sua signoria ha indetto la giostra. I migliori cavalieri saranno scelti come guardia del corpo della principessa.”
“Per partecipare ad un torneo come questo” fece Lucius “occorrerebbe avere un'armatura, delle armi ed un cavallo. Ed io dubito di riuscire mai a possedere tutto questo. Purtroppo in questo mondo non è il valore che fa il cavaliere, ma il denaro e il lignaggio.” Ma proprio in quel momento si udirono strane voci. Un capannello di curiosi si era formato attorno ad un piccolo spiazzo irregolare. “Cosa accade laggiù?” Incuriosito Lucius. “Andiamo a vedere.” E presa Clio per mano corse a vedere. Al centro dello spiazzo stavano alcuni cavalieri, disposti in cerchio attorno ad un altro cavaliere che invece stava seduto. “Insomma, sei il più arrogante pallone gonfiato che io abbia mai visto.” Disse uno di loro a quello seduto. “Già ed anche il più antipatico.” Fissandolo un altro di quei cavalieri. “E neanche a me vai a genio...” aggiunse un altro ancora. “Posso comprenderlo...” quasi con indifferenza il cavaliere seduto in mezzo a loro “... del resto la mia faccia piace alle donne ed è detestata dagli uomini... specie se brutti come voi...” “Forse meriteresti una lezione!” Esclamò uno dei cavalieri. “Meglio così...” con un sorriso beffardo quello seduto “... meno saremo al torneo, più rapida sarà la mia proclamazione come vincitore...” e cominciò a fissarli uno ad uno negli occhi, mentre la mano scivolava lentamente sull'elsa della sua spada.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 28-02-2013 alle ore 02.45.45. |
28-02-2013, 02.35.46 | #243 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Così, presi i biglietti, Altea e Vivian riuscirono a trovare posto in prima fila.
Il piccolo palco in legno era stato montato in una piazzetta all'ombra di un grande edificio. Tutt'intorno la gente si era accovacciata sui gradini di mattoni che delimitavano il perimetro del largo. C'era molta attesa e la stessa Vivian non stava più nella pelle. Ad un tratto apparve un ometto anziano al centro della scena e tra gli spettatori calò subito il silenzio. “Oh, Amore...” disse l'omino “... oh, Amore...” nel frattempo dall'altra parte del tendone, che faceva da sipario, alle spalle del buffo araldo si iniziarono a sentire alcuni flauti e qualche violino “... Amore, che ti fai beffe dell'intelletto e nascondi la felicità a chi la insegue con l'ingegno... tu, Amore, cosa ci narri dunque?” E mostrato un vistoso inchino alla folla, sparì nel sipario. Apparve allora sulla scena una fanciulla. Indossava un lungo abito e recava tra i capelli un diadema di fiori. Nelle mani aveva un libro. “L'Epifania dell'amore...” sussurrò, per poi portare quel libro al petto e sospirare “... sono l'erede del re, mio padre... e sposerò il cavaliere più ricco... questa è la volontà del mio venerabile genitore... oh, Amore... sarà anche bello?” In quel momento apparve un altro attore. Alto e magro come un chiodo e abbigliato come una margherita. “Chi sei tu, o fiore?” Chiese la fanciulla. “Sono la Margherita.” Rispose l'altro. “E sono ambasciatore di...” “Amore?” Lo interruppe lei. “No, del mio padrone!” “Oh...” sospirò lei “... e dimmi, o Margherita... è bello il tuo padrone?” “Come Lancillotto!” “Ed è anche ricco di spirito? Ed indulgente e generoso?” “Come Galeotto!” “Oh e di Amore è amico?” “Ne è il prediletto!” “Ed è ricco?” “Solo se tu l'amerai!” “Oh... allora mio padre non acconsentirà...” e chinò il capo. Un attimo dopo, l'attore e l'attrice uscirono. Qualche istante ed uscì un nuovo attore. Indossava il costume da cavaliere, una maschera sul viso ed in mano stringeva una margherita. Dal sipario qualcuno con uno specchietto illuminava la mano del cavaliere. Quella che stringeva la margherita, donando così al fiore uno straordinario effetto scenico. “E' lui, lo sento...” bisbigliò Vivian avvicinandosi ad Altea.
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28-02-2013, 02.37.25 | #244 |
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Mi imbronciai per un momento alle parole di Lucius.
Diceva a me di sognare, quando era il primo ad essere realista e concreto. Ma sognavo da anni di vedere il mio amico realizzare i suoi sogni, e non avevo dimenticato il ragazzino che mi raccontava di voler diventare un cavaliere. Certo, aveva ragione, non aveva nè il lignaggio nè il prestigio, ma sperai che un giorno potesse conquistarli in qualche modo. Non sarebbe stato il primo cavaliere a farsi strada da solo, pensai sorridendo. Mi chiesi poi da quando avessi preso l'abitudine di fantasticare per Lucius, certo era meno rischioso che sognare direttamente per me, ma rischiavo comunque di farmi male. Non ebbi nemmeno il tempo di salutare la donna che Lucius mi prese per mano e mi condusse via. Qui, dei cavalieri stavano discutendo tra loro, mi fermai a guardarli. Uno sembrava proprio arrogante, doveva essere una caratteristica degli uomini di quelle parti. "..Santo cielo, Lucius... eccoli qui i cavalieri.." dissi al mio amico "...dici che assisteremo a un piccolo scontro in anteprima?" facendogli l'occhiolino. Osservai l'uomo seduto "..Che vuole fare, battersi contro tutti loro?" Con gli occhi sgranati. |
28-02-2013, 03.01.04 | #245 |
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“Già, pare di si...” disse Lucius a Clio, mentre la tensione fra quei cavalieri aumentava sempre più.
Tutti quei guerrieri allora estrassero le armi e le puntarono contro quello che stava seduto al centro. “Impugna la spada e vediamo se sai usarla come fai con la lingua!” Gridò uno dei cavalieri a quello. “Sapete perchè, miei rozzi amici, i samurai sono superiori ai cavalieri?” Ridendo beffardo il cavaliere seduto. “Perchè non si separano mai dalla propria spada...” si alzò finalmente in piedi “... anzi, si dice che un samurai dorma insieme alla propria Katana...” la sua mano era sempre più vicina all'elsa della spada che pendeva dal suo cinturone. “Ma che diavolo stai dicendo?” Fissandolo uno di quei cavalieri. “Sta zitto e combatti!” “Vi sto aspettando...” mormorò e subito gli altri gli si lanciarono contro. Lui allora estrasse rapido la sua spada e cominciò a combattere, riuscendo a tenere testa a tutti loro. E così schivava, parava e respingeva i loro attacchi, mostrando un'abilità fuori dal comune. “Questo è ciò che sapete fare?” Ridendo. “Allora mi sa che questo torneo durerà molto meno dell'intera Quaresima!” “Dannato...” ansimando uno di quei cavalieri “... è velocissimo...” “Siete già stanchi?” Deridendoli quello al centro. “Avanti... vi va di ravvivare la contesa? Scommettiamo qualcosa?” Guardò tra la folla e notò Clio. “Sono pronto a scommettere” tornando a fissare i cavalieri che lo circondavano “che alla fine di questo scontro quella bella damigella mi darà un bacio per premiare il mio valore!” “Sta zitto!” Urlò uno dei suoi aggressori e di nuovo quei cavalieri ripresero ad attaccarlo. Ma anche stavolta lui riuscì a respingere ogni loro colpo. “Fermi, in nome di sua signoria!” All'improvviso una voce. Lo scontro cessò all'istante. “I duelli sono severamente vietati in città!” Fissandoli il capitano delle guardie. “E anche gli stranieri devono rispettare questo editto! E se non vi è stato chiesto di consegnare le armi al vostro ingresso in città, è solo perchè siete iscritti al torneo! Ma al prossimo duello fra le strade sarete espulsi dal torneo e da Sant'Agata di Gothia!” Così, quei cavalieri, rimesse a posto le spade, si allontanarono. “Ehi, voi...” ad un tratto qualcuno avvicinandosi a Clio e a Lucius “... non mi è stata data la possibilità di vincere, lo so, ma credo di essermelo meritato quel bacio... non pensate?” Era quel cavaliere che aveva tenuto testa a tutti quegli altri cavalieri. “E come vincitore vorrei reclamare il mio premio...” facendo l'occhiolino a Clio.
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28-02-2013, 03.21.18 | #246 | |
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Sgranai gli occhi davanti a tanta destrezza, il cavaliere era davvero coraggioso e straordinariamente abile
D'un tratto, però, il suo sguardo si posò su di me e lo sentii vantarsi che avrebbe avuto un mio bacio. Ma guarda un po', che insolente... Tuttavia, arrossii e distolsi lo sguardo per non incrociare di nuovo gli occhi del bel cavaliere. Quando delle guardie interruppero il duello impari dei cavalieri mi voltai verso Lucius, ma non ebbi nemmeno il tempo di parlargli perchè udimmo una voce. Citazione:
"..vi siete battuto con valore, Milord.. ve lo concedo.." allargai il sorriso, cercando di trattenere una risata "..ma in fatto di buone maniere.." scossi la testa. "..Non so a che genere di donna siate abituato.. ma ci vuole molto più di questo per conquistare un mio bacio.." alzai le spalle sorridendo "...sono certa che troverete decine di dame al mio posto.." strizzando l'occhio. "Tuttavia.. Non posso essere scortese con un uomo tanto valoroso.." sorridendo "... il mio nome è Clio di Restoroiry e costui è il mio fidato Lucius..." con una riverenza elegante "..mi direte il vostro nome anche se non avrete il vostro sfacciato premio, cavaliere?" senza smettere di sorridere. |
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28-02-2013, 04.13.11 | #247 |
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Quel cavaliere sorrise a Clio e mostrò un lieve inchino col capo.
“Il mio nome” disse “è Mamyon...” prendendo la sua mano e sfiorandola con un bacio “... e se non potrò avere quel sospirato bacio, allora lasciatemi chiedere una grazia... un lembo del vostro mantello, un orlo della vostra tunica o anche solo un brandello di un vostro fazzoletto... in modo che io possa legarlo al mio guanto, mostrando così i vostri colori e proclamandomi vostro campione...” di nuovo col capo accennò un inchino “... forse confrontarmi con quella marmaglia di cavalieri” sorridendo “non è bastato a farmi guadagnare quel vostro bacio... allora per meritare il frutto delle vostre labbra io per voi vincerò quel torneo... e allora, ne sono certo, da vostro campione non mi negherete più quell'ambito premio...” e le fece l'occhiolino. "Vedo che siete molto sicuro del fatto vostro, cavaliere..." fissandolo Lucius. "Per un simile premio" replicò Mamyon senza però distogliere il suo sguardo da Clio "si possono compiere le imprese più grandi..."
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28-02-2013, 04.20.41 | #248 |
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Elisabeth scrisse così quel suo desidero su quella pagina bianca...
Il castello era circondato da una densa nebbia, mentre tutt'intorno le tenebre sembravano tingere ogni cosa. La campana della cappella batteva Mezzanotte ed una strano silenzio, cupo ed enigmatico, attraversava l'aria. Elisabeth era sull'alta torre e nonostante guardasse oltre le mura, quel muro di nebbia rendeva offuscato ogni dove. “Compare a quest'ora...” disse una voce “... ogni notte... e resta a passeggiare tra i bastioni e le merlature... non chiamatelo o egli vi chiederà di seguirlo... e prima che il gallo canti ritornerà nell'Oltretomba, dove i suoi lamenti saranno ignoti al nuovo giorno...” “Salute a voi, milady.” Quella voce destò Elisabeth da quella visione. Era una figura avvolta in un lungo e scuro mantello, con un cappuccio che gli copriva il capo. Il volto era racchiuso in una maschera di ferro e titanio.
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28-02-2013, 12.08.23 | #249 |
Cittadino di Camelot
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"Alzatevi.....cari amici, non vi è alcun bisogno di prostrarvi a me; è mio dovere salvaguardare la gente in difficoltà.....".
Ero molto imbarazzato, non mi era mai capitata una cosa del genere..... Mi venne spiegata la situazione e quest'ultimi insistevano sul fatto che bisognava reclutare altri cavalieri, ma dove li potevo trovare? L'unica idea che mi veniva in mente e usufruire della bacheca della locanda......che non sempre portava buone nuove ma bisognava tentare. Scrissi su di un foglio l'entità del pericolo assicurandomi di consegnarlo all'oste, il quale potesse svolgere il suo compito e portarci una valida mano. Ero pronto a partire.......giunto a destinazione avrei' proceduto ad ulteriori analisi.
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
28-02-2013, 14.44.15 | #250 |
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Arrossii lievemente alle parole del cavaliere.
Di norma, non amavo essere guardata in quel modo. I pochi rampolli di qualche nobile famiglia che avevano avuto l'ardire di avvicinarmi erano stati trattati con diffidenza e distacco. Ma quella non era Camelot, li non ero l'unica figlia di un marchese, quell'uomo mi sorrideva senza conoscermi. Già, pensai poi, infondo non mi conosceva nemmeno e si offriva di battersi per me. "..Beh, allora siete in grado di conversare come si deve con una dama..." sorridendo "Ma ditemi... Vi battereste come campione di una dama che nemmeno conoscete, Milord? Potrei essere una strega, un'assassina, o che so io...." Con un sorriso. "Tuttavia...." Slacciando un bellissimo nastro ricamato, di un rosso purpureo, che decorava la mia ampia manica "...sono certa che non disonorerete il mio nome, se i miei occhi non mi hanno ingannata, poco fa'..". Mi avvicinai e gli allacciai dolcemente il nastro intorno al polso. "Per un simile premio si compiono le imprese più grandi..." Scossi la testa "..sapete, una volta ho letto una frase come questa in un libro, la pronunzia un cavaliere prima di partire per una cerca che sembra impossibile.. Non so se riuscì mai a trovare il suo premio, ma ho sempre fatto il tifo per lui..." Facendogli l'occhiolino. Abbassai lo sguardo, conscia di aver parlato troppo. Non era da me. Solitamente il parlare con gli estranei mi imbarazzava e riuscivo a malapena a pronunciare poche parole. "..avete il mio favore dunque.. Vincete quel torneo, e avrete il vostro bacio.." Con un sorriso "..ma dovrete procurarci due ottimi posti per assistere al torneo.." Sorrisi ancor di più ".. Starò in pena per il mio nastro...". |