14-09-2011, 02.52.08 | #241 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 27-02-2011
Residenza: Dai boschi nebbiosi
Messaggi: 610
|
Provai pena per quel ragazzo, strattonato ed evidentemente in balia degli eventi. Ricordavo bene quale fosse la sensazione di sentirsi trascinare via dalla corrente, la spiacevole e gelida consapevolezza che il proprio destino sta nelle mani non curanti di altri al di fuori di sè.
Lo guardai con simpatia e trattenni il respiro quando fu nuovamente portato via da quella sorte che gioca ogni persona, ma certi con più durezza di altri. Avevo udito appena le parole dell'uomo che aveva esibito quel ragazzo come un trofeo di caccia. Mi affrettai a rispondere al suo saluto. "Lord Carrington..." forzai un sorriso e un lieve inchino "sono lieta di fare la vostra conoscenza." Mi voltai verso Guisgard. "Avete un singolare modo di fare qui... prima voi e le vostre arguzie, ora una caccia agli scudieri... pare che i passatempi non vi manchino, perfino i più fantasiosi..." Pronunciai quella parole con gaiezza, ma i miei occhi tradirono una certa diffidenza nei confronti dell'uomo a cui ero stata appena presentata.
__________________
Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente. |
14-09-2011, 03.25.21 | #242 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
|
“Dite davvero, milady?” Fece Guisgard fissando Melisendra. “Allora qui prende il sopravvento la vostra metà di Animos!” Appoggiandosi stancamente ad una parete. “Riuscite davvero a trovare fantasioso tutto ciò? Ah, vi invidio, mia cara! E non sapete quanto! Non vi nascondo che alla noia che domina queste terre, preferirei di gran lunga la confusione che c’è dalle vostre parti. Credetemi, milady, nulla stanca più della noia.”
In quel momento un servitore arrivò ad annunciare che la cena era stata servita. Tutti allora raggiunsero la sala accanto a quella in cui si trovavano in quel momento. Anche lord Buttleford giunse al palazzo per unirsi a loro. Gli ospiti presero così posto a tavola. “Immagino, milady…” disse lord Carrinton a Melisendra “… che sia stata tanto drammatica quanto penosa la vita dalle vostre parti dallo scoppio di quell’assurda rivoluzione. Io tremo al solo pensiero di come si possa vivere quando l’ordine costituito da leggi naturali e secolari viene stravolto in questo modo. Ora il vostro governo è in mano a delle bestie, perché tale è la massa.” Aggiunse il nobile che sedeva accanto a lady Gonzaga. “Monsieur, nessun uomo è una bestia, essendo fatto ad immagine e somiglianza di Dio.” Intervenne il vescovo di Touls. “Purtroppo la colpa non è certo della gente, ma di chi approfitta dei suoi drammi per giungere al potere.” “Ma chi sono veramente questi rivoluzionari?” Chiese lord Buttleford. “E cosa vogliono?” “Le nostre terre, i nostri titoli e le nostre teste, amico mio.” Rispose lord Tudor.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
14-09-2011, 04.03.35 | #243 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 27-02-2011
Residenza: Dai boschi nebbiosi
Messaggi: 610
|
"Il loro odio per il nostro sangue e il disprezzo per ciò che abbiamo costruito si mescola col desiderio di impossessarsene. Il fanatismo di quegli uomini è tanto pericoloso quanto brutale è la maniera in cui si manifesta... non dimenticate quante teste sono già cadute sotto la lama del boia... nè le donne e neppure i bambini sono esenti da ciò che hanno il coraggio di chiamare giustizia."
Le mie parole erano amare e pesanti come piombo in fondo al mio cuore. Faticavo a riconoscermi in quella gravità. Se mi fossi vista allo specchio avrei stentato a credere di aver pronunciato quelle affermazioni. La piccola Melisendra, quella fanciulla leziosa e felice, quella piccola lady che prendeva il cavallo del padre e lo spronava a perdifiato nelle campagne... le frivole chiacchiere col le altre dame, i sospiri dei corteggiatori... mi ero persa da qualche parte nel passato. Nel presente non esistevo più. "Perdonate l'asprezza delle mie parole..." Presi il calice di vino e assaporai il liquido ambrato. Le mie dita sfiorarono con noncuranza il gioiello di mia madre. Mi sentii subito meglio. Sapevo di apparire fragile. Ero sempre apparsa come una fragile e delicata creatura. Ma mio padre mi diceva ogni volta che non dovevo dimenticare mai che il sangue che mi scorreva nelle vene faceva di me una guerriera. All'epoca io ridevo di quelle parole. "Sei una guerriera, Melisendra, anche se ancora non lo sai... hai uno spirito forgiato nel fuoco, sotto quel visetto angelico." E poi mi ammoniva: "E ricorda che la spada di una gentildonna è la raffinatezza e la cortesia dei suoi modi. Che Dio salvi il tuo futuro sposo quando imparerai a usare le tue armi!" Posai il calice. "Come intendete sconfiggere la noia che tanto temete, Sir Guisgard?" decisi di passare a pensieri più lieti.
__________________
Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente. |
14-09-2011, 04.25.48 | #244 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
|
“Purtroppo non possiamo neanche immaginare ciò che voi e la vostra famiglia avete dovuto sopportare, milady…” disse lord Tudor “… voi come tutti i nobili ed il Clero di Animos… tutti noi avevamo amici fra i tanti martiri di quell’inumana rivoluzione ed il solo pensiero che gli artefici di tutto questo sono ancora ai loro posti, mi fa vergognare di vivere in questo mondo.”
“Suvvia, non affliggiamo oltre i nostri ospiti…” prendendo la parola Guisgard. “Guisgard, ti prego…” scuotendo il capo lord Tudor. “Ma è stata lady Melisendra a chiedermi di distrarla, caro zio.” Replicò il nipote. Del resto se è fuggita da Animos, non è giusto che si ritrovi anche qui ad affrontare quegli argomenti per lei tanto dolorosi, non vi pare?” “Potreste raccontarci del vostro viaggio in Italia, sir.” Fece lord Buttleford. “Oh, non amo tanto apparire ed accentrare l’attenzione su di me, milord.” Con insofferenza Guisgard. “No, per distrarre la nostra bella lady di Francia, ops, pardon, di Animos… temo non mi abituerò mai, milady…” sorridendo a Melisendra “… ci vorrebbe qualcosa di particolare, originale, fuori dall’ordinario…” “Milord…” entrando in quel momento un valletto “…la marchesa Ymma De Tour Jazzy e suo marito, sir Louis de Peruguen sono qui.” “Falli entrare.” Rispose lord Tudor. Un attimo dopo la giovane entrò e riconosciuto suo zio, il vescovo di Touls, corse fra le sue braccia, baciandolo e stringendolo a sé. “Grazie al Cielo, siete salvo, zio.” “Ymma, piccola mia.” Piangendo il vescovo. “Grazie, milord… grazie dal profondo del cuore…” rivolgendosi a lord Tudor. “Ciò che conta è che vi siate riuniti.” Rispose il duca. “Milady, vorrei presentarvi lady Melisendra Yolande Demetra Du Blois, Duchessa di Beuchamps. Anch’ella fuggita come voi dalle persecuzioni dei Ginestrini.” “Sono lieta di conoscervi, madame.” Disse Ymma a Melisendra. “E sono felice di sapervi in salvo e al sicuro qui con noi.”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
14-09-2011, 04.35.48 | #245 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
|
“Fate bene a stare in guardia, madame” disse il misterioso uomo ad Elisabeth “e a non fidarvi di nessuno. Ma non credo abbiate molto da temere da me. Non penso siate una nobile in fuga, o una monaca che si nasconde, quindi ci guadagnerei poco se vi vendessi alla Guardia Repubblicana. Conservate pure le vostre forze per quando incontrerete, ed accadrà credetemi, minacce e pericoli ben più reali di quelli che potete vedere in me ora.”
L’uomo controllò la situazione ed il luogo in cui si trovavano e vista la via libera condusse via Elisabeth. Poco dopo i due giunsero ad una piccola casa, seminascosta tra due vicoletti che si tagliavano perpendicolarmente. “Prego, madame.” La invitò ad entrare l’uomo. “Non sarà la reggia del principe, ma saprà accoglierci e proteggerci almeno per un po’.” Preparò allora una fugace cena col poco che aveva in casa e lo divise con la donna. “Sono sincero…” disse dopo aver mangiato “… trovo curioso, strano, forse assurdo che una donna tutta sola attraversi il paese in questo momento. Soprattutto con l’aria di sospetto che il vostro modo di fare riesce a suscitare in chi vi guarda. Ogni angolo di questo stato pullula ormai di guardie e spie.”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
14-09-2011, 04.55.39 | #246 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 27-02-2011
Residenza: Dai boschi nebbiosi
Messaggi: 610
|
"Marchesa, mi ricordo di voi... ho avuto modo di scorgervi a corte, molto tempo fa. Sono lieta di vedervi in salvo." La salutai con cordialità.
In quel momento i ricordi tornarono a sopraffarmi e cercai di scacciare quella malinconia nascente. "La fantasia non vi manca, Sir Guisgard, attenderò con impazienza i vostri suggerimenti. State pur certo che non deluderò le aspettative che attribuite al temperamento delle dame d'oltre Manica e saprò fare buon uso dei vostri consigli."
__________________
Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente. |
14-09-2011, 05.14.29 | #247 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
|
Ymma salutò Melisendra ed accennò anche lei ad un ricordo lontano di un loro incontro.
Poi la cena proseguì, con l’aggiunta dei nuovi venuti. “Ormai da Animos giungono solo voci confuse.” Disse lord Buttleford. “Il governo della repubblica lascia solo, e sporadicamente, blandi comunicati ufficiali che sanno di niente o quasi.” “Laggiù ormai c’è solo il caos.” Fece lord Carrinton. “Ed arrivano voci assurde, senza alcuna fondatezza.” Mormorò lord Tudor. “Di certo vi riferite a quelle di misteriosi liberatori dei nobili e del Clero, vero, milord?” Chiese Buttleford. “Leggende e favole.” Sentenziò il duca. “Sembra che ora abbiano anche un nome…” scuotendo il capo Buttleford “… alcuni marinai di un mio amico armatore mi hanno raccontato che si firmerebbero con un fiore.” “Che assurdità.” Con indifferenza lord Tudor. “Io li ho visti, milord!” Intervenne Ymma. “Se io e mio marito siamo qui è grazie a loro! Erano degli uomini travestiti da zingari. Parlavano con accento inglese e ci condussero fino a Calais, dove poi ci fecero imbarcare sulla nave di un capitano italiano!” “E’ impossibile organizzare tutto questo in un paese controllato notte e giorno da guardie e spie, milady.” Fissandola lord Tudor. “Milord, perdonatemi, ma anche noi abbiamo incontrato qualcuno a cui dobbiamo la vita e che ci ha celato il proprio volto.” Intervenne il vescovo. “Erano diversi uomini, tutti camuffati, e se siamo qui lo dobbiamo solo a loro. Io non so se le voci su quel fiore siano vere o fasulle, ma so che chi ci ha tratto in salvo era reale come lo siamo ora tutti noi qui.” “Ho raccolto alcune informazioni da mercanti e viaggiatori” disse il marito di Ymma “e ad Animos tutti giurano che quelle voci sono vere. Tutti laggiù parlano del misterioso Giglio Verde.” “Ecco un argomento adatto per farvi distrarre, milady.” Disse Guisgard a Melisendra. “C’è tutto per far galoppare la fantasia verso pensieri sognanti… mistero, avventura ed un sottile alone di romanticismo d’altri tempi… non a caso ho composto alcuni versi su questa cosa, amici miei.” Aggiunse con un sorriso vagamente compiaciuto.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
14-09-2011, 05.49.46 | #248 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
|
L’angoscia e la disperazione stringevano come in una morsa il cuore di Chantal.
Aveva paura. Paura di non rivedere più suo zio. Il mondo, il suo mondo, quella sera sembrava caderle addosso. Cosa ne sarebbe stato di lei? Ma, ad un tratto, qualcosa la destò dai suoi tormenti. Era un rumore. Qualcuno si trovava nel giardino e dal rumore dei passi sembrava avvicinarsi sempre più alla porta di casa. Quella lettera appena letta era ancora lì, davanti a lei. Quella lettera con il suo inestimabile tesoro. Ma ora lei e quel tesoro sembravano essere in pericolo.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
14-09-2011, 06.01.47 | #249 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
|
Lyo fissò Altea e restò un istante in silenzio.
“Che sciocco che sono!” Esclamò. “Vi sarò sembrato di certo scortese, milady… ma permettetemi di rimediare… il mio nome è Lyo Bahyle e sono un cavaliere al servizio di lord Tudor.” Sorrise e mostrò un lieve inchino col capo. “Beh, giungete davvero dalla lontana Irlanda se non conoscete lord Tudor e la sua nobile dimora, il Palazzo del Belvedere!” Esclamò. “Egli è il signore di tutte queste terre e tutti qui lo conoscono. Sicuramente anche la nobildonna che vi ospita.” La fissò per qualche istante. “Però, se non avete mai visto il Belvedere, perdonatemi, è davvero una cosa grave, milay. E’ un magnifico palazzo, secondo solo, per stile e sontuosità, al Palazzo Reale di sua maestà. Vi va di vederlo? Io sto andando proprio là. E sarà ovviamente una gioia potervi accompagnare lì.”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
14-09-2011, 06.16.56 | #250 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
|
Theo fissò Brianna mentre la ragazza andava a prepararsi.
Strani e cupi pensieri attraversarono in quel momento il suo cuore. Era combattuto. Combattuto su cosa dire e fare. “Forse non capiresti, piccola mia…” disse fra sé “… vorrei che tutto questo finisse… vorrei non avere quest’impegno… ma ho giurato… e se non mantenessi quel mio giuramento, non sarei degno del grande dono che il Cielo mi ha fatto… il tuo amore.” Dopo un pò Brianna tornò da lui. Era pronta per essere presentata a lord Tudor. Ed era bellissima. In quello splendido abito rosso, impreziosito da quelle rifiniture e ricami dorati, la sua fresca bellezza sembrava splendere ancor più radiosa. La sua pelle bianca esaltava il luminoso colore di quello sguardo che sembrava celare dolcezza unita a determinazione. I capelli raccolti lasciavano libero il suo volto, mostrando gli splendidi e perfetti lineamenti con i quali il Buon Dio l’aveva ritratta. “Sei… sei bellissima, Brianna…” sussurrò Theo nel vederla “… sarò il più invidiato ora che giungeremo al Palazzo del Belvedere…” le si avvicinò, baciandole la mano “… posso avere, milady, l’onore di essere il vostro cavaliere per oggi?” Scherzò sorridendo. “Badate che non accetterò alcun rifiuto."
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
|
|
Discussioni simili | ||||
Discussione | Autore discussione | Forum | Risposte | Ultimo messaggio |
Romanzo Sir Gawain e il Cavaliere Verde (Anonimo) | Hastatus77 | Libri | 20 | 24-09-2010 22.27.49 |
Corrispondenza natalizia tra sir Kay e il Cavaliere Verde | Mordred Inlè | Il palazzo delle arti | 3 | 15-09-2009 00.48.08 |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 11.11.31.