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Vecchio 21-06-2012, 02.59.49   #2501
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Altea corse rapida verso il portone, ma all'improvviso un'asse del ponte si spezzò sotto i suoi piedi e la ragazza cadde nel piccolo canale sottostante, fatto di melma e fango.
In un attimo la ragazza si ritrovò intrappolata in quella fanghiglia e cominciò a sprofondare in maniera inesorabile.
Non riusciva a muoversi, né a districarsi in quel pantano e ormai sembrava destinata ad una terribile morte.
Ad un tratto, però, un forte braccio agguantò l'unica mano di Altea che ancora non era affondata in quella trappola di fango e melma.
Fyellon strinse forte la mano di Altea e cominciò a tirarla su.
“Tenete duro, Altea...” disse, mentre cercava di aggrapparsi ad alcune radici che fuoriuscivano dal terreno “... non lasciate la mia mano... non fatelo...”
Alla fine il cavaliere riuscì a tirare fuori la ragazza da quel canale.
La prese in braccio e la portò sotto un albero.
“Prendete questo...” dandole il suo mantello “... spogliatevi dei vostri abiti ormai sporchi ed indossate il mio mantello. Poi cercheremo un ruscello in cui potervi lavare per bene. Su, spogliatevi e mettetevi addosso il mio mantello. Io vi attenderò laggiù.” E si allontanò di qualche passo per non guardare.
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Vecchio 21-06-2012, 03.13.42   #2502
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
Correvo col cuore che batteva forte, cosa era successo, e poi il vuoto sotto me e vedevo la melma avvicinarsi e vi caddi dentro inesorabilmente, cercavo di uscirne ma la melma mi impediva anche di respirare, quando una mano mi afferrò e mi trascinò fuori....e vidi Fyellon...mi aveva salvato la vita.
Ero senza parole, egli mi diede il suo mantello, ero completamente sporca di melma, egli si allontanò di poco ma io mi nascosi dietro un cespuglio, tolsi le vesti e mentre mi mettevo il suo mantello mi accorsi pure li di alcune macchie di sangue fresco. Non ci badaii, mi avvolsi nel mantello e mi alzai..."Fyellon eccomi, cerchiamo un ruscello mi devo lavare completamente di questa melma, mi sento a disagio, come se fosse pervasa da qualcosa di malefico".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 21-06-2012, 10.14.38   #2503
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Fui condotta all' interno della sala, tutti gli occhi erano puntati sulla mia persona, mantenni un portamento fiero....ma il mioo cuore traballava ad ogni passo.....sino a quando non arrivai al cospetto del Ministro, non vidi alcun atto e capi d'accusa rivolta a Cristansen .....Solo Alto Tradimento...a chi e a che cosa, impossibili da chiedere li', non avevo molto tempo e fui felice di essere condotta nelle prigioni, l'unico che poteva schiarirmi le idee era Cristansen stesso........vidi lo stupore sul suo volto....entrai nella sua cella ed il soldato rischiuse la porta....." Io qui.....non fatevi domande a cui non potete rispondervi, Vivian sta bene e l'ho lasciata in compagnia di un buon amico......vuole rivedere suo padre e io sono l'unica persona che puo' tentare di farlo, ieri io e vostra figlia vi abbiamo sentito parlare......e conosco qual'e' il vostro pensiero.....sappiate che esso e' anche il mio...entrambi abbiamo la stessa visione della vita e crediamo nell' Amore.....in questa terra, dove tutto sembra cosi' rigoglioso in realta' vive la morte stessa.....ora vi prego, mettetemi al corrente di quelli che sono i vostri capi d'imputazione.....e datemi la vostra verita', per il resto...saro' il vostro avvocato difensore.....sapete bene che le donne ne sanno una piu' del diavolo..."...mi sedetti accanto a lui su una tavola di legno....sperando che ci lasciassero piu' tempo del dovuto.......
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Vecchio 21-06-2012, 12.05.12   #2504
cavaliere25
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cavaliere25 sarà presto famoso
certo signore dissi rivolgendomi alla guardia vi seguirò senza problemi e mentre aspettavo di parlare col capitano mi guardai intorno per vedere il disastro del terremoto poi mi rivolsi hai miei amici e dissi voi aspettatemi qui torno subito
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Vecchio 21-06-2012, 17.48.21   #2505
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
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Ero completamente in balia di quelle visioni, ormai... mi sentivo debole al loro confronto ed incapace di opporvi la benché minima resistenza. Mi sentivo sbalzata da un luogo all’altro, da una sensazione all’altra... e ne ebbi paura. Mi ero già sentita così in passato, era accaduto subito dopo il nostro arrivo al Belvedere... quella volta, però, c’era Guisgard con me. Adesso lui non c’era, era lontano, non sapevo dove... ed io mi sentivo tratta via dal mio corpo troppo spesso... iniziai a sentirmi tesa, dunque, agitata... iniziai a sentirmi debole e spaventosamente vulnerabile...
Ed allora la mia mente corse di nuovo a lui, pensandolo forte... tanto forte da costringermi a restare nel mio corpo...

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“Sei impertinente, Talia.” Disse la duchessa con tono ritornato immediatamente fermo, destandola da quella visione. “Parli di cose che non conosci e delle quali ignori il valore. Sai quanti imbroglioni sono venuti da me con quel nome? Quanti hanno approfittato per torcermi denaro e terre? Anzi, da oggi in poi non pronunciare più quel nome in mia presenza. Intesi?”
Sollevai gli occhi sulla duchessa... non potevo vederla, ma potevo sentire la sua presenza di fronte a me con assoluta chiarezza...
“I vostri soldi?” sussurrai “Le vostre terre? Milady, a me non interessa niente di tutto questo, non saprei che cosa farmene dei vostri soldi e meno ancora bramo le terre in cui siete signora. Non pronuncerò più quel nome, se è davvero questo ciò che desiderate... ma sappiate che ciò che perseguo è ben altro: verità, risposte, pace... la mia pace, poiché non ne avrò finché non avrò assolto il compito cui sono chiamata. E ciò, credetemi, non mi rallegra!”
Per molti attimi continuai a tenere i miei occhi immobili su di lei... con essi, infatti, io non potevo certo osservare e studiare la donna come avrei voluto, ma lei invece poteva guardare nei miei e riconoscere la sincerità delle mie parole.
Sospirai, infine, e li abbarrai appena...
“C’è un profumo gradevole, qui...” dissi in tono leggero, cambiando discorso come se niente fosse accaduto “Sono fiori... fiori di campo. E ve ne sono molti...” la mia voce si perse per un attimo in quella sensazione, poi sorrisi “Si, un profumo davvero gradevole!”
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Vecchio 21-06-2012, 19.17.31   #2506
Guisgard
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Il menestrello, raccolta qualche moneta e del cibo, uscì dall'osteria e si diresse verso la parte bassa della città.
Ad un tratto qualcuno lo prese per un braccio.
“Davvero una bella storia.” Disse Guisgard. “Dove l'hai sentita? Chi erano i due protagonisti?”
“E' tratta dalla materia di Capomazda...” rispose il menestrello “... dove si narrano gli amori e le gesta degli Arciduchi e dei cavalieri...”
“Si, ma quei due nomi...” fissandolo Guisgard “... voglio sapere tutto su di loro...”
Ad un tratto arrivò Umans.
“Lasciate perdere questo cantore.” Disse a Guisgard. “Ho novità ben più interessanti.”
“Come sarebbe?”
“Un uomo giunto all'osteria mi ha detto che la duchessa è uscita dal castello dopo diversi giorni che non lo faceva.” Fece Umans. “E non era sola.”
“Come sarebbe?”
“C'era una ragazza con lei.”
“Forse era Talia!” Esclamò Guisgard. “Portami da quell'uomo!”
“E sia, ma solo se promettete di non perdere la testa.”
“Andiamo, presto!”
E Umans portò Guisgard da quell'uomo.
Tornati nell'osteria, subito i due si sedettero al suo tavolo.
“Cosa volete?” Chiese l'uomo.
“Sapere della ragazza che era con la duchessa.” Disse Umans.
“Ma non so...” fece l'uomo “... era nella carrozza con lei ed aveva un velo in testa...”
“E non hai notato altro?” Domandò Umans.
“No... ah, si... quando sono giunte al convento...”
“Cosa?” Chiese Guisgard.
“Si, quando sono arrivate al convento, perchè io, sapete, mi occupo talvolta dell'orto delle monache... e non per vantarmi sono anche molto bravo...”
“Venite al dunque, stramaledizione!” Lo interruppe Guisgard.
“Si, certo... dicevo... la ragazza camminava appoggiandosi alla duchessa... si, come se fosse cieca...”
A quella parola, Guisgard e Umans si scambiarono una profonda occhiata.

Andros aveva introdotto Chymela in un salone che sembrava essere intriso di un'aria d'altri tempi.
Le pareti tappezzate con fantasie pastorali, dove audaci e vivaci giochi di bucolici artifici rincorrevano fantasiosi sfarzi di memorie barocche, avvolgevano ogni cosa con l'incanto dei loro colori assopiti e solo appena pronunciati.
Statuine d'alabastro raffiguranti paladini di Francia e cavalieri templari si alternavano a esotici uccelli scolpiti nella giada, a pedine di una scacchiera laminate in oro, a frutti sbocciati nel cristallo variopinto e ceramiche capaci di assumere qualsiasi forma e sembianza con la grazia dell'aria di Primavera.
Superbe armi damaschiate pendevano sul mobilio o giacevano su veli d'Aragona orlati con fili d'argento, mentre tutt'intorno risplendevano splendidi dipinti di bambini simili ad Angeli e ancelle dalle fattezze verginali.
Ma più di ogni altra cosa, ad attirare l'attenzione di Chymela fu il dipinto velato sulla parete più distante.
“Andros...” disse lei in un sussurro, per poi cercare la mano di lui.
“Si...” annuì lui “... è quello il ritratto...” stringendole la mano.
Si avvicinò e tolse di colpo il velo, mostrando alla ragazza finalmente il ritratto.
Chymela restò così a fissare la tela incompiuta per un tempo che parve indefinito.
“Secondo qualcuno” disse lui “questo ritratto reca imprigionato qualcosa fra i suoi colori... ed è strano come nessuno sia ancora riuscito a completarlo... io vengo qui spesso a vederlo... e credo che davvero questo ritratto rappresenti l'Amore... quello vero e totale, eterno e divino...”
Ad un tratto Chymela si voltò verso Andros e gli sussurrò qualcosa all'orecchio.
Lui la fissò per un momento e poi si baciarono fino a spogliarsi, restando tutta la notte, fino all'alba, a fare l'amore davanti al ritratto.


“Si, l'aria qui è davvero profumata.” Disse la duchessa destando Talia da quella visione. “A volte credo che qui crescano fiori che in altri luoghi sono sconosciuti. Forse questa è l'unica terra del ducato che mi ricorda Sygma...” esitò per un momento “... una guerra, una maledizione, due profezie, segni e sogni... Capomazda e Sygma... due terre divise eppure unite da sempre...”
Aveva parlato ad alza voce, quasi però senza accorgersene.
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Vecchio 21-06-2012, 20.53.13   #2507
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Andros e Chymala... in un istante rividi quella sala pervasa da mille bagliori d’oro e d’argento, l’alabastro delle statuette e i colori dei dipinti... mi sentivo pervasa da una strana emozione, una sorta di sottesa eccitazione, simile a quella che i bambini provano di fronte ad un grande ed inatteso pacco regalo...
Vacillai... ma non volevo andarmene da quella visione, non volevo abbandonarla prima di aver scartato il mio dono, di aver raggiunto quel dipinto in fondo alla sala...
Istintivamente allungai un braccio e mi appoggiai alla lapide a me più vicina... era fredda e ruvida per l’azione del tempo, ma io ci feci caso a fatica... faticavo a stare in piedi e tutto ciò che la parte ancora lucida della mia mente riusciva a pensare era che, per la prima volta da quando avevo visioni tanto potenti, Guisgard non era lì per occuparsi di me... non c’era, era lontano... e questo mi faceva paura.
E poi, all’improvviso, accadde.
Andros afferrò il velo e lo tirò via dal quadro... e finalmente i miei occhi incontrarono quel misterioso dipinto... fui colta da un’inspiegabile e travolgente emozione... come di fronte a qualche cosa di speciale, di unico, di magico...
Non so quanto tempo passò, non so per quanto tempo i miei occhi rimasero incollati a quel ritratto, incapaci di spostarsi altrove... non so quanto tempo passò, poi mi ritrovai tra le braccia di Andros.

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“Si, l'aria qui è davvero profumata.” Disse la duchessa destando Talia da quella visione. “A volte credo che qui crescano fiori che in altri luoghi sono sconosciuti. Forse questa è l'unica terra del ducato che mi ricorda Sygma...” esitò per un momento “... una guerra, una maledizione, due profezie, segni e sogni... Capomazda e Sygma... due terre divise eppure unite da sempre...”
Aveva parlato ad alza voce, quasi però senza accorgersene.
Chiusi gli occhi, tentando di tornare completamente lucida... ma era difficile... ed io ero debole a causa del susseguirsi di quelle visioni, infinitamente debole...
“Andros e Chymela...” sussurrai pianissimo, quasi facendo involontario eco alle ultime parole delle duchessa “Il libretto e la collana... e poi quel ritratto...”
Ma la mia voce era diventata un soffio, ormai... un soffio che si perdeva con la leggera brezza che sfiorava il piccolo cimitero...
All’improvviso le mie ginocchia si piegarono ed io mi accasciai contro la lapide, scossa da brividi caldi e freddi insieme e lottando contro me stessa per riuscire a non perdere conoscenza.
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Vecchio 21-06-2012, 21.09.51   #2508
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"Ma non vedete che ci attaccano da sotto le mura? Dovete muovervi! Sbrigarvi! Guardate la parte di ghiaccio!"
Continuai a scuotere la campana pregando che qualcuno come me, magari un altro cavaliere, mi capisse.. Ricevesse il mio mesaggio..
"Giada! come cavolo faccio?"
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Vecchio 22-06-2012, 01.49.59   #2509
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Fyellon ed Altea, allora, si avviarono sul sentiero che dal vecchio monastero conduceva al cuore della selva.
Poco più avanti trovarono un piccolo rio.
“Qui potrete lavarvi, Altea.” Disse Fyellon alla sua compagna di viaggio. “Io intanto raccoglierò della frutta. Dovremo pur mangiare, no?” E le fece l'occhiolino, per poi allontanarsi di qualche passo in cerca di frutta.
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Vecchio 22-06-2012, 02.00.15   #2510
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Arrivati vicino un piccolo rio, Fyellon andò a cercare della frutta per mangiare e quando fui certa di essere sola mi gettai nel piccolo fiume e mi tolsi quella melma appiccicosa e maleodorante, ma persa nei miei pensieri...cosa era quel sangue che rigava il bel volto di Fyellon e il suo mantello? Mi avvicinai alla riva presi le mie vesti e le lavai nell'acqua e la melma si confuse con l'acqua limpida, rendendola non più cristallina. Salii sulla sponda e mi coprii col mantello di Fyellon aspettando il suo ritorno, attorno a me...solo silenzio e i miei pensieri.
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