16-09-2013, 21.07.40 | #251 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il capo fissò Elisabeth.
“Voi ci servite” disse “perchè altrimenti verremo scoperti. Non abbiamo un linguaggio da frati noi... chiunque capirebbe che non lo siamo sentendoci appena aprire bocca... dunque continueremo con la nostra recita... noi saremo tre frati muti e voi la donna che ci accompagna... non ho intenzione di uccidere nessuno, meno che tutti dei frati... ed io non sono un assassino... non uccide gente inerme o a sangue freddo... poi cosa credete voi o quelli che ci danno la caccia, a me non interessa... ora raggiungiamo quel convento... lì saremo al sicuro...” E il carro si diresse verso il convento. Raggiuntolo, il capo bussò e intimò Elisabeth di prepararsi a reggere il loro gioco. Poco dopo la porta del convento si aprì ed apparve un frate. “Cosa cercate?” Chiese quello.
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16-09-2013, 21.18.47 | #252 |
Cittadino di Camelot
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Il Capo era tutto di un pezzo...il suo volto era freddo...implacabile...e non ammetteva nessun tipo di argomento se non quello della recita......presi così il mio sacco e tirai fuori la camicia pulita........la misi su quella strappata e la riallacciai....strappando così gli ultimi brandelli.......resi il mantello al Capo....emi sentii ancora me stessa...." Sia inteso...questa volta....i vostri compari se aprono la bocca verranno evirati.....il convento e' al completo....non sarò sola....".......arrivati il Capo busso' e i tre frati abbassarono leggermente il cappuccio sul volto......misero le mani nelle grandi maniche e almeno esternamente avevano un aspetto decente......." Buonasera Padre....perdonate se vi disturbiamo a quest'ora......veniamo da Camelot e ci manda Padre Anselmo..io sono Elisabeth, una sua parrocchiana.....questi tre Frati...sono sordo muti e hanno viaggiato con me per evitare di avere difficoltà sul loro cammino.....e penso sia stata una fortuna, visto il via vai di soldati....comunque....cercavo di Padre Teodoro......".......rimasi davanti alla porta che ci venne richiusa in faccia.....dovevamo aspettare...." bene...secondo passo....ditemi come volete essere chiamati...mi chiederanno il vostro nome....".....
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16-09-2013, 21.22.22 | #253 | |
Cittadino di Camelot
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Io e Jacopo arrivammo al palazzo degli Accio tra gli ultimi ospiti... Jacopo amava arrivare tra gli ultimi, lo considerava più dignitoso.
In mattinata ero uscita ed avevo fatto visita all’ebanista Dari, un artista dal quale spesso mi servivo, dal quale acquistai una spazzola ed uno specchio finemente decorati in lapislazzuli e madreperla che avevo poi fatto recapitare a casa del banchiere Accio come dono per l’ingresso in società della sua giovane nipote Eilonwy da parte del ‘Capitano della Guardia Reale Jacopo de’ Gufoni e signora, lady Talia’. Ed era proprio questo che stavo dicendo a Jacopo, mentre in carrozza attraversavamo la città. La nostra carrozza aveva poi varcato l’alto cancello e risalito lentamente uno dei lunghi viali illuminati che conducevano, attraverso il giardino, alla dimora. Qui eravamo scesi ed eravamo stati accolti proprio da Nicolò Accio, un uomo distinto e composto ma dal sorriso aperto e sincero. Le due grandi sale del pianterreno erano riccamente illuminate e gremite della più alta società sygmese... ricchi vestiti, oro, pietre preziose brillavano qua e là... io e Jacopo ci facemmo largo tra la folla, salutando qualcuno e sorridendo a qualcun altro... notai Simone all’altro capo della sala e lady Silvia intenta a chiacchierare fitto con altre due dame... tutto procedeva come d’abitudine... d’un tratto, un’accesa conversazione tra alcuni giovani invitati attrasse l’attenzione di gran parte degli astanti. Mi soffermai appena un istante ad ascoltare... parlavano a voce alta ed in tono provocatorio, riscuotendo consensi e sorrisi tutto intorno... anche Jacopo si soffermò ad ascoltare... gli lanciai un’occhiata eloquente: ero stufa di quei discorsi, era da tutta la vita che ascoltavo dispute e battibecchi su queste questioni e ne ero più che satura... tirai appena sul braccio di Jacopo, ma lui non si mosse... lo lasciai, dunque, e mi allontanai di qualche passo. Avevo, tuttavia, fatto non più di pochi passi quando un’altra voce, di tutt’altro tono, attrasse l’attenzione di tutti, compresa la mia... Citazione:
Non avrei saputo descrivere la sensazione che mi pervase in quel momento... fu un sentimento strano, del tutto inatteso... come una sorta di dejà vu... un qualcosa che mi scuoteva ma a cui non avrei saputo dare un nome, come se il mio inconscio si rifiutasse di accettare ciò che riteneva inammissibile... Guardai Jacopo: il suo sguardo era scuro, fermo, impenetrabile. Udii un brusio curioso levarsi per tutta la sala. Non dissi niente, tuttavia, restando immobile là dove mi trovavo.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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16-09-2013, 21.25.46 | #254 |
Cittadino di Camelot
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"Vi ringrazio lady Sveva d' Istria. Anche voi siete deliziosamente bellissima.
Accidenti, che bell' abito......vi stà d'incanto. Vi presento lo straordinario Cavaliere d'Altafonte". Dissi a quella dama dal volto buono e gentile.
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16-09-2013, 21.50.44 | #255 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Caro cavaliere...” andando incontro Nicolò al nuovo arrivato “... è un vero piacere avervi qui, nella nostra casa.”
Il cavaliere salutò con un lieve inchino col capo. “Lasciate che vi presenti mia nipote...” continuò il banchiere “... damigella Eilonwy.” “E' un vero onore conoscervi, madamigella...” sfiorandole appena col respiro la mano portata alla sua bocca “... e devo dire che apprezzo i vostri pensieri... sono arguti, molto più di altri che attraversano queste sale... e poi con questo vestito siete incantevole... sarei tentato di paragonarvi all'Erminia del Tasso, una delle eroine della Gerusalemme Liberata...” sorrise e guardò Nicolò “... vogliate perdonare il mio ritardo, messere... vedete, il mio domestico, che è in verità più un servitore, oggi è stato alquanto detestabile...” scuotendo il capo. “Come mai, milord?” “Eh...” sospirò lui “... gli avevo chiesto di inamidarmi la cravatta, ma egli, goffo e impedito come si ritrova, ha strafatto ed ora mi trovo l'insegna di un barbiere qui sulla camicia...” Alcune dame sorrisero. “Eh, amiche mie...” rivolgendosi a loro il cavaliere “... dovremmo adottare i costumi degli infedeli... il Sultano turco infatti è uso ucciderli i servitori incapaci... e sia... ormai sono rassegnato a fare ombra con questa mia cravatta...” Di nuovo quelle dame risero. “Suvvia, milord...” fece Nicolò “... dimenticate questo inconveniente... spero che apprezzerete questa festa fatta in onore di mia nipote.” “Vostra nipote è deliziosa, messere...” osservò il cavaliere “... e forse per una degna festa, adatta alla sua freschezza e bellezza, dovevate prenotare il palazzo di Michele di Pietrogrado, un cosacco arricchitosi che organizzava spesso feste sontuose per l'aristocrazia zarista.” “Siete straordinario, milord!” Ridendo Nicolò. “Ora però godetevi la festa. Siete un ospite troppo desiderato e sono orgoglioso di avervi nella mia casa stasera.” In quel momento una donna si avvicinò ad Eilonwy e la ragazza la presentò poi al cavaliere. “Lady Sveva...” sfiorandole la mano lui “... la vostra gotica bellezza illumina tutti noi e ci ammutolisce, come fa il Sole del mattino con le ultime stelle del cielo...” sorrise e mostrò un galante inchino. Ad un tratto gli occhi del cavaliere divennero freddi. Il loro azzurro, chiaro e limpido, fu attraversato da bagliori che quasi ammutolirono la sua espressione fino a quel momento gaia e spensierata. Ma fu solo un attimo.
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16-09-2013, 22.02.46 | #256 |
Cittadino di Camelot
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"Vi ringrazio per il Libro dei Desideri, carissimo Cavaliere d'Altafonte. Ma come mai per un momento mi è sembrato che i vostri occhi divenissero delle lame di ghiaccio? Siete, per caso, turbato o infastidito da qualcosa o qualcuno?".
Quell' uomo era veramente bellissimo, oltre che galante, gentile e intelligente. Aveva un fascino tenebroso e seducente. I suoi capelli erano neri come le ali di un corvo e suoi occhi azzurri erano ridenti e pieni di gioia quando era contento, ma simili a pezzi di ghiaccio quand'era adirato. La sua presenza mi fece arrossire e abbassare gli occhi. Cosa avrei dato per ballare ed essere corteggiata da lui......avrei perfino rinunciato a diventare cavaliere se mi avesse amata veramente.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy Ultima modifica di Eilonwy : 17-09-2013 alle ore 01.27.35. |
16-09-2013, 22.15.14 | #257 |
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Osservai il volto pulito di quella ragazza...la sua gentilezza..e per un attimo mi sembrò di ritornare me stessa, non lady Sveva ma in quel momento ero solo Altea..per un attimo provai una stretta al cuore pensando a quando spensierata andavo alle feste con le mie amiche.
Sorrisi alla damigella..."Troppo gentile..damigella..e vi ringrazio". La mia mente era talmente offuscata dalla folla, da ciò che avevo sentito sul quadro che non mi accorsi che vicino a lei vi era il misterioso Cavaliere d' Altafonte a cui ella mi presentò. La sua mano tra la mia...le parole galanti e sorrisi...Parole di circostanza dette a tutte le dame, immagino!! pensai tra me e me. Lo osservavo attentamente, finalmente lo potevo vedere, conoscere..quel giorno a cavallo avevo fatto il possibile per vederlo mossa dalla curiosità dei suoi servitori. Ad un tratto lo vidi diventare serio, i suoi occhi azzurri, chiari e limpidi, avevano assunto il colore del ghiaccio..una reazione strana. Poi, lentamente, li vidi riaddolcirsi e assumere le tonalità di un cielo sereno..mi morsi il labbro..dovevo fingere e perdere la mia identità e d'istinto gli risposi "...lady Sveva Altea...prego Milord..per Voi solo lady Altea, ma solo per Voi" e lo dissi a bassa voce per non farmi sentire da altri, lasciando scivolare la mia mano dalla sua.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
16-09-2013, 23.15.25 | #258 |
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Sorrisi a Roberto, stavo per rispondergli che, per una volta, non avevo assolutamente voglia di parlare di politica o religione, quando lady Selenia arrivò a interromperci portando con sè un invitato.
Mentre quest'ultimo parlava, restai impassibile ad osservarlo. Aveva insistito tanto per conoscermi? Ma se io nemmeno esistevo, non la cugina di Roberto almeno.. Non mi piaceva, non mi piaceva per niente il modo in cui mi guardava, detestavo essere guardata in quel modo. Tuttavia, restai impassibile, mentre parlava, persino quando mi invitò a ballare. Dove avevo già sentito quel nome? Non riuscivo a rammentarlo, eppure.. Probabilmente somigliava ad un altro. Mi ero quasi rassegnata a dover ballare con lui ma, quando Selenia parlò, alzai lo sguardo verso di lei, i miei occhi non tradirono alcuna emozione, forse solo Roberto sarebbe riuscito a cogliere l'aria vagamente irriverente che vi si nascondeva. "Temo arriviate in ritardo, Messer Missani, mio cugino si è prenotato per questo ballo poco prima di voi..." sorrisi, un sorriso freddo e distante "...non posso certo offendere chi è tanto generoso con me.. dovrete annoiare qualche altra dama.." in tono scherzoso. Alzai la mano sinistra perchè lui potesse prenderla, e mi voltai verso Roberto, guardandolo negli occhi con uno sguardo che non ammetteva repliche. Quante volte mi aveva salvato da quelle situazioni, prendendosi le occhiatacce di invidia del giovane di turno? Ora era diverso, eravamo cugini, nessuno avrebbe avuto niente da ridire. "Vogliamo andare, cugino?" gli domandai, con un sorriso. Normalmente la sola idea di ballare mi dava noia, ma con Roberto era stato diverso fin da quel primo ballo, la sera del mio compleanno di molti anni prima, il giorno del nostro rocambolesco incontro. |
17-09-2013, 00.29.20 | #259 |
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-Ma dai Eilonwy! Non puoi rinunciare al tuo sogno per un uomo! Ma per favore è solo un bel imbusto!
-Però non ho mai visto un uomo così, così ..... -E probabilmente fa il gentile con te come ha fatto, per educazione, con tutte le altre. Probabilmente ti considera pure una bambina, anche se sei alta 1.77cm. -Eppure a me piacerebbe ..... Ero combattuta tra ciò che mi diceva il cuore e ciò che mi diceva la ragione. -Le probabilità che Cupido sia riuscito farlo invaghire di te sono una su cento! -Monna Ragione sta zitta! Possibile che io e voi non riusciamo mai ad andare d'accordo! -Sarà perchè, Sir Amore, sono piu' realistica di voi! Monna Ragione diceva il vero, c'erano molte belle dame nella sala.....però tentar non nuoce.
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17-09-2013, 01.14.33 | #260 |
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“Scegliete voi i nomi...” disse il capo ad Elisabeth “... noi non abbiamo molta dimestichezza con le cose di chiesa...”
“No, per niente!” Esclamò Monty. Ioga rispose con una fragorosa risata. Un attimo dopo il portoncino del convento tornò ad aprirsi ed il frate sulla soglia fece cenno ai quattro di entrare. “Padre Anselmo non è più al convento...” spiegò il religioso “... adesso si trova altrove, incaricato da Sua Grazia il vescovo di alcuni lavori alla biblioteca di una lontana abbazia.” Li condusse allora attraverso un lungo corridoio, fino a portarli dal priore. Era questo un uomo dall'aspetto austero e lo sguardo severo e indagatore, ma una forte pacatezza si mostrava dai suoi modi. “Pace e bene a voi...” disse ad Elisabeth ed ai tre falsi frati “... mi è stato riferito che cercavate padre Anselmo, ma come vi hanno spiegato egli non è più qui al convento... dite a me in modo questo nostro rigoroso asilo può venire incontro alle vostre necessità...” I tre lestofanti dai loro cappucci si scambiarono rapide occhiate. Occorreva una scusa, una giustificazione, una menzogna da dire al priore, o sarebbero stati scoperti. Erano nelle mani di Elisabeth.
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