27-09-2016, 03.38.28 | #2611 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Gwen scivolò in quel baratro, seguita da Gillen e da Selia.
I ritrovarono così tra erbe, radici e terreno. “Accidenti...” disse Gillen “... che tonfo... ragazze, state bene? Gwen? Selia?” “Si, tutta intera...” mormorò quest'ultima “... almeno credo... ma dove siamo?” “Forse in una buca o forse in un pozzo...” Gillen “... comunque c'è andata bene... almeno siamo salvi dal mostro...”
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27-09-2016, 03.39.30 | #2612 |
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La sera scese intorno a noi, rendendo tutto ancora più speciale.
Come speciali erano quei baci che ci univano con la loro dolcezza infinita. Poi quelle parole di Icarius, quella premura mi commossero e gli sorrisi. "Io beh.." arrossii "Amo il freddo, non preoccuparti.." annuii "Ma.. grazie.." illuminandomi. "Che dici, andiamo ad esplorare questa rocca?" guardandomi intorno "Sembra davvero magica e speciale". |
27-09-2016, 03.43.51 | #2613 |
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Dopo un enorme tonfo finalmente la nostra corsa si arrestò, facendoci finire in mezzo ad erbe, radici e sterpaglie varie in quello che sembrava un pozzo, o qualcosa di simile.
"Sì, tu? Stai bene?" avvicinandomi con fare apprensivo a Gillen "E ti prego non ricominciare con la storia del prescelto..." dissi con un sospiro. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk
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27-09-2016, 03.55.04 | #2614 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Trascorsero lunghi istanti, fino a quando la porta della stiva si aprì ed entrarono degli uomini armati e mascherati.
“Presto, muovetevi.” Disse uno di quelli a Nyoko ed ai suoi due compagni. “E niente scherzi. Avete le armi puntate contro... al minimo passo falso andrete tutti e tre all'Inferno e la vostra avventura si fermerà qui.” E li portarono sul ponte e poi a terra. “Siamo su un'isola...” mormorò Oltram. “Zitto, feccia!” Uno dei militari mascherati.
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27-09-2016, 04.00.23 | #2615 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Si, andiamo...” disse Icarius a Clio “... anche se ormai non i vede più nulla...” avanzando con difficoltà in quella corte “... ehi, guarda...” indicando un corridoio laterale “... è una luce!”
Era debole, ma illuminava l'ultimo tratto del corridoio. Allora i due la raggiunsero, arrivando in una piccola stanzetta, dove una lampada a gas splendeva su un basso tavolino. Accanto vi era piatto ed una forchetta. “E' ancora caldo...” toccandolo Icarius “... qualcuno ci ha mangiato dentro da poco...” portando la mano su Mia Amata.
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27-09-2016, 04.03.21 | #2616 |
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“Tranquilla, sto bene...” disse Gillen abbozzando un sorriso “... sto bene...” a Gwen.
Poi si alzò, guardandosi intorno. “Dobbiamo trovare un modo per uscire da qui.” Mormorò. “Ehi, dei mattoni...” Selia toccando i muri. “Si, è vero...” toccando il muro Gillen “... quindi non è un fosso, ma forse davvero un pozzo... magari c'è un condotto per uscire...” Si accorsero allora di un cunicolo.
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27-09-2016, 04.05.23 | #2617 |
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Annuii vedendo che stava bene e si alzava.
Mattoni... Allora era davvero un pozzo. "Guatdate'' dissi, indicando un cunicolo. Ci era andata bene dopotutto, potevamo essere bloccate qui senza possibilità di uscita. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk
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27-09-2016, 04.05.36 | #2618 |
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Seguii Icarius nell'esplorazione di quella rocca che mi appariva così magica.
Effettivamente era buio, ma io riuscivo a vederci abbastanza bene. Poi scorgemmo una luce, e iniziammo a seguirla. Quello che trovammo poi, mi stupì non poco. "Che sia stato il custode di cui ci parlava il negoziante?" pensierosa "Magari gli abbiamo fatto paura.." guardandomi intorno mentre mettevo mano anche io alla spada "Non può essere andato lontano, dopotutto..". |
27-09-2016, 04.21.14 | #2619 |
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I tre imboccarono il cunicolo.
Era stretto, umido e pieno di melma. Alla fino Gwen e gli altri lo attraversarono, fino a sbucare in una vasta sala quasi buia. “Chissà dove siamo...” disse Gillen “... non si vede nulla...” Ad un tratto qualcosa brillò nella semioscurità.
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27-09-2016, 04.24.05 | #2620 |
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“Un custode che si spaventa...” disse sarcastico Icarius “... magari è così, chissà...” sorridendo a Clio “... si, cerchiamolo e tranquillizziamolo dai...”
Si voltarono per uscire ma sentirono una voce. “Sembra un bambino...” mormorò lui “... andiamo a vedere, vieni...” Era notte ormai ed il freddo si faceva sentire.
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