25-11-2014, 02.56.04 | #2621 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ad un tratto Guisgard si voltò e vide Clio vicinissima a lui.
Prese allora il suo fazzoletto di Batista e con un gesto delicato asciugò, come una carezza, gli occhi della ragazza. “Clio...” disse, mentre i primi chiarori del nuovo giorno filtravano attraverso l'umidità della notte morente “... non ti ho forse risposto mille volte? Con mille sguardi, mille carezze, mille sospiri ed infiniti baci? Non hai letto le risposte che cerchi mentre ti guardavo cambiarti d'abito attraverso i riflessi dei vetri o degli specchi? Quando i miei occhi ti seguivano, ti cercavano? Quando bramavo la tua pelle nuda, quando sfioravo i tuoi capelli o come ora asciugavo le tue lacrime?” Con un dito accarezzandole le gote. “Come ora, incurante di tutti gli altri che mi fissano...” infatti gli altri dell'equipaggio si erano accorti di quella strana discussione tra lui e Clio. Guisgard allora tornò a guardare dal parapetto, per poi sedersi sulla balaustra. Prese la sua ocarina e cominciò a suonare, mentre il Sole sorgeva da Oriente, dissolvendo le ultime tenebre ed illuminando il nuovo scenario che si apprestava ad accogliere la Santa Caterina ed i suoi eroi.
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25-11-2014, 03.28.10 | #2622 |
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Scossi la testa.
"Non ci arrivi, vero?" Mormorai pianissimo, chiudendo gli occhi al tocco delicato del suo fazzoletto "Preferirei non avere lacrime da asciugare..". Era inutile che gli dicessi che i baci, le carezze, i sospiri diventavano menzogne nel momento stesso in cui permetteva ad un'altra donna di toccarlo. E considerando che lo faceva in continuazione... Niente lagne, Clio! Hai già fatto abbastanza danni. E poi non ha mai risposto su questo argomento, perché dovrebbe farlo stavolta? Non era quello che volevo sentirmi dire. Ma il fatto che avesse parlato così, davanti a tutti era già un passo avanti. Lo ascoltai suonare la sua ocarina, come in quei pomeriggi d'estate della nostra adolescenza. Quante volte avevo sognato che suonasse per me. Non mi sentivo più le braccia. Era quasi un mese che mi allenavo sola, e il maestro aveva approfittato della sua salute momentanea per mettermi sotto torchio. "Di nuovo.." Implacabile "Conto io...". Alzai gli occhi al cielo, non portava niente di buono. Quando la smise quasi crollai. Non mi lamentai, sapevo come la pensava: è quando non ce la fai più che devi dare tutto. Mi alzai e lo vidi sorridere. "Per oggi basta.." Poi allungò le mani davanti a se "A meno che tu non abbia voglia di un po' di pugilato.." Sorridendo. Risi, annuendo. Mi era mancato, ed era bello vederlo di nuovo pimpante. Dopo lo scontro di pugilato, però, ero stremata. Il maestro mi porse la fiaschetta con il vino speziato. "Brava ragazza.." Sorrise "Sei la migliore.." Strizzandomi l'occhio. Raccolse le armi e gli scudi "Ci penso io qui.. Vai.. Ma non prendere freddo..". Alzai gli occhi al cielo "Si mamma.." Risi. Attraversai il bosco lentamente, prendendo di tanto in tanto un sorso dalla fiaschetta. Ero felice, nonostante il mio corpo si stesse ribellando. Sbucai in una radura, lui era lì, pensieroso a guardare l'orizzonte, con l'ocarina in mano. Scoppió a ridere nel vedermi. "Stanca?" Ridendo "Sei tipo.. Paonazza in faccia..". Scossi la testa ridendo appena. Quando si accorse che stavo camminando a fatica mi guardò serio "Che è successo?". Sorrisi "Niente.. Mi sono allenata con il maestro.." Mormorai "Sono distrutta..". "Si vede.." rise. Mi fece cenno di raggiungerlo. Crollai a terra al suo fianco con un tonfo, sdraiandomi sulla schiena. "Che leggiadria.." commentò sarcastico lui. Mi limitai a fare una smorfia divertita. "Stavi suonando?" voltandomi a guardarlo. "No.. ma posso iniziare ora.." sorrise, per poi farmi l'occhiolino. Annuii con aria sognante. Lui mi sorrise e iniziò a suonare la sua ocarina, mentre io restai ferma a fissare il cielo. E, solo per un momento, cullata da quella musica, chiusi gli occhi. "Clio.." sussurrò, sfiorandomi i capelli. "Clio svegliati.." dolcemente. Aprii gli occhi disorientata e lo vidi sorridere, vicinissimo a me. Intorno a noi, lo splendido tramonto era ormai terminato, e una fresca sera nasceva. Ma tutto quello che vidi fu il suo sorriso. "Il maestro sarà in pena per te.. su, alzati.." ridendo, per poi alzarsi e porgermi la sua mano perché facessi lo stesso. Avevo sempre pensato di essermi innamorata di lui in quel momento, quando la prima cosa che vidi aprendo gli occhi assonnati fu il suo sorriso. Mi appoggiai al parapetto, sorridendo a quel ricordo lontano, mentre guardavo l'alba che spuntava. Falla finita, o adesso o mai più... Presi un profondo respiro, facendomi coraggio. "Allora è me che vuoi?" Trattenendo il fiato "Me, nessun'altra?" Lasciando lo sguardo vagare sull'alba, sorrisi appena, tremando "Alla.. Alla luce del sole?" Alzando gli occhi su di lui, con un timido sorriso, mentre credevo che il cuore volesse scoppiarmi. Stavolta non era una domanda che potesse ignorare o rigirare. Almeno avrei saputo cosa pensava una volta e per tutte. Ultima modifica di Clio : 25-11-2014 alle ore 15.39.51. |
25-11-2014, 15.45.54 | #2623 |
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Lo vidi uscire dalla stanza e rimasi allibita, infervorita mi tolsi la camicia da notte e gliela gettai sul letto..ma per chi mi aveva preso.
Indossai il vestito color pesca con pizzo arancione, mi spazzolai i capelli e uscii guardando la stanza e lasciando li i miei oggetti. Osservai Lainos che mi guardava sorridendo.."Grazie Lainos, sei gentile..ma so la strada per la mia camera ma prima devo regolare un conto..in compenso oggi farò una ottima colazione" e andai verso il ponte. Lo vidi parlare con Clio e tutti ascoltavano e ridendo applaudii e mi scusai con i membri della Santa Caterina dicendo loro dovevo parlare col capitano e presi Guisgard in disparte e lo guardai furibonda negli occhi "Potrei farti una piazzata qua, ma sono stata cresciuta da Taddeo l' Austero e mi ha insegnato la diplomazia..ti diverti vero? Per chi mi hai presa...per un giocattolo da usare come vuoi.." la mia voce si alzò di tono "..ora fai il galante con una altra..e dimmi se non mi avessi voluta nel letto mi avresti cacciata, hai preso le mie carezze e i mie baci e abbracci assieme ai miei sentimenti sfacciatamente espressi davanti a te..se non li volevi li avresti rifiutati..e poi quando ti sei stancato di me o volevi l' altra mi ha gettata via e data al tuo compagno perchè mi portasse fuori dai piedi ovvero in camera..non ti permetto di trattarmi cosi e giocare" trattenevo le lacrime ma i miei occhi si erano arrossati come la mia pelle per la rabbia "e non dire le solite frasi retoriche ovvero non mi hai promesso nulla..su questo io non dico nulla..ma solo che ti è stato comodo usarmi e prenderti tutto di me..già Velv mi ha usata a suo tempo, da te non me lo aspettavo..io credevo in un sentimento sincero..ti detesto..si ti detesto e ora rivolgimi la parola solo quando devi dirmi cosa vuoi per pranzo e cena o quando devo farti da assistente". Mi allontanai lentamente da lui guardandolo con una fitta al cuore, poi mi voltai verso Chiò e Ammone, a loro avevo confidato tutto a Suession sul mio amore per lui come a Champenuan..e pure che non avrei più potuto sposarmi perchè rifiutata da lui a suo tempo. Mi avvicinai a Champenuan e lo guardai e la mia voce tremava.."Vado a riposarmi ancora un pò..sarò presente per preparare la colazione". E prima di andarmene mi rivoltai verso Guisgard dicendo ad alta voce "Non preoccuparti conosco la strada per la mia camera..io sono decisa pure su me stessa..non come altri" e me ne andai verso la camera a passo deciso e sbattei la porta furibonda prendendo un cuscino e lanciandolo a terra, mi spogliai e mi rimisi a letto ma non dormivo..mi sentivo troppo mortificata...cosa pretendi Altea..sei una bella dama di corte..e gli uomini pensano le donne belle sono solo da usare..se sapesse..ho pure dovuto posare nuda per lui pensando fosse un modo per salvarlo..sei una sciocca...Guisgard sei il mio tormento e la mia gioia..maledizione.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
25-11-2014, 16.43.05 | #2624 |
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Ma prima che potesse rispondermi, arrivò Altea, che senza tanti complimenti lo prese in disparte, e gli fece una sfuriata a voce abbastanza alta che sentimmo ogni parola.
E io sbiancai, sempre di più mentre la mia paura più grande prendeva vita. Quando lei se ne andò, istintivamente sguainai la spada e la puntai contro Guisgard, più per tenerlo a distanza che per minacciarlo. La mia mano non era salda sull'elsa, non avrei fatto paura a nessuno. Piangevo, in silenzio, senza che potessi fermarmi, senza la forza di parlare, con un dolore nello sguardo che credevo di non conoscere. Ma avevo sempre difeso il mio cuore con una cortina di ghiaccio, ora invece era lì, esposto, ferito, spezzato. "Avrei preferito saperlo da te.. ti avevo chiesto di essere onesto.. ti avevo chiesto di spiegarmi della camicia..." mormorai, con un filo di voce "Era.. era nel tuo letto?" incredula "Ti ha baciato, accarezzato? E tu.. tu... non l'hai respinta? Perché?" ero sconvolta "Perché non me l'hai detto? Te l'ho chiesto.. volevi.. che so, proteggerla da me?" sorrisi, triste "Mica ce l'ho con lei.. ma tu.. tu..perchè?" in un sussurro "Non l'hai respinta.. hai permesso che ti toccasse, che ti baciasse?" scossi la testa "Dimmi che non è vero..". Non riuscivo a crederci. Abbassai la spada e lo sguardo. Stavo tremando. "Non mi risponderai nemmeno questa volta, vero? Certo, non mi devi certo spiegazioni.. sei libero.." mormorai amaramente, per poi alzare gli occhi su di lui "Hai lasciato che ti aprissi il mio cuore solo per potermelo spezzare meglio?" con un filo di voce tremante "Non avrei mai.. mai creduto che avresti fatto questo a me.. io.. anche se non mi ami credevo di contare qualcosa per te, di essere importante..." abbassai lo sguardo "Che sciocca.." sussurrai. Non ero mai stata così male, lasciai cadere la spada e mi allontanai piano, dando le spalle a tutti, diretta verso il parapetto un po' in disparte. Mi sentivo umiliata, ferita, tradita. Non riuscivo nemmeno ad essere furiosa con lui, o con me stessa per aver creduto alle sue parole, sentivo solo il cuore che faceva fatica a battere. E nemmeno quella meravigliosa alba riusciva a lenire il mio dolore. |
25-11-2014, 17.38.52 | #2625 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Capitolo VII: Il gufo dei Ciminieri ed il Fiore del Giudizio
“Ed è ora che, come noi allora facemmo, a essa si approssimi il mio racconto, e possa la mia mano non tremare nell'accingermi a dire quanto poi accadde.” (Umberto Eco, Il nome della rosa) Quella scena, sotto gli occhi di tutti. Prima l'arrivo di Altea e la sua sfuriata, poi Clio con la spada puntata verso Guisgard. Gli altri dell'equipaggio, chi fingendo indifferenza, chi sorridendo, chi scambiando con altri battutine, alla fine si voltarono, allontanandosi. Il presunto Taddeide allora, incurante di tutto il resto, saltò dalla balaustra e raggiunse Clio, per poi farla voltare ed avere i suoi occhi in quelli di lei. “Altea si è presentata da sola nella mia stanza...” disse “... praticamente era già là al mio arrivo. E stava dormendo. Allora mi sono messo a leggere e controllare le mappe. Poco dopo sono uscito e venuto sul ponte. Tutto qui. Quando sono poi tornato in cabina, lei era ancora là e si è avvicinata. Si, mi ha baciato, ma un bacio, per essere vero, deve essere dato in due e se vuoi saperlo le mie labbra sono rimaste immobili. Lei dice che l'ho usata, ma ignoro a cosa si riferisca. Mai io l'ho illusa e mai ho incoraggiato i suoi atteggiamenti. E un gesto di affetto o tenerezza è distante un'Eternità da un gesto d'Amore. Questa è la verità. Non ho motivo di mentirti. Non ho un gineceo, non devo ingannare nessuna. Non faccio doppi giochi e né me la sto spassando. Ed ora voglio che tu mi dica la verità... mi credi?” Intanto, poco distante dalla Santa Caterina ormai ferma sulle acque del Lagno, in una piccola casa adibita a ritrovo di caccia alcuni uomini aveva udito qualcosa. “Quella musica...” mormorò un uomo. “Milord?” Uno dei suoi soldati. “La musica di uno strumento...” fece l'uomo “... non l'hai udita? Era chiara e melodiosa... ed io... io nell'udirla ho trovato sollievo... chi poteva mai suonarla?”
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25-11-2014, 18.03.26 | #2626 |
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Ero sola..sola in quella nave..probabilmente ora si stava giustificando..come se lui non centrasse nulla..ovvio..perchè aveva preso i miei baci, le carezze e le mie parole d' amore e i miei sentimenti e poi gettati a terra schiacciandoli e non solo quella notte ma da quando ero salita su quel veliero.
Mi alzai e mi vestii piangendo, mi misi un abito blu forte e andai nella cucina e mi preparai una bella tazza di the e rimasi li sola a bere quella bevanda calda tra le lacrime.
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25-11-2014, 18.19.36 | #2627 |
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Ad un tratto, mentre Altea era in cucina a bere del tè, arrivò Champenuan.
L'uomo aveva saputo di ciò che era accaduto sul ponte, visto che tutti a bordo ormai ne parlavano. “Milady...” disse ad Altea “... va tutto bene? Vi occorre qualcosa?”
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25-11-2014, 18.27.26 | #2628 |
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Alzai gli occhi su di lui.
"Perché non me l'hai detto quando te l'ho chiesto? Perché eludere le mie domande al posto di dirmi la verità, se non avevi niente da nascondere, mi sarei fatta una risata.. Dovevo venire a saperlo in questo modo, quando ormai non avevi alternative?" scossi la testa "Certo che l'hai illusa.. l'hai persino lasciata dormire nel tuo letto.. e magari avresti osato portarci me?" scossi la testa, inorridita "Non capisco.. diamine se io trovo un uomo nel mio letto lo ammazzo, e idem se si permette di toccarmi o tantomeno di baciarmi.. certo, io sono esagerata e sono una donna... una donna meno pazza e sadica di me gli avrebbe tirato uno schiaffo... ma tu.. che cosa hai fatto per farle capire inequivocabilmente che non volevi? Non basta tenere le labbra serrate.. l'hai almeno allontanata? Delicatamente, per carità, sei un gentiluomo.. le hai almeno detto di non permettersi di rifarlo? Le hai detto chiaramente: non ti voglio?" scossi la testa "Se non hai fatto nessuna di queste cosa allora sì, l'hai illusa.." sorrisi appena "Vedi, essere galante con due donne significa essere scortese con entrambe..". Sospirai. "Sei qui.. sei venuto da me, non da lei.." dolcemente "Ti credo.. " con un sospirone "Anche perché considerando che lei si è intrufolata nel tuo letto mentre io ti ho detto chiaramente che potrai avermi solo se sarai mio, e mio soltanto, per sempre.. beh, saresti un po' un idiota a stare qui e non con con lei se non ci tenessi.." risi, per poi sospirare "Hai una vaga idea del male che mi hai fatto? Non farmi passare questo inferno un'altra volta, ti prego.." sussurrai. Lo sfiorai appena. "Sbaglio o ti avevo fatto una domanda prima che arrivasse Altea?" con un sorriso "Non mi hai risposto.." sussurrai, avvicinandomi a lui. |
25-11-2014, 18.28.28 | #2629 |
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Ad un tratto apparve Champenuan e sospirai e gli feci cenno di sedersi e gli raccontai tutto e pure ciò che avvenne nel maniero baronale a Suession.."Ora sicuramente direte sono io la tentatrice o provocatrice..ma voi sapete Champenuan, già vi parlai del mio amore per lui e conoscete i miei sentimenti..lui fino oggi..non ha mai detto i miei baci, le mie carezze, le mie attenzioni per lui gli davano fastidio, mi ha lasciato riposare nel suo letto stanotte, non ha detto nulla indossassi la sua camicia..una persona coerente lo direbbe..direbbe che non è interessato e di astenersi ma lui no..io gli stringevo la mano e lui me la stringeva forte, lo accarezzavo e lui sorrideva compiaciuto e stanotte ai miei baci era interessato..so dirà il contrario, gli chiesi pure di slacciarmi la camicia e lo ha fatto..anzi mi ha detto addirittura di vestirmi li e lui era presente e poi..è arrivato Lainos mi ha dato a lui e gli ha detto di riportarmi in camera mia..come se ormai si fosse stufato ma sempre a disposizione a suo volere..ma io lo amo..a questo punto starò qui a cucinare..altrimenti posso essere un pericolo o fastidio per lui..e devo dirvi non mi ha detto chiaramente di non avere queste gentilezze mai più e devo dedurre non gli sono spiaciute..pure gli ho detto lo amavo" sospirai.
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25-11-2014, 18.46.51 | #2630 |
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“Milady...” disse Champenuan ad Altea, mentre prendeva anche lui una tazza di tè “... io non voglio entrare in cose che non mi riguardano, ma il capitano non è un uomo che inganna o tradisce... non pensate che non avendo mai approfittato di voi, dopotutto eravate nel suo letto e disponibile, egli sia stato comunque onesto?”
Ma proprio in quel momento si udì qualcosa. La vedetta aveva indicato l'arrivo di qualcuno. Nel frattempo sul ponte, Guisgard era ancora con Clio. “Già, ma non dirlo in giro” sorridendo lui “o finirei per veder rovinata la mia reputazione di Don Giovanni.” Facendole l'occhiolino. “Quanto alla tua domanda...” tornando serio “... conosci la verità... e sai che mai potrei approfittare di te e farti soffrire... e fin quando questo viaggio non sarà terminato, io...” Ma in quell'istante si udì la vedetta. “Arriva qualcuno!” Urlò. E infatti alcuni uomini apparvero sulla sponda del Lagno, fissando in modo enigmatico la Santa Caterina ed il suo equipaggio.
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