05-07-2012, 03.07.36 | #2651 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Parsifal, così, cominciò a vagare nella caverna.
Non aveva più con sé la torcia e la luce in quel luogo era davvero poca. Ad un tratto, tra i deboli riflessi emanati dalle armi che riempivano la caverna, il cavaliere vide muoversi un piccola e velocissima sagoma. Fu un attimo: la vide correre verso il fondo della caverna, dove la debole luce non poteva arrivare, per poi svanire nel buio.
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05-07-2012, 04.16.59 | #2652 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Talia strinse forte la mano di Guisgard e lui avvertì qualcosa provenire dall'animo della ragazza.
Poi le parole di lei, agitate, scosse, sentite, resero ancora più chiare le sensazioni avvertite dal cavaliere. Lui la fissava. Fissava la sua espressione eccitata e presa da tutto ciò che stava loro accadendo. E comprendeva sempre più che lei cominciava a sentirsi parte di un qualcosa di grande, di travolgente ed avvolgente. Qualcosa che sembrava volerli rapire e condurre via. Fissava Talia ed una marea di immagini, ricordi, sensazioni ed emozioni lo raggiunse. Talia, in fondo, non era poi così diversa da una bambina. Cresciuta al Casale, protetta da tutto e da tutti, solo da quella loro fuga aveva cominciato a scoprire e a conoscere le infinite meraviglie del mondo. E da bambina, ora diventava donna. E quando il mondo come noi lo conosciamo aveva mostrato definitivamente tutti i suoi confini e i suoi limiti, ecco che qualcosa di nuovo, di straordinario, meraviglioso, enigmatico, mutevole, inquieto e sfuggente si stava aprendo davanti a loro. E lei, prima ancora di lui, aveva percepito tutto questo. Come se quel nuovo scenario, con tutti i suoi misteri, stesse attendendo proprio loro due per aprirsi e mostrarsi. “La Gioia dei Taddei” disse l'uomo ormai per metà in quella botola “per me è quello che ho rappresentato in questa chiesa. Ovunque attorno a voi c'è l'immagine con cui la Gioia mi appare. Quanto alla profezia, milady, non sta a me parlarne.” E fece per chiudere la botola. “Aspettate!” Gridò Guisgard. “Cosa sono tutti questi misteri? Cosa sta succedendo? Cosa volete da noi?” “Nulla.” Rispose l'uomo. “La chiesa è aperta e potete riprendere anche ora il vostro viaggio.” “Diteci allora dove siamo!” Disse Guisgard. “E in che direzione cercare un luogo sicuro!” “Riprendete la strada maestra” mormorò l'uomo “e scegliete voi stessi la direzione. Siete agli estremi confini del regno e una direzione vale l'altra. Solo un consiglio... tenetevi lontani dalla via che conduce a Nord...” “Perchè?” domandò Guisgard. “Cosa c'è a Nord?” Ma l'uomo svanì nella botola. Guisgard allora si lanciò su di essa e tentò di aprirla. “E'...” ansimò “... è bloccata... come se pesasse tonnellate... eppure quell'uomo... è riuscito ad aprirla e poi a chiuderla...” alla fine si arrese “... è inutile... non si riesce a sollevarla...”
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05-07-2012, 09.59.35 | #2653 |
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Rimasi colpita da quella richiesta di lady Armelia, ovvero di unirci a lei per pregare per la salvezza del principino, ella confidava sulla Bontà Divina ma si doveva scoprire cosa aveva creato questa disgrazia.
Ad un tratto arrivò lo sconosciuto incontrato poco prima, sembrava conoscere la bellissima dama ma vi era tra loro una grande freddezza, non capivo chi mai potessero essere..il re e la regina? Ma la sorpresa più grande fu quando l'uomo si rivolse a me, invitandomi a uscire con lui verso il fiume. Ero perplessa, guardavo Fyellon, non volevo arrecare offesa a lady Armelia.."Scusatemi, ma non capisco il motivo di questi litigi e poi non vorrei essere scortese con milady che ci ha accolto benevolmente, mi affido alla sua decisione" e guardai la donna che mostrava una maschera di ferro e non più il volto dolce di prima.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
05-07-2012, 17.12.16 | #2654 |
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mi misi sulla torre e scrutai al orizzonte sembrava tutto calmo e tranquillo non era difficile come lavoro ce la potevo fare benissimo e senza problemi e continuai a guardai in giro se vedevo qualcosa si sospetto
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fabrizio |
05-07-2012, 17.15.22 | #2655 |
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“Non temete, milady.” Disse Armelia ad Altea. “A me è del tutto indifferente questa cosa. Anzi, spero con tutto il cuore che possiate passare un piacevole pomeriggio al fiume.”
“Di questo non devi dartene pensiero, mia cara.” Fece l'uomo. “Ora puoi anche andare a chiuderti come sempre nel tuo santuario.” Armelia lanciò un'occhiata di profondo disprezzo a quell'uomo, per poi ritirarsi con il suo seguito. L'uomo la seguì con lo sguardo, fino a quando la donna non rientrò nel maniero. Scosse allora il capo e tirò un pugno per la rabbia sul suo scudo. “E sia...” fissando Altea “... voglio andarmene. Ho bisogno d'aria e di gioia di vivere. Recatevi con i miei servi nelle scuderie e scegliete il cavallo più bello. Vi aspetterò qui.” E alcuni servi si avvicinarono per condurre la ragazza nelle scuderie.
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05-07-2012, 17.23.07 | #2656 | |
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Citazione:
“Non fa niente...” mormorai, tendendo una mano verso di lui perché la prendesse “Non ci avrebbe comunque detto nient’altro, temo!” Per qualche momento rimasi in silenzio, riflettendo... pensando a mille e più cose, a quel ritratto ed alla Gioia... a quella misteriosa profezia... E fu per questo che mi accorsi solo dopo diversi minuti che qualcosa improvvisamente era cambiato lì dentro: quel silenzio che aveva avvolto la navata fino ad un istante prima era scomparso, infatti, e adesso si udiva di nuovo il rumore dei nostri cavalli sul selciato ed il brontolio sordo di Sheylon che ci stava aspettando appena fuori dalla porta... “Andiamo...” dissi quindi “Credo che sia meglio ripartire...” Facemmo qualche passo nella navata deserta, i nostri passi sulla liscia pietra rimbombavano e venivano amplificati all’infinito... “Guisgard!” esclamai però all’improvviso, bloccandomi come colta da un pensiero folgorante “Oh, Guisgard... ma che sciocca! Che sciocca che sono!” Con le mani che tremavano per l’eccitazione, infilai una mano nella tasca nascosta del mio abito, alla ricerca di quell’oggetto... era una cosa tanto evidente che mi sembrava assurdo non averci ancora pensato... “Ecco!” dissi poi, raggiante, estraendo dalla tasca il piccolo libretto un po’ gualcito “Il libretto di Andros, Guisgard... lo abbiamo trovato al Belvedere e tu lo hai dato a me, rammenti? Prendilo, ora... e guarda bene gli affreschi di questa chiesa... osserva queste immagini con attenzione... deve esserci scritto qualcosa su questo libretto circa un ritratto... un ritratto che rappresenta due amanti senza volto... questi due! E tu devi trovarlo per me, Guisgard! Devi trovarlo e leggermi cosa c’è scritto! Ti prego!”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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05-07-2012, 18.01.49 | #2657 |
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Lady Armelia con totale indifferenza, e non capivo se vera o finta, mi lasciò libera di andare al fiume con quell'uomo..i due continuarono a battibeccare quando la bella dama se ne andò e lui per la rabbia fece vibrare lo scudo vicino a me con un pugno che definiva il suo stato d'animo.
Ero completamente confusa, quando arrivarono i servitori e mi portarono verso la scuderia, io mi voltai per guardare Fyellon con aria preoccupata ma subito mi trovai davanti a dei bellissimi esemplari di cavalli.."Per me è indifferente" dissi a un servitore" non vedo il motivo per cui debba sceglierne uno in particolare poichè sono costretta pure a fare tutto questo." Poi sottovoce mi rivolsi a quei servitori "Scusate, ma chi è mai quell'uomo che mi ha invitato al fiume?'"
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05-07-2012, 18.37.12 | #2658 |
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Guisgard fissò Talia con vivo stupore.
Il suo desiderio era quello di uscire e riprendere il cammino. Di ritrovare la loro tigre e i cavalli, per mettere chilometri tra loro due e i cavalieri che li stavano braccando. Ma il volto di Talia, la sua voce, le mani che lo cercavano e poi l'eccitazione che l'aveva presa. Bastò questo per fargli prendere il libretto. Guisgard allora cominciò a sfogliarlo. Vi erano diverse illustrazioni, tutte disegnate dall'autore, insieme a schizzi e note lungo il margine delle pagine. “Non riesco a trovare nulla...” disse il cavaliere, quasi perdendosi tra quegli scritti e quelle figure “... è come cercare un ago in un pagliaio... ammesso che si parli di questi ritratti in queste pagine...” poi smise di sfogliare di colpo. Era arrivato ad un capitolo che cominciava con la parola ritratto. Precisamente con “Il Ritratto del sogno...” Allora cominciò a leggere ad alta voce: “Devo scegliere. Scegliere cosa apprendere. E' una tradizione secolare e nessuno ostacolerà questa mia scelta. Tutti i membri della stirpe devono conoscere l'arte della guerra, le umane lettere e la teologia. Su questo si basa la preparazione per divenire signori di Capomazda. Ed a queste conoscenze va poi aggiunto un mestiere o una professione che rammenti ad un Taddeo di essere comunque sempre e solo un semplice uomo. Ed io ho deciso... Voglio imparare a disegnare e a dipingere. Poiché questo è l'unico modo che ho per realizzare la profezia...” “Tessio, Pacos, Byrros...” disse Andros, vedendo entrare i suoi compagni“... cosa vi conduce qui, amici?” Fissandoli il nobile duca. “Narrarvi di una storia, nobile signore.” Rispose Tessio. “Non dissimile da quelle che voi amate tanto.” Aggiunse Byrros. “Non vi credevo così ispirati, fedeli compagni.” Sorridendo Andros. “Non lo siamo.” Disse Pacos. “Gli ambasciatori non lo sono mai.” “E chi vi manda?” “Il Cielo forse.” Rispose Tessio. “O forse l'Ade.” “E' cosa delicata, milord.” Fece Pacos, fissando poi l'abate che si trovava con Andros già prima del loro arrivo. “Ed io temo di essere troppo impegnato” alzandosi il chierico “per restare ad ascoltare le avventure di voi giovani cavalieri. Con il vostro permesso, milord.” Ed uscì. “Allora?” Incuriosito Andros. “Conoscete quest'uomo?” Indicando un ritratto alla parete Tessio. “E' Michele di Arcwin, nominato Gran Maresciallo da mio nonno.” Rispose Andros. “Morto anni fa, quando io ero ancora un bambino. Questo ritratto gli rende il giusto omaggio. Nel guardarlo, mi par quasi di rivederlo vivo.” “In che modo?” Domandò Pacos. “Con gli occhi del cuore.” “Io invece l'ho veduto stanotte.” Disse l'amico del duca. “E con gli occhi del corpo.” “Anche noi, milord.” Fece Tessio, indicando se stesso e Byrros. “L'abbiamo visto come ora vediamo voi.” “Che storia è questa?” “La verità, milord.” Disse Tessio. “Per questo siamo qui. Per rivelarvi tale segreto. Starà a voi comprenderne la natura... se benigna, o infausta.” “Dove l'avete visto?” “Sul camminamento di ronda.” Rispose Pacos. “Quando la campana della torre ha battuto le tre.” “L'ora clemente con gli spiriti.” Gli fece eco Byrros. “Dite che era uno spirito, dunque?” Fissandoli Andros. “Un'ombra.” Sentenziò Tessio. “Tentaste di parlargli?” “Fu inutile.” Rispose Pacos. “Il volto era il suo?” Indicando il ritratto Andros. “Certo.” Annuendo Pacos. “E come era abbigliato?” “Con una tunica.” “E il volto?” “Sembrava...” mormorò Tessio “... si, come se fosse un penitente... dal volto e dall'espressione tradiva una muta clemenza... una silenziosa sopportazione... ma non fu solo.” “Come?” “La sera prima” spiegò Tessio “si mostrò un'ombra simile a vostro nonno, lord Taddeo... mentre due sere prima ci apparve un'altra ombra con le sembianze del vostro precettore morto poco tempo fa.” “E' tutto molto strano...” turbato e pensieroso Andros “... ditemi... stanotte siete di guardia?” “Si, milord.” Rispose Tessio. “Allora sarò con voi...” disse Andros “... e tenterò di parlarare a quell'ombra se assumerà di nuovo le sembianze di un volto caro... voi, però, fino ad allora non riporterete ad altri questa faccenda...” I tre annuirono. “A stanotte, amici miei.” Congedandoli Andros. Ad un tratto, il ruggito di Sheylon, proveniente da fuori, destò Talia da quella visione. Guisgard smise di leggere e prese la mano della ragazza. "Andiamo a vedere cosa accade!" Disse. E usciti, trovarono Sheylon che puntava un contadino che per lo spavento si era arrampicato sopra un albero.
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05-07-2012, 19.45.39 | #2659 |
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“E' Sua Maestà, milady.” Disse il servo ad Altea. “E' il nostro re Acerno.”
“Ecco il vostro cavallo, milady.” Fece un altro servitore, portando alla ragazza un bellissimo sauro bianco. Sua Maestà vi sta attendendo nel cortile. Seguitemi, vi ci condurrò io.” Accompagnò così Altea dal re che la stava aspettando. “Bellissimo cavallo, milady!” Esclamò il re nel vederla. “Vedrete che sarà un meraviglia galoppare con un simile esemplare! Ora venite, vi mostrerò un luogo incantevole.” E uscirono dal maniero.
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05-07-2012, 19.56.03 | #2660 |
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Sua maestà??...allora era come sospettavo.
Mi trovai subito nel cortile sopra quel bianco cavallo e nemmeno il tempo di proferire parola ci trovammo subito fuori, durante il tragitto rimasi in silenzio, mi chiedevo cosa mai avesse in mente il re Acerno..."Maestà, dove stiamo andando? E perchè mi avete invitata..io sono una sconosciuta, vostra moglie è davvero bella e dovreste essere con lei ora anche se conosco di ciò che vi tormenta"
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