Flegeemerone

[Destresya]

"Credo che sia costruito tutto alla perfezione, leggende comprese... si è costruito una sorta di mito attorno a questo torneo, con tanto di leggende, demoni e chissà cos'altro..." risposi candidamente, mentre li guardavo uno per uno con un sorrisetto sornione.
"Un ottimo modo per far parlare del torneo, per dargli quel non so che di misterioso... senza tutto questo contorno sarebbe solo un torneo, non qualcosa capace di affascinare guerrieri di generazione in generazione!" con la voce più calda e misteriosa.
Per poi tornare subito a sorridere.
"Diamine ma voi dovreste saperlo meglio di me, è il vostro lavoro!" risi nuovamente, chiamando poi con un cenno una nuova domanda.

[Guisgard]

“Non credo qui ci siano Taxi...” disse Icarius ad Altea.
Così si incamminarono lungo la strada che attraversava il villaggio, fino ad uscire da questo.
Trovarono allora un passaggio su un camion diretto verso Afragolopolis.
Da presero un pullman che conduceva sul litorale Flegeese.



“Si, buona idea...” disse Elv a Gwen, indicandole il cellulare “... in compagnia passerà prima il tempo.” Sorridendole.

[Lady Gwen]

"Allora sì, chiamo il mio gatto e lo delego nella preparazione della valigia" risposi sarcasticamente.
Una parte dentro di me sperava che la serata non andasse come quella di ieri.
Si poteva reggere un errore, ma due erano davvero insostenibili.

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[Altea]

Il viaggio sul camion non era uno dei migliori e sorridevo ad Icarius. Quell'aria da duro ma anche debole mi affascinava, era una splendida dualità.
Prendemmo poi un autobus per raggiungere il litorale fleegeese e mentre correva per le strette strade a strapiombo sulla costiera osservavo il mare.. "Ti piace il mare? Dimmi hai sempre vissuto dal maestro Takakata?" e nel parlare poggiai la mano e il mento sulla sua spalla.

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[Guisgard]

Il rosso tramonto giungeva con i suoi raggi screziati attraverso le vecchie ante del dojo, dove due grossi teloni giunti da Afranawa raffiguravano un leone ed una tigre sul punto di combattere.
E come i due fieri animali, anche due figure, reali però, si studiavano per un imminente scontro all'ultimo sangue.
"Ti aspettavo..." disse Budmin con la sua voce grezza e sgraziata, togliendosi il kimono e mostrando un fisico teso di muscoli e segnato da cicatrici.
"Oggi sustemeremo ogni questione tra noi..." l'altro con gli occhi azzurri.
"Ho sottoposto il mio corpo" Budmin cominciando a mostrare mosse tipiche del Karate "a durissimi allenamenti, solo per giungere a questo giorno ed ucciderti..." respirando ed ispirando "... oggi avrò la mia vendetta... così la pagherai per avermi rubato la donna... ahhhhiiiiiakkkk!!! Whaaakkkka!!!!!" Ormai pronto a battersi. "Sento l'essenza del mio spirito, il mio cosmo ardere come il fuoco eterno del Tempio Shaolin! Ho inventato io stesso un colpo micidiale per ucciderti, per spezzarti in due!!! Preparati!!! Ahhhhhiiiiiaaaaaakkkkkkk!!!!"
Quello dagli occhi azzurti lo guardò col suo sguardo di ghiaccio.
"Scegli..." mormorò "... scegli un numero da 1 a 5..." mostrandogli le dita della mano.
"Cosa?"
"Scegli..."
"Che scherzo è?"
"Scegli..."
"Due!!!!" Urlò Budmin.
"Bravo... due... il numero per antonomasia delle corna... quelle che ti ha messo lei venendo con me..." con tono da figo quello dagli occhi azzurri "... ed io con sole due dita ti sconfiggerò."
"Basta con queste idiozie!!!" Budmin attaccandolo.
Ma l'altro, quello dagli occhi azzurri ed il tono da figaccione, con pose da piacione, con sole due dita lo sconfisse, usando un'antica e dimenticata mossa adoperata dai monaci del Tempio di Afragasawaka, che non lasciò scampo a Budmin, lasciandolo con tutte le ossa rotte e senza vita al centro del dojo.
"Guisgard!" Arrivando preoccupata una ragazza.
Era Fiore di Loto al pallido scintillio del pesco in fiore sotto i raggi incantati della pallida Luna notturna, ossia la figlioletta del maestro.
"Fiore di Loto al pallido scintillio del pesco in fiore sotto i raggi incantati della pallida Luna notturna..." voltandosi Guisgard.
"Sei vivo!!!" Fra le sue braccia lei.
"Si..." lui con tono da eroe "... torniamo da tuo padre."
"Oh, Guisgard..."
"Vieni, andiamo a vedere i ciliegi in fiore..." lui.
"Come sei romantico e figo..." lei a lui "... combatterai ancora?"
"Solo contro quelli veramente cattivi."
"Oh, come sei eroico..." mormorò Fiore di Loto al pallido scintillio del pesco in fiore sotto i raggi incantati della pallida Luna notturna.
La baciò ed andarono via insieme verso il tramonto, con Guisgard che fissava il crepuscolo pronto a nuove sfide.
"Stop!" Gridò il regista. "Buona la prima!" Guardando Guisgard ancora nella parte dell'eroe del film.

[Guisgard]

La conferenza stampa di Destresya continuò ancora e terminò con la conferma della sua partecipazione al Torneo Atheolin.
Ormai tutto era pronto per la partenza.
Bisognava raggiungere Baias ed imbarcarsi sull'Ipazia.
Anche Gwen ed Elv, sistemare le ultime cose, partirono verso il litorale Flegeese, per poi raggiungere il porto di Baias.
Il pullman che stava portando Icarius ed Altea a Baias aveva ormai raggiunto il litorale Flegeeo.
"Si, sono sempre stato col mio maestro Nakakata, sin dalla mia infanzia." Disse fissandola. "Devo a lui tutto ciò che so e che sono."

[Lady Gwen]

Ormai era tutto pronto per la partenza.
Lasciammo casa di Elv e subito raggiungemmo il porto di Baias in attesa di salpare e raggiungere la misteriosa Isola del Serpente per il fantomatico Torneo Atheolin.

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[Altea]

Scendemmo dal pullman e io rimasi vicino a lui stretta "E ti ha allevato bene, sono curiosa di vedere cosa saprai fare, quale grande campione tu sia...però un favore...ammorbidisci il tuo carattere e sorridi di più, non sei meno duro e forte. Io lo so, io sono a Capo di un grande esercito ma come vedi sono fuori dalle righe, troppo...ti confesso però sono un po' tesa...avanti ce la faremo" baciandolo dolcemente sulla guancia vicino le labbra "Eh, una sorella non bacia davanti a tutti sulle labbra" a bassa voce.

[Destresya]

Ormai era tutto pronto.
Non vedevo l'ora di partire per il torneo.
Così, il giorno seguente, con il mio allenatore, raggiunsi l'Ipazia per salpare verso l'isola misteriosa.
Ero elettrizzata da quella nuova esperienza, in cui riponevo tutte le mie speranze, i miei sogni, la mia voglia di avventura.
Scesi dalla macchina e mi diressi al ponte dell'Ipazia, sempre coperta dalla mia inseparabile maschera.

[Guisgard]

Nel porto di Baias una nave dai tratti particolari attendeva di salpare.
Era l'Ipazia e si apprestava a salpare per l'isola del Serpente.
C'erano anche molti giornalisti.
Tuttavia solo gli invitati al torneo, ciascuno col proprio accompagnatore, potevano salire a bordo della nave.
Arrivarono poi Gwen ed Elv con la spider di lui, il furgoncino ufficiale su cui si spostavano Destresya, con tanto di maschera e Guidaf ed infine il pullman su cui viaggiavano Icarius ed Altea.
"In verità..." disse lui "... io non sono molto pratico di come si vive nelle grandi città... la mia vita è sempre stata ad allenarmi col mio maestro, a conoscere i segreti millenari del mio clan... a far miei i suoi ideali." Restando poi a guardarla dopo quel bacio sulla guancia.
L'Ipazia ormai si apprestava a partire.