11-10-2012, 17.30.49 | #261 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard ascoltò con attenzione le parole di Cavaliere25.
“Black...” rivolgendosi all'accusatore del giovane marinaio “... hai sentito? Una bella e appassionata difesa da parte di Cavaliere25... tu come vuoi replicare?” “Signor Guisgard, invece è stato proprio lui!” Esclamò Black. “L'ho visto con questi occhi! Ha preso i due formaggi e forse li avrà portati a casa sua o in un suo rifugio! E' un ladro!” A quel punto si avvicinò il capitano Sumond. “Signor Guisgard...” disse “... mettere a confronto la parola di due uomini è procedura del tutto inutile. Registrate il furto ad opera di ignoti e sospendete le razioni di formaggio all'equipaggio fino a quando l'ammanco non sarà compensato.” “Si, signore.” Annuì Guisgard. “E sia...” rivolgendosi a Cavaliere25 e a Black “... non c'è altro, potete andare.” In quel momento uno dei marinai chiamò tutti gli altri perchè era suonata l'ora del rum. Così, tutti i marinai, muniti del proprio boccale, si misero in fila per ricevere la razione prestabilita. “Hai visto cosa hai combinato?” Fece uno dei marinai a Cavaliere25. “A causa tua non avremo formaggio per un bel po'!” “Gia!” Esclamò un altro. “A me piace il formaggio col pane e per questo ti darei una bella lisciata!”
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11-10-2012, 17.36.45 | #262 |
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Io non ho rubato nulla dissi se non avete prove finitela e lasciatemi in pace continuai a dire pensatela come vi pare io sono nel giusto e presi e mi allontanai da quel gruppo di marinai e mi misi in un angolino da solo e dentro di me pensai che bel casino ora sono pure un ladro per cosa poi per aver fatto un piacere al capitano come inizio di avventura non è molto interessante e rimasi li accovacciato per i fatti miei
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fabrizio |
11-10-2012, 17.52.25 | #263 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Odette sbiancò a quelle parole di Altea.
“Tu...” disse con un fil di voce “... tu... tu sei pazza davvero... pirati? Ma sei ammattita? In che guai ti stai cacciando? Non pensi alla tua incolumità? E a quella della tua famiglia? Pirati? Ma ti rendi conto? Parli di predoni e lestofanti come se fossero le pagine di un romanzo! E poi la sciocchezza del tesoro! Questa è la realtà, non un libro! Ora ascoltami bene... ci libereremo di quel libretto e dimenticheremo tutta questa storia!”
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11-10-2012, 17.58.14 | #264 |
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"Odette...calmati per favore" alzai gli occhi al Cielo sperando non estraesse fuori pure il suo Rosario "infatti...ti ho spiegato che voglio donare quel libricino a quel mozzo, lui poi ne farà l'uso che vorrà, non dirmi di gettarlo via, o puoi dirlo ai miei genitori... io me ne andrò al molo da sola se non vuoi venire con me puoi tornare a casa. Sono stufa di dover sempre dire di si...ho dovuto abbandonare la mia Terra e acconsentire a questa idea folle di mio padre, permetti che viva qui la mia vita come voglio? Non sto frequentando cattive compagnie, quel mozzo è persona perbene". Detto questo presi la stradina per il molo, ora ricordavo la strada, se Odette ci teneva a me mi avrebbe seguita, o avrei proseguito da sola.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
11-10-2012, 18.13.22 | #265 |
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Era tardi, ormai... era molto tardi ed un forte ma caldo vento si era alzato dal mare, risalendo la scogliera e giungendo fino a me, in piedi di fronte al parapetto.
Socchiusi gli occhi e lasciai che quel vento mi sfiorasse il viso, respirando piano il suo profumo di salsedine... C’era silenzio intorno a me, c’era silenzio dappertutto... “Nonno?” chiamai, aprendo un poco la porta della biblioteca e facendo capolino all’interno “Nonno... sei qui?” L’austera figura seduta sulla poltrona dall’alto schienale sussultò appena, come colta di sorpresa... poi mi vide e sorrise appena. “Talia... vieni!” rispose. “Cosa stai facendo, nonno?” mormorai, entrando nella biblioteca e richiudendomi l’ampia porta alle spalle. L’uomo fece un piccolo gesto con la meno, come a minimizzare la domanda, e contemporaneamente chiuse il libretto dalla copertina scura e rigida che teneva tra le mani... “Niente...” disse “Ripercorrevo vecchi ricordi...” Io lo fissai per qualche momento, vivamente incuriosita... fissai lui, poi il libretto che ancora teneva tra le mani, ed ancora lui... come interdetta. Arkwin rimase in silenzio per appena un istante, poi però si accorse del mio sguardo curioso e sorrise... “La curiosità è un pregio, Talia... sai? La curiosità può addirittura essere considerata una virtù, in determinate occasioni...” disse “Ma ricorda sempre, mia cara, che va usata con prudenza e buonsenso!” Esitai... Una parte di me avrebbe voluto chiedere di quel libretto che già altre volte gli avevo visto tra le mani ma del quale ignoravo completamente in contenuto... l’altra parte ne aveva quasi timore. Il nonno rimase in silenzio per qualche istante... poi sorrise. “Sai...” disse “Ci sono momenti, alla mia età e con tutte le mie esperienze, che ti chiedi se davvero hai fatto e vissuto tutto ciò di cui si vocifera... ebbene, in quei momenti capisci di essere stato saggio ad aver tenuto un diario dei tuoi viaggi!” “Posso vederlo?” sussurrai, quasi con timore. Il nonno spostò gli occhi sul libretto, rigirandoselo per qualche momento tra le mani... poi tornò a guardarmi. “Certo!” rispose “Devi! ...ma non oggi. No, non oggi! Un giorno sarà tuo, Talia... ed allora potrai leggerlo!” Quel ricordo scivolò via dalla mia mente ed i miei occhi si spostarono in basso, a fissare il libretto che tenevo tra le mani... Quel giorno era arrivato, infine... ripensai al nonno ed all’attenzione, quasi alla riverenza, con cui Passapuor aveva estratto quel libretto dal baule di Arkwin, appena poche ore prima, e me lo aveva dato... un dono da parte del nonno... ero stata felice di quel dono, ed anche se non lo avevo detto espressamente sapevo che il nonno lo aveva capito semplicemente guardando nei miei occhi. Poi lui e Passapour erano rientrati. Io no... io ero rimasta sulla terrazza, con quel libretto ed un mare di pensieri. E, per giunta, nonostante la curiosità, non avevo ancora avuto il coraggio di aprirlo, quel diario... La spiaggia, oltre la duna, era chiara e sottile... mi piaceva andarci, specialmente in giornate come quella, nelle quali il sole autunnale era alto e splendente. “Se tu potessi esprimere un desiderio, adesso... uno qualunque... cosa chiederesti?” domandai ad un tratto, rompendo quel breve momento di silenzio in cui eravamo caduti osservando le nuvole rincorrersi all’orizzonte. Lui si voltò e mi fissò incuriosito... “Perché?” chiese. “Così...” stringendomi nelle spalle “Per sapere!” “Oh, beh... non saprei... ne avrei molti...” “Dimmene uno!” insistei “Il più bello... o anche solo il primo che ti viene in mente...” “No, non posso...” disse il giovane, scuotendo appena la testa, dopo avermi osservata per un attimo. “Perché?” “Eh... perché tanto, di certo, non mi crederesti... oppure... beh, oppure potresti credermi e ritenermi un pazzo, oppure inopportuno, o troppo audace... e non mi vorresti più vedere...” disse, sfoderando un mezzo sorriso, insieme a quel tono e a quell’espressione particolare che assumeva talvolta e che io non riuscivo mai a capire completamente... a capire se mi prendeva in giro o se era serio... “Oh, smettila!” sbottai quindi, riportando gli occhi all’orizzonte “Odio quando ti prendi gioco di me!” Lui continuò a fissarmi per molti minuti... ma non disse niente. “E tu?” domandò ad un tratto “Tu che cosa desidereresti?” “Tu non rispondi a nessuna delle mie domande...” dissi, con un vago sorriso “Cosa ti fa credere che io risponderò alle tue?” Anche lui sorrise... “Andiamo... la prima cosa che ti viene in mente...” Sospirai e fissai le nubi riflettersi sul mare... “Leggere il libretto del nonno!” dissi ad un tratto, quasi senza pensare. Lui sollevò un sopracciglio, incuriosito... “Libretto? Di cosa parli?” In fretta riportai gli occhi su di lui, come sorpresa di averlo detto davvero... “Niente!” risposi in fretta. Il giovane non disse altro... ma i suoi occhi rimasero su di me, incuriositi e forse un po’ perplessi... Riuscii a resistergli solo qualche momento... poi sospirai appena... “Beh, vedi...” iniziai, con un gesto leggero della mano “Mio nonno possiede un libretto... una sorta di diario dei suoi viaggi... l’ho visto molte volte ma non ho mai potuto leggerlo, né sapere cosa contiene... così...” “Sei curiosa?” domandò. “Beh, si... ma non è solo curiosità, è anche che... insomma, che...” “E’ che alcuni diari sono più interessanti di altri!” concluse. I nostri occhi si incrociarono allora, ed io seppi che lui capiva... seppi che conosceva tutte le storie che circolavano sul passato di mio nonno e che intuiva quanto io dovevo essere combattuta tra esse e l’affetto per il nonno... capiva e non giudicava. “Si!” risposi piano. Sorridemmo. Sospirai a quel ricordo... al suo ricordo... Poi lentamente, come incoraggiata, sollevai la copertina di pelle nera e nella prima pagina trovai un’iscrizione... ‘Diario di Viaggio di Arkwin Van Colbye’ La grafia sottile ed elegante del nonno delineava quelle poche parole nella parte superiore della pagina... le osservai per un istante, mentre una vaga ed infantile eccitazione mi pervadeva... Stavo per voltare il foglio e proseguire la lettura quando il rumore di una carrozza in arrivo nel cortile attrasse la mia attenzione... mi sporsi appena e vidi mio padre e mia madre scendere in fretta da quella carrozza... mio padre sembrava agitato e teso... lo sentii parlare seccamente con il servitore... lo sentii pronunciare più volte il mio nome... sospirai... forse il diario del nonno doveva aspettare... In fretta lo richiusi e lo nascosi nella tasca del mio ampio abito... poi mi affrettai a rientrare e a scendere di sotto.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
11-10-2012, 20.34.42 | #266 |
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Ad un tratto, Rynos ed Emas si avvicinarono a Cavaliere25.
E dopo un po' arrivò anche Fidan. “Ehi, amico...” disse Rynos al giovane marinaio “... ma cosa combini? Se avevi bisogno di cibo perchè non hai chiesto il nostro aiuto?” “Forse però ha ragione.” Fece Emas. “Forse davvero non ha rubato lui quei formaggi. Anzi, se Cavaliere25 dice di essere innocente, io gli credo. Se avesse preso lui quei formaggi, a noi tre l'avrebbe detto. Lo conosco.” “Si, è vero!” Intervenne Fidan.
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11-10-2012, 20.43.47 | #267 |
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Guardai i tre amici e dissi grazie mille almeno voi mi credete non importa cosa pensano gli altri se lo avrei anche fatto lo avrei fatto in buona fede e non per fare un torto a qualcuno soprattutto a loro ho a voi e ripresi a guardare nel vuoto immerso nei miei pensieri
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fabrizio |
11-10-2012, 20.46.44 | #268 |
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Odette, dopo un momento di esitazione, si fece forza e seguì Altea.
“Aspetta...” disse raggiungendola “... conosci ora dove andare? Sai come trovare quell'uomo?” Ma proprio in quel momento raggiunsero il molo. E poco più avanti, accanto a delle vecchie reti da pescatore, stava proprio il vecchio mozzo.
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11-10-2012, 20.53.36 | #269 |
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“Ma dicci la verità...” disse Rynos a Cavaliere25 “... siamo tuoi amici... devi fidarti di noi... se non sei un ladro, allora anche gli altri devono saperlo... tutti devono conoscere la verità... su una nave c'è bisogno di fiducia e sincerità... cosa è successo? Ne sai qualcosa di quei formaggi? Raccontaci tutto, o sarai bollato per sempre come ladro...”
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11-10-2012, 21.07.08 | #270 |
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Talia, dopo essersi preparata, scese subito al piano di sotto, dove trovò suo padre ad attenderla.
Era seduto e sorseggiava un bicchiere di Porto. “Siediti, cara...” disse alla figlia “... da oggi molte cose cambieranno qui... l'arrivo di tuo nonno è un fatto e non potevamo evitarlo. In quella sua triste condizione, però, non credo possa causare fastidi a noi ed alla nostra posizione, che è molto delicata. Tuttavia non voglio che tu trascorra molto tempo con lui. Cercherò di far capire a Passapour che non può andarsene in giro con quei vestiti da filibustiere. Altrimenti vivrà insieme alla servitù.” Entrò in quel momento sua moglie. “Su, Philip... è un vecchio malato, vedrai che non causerà problemi... hai detto a Talia di domani?” “Ci stavo arrivando...” rispose lui “... Talia...” tornando a parlare con sua figlia “... domani saremo ospiti del Vicerè spagnolo di Balunga... devo curare i rapporti tra la Compagnia e i mercanti aragonesi... e lì conoscerai una persona...” “Un valente spadaccino spagnolo, piccola mia!” Entusiasta sua madre. “Molto affascinante e molto vicino al Viceré!” Ed entrambi, marito e moglie, fissarono la ragazza.
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