31-12-2013, 03.06.46 | #261 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Aladiah e Coco, ripresi da Eilonwy, smisero così di beccarsi a vicenda.
La fatina, allora, cominciò a preparare un estratto di petali di alcuni rari fiori marini, mentre il Cherubino, invece, iniziò a lavorare ad una polverina particolare, fatta con i riflessi del Sole purpureo sulle nuvole dopo una tempesta. Alla fine un unguento era pronto per curare il misterioso cavaliere ferito. Intanto Eilonwy, dopo il consiglio di Aladiah, aveva indossato un meraviglioso abito per coprire il suo bel corpo. Era un vestito dai riflessi simili al ghiaccio purissimo unito al candore della prima neve, quella limpida e cristallina. Un abito che benissimo si adattava alle forme della fanciulla, lasciando che la sua bellezza si mostrasse grazie a delle delicate trasparenze nella stoffa ghiacciata. Il Cherubino e la fatina, nel frattempo, avevano messo un po' di quell'unguento sulla ferita del cavaliere, che giaceva ancora senza conoscenza. “Con quel vestito” disse Aladiah a Eilonwy “gli farai credere di essere finito in mezzo alle Amazzoni appena si sveglierà...” sarcastico. Poco dopo, finalmente, il paladino iniziò a riprendere conoscenza. “Dove...” mormorò con un fil di voce lui “... dove... sono? Cosa... è accaduto...?”
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31-12-2013, 03.13.28 | #262 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La Lamborghini, dopo la fuga dalla casa della diva, era parcheggiata davanti a quel bar di terz'ordine, con una vecchia insegna luminosa al neon e qualche luce ed addobbo natalizio che il vento faceva oscillare stancamente.
“Amico...” disse il barman, avvicinandosi al ragazzo seduto al bancone “... cosa ti servo?” “Qualcosa di freddo...” rispose lui “... ma senza ghiaccio... detesto quando sciogliendosi mi annacqua ciò che sto bevendo...” “Forse nel futuro” ridendo il barman mentre metteva del ghiaccio in un alto bicchiere “ci sarà un modo per rendere una bibita ghiacciata da sé, ma oggi devi contentarti di avere qualche cubetto di ghiaccio dentro... puoi sempre berla tutta d'un fiato, così farai prima che il ghiaccio si sciolga.” Riempendo poi il bicchiere. “Davvero c'è gente che legge il futuro guardando sul fondo di un bicchiere?” Mormorò lui fissando ciò che gli aveva servito il barman. “Certo.” Annuì divertito questi. “Mia nonna lo faceva sempre. Ma con l'olio d'oliva. Se vuoi puoi provarci anche tu... magari contando le bollicine.” “Pensavo che voi barristi” fece lui buttando giù il contenuto del suo bicchiere “sapevate far scordare le cose brutte ai vostri clienti...” “No, a quello ci pensano le cose che serviamo.” Replicò il barman. “Ma temo che per scordare le cose veramente brutte tu debba farti servire qualcosa di molto forte.” “Porta a me qualcosa di forte.” Sedendosi un secondo cliente al bancone, proprio accanto all'altro. “Un doppio whisky senza ghiaccio...” rise “... non ho lo stomaco di ferro come il mio amico qui.” “Cosa ci fai qui, Chen?” Fissandolo l'altro. “Avevo sete.” Rispose Chen. “Ma non di cose ghiacciate come piacciono a te.” “Già...” “E tu?” Domandò Chen. “Io cosa?” “Cosa ci fai qui?” Chiese Chen. “Ti credevo in giro a scegliere il regalo per Adele.” L'altro non rispose nulla, limitandosi a chiedere un altro bicchiere al barman. “Già, ci avrai già pensato immagino.” Mormorò Chen. “Dopotutto i regali si fanno a Natale, non a Capodanno. Salute.” E sorseggiò il whisky servitogli dal barista. “Dai, se sei qui è perchè ti ha chiamato lei...” “In effetti temeva di trovarti ubriaco...” sorridendo Chen “... ma dubito tu possa sbronzarti con una bibita gelata ed analcolica.” “Cosa vuoi?” “Te l'ho detto... avevo sete.” “Balle.” “Tranquillizzati.” Sorseggiando ancora Chen. “Non sono qui per il tuo fascino.” “Allora mi scuserai se vado via, no?” “Quanta fretta.” Guardandolo Chen. “Prima almeno fammi compagnia. Non vorrai farmi bere da solo? Barman... portaci qualcosa di buono...” mettendo una banconota sul bancone “... qualcosa che tiri su di morale il mio amico... champagne... vogliamo brindare in anticipo al nuovo anno...” E il barista servì loro una bottiglia di champagne francese. I due, così, cominciarono a bere. Ma senza farsi scorgere, Chen mise qualcosa nel bicchiere dell'altro. Restarono a bere per circa mezz'ora. Ad un certo punto Chen mostrò dei documenti al suo amico. “Cosa sono?” Quasi brillo questi. “E' una lettera di auguri per un veglione a sorpresa che abbiamo preparato per Adele.” Spiegò Chen. “Ci sono le dediche di tutti, manca solo la tua... mettila qui...” indicando il punto in cui firmare. “Tutti chi?” “I soliti.” passandogli una penna Chen. “Su, firma... Adele non saprà che non ne sapevi nulla, tranquillo...” E l'altro firmò, quasi senza accorgersene. Poi, quando cadde addormentato sul bancone, Chen si alzò, lo fissò con disprezzo ed uscì. Poco dopo, all'improvviso, qualcuno lo svegliò bruscamente. “Sveglia, amico.” E gli versarono dell'acqua sulla testa. “Chi...” svegliandosi lui “... chi siete?” “Amici.” Rispose uno di quei misteriosi uomini. “Lei è il signor Guisgard, immagino...” “E se anche fosse?” Sbottò lui. “Chi siete voi?”
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31-12-2013, 03.16.08 | #263 |
Cittadino di Camelot
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"Grazie amici miei! Siete salvo Milord.....tranquillizzatevi. Siete venuto all' alba a combattere contro un' altro cavaliere, che avete ucciso, in questo boschetto vicino a questo profondo e lucente fiume. Il mio nome è Eilonwy, Damigella e Cavaliere Eilonwy!!! Come state?" dissi soavemente e porgendogli un po' di acqua del fiume dalle mani per non farlo disidratare.
Lo guardai attentamente....era proprio bello. Abbassai lo sguardo ed arrossì.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy |
31-12-2013, 10.20.20 | #264 |
Disattivato
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Battei le palpebre un paio di volte, incredula, per poi sorridere all'armaiolo, lieta di incontrarlo di persona.
Mi congratulai con lui per le armi che aveva fabbricato per me e i miei ufficiali, erano le migliori del regno. Poi, mio padre mi presentò l'altro uomo, era giovane e distinto, per poco non sussultai al suo nome, e trattenni a stento una risata nel vedere come si rivolgeva a me. "E così siete voi.. Conosco il vostro nome, anche se questo non era il posto in cui pensavo di conoscervi, ufficiale medico della Guardia Reale nominato direttamente dal senato, che mi ha semplicemente messo davanti al fatto compiuto.. Dovete avete amicizie importanti... Scelgo personalmente i miei ufficiali, di solito.. E non amo affatto queste interferenze.." Sorrisi "Immagino che sia una situazione complessa da affrontare, essere comandati da una donna, e vi scuserò perché non siete ancora passato a ritirare l'uniforme, non l'avete indosso, e soprattutto siete ospite di mio padre.. Per il futuro però, mi permetto di darvi qualche consiglio di comportamento, ascoltatemi, e andremo d'accordo..." Dissi, fissandolo negli occhi "Non lavoreremo insieme, dottore.. Io vi darò degli ordini, e voi li eseguirete, punto.. Funziona così nell'esercito... Sono il vostro capitano, non una dama da corteggiare, pertanto mi aspetto che mi salutiate militarmente, non commentiate il mio aspetto... ed è signore, non milady...". Sorrisi a tutti e tre, sollevata del fatto che la cena fosse servita. "Vogliamo andare?" Dissi, cordialmente, per poi prendere posto. Continuavo a chiedermi perché fosse così importante quella cena per mio padre. Come poteva dipendere il destino del regno da un armaiolo e un medico? Forse Ottoni aveva sviluppato una nuova arma che ci avrebbe aiutato a distruggere i ribelli? Dovevo ricordarmi di chiederlo, Il discorso, però, scivolò sugli ultimi avvenimenti , che avrei volentieri evitato di commentare, ma ricordai la domanda del mio soldato, sui mercenari. "Ditemi, padre..." Dissi poi, in un attimo di silenzio "..voi che parlate col senato molto più di me, si sa qualcosa di questi mercenari che devono arrivare? I miei soldati vogliono sapere chi avranno tra i piedi... E, naturalmente, anche io...". |
31-12-2013, 13.45.21 | #265 |
Cittadino di Camelot
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L'alba arrivò presto e ordinai alla governante di preparare a Gyen e me una abbondante colazione.
Dopo aver mangiato andai in camera a prepararmi, indossai degli abiti comodi ma non maschili...presi la sacca e misi tutto ciò che poteva servire e soprattutto dei soldi. Vidi il libro azzurro donatomi dal misterioso cavaliere conosciuto a Gerusalemme e risi tra me e me...e pure mi aveva preso in giro sembrava, misi comunque il libro nella sacca, poteva servirmi per distrarmi nella lettura visto la mia passione per l'Oriente. Presi la spada damascata appena presa da Marcus e la cinsi alla vita e indossai un caldo mantello di velluto porpora, uno dei miei colori preferiti. Guardai fuori dalla finestra e vidi la carrozza di Tyssen, mi sentivo inquieta...non capivo il motivo visto avevo vissuto delle avventure ben più pericolose ma mi sentivo alle spalle la salvezza di un regno e di una famiglia e non potevo fallire...il fatto era che solo a me e Gyen stava a cuore tutto questo, non a Tyssen, lui lo faceva per divertimento..o per mio amore non contraccambiato..forse sperava così di conquistarmi finalmente..sorrisi alla idea, non capivo perchè quell'uomo non mi entrava nell'animo...forse perchè l'Amore non si comanda. Ci voleva con noi qualcuno che volesse il nostro stesso ideale...salvare il regno..ma chi? Nessuno!! Alzai il cappuccio del mantello e sospirando uscii dalla stanza e dissi a Gyen di seguirmi e salimmo nella carrozza.."I miei saluti Tyssen...allora siamo pronti per questa nostra ennesima avventura...e che abbia successo come sempre".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
31-12-2013, 17.55.39 | #266 |
Cittadino di Camelot
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" Non potevo immaginare che cosa si celasse in un mondo virtuale....anche in codesto luogo è possibil far conto di ciò che alimenta, enfatizza e distrugge l'uomo.....porre rimedio ad una tal minaccia.......non era cosa facile......"
"Come avevo immaginato, non era normale ciò che le nostre orecchie e sensi udivano....." volsi lo sguardo verso la cappellina che nuovamente tornò a suonare. "Il rintocco delle campane......può solo indicar ciò: l'inizio di un Nuovo Avvento.....". Pensare che da poco il regno era tornato in pace....nessun attimo di tregua che un nuovo male potrebbe minacciar l'equilibrio sudato acquisito. Mi sollevai' da terra, porsi il braccio: "Vieni Alonius......meglio riposarsi.....un nuovo scisma ci attende....." riprendemmo la strada verso l'accampamento.
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
31-12-2013, 18.26.46 | #267 |
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Ascoltai con interesse le parole di quella Essenza o meglio quella Wesen che avevo sorpreso accanto al Tempio.
L'amore poteva far fare follie agli uomini, esseri così imprevedibili e fallaci, prede facili dei loro stessi sogni e ambizioni che spesso li portavano alla rovina. No l'amore non era certo importante per una Icene, tranne per le sciocche e le sprovvesute come Lipsia probabilmente. Ad attirarmi non era stato certo il discorso sull'amore e le passioni quanto le parole pronunciate dalla Wesen in merito ad un Tesoro un tempo custodito nel tempio. Doveva essere passato del tempo perché non avevo mai sentito proferire nulla in merito a questo argomento. Interrogai così la Wesen:" Come fai ad essere a conoscenza di questi fatti? Che ne é stato del tesoro un dì in questi luoghi?Hai detto che se fosse stato rubato sarebbe stato un molto grave...di che cosa si tratta esattamente questo Tesoro?É forse qualcosa di magico, un oggetto che assoggetta la coscienze e conferisce potere anche al più malvagio dei malvagi, oppure tanti denari da potersi comprare regni interi...?" |
02-01-2014, 17.58.13 | #268 |
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Dormii serena, tutta la notte.....i miei sogni sembrava avessero deciso di dormire con me ..e la mattina mi ritrovai riposata.....e così io e due Monaci prendemmo la via per taverna.....intanto Fra Severius... sopo le discussioni della sera prima ....mi disse che la mia Magia, sarebbe stata utile anche se in quel momento sembrava fuori luogo......non detti molto peso alle sue parole era pur sempre un Monaco e sapevo bene come la magia fosse vista dal loro canto......fu' così che entrammo nella famigerata locanda.....c'era puzzo di vino e di fumo....gli occhi mi bruciavano.....sembrava talmente piena che mi parve strano trovare un tavolo libero per noi tre....e poi come si dice nulla si dà per nulla....Fra Severius dovette fare la sua ordinazione.....c'era la cannella....doveva essere per forza buonissimo..adoravo la cannella, e mi accorsi che l'oste indicava qualcuno che stava per intraprendere la strada nel bosco...e a quanto pare a sua detta era anche un furfante......che dire...una maga due monaci e un furfante....ma tutto questo il Priore lo sapeva ?.....non so perchè mi venne in mente quel pensiero.....ma ...fu piu' forte di me......bene...guardai nella direzione e vidi un uomo sulla quarantina.....fisico allenato alle fughe a quanto pareva.......e oltremodo spavaldo.......rideva alle sue stesse battute......e dovevo essere sincera...anche gli altri che gli facevano capannello ridevano beati, ...non potevo udire di cosa...ma immaginavo che doveva avere ascendente sugli altri......credo che se avesse voluto lo avrebbero seguito all' inferno......" Bene Fra Severius....guardandolo da lontano, sembra proprio una bel gatto da pelare.....e credo anche che solo le vostre preghiere non basteranno per portarci nel bosco.....forse potrei leggergli la mano....ma non e' tipo che si fa' intimorire da una maga.....quello vuole denaro......a che sciocca....Fra Favelius...forse il Priore.....ha riempito la vostra borsa di moneta sonante......"......ed incominciai a bere il vino profumato.......
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02-01-2014, 21.13.02 | #269 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Le parole di Clio causarono una smorfia divertita sul volto dell'ufficiale medico, che tuttavia si limitò a rispondere con un sorriso sarcastico.
“Mia figlia” disse il padre della ragazza “invero non ha mai avuto un'educazione tradizionale, diciamo così. Mi riferisco al fatto che la troverete” fissando i suoi due ospiti “alquanto differente dalle altre dame di corte. Ella è in tutto e per tutto un militare e come tale il suo sesso è indifferente. Non fissatela troppo, poiché ella non arrossirà e anzi risponderà con austero vigore. Non porgetele la mano, perchè lei conosce solo il saluto che si scambiano gli ufficiali suoi pari. E non pensate di scorgere in lei debolezze o mancanze che sono spesso affini all'animo femminile. Ma comprenderete meglio ciò che dico quando la vedrete dare ordini ai suoi sottoposti o in qualche azione militare.” “Devo dire” divertito l'ufficiale medico “che trovo alquanto particolare tutto ciò. Ma naturalmente non giudico il modo in cui avete educato vostra figlia. Ma posso senza dubbio dire che è un gran spreco di bellezza non sentirsi donna in tempi come questi. Voi donne, perchè sotto l'uniforme batte il vostro cuore di donna, siete da sempre lo slancio che permette a noi uomini di conquistare il mondo.” Poi il discorso cadde sui mercenari. “Sono stati scelti e assoldati direttamente dal Senato.” Rivolgendosi il padre a Clio. “E la scelta è stata tutt'altro che semplice. Alla fine si è deciso di avvalersi dei celebri, o famigerati, Gufi Scarlatti... una banda di mercenari molto contesa, pare, dai vari potentati di queste terre.” “Gufi Scarlatti?” Ripetè l'ufficiale medico. “Si, ne ho sentito parlare... molto famoso è il loro leader... il comandante Nero... un combattente scaltro, freddo, che, a quanto pare, ama definirsi pari a Lucifero...” “Beh...” sorseggiando del vino il padre di Clio “... almeno siamo certi che possiede qualche nozione religiosa... a differenza dei ribelli...” E i tre risero di gusto a quella battuta dell'ex ufficiale ormai in pensione.
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02-01-2014, 21.18.33 | #270 |
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Alanius si posò sul braccio di Parsifal e i due intrapresero il cammino verso il loro accampamento.
“Una cappellina” disse il falco “che dovrebbe essere abbandonata, o addirittura sconsacrata, fa invece rintoccare le sue campane dove nessuno può sentirle... e poi quella lapide sul demone dell'Accidia... questo luogo credo sia tutt'altro che Benedetto...” Ma proprio in quel momento i due udirono dei rumori lontani. “Pare giungano dal nostro accampamento...” mormorò Alanius “... vado a controllare...” e si alzò in volo. Ritornò dopo circa una quindicina di minuti, posandosi ancora sul braccio di Parsifal. “Qualcuno è giunto all'accampamento...” avvertendo il cavaliere “... credo siano armati... forse hanno disarmato gli altri... o forse catturati addirittura...”
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