12-07-2012, 20.56.31 | #2741 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Così, dopo le parole di Elisabeth, il gruppo prese i cavalli e si lanciò nella selva, sulle tracce di quei due cigni.
Il Sole, pian piano, cominciò a calare e ad allungare le inquiete ombre di quel mondo primordiale e misterioso. Ad un tratto, il gruppo giunse presso un ruscello, oltre il quale si poteva vedere, in lontananza, una torre alta e solenne. “Presto il Sole tramonterà” disse Reas “e i cigni torneranno in forma umana. E' logico prevedere che quella donna e la sua bambina cercheranno un luogo in cui trascorrere la notte. E se fosse quella torre?”
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12-07-2012, 21.00.20 | #2742 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Alberico fissò Cavaliere25 ed annuì.
“Hai del coraggio, ragazzo.” Disse il falco. “O forse sei solo un pazzo. E sia, andrai incontro al tuo destino... anzi, andremo incontro al nostro destino... non posso certo lasciarti da solo in questa maledetta situazione!”
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12-07-2012, 22.26.15 | #2743 |
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Annuii con un leggero sorriso.."Certamente, stasera mi presenterò al laboratorio e speriamo di risolvere questa situazione".
Quando Mizasar ci chiese di uscire lady Armelia non replicò e mi fece cenno di seguirla. Cosi feci, ma camminando per il corridoio angusto da quella solitudine mille dubbi mi assalirono..come poteva lady Armelia lasciare il suo piccolo nelle mani di un perfetto sconosciuto senza nemmeno sapere cosa stesse succedendo in quella stanza? Lei si fidava ciecamente, ma nemmeno io conoscevo bene quell'uomo...cosi quando lady Armelia sparì dalla mia visuale, lentamente ritornai nella stanza del principino, posi un orecchio sulla porta ma non sentivo nessun rumore e lentamente aprii senza farmi notare la porta da una parte buia del corridoio, abbassandomi per non farmi notare e sbirciai dentro per vedere cosa stesse succedendo.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
13-07-2012, 01.38.21 | #2744 | |
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Entrammo nella stanza ed io mi lasciai scivolare su uno dei due letti, chiudendo gli occhi... avevamo cavalcato a lungo e senza mai diminuire l’andatura, ed ero così stanca che quasi non sentivo più le gambe... la mia mente, poi, era invasa da mille e più pensieri... le parole dell’uomo al pozzo e quella strana atmosfera che ci aveva accolti lì, la poca eloquenza della locandiera e la sua evidente curiosità circa il nostro arrivo...
E poi quel nome... Gioia Antica... ‘Gioia’... Sospirai... Il cavallo procedeva lento sulla stretta strada in salita. I miei occhi erano chiusi e le mie mani stringevano forte la stoffa della sua camicia... “Sai...” disse lui ad un tratto “Potresti anche non tenerti tanto stretta... anzi, potresti non tenerti affatto!” “E tu potresti anche lasciarmi aprire gli occhi!” ribattei. Lui rise piano... “Questo è escluso!” rispose poi “Altrimenti che sorpresa sarebbe?” “Tuttavia...” tentai. “Tuttavia...” mi sussurrò all’orecchio, interrompendomi “Non occorre che ti tieni: io non ti lascerei mai cadere, Gioia!” Sorrisi appena... poi, sempre mantenendo gli occhi chiusi, lasciai scivolare le mani lungo le sue spalle ed intrecciai la mia mano alla sua, che teneva la briglia. Anche lui sorrise, baciandomi sulla fronte. “Tra quanto arriveremo?” domandai ancora, poco dopo. “Sei stanca?” chiese la sua voce, di un tono più bassa del solito. “No...” mormorai scuotendo la testa “Solo impaziente!” Lui non rispose ma mi strinse un po’ più forte ed aumentò l’andatura... “Ecco...” esclamò ad un tratto, con la voce gioiosa ed eccitata come quella di un bambino “Ecco... ci siamo quasi... tieni gli occhi chiusi ancora per un momento... va bene... conta fino a tre, adesso... poi aprili...” Sentii la mia voce contare, mentre una forte emozione mi pervadeva tutta... poi i miei occhi si aprirono e, finalmente, di fronte a me si parò uno spettacolo incredibile... una città che sembrava dipinta tanto era stupefacente, candida ed arroccata su di un monte, dominata da un favoloso castello di granito bianchissimo e cinta da alte e slanciate mura dello stesso materiale... “Oh...” sospirai, quasi senza fiato “Oh, Andros... ma è... è meraviglioso!” “Ti avevo promesso di mostrarti un luogo magico, Gioia mia... un luogo unico, incantato, speciale... e questa città lo è! Ecco la tua sorpresa, Chymela... la città di Gioia Antica!” Citazione:
Ed improvvisamente mi accorsi che stavo tremando di eccitazione e di meraviglia... La stessa meraviglia che avvertii nella voce di Guisgard di fronte a quella visione in quello stesso momento, quello stupore che di nuovo mi raggiunse e mi investì... ed allora, per un istante, quasi rimpiansi il non poterla vedere a mia volta. Lentamente mi alzai, dunque, e lo raggiunsi vicino alla finestra... “Gioia Antica...” mormorai, con un piccolo sorriso “Non sembra così terribile come ci era stata descritta, vero?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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13-07-2012, 02.28.13 | #2745 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Altea aprì leggermente la porta e cominciò a sbirciare all'interno della stanza.
Vide allora Mizasar che fissava il piccolo principe, per poi estrarre un grosso volume dalla sua borsa e sfogliare pagina dopo pagina. Ad un tratto fissò gli occhi del bambino ed il suo colorito. Poi, con un piccolo temperino, tagliò una ciocca dei suoi capelli e la mise in un sacchetto. Fatto ciò, si diresse verso la porta per uscire dalla stanza.
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13-07-2012, 03.34.20 | #2746 |
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L'arrivo di Talia alle sue spalle, destò Guisgard dai suoi pensieri.
Pensieri tutti suscitati dall'immagine di quella grandiosa città. “Ho udito molti racconti di grandi città...” disse lui “... città credute imprendibili, difese da cinte murarie impenetrabili, poste in luoghi inaccessibili o ritenute fondate da razze ormai scomparse... ma erano solo racconti di bardi e di cantastorie, il più delle volte con l'intento di meravigliare e guadagnare così un tozzo di pane e una minestra calda... ma davanti a questo spettacolo... a questa città così sterminata e stupefacente, beh, non si può non restare impressionati...” prese la mano di lei e avvicinò la ragazza a lui “... si, hai ragione...” continuò “... il suo nome sembra richiamare qualcosa di luminoso ed eterno... eppure, non so, ma non riesco a dimenticare le parole dell'uomo incontrato presso quel pozzo...” molti ed inquieti pensieri attraversarono allora la mente di Guisgard. Tuttavia, il cavaliere li tenne per sé, non volendo, a causa di quelle preoccupazioni, causare agitazione in Talia. Il pomeriggio era ormai terminato e l'imbrunire cominciava ad avvolgere, con i suoi incantati giochi di chiaroscuro, ogni cosa in quel magico scenario. Un incommensurabile spettacolo allora iniziò ad accendersi nel crepuscolo. Pian piano, Gioia Antica cominciò a splendere di un'infinita di luci, di varia intensità e di diversi colori. Fiaccole ardevano di un purpureo chiarore, mentre attraversavano le mura e le parti basse della città, come in scia ad una mistica processione scandita da uno sconosciuto rituale. Falò di screziate nervature danzavano sulla sommità di slanciate torri, quasi come a volersi sostituire alla ormai debole luce del giorno morente. E poi aloni vermigli, turchesi, ambrati e di verde smeraldo scintillavano tutt'intorno alle sagome e alle fattezze delle migliaia di costruzioni che affollavano quel luogo, mentre uno sterminato sciame di luci, tutte diverse l'una dall'altra, pullulava tra le stradine, i vicoli, le piazze ed ogni altro spazio che sorgeva tra gli infiniti edifici di quella città. Il granito, al contatto con quegli illimitati preziosismi di luci, bagliori e riflessi, emanava riverberi che finivano poi per frantumarsi e frastagliarsi come schegge ardenti, simili ad una pioggia di sconosciuta meraviglia e vigore. Guisgard tentò di descrivere quello spettacolo a Talia, ma più cercava di far sua qualcuna di quelle immagini, più essa mutava in un qualcosa di diverso e quasi impossibile da essere compreso per gli umani sensi. Ad un tratto qualcuno bussò alla porta, facendo quasi sussultare i due giovani. “Ecco il latte caldo col miele” disse la locandiera entrando nella stanza “e alcune pannocchie proprio ora saltate giù dalla brace. Mangiate tutto, mi raccomando.” Sorrise e uscendo augurò ai due la buonanotte. “Sai...” mormorò Guisgard, mentre porgeva una tazza di latte e miele a Talia “... entrando nella locanda c'è un ritratto sulla parete grande che domina tutto l'ambiente... è raffigurata una ragazza molto bella... con i capelli chiari, quasi biondi, la pelle pallida e di corporatura sottile... reca un fascia tra i capelli ed una coroncina al collo con una pietra rossa simile a quella che hai tu... fissa una verde vallata ed il suo sguardo sembra enigmatico ed impenetrabile...” Quelle parole di Guisgard fecero sussultare Talia. Il cavaliere aveva appena descritto una ragazza che lei conosceva benissimo, avendola vista più volte attraverso le sue visioni. La ragazza del ritratto, infatti, sembrava essere in tutto e per tutto Chymela.
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13-07-2012, 04.06.57 | #2747 |
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Da ciò che sento era deducibile che vi erano più voci che circondavano la mia persona......
Cercano di incutermi paura, intimorirmi.....ma il mio animo e cuore sono sereni e concentrati......, un solo obiettivo, in questo istante avrebbe segnato i miei passi: "Salvare la gente di Tylesia", potevano ridere finchè potevano, ma non mi sareì lasciato soggiocare: "Chiedo venia per mia intrusione.....purtroppo sono stato vittima di un tradimento...." dissi. "Il mio obiettivo, era quello di aiutare il povero uomo che era caduto in questo abisso, non di certo derubare. Ho il mio codice da rispettare, le Antiche Leggi chiudano i miei passi......sono uno studioso e cavaliere....e di certo, conoscer nuovi usi, tradizioni, leggende e altro.....non possono che arricchirmi....."risposi sorridendo. "Porgo le mie scuse al vostro popolo e luogo sacro....." ed allontanandomi, conclusi: "La gente.....ha ancora bisogno dei suoi cavalieri....."
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
13-07-2012, 10.22.12 | #2748 |
Cittadino di Camelot
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Riuscii a guardare ciò che stava accadendo nella stanza del principino, quando mi accorsi che il maestro stava uscendo, mi alzai di scatto e iniziai a correre verso dove si era diretta prima lady Armelia.
Scesi le scale e mi trovai nel posto dove la incontrammo, mi guardavo attorno e mi chiedevo dove mai si trovasse Fyellon. Aspettai che scendesse pure Mizasar, dovevo recarmi con lui in laboratorio e avrei scoperto perchè avesse tagliato una ciocca di capelli al bambino. Se fosse servito per un antidoto o altro...mi ricordo il maestro parlò che per certi rituali magici soprattutto quelli negativi si usavano le ciocche dei capelli, anche se ero reticente su questi rituali. Ma nel caso avessi visto che quella ciocca di capelli fosse stata tenuta nascosta da Mizasar ne avrei subito parlato con il re Acerno.
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13-07-2012, 12.18.21 | #2749 |
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Guardai il falco e dissi grazie amico mio ora mai siamo una squadra e nessuno ci distruggerà e mi misi in attesa che succedesse qualcosa
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fabrizio |
13-07-2012, 17.14.05 | #2750 |
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“E' inutile allontanarvi, cavaliere.” Disse una delle due voci a Parsifal. “Chi vi ha tradito non ha lasciato nulla al caso. Non riuscirete ad uscire dall'ingresso di questa grotta. Esso è stato infatti bloccato dall'esterno.”
“Siete in trappola!” Sghignazzando l'altra voce. “Presto finirà l'ossigeno e per voi sarà la fine, cavaliere.” Fece la prima voce. “Se avete una qualche credenza religiosa, beh, vi consiglio caldamente di affidare a tale Fede la vostra anima.” “Già, pregare!” Esclamò l'altra voce. “Se volete” mormorò la prima voce “noi pregheremo la nostra Fede per voi, cavaliere...”
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