19-04-2016, 16.02.34 | #271 |
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Molto spesso...sembra molto semplice cercare qualcosa che appartiene al passato.....ma non se ne hanno le competenze o quel magnifico senso della cerca......Voi mio Amato Bardo...avete quel dono.........Profumo di Provenza...nel suo poetico......
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27-04-2016, 16.58.31 | #272 |
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...e voi, mia dolce, immancabile Elisabetta, avete il dono della vista, quel dono che in assenza di luce, non si rifletterebbe nel sole delle mie parole, mentre da meridione una fragranza di Lavanda rischiara l'orizzonte della mia Provenza.
Taliesin, il Bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber) Ultima modifica di Taliesin : 27-04-2016 alle ore 17.12.31. |
27-04-2016, 17.04.53 | #273 |
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LA PRIMA COMPOSITRICE DEL MEDIOEVO: XOSROVIDUXT DI ARMENIA
Xosroviduxt, (armeno: խոսրովիդուխթ), chiamata anche Khosrovidukht, fù una poetessa armena. Quasi nulla si conosce della sua vita, nemmeno la sua data di nascita. Alcune fonti la danno attiva nel IV secolo mentre altre la collocano nell'VIII. Si dice sia appartenuta ad una famiglia reale ma neanche questo è chiaramente documentato. Alcune fonti riportano che nell'VIII secolo suo fratello venne imprigionato dai Mori a seguito di questo avvenimento ella fu fatta prigioniera e rinchiusa nella fortezza di Ani-Kamakh, ora conosciuta come Kemah (Erzincan), dove rimase per vent'anni. Secondo altre fonti ella sarebbe stata la sorella del re del IV secolo Tiridates III di Armenia, un nemico del Cristianesimo, che gettò San Gregorio Illuminatore in una fossa di serpenti e cercò di stuprare due monache. A seguito di queste atrocità, il re fu trasformato in un vero selvatico ed il resto dei suoi sudditi fu colpito da follia. Xosroviduxt parlò al popolo di aver avuto una visione che le aveva detto: "non esiste altra cura per i guai che sono piombati su di voi, che quella di andare nella città di Artašat e riportate qui, sano e salvo, il prigioniero Gregorio. Quando lui sarà qui, vi dirà come guarire la vostra infermità." Fu così che Tiridates venne salvato e convertito al cristianesimo. Xosroviduxt è considerata la compositrice di un šarakan, o inno canonicale, intitolato "Zarmanali e Ints" ("Meraviglioso è per me."). Secondo alcune fonti, l'inno è stato scritto in memoria del fratello, ucciso nel 737 per essersi convertito al cristianesimo. Nonostante il soggetto dell'inno non sia di carattere religioso, esso viene utilizzato durante le funzioni nelle chiese armene. Taliesin, il Bardo www.wikipedia.it
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27-04-2016, 17.10.34 | #274 |
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LA PRIMA COMPOSITRICE IN NOME DI MARIA: SAHAKDUXT DI ARMENIA.
Sahakduxt (... – floruit VIII secolo) è stata una compositrice, poetessa e insegnante armena, che visse nell'VIII secolo.. Fu una asceta che visse in una grotta nella valle di Garni, vicino all'attuale città di Yerevan; lì ella compose poemi sacri e canti liturgici. Della sua produzione è giunto a noi soltanto uno di essi dal titolo Srt'uhi Mariam ("Santa Maria"), un acrostico in versi composto da nove stanze. Si pensa che molti dei suoi inni fossero dedicati alla vergine Maria. Alcuni di essi, si pensa, abbiano costituito un modello per questo tipo di composizione realizzata nei secoli successivi. Si sa che Sahakduxt insegnò le sue melodie sacre ad innamorati e aspiranti religiosi; questo rimanendo celata dietro una tenda come imponevano le usanze del tempo. Taliesin, il Bardo www.wikipedia.it
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27-04-2016, 17.19.52 | #275 |
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LA TROVATRICE OCCITANA DELL'AMORE: ADALASIA DI PORCARAGA.
Azalaïs de Porcairagues, o anche Azalaïs o Alasais de Porcaragues, italianizzato in Adalasia di Porcaraga (Portiragnes, 1140 – 1177), è stata una trobairitz che ha composto in lingua occitana, attiva nel tardo XII secolo. L'unica fonte dai cui attingere riferimenti biografici è la sua vida « N'Azlais de porcarages si fo de l'encontrada de Monpeslier, gentils dompna et enseignada. Et enamore se d'En Gui Guerrejat, qu'era fraire d'En Guillem de Monpeslier. E la domna si sabia trobar, e fez de lui mantas bonas cansos. » « Azalais proveniva dal territorio di Montpellier, donna raffinata e colta. Si innamorò di Gui Guerrejat, fratello di Guglielmo di Montpellier. Una donna che sapeva inventare, e che compose per lui molte sue belle canzoni » Il Gui di cui parla la "biografia" era forse nato intorno al 1135, si ammalò nei primi mesi del 1178, divenne monaco e morì verso la fine di questo stesso anno. Niente si conosce riguardo alle sue date di nascita e morte. Dal suo nome, e dalle affermazioni contenute nella sua vida, si può supporre che fosse del villaggio di Portiragnes, proprio a est di Béziers e a circa 10 kilometri a sud di Montpellier, vicino ai territori che appartennero a Gui e ai suoi fratelli. Aimo Sakari ipotizza che lei fosse il misterioso joglar ("menestrello") a cui venivano dedicate diverse poesie di Raimbaut d'Orange (vicino e cugino di Gui Guerrejat). Ad Azalais si attribuisce una poesia (senza notazione musicale) formalmente semplice e intrisa di emotività, costituita da 52 versi, ma il testo varia considerevolmente nei diversi manoscritti, facendo supporre che la composizione non fosse stata scritta di getto, ma rimaneggiata in tempi successivi. La poesia allude alla morte nel 1173 di Raimbaut d'Orange ed è forse stata composta prima di questa data e successivamente rimaneggiata. Il congedo sembra menzionare Ermengarda di Narbona (1143–1197), una rinomata mecenate della poesia trobadorica. Come fa osservare Sakari, la terza strofa della poesia sembra contribuire a una tenzone poetica iniziata da Guilhem de Saint-Leidier che ha per tema la questione se una donna sia o no disonorata allorché prende come amante un uomo più ricco di lei. Raimbaut d'Orange anche ripropone la disputa nella sua poesia A mon vers dirai chanso. Abbiamo poi un partimen sulla questione dibattuta tra Dalfi d'Alvernha e Perdigon, e infine una tensó tra Guiraut de Bornelh e Alfonso II d'Aragona. Ecco la prima strofa della canzone “Ar em al freg temps vengut” dedicata al compianto Raimbaut d'Orange « Ar em al freg temps vengut quel gels el neus e la fainga el aucellet estan mut, c'us de chanter non s'afrainga e son sec li ram pels plais que flors ni folha no-i nais ni rossinhols no-i crida que am s'en mai me reissida » « Siamo ai giorni freddi venuti con neve e ghiaccio e fanga e fermi gli uccellini e muti: nessuno a cantar si rinfranca. E gli alberi e i rami spogli sono senza fiori e foglie né l'usignuolo amato grida quando al maggio mi risveglia » www.wikipedia.it Taliesin, il Bardo
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27-04-2016, 18.08.48 | #276 |
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Così bella questa canzone, sir Taliesin, e così melanconicamente affascinante...struggente.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
05-05-2016, 13.34.28 | #277 |
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LA POETESSA DELL'AMORE OCCITANO: TIBORS DE SARENOM
Tibors de Sarenom o Tiburge de Sarenom (1130 circa – 1198) è stata una poetessa francese e la prima trobairitz attestata, attiva durante il periodo classico della letteratura occitana medievale (XII secolo), all'apogeo della popolarità dei trovatori. « Na Tibors si era una dompna de proensa dun castel d'En Blancatz que a nom sarrenom. Cortesa fo et enseignada. Auinens e fort maistra e saup trobar. E fo enamorada e fort amada per amor, e per totz los bos homes daquela encontrada fort honrada, e per totas las ualens dompnas mout tensuda e mout obedida. » “La nobile Tibors era una donna della Provenza, proveniente da un castello del signor Blacatz chiamato Sarenom. Era cortese e raffinata, graziosa e molto colta. E seppe come scrivere poesie. E si innamorò e fu molto amata, e venne onorata tantissimo dagli uomini cortesi di quella regione, e da tutte le notabili signore ammirata e rispettata . . .» (tratto da: vida di Tibors dal manoscritto trobadorico H, un canzoniere lombardo, adesso Latino 3207 alla Biblioteca Vaticana, Roma) Tibors è una delle otto trobairitz a possedere una vida (breve biografia scritta in lingua occitana), spesso molto ipotetica più che fattuale. La ricerca sulla vera identità della poetessa Tibors viene ostacolata dalla popolarità del suo nome in Occitania a quel tempo. Tibors potrebbe essere la figlia di Guilhem d'Omelas e Tibors d'Aurenga, il quale diede in dote a marito il castello di Sarenom, probabilmente Sérignan-du-Comtat in Provenza o forse Sérignan nel Rossiglione. Sfortunatamente per gli storici e gli occitanisti, Tibors e Guilhem ebbe due figlie, entrambe di nome Tibors, come la madre. È possibile, ma inverosimile, che Tibors d'Aurenga possa essere stata lei stessa la trobairitz in questione. Poiché il suo matrimonio avvenne nel 1129 o 1130 e le sue figlie si sposarono entro il 1150, è improbabile che queste fossero nate molto più in là nel tempo. Se si accetta che fosse sorella maggiore di Raimbaut d'Orange, il famoso trovatore, possiamo collocarla nel tempo. Raimbaut d'Orange, era il più giovane dei figli di Guilhem e Tibors e perciò il fratello minore delle due sorelle Tibors. Nel 1150 la maggiore delle Tibors morì e per sua volornà testamentaria lasciò Raimbaut, allora in minore età, sotto la tutela della figlia maggiore[3] e del suo genero, il secondo marito della trobairitz, Bertran dels Baus.[2] La sorella più giovane, Tiburgette, era la destinataria di un regalo di nozze da parte di loro padre in quell'anno (1150). Nel testamento di suo padre, Guilhem, Tibors viene riferita come autre Tiburge (l'altra Tibors), mentre alla sorella minore viene dato più risalto. Nel 1150 (o 1155 se la datazione del testamento di Tibors d'Aurenga è corretta), Goufroy de Mornas,[4] primo marito di Tibors, era già morto. Non ci sono attestazioni riguardo a figli avuti da lui, ma con Bertrando ne ebbe tre: Uc, padre di Barral di Marsiglia; Bertrando, padre di Raimondo; e Guglielmo, anch'esso trovatore. Si pensa che Tibors sia morta poco dopo la morte di suo marito (1180) nel 1181 o 1182, ma un documento di suo figlio Uc, recante la data del 13 agosto del 1198, riferisce di "un consiglio di sua madre Tibors". Dell'opera di Tibors resta solo una stanza di una canso con allegata vida e razo.[5] Tuttavia Tibors viene menzionata in un'anonima ballata, datata tra il 1220 e il 1245, dove lei ha il ruolo di giudice in un gioco poetico. Questo è l'unico suo componimento che ci resta: « Bels dous amics, ben vos posc en ver dir que anc non fo qu'ieu estes ses desir pos vos conven que.us tene per fin aman; ni anc no fo qu'ieu non agues talan, bels dous amics, qu'ieu soven no.us vezes; ni anc no fo sazons que m'en pentis, ni anc no fo, se vos n'anes iratz, qu'ieu agues joi tro que fosetz tornatz; ni [anc]. . . » « Bel dolce amico, ben posso invero io dirti che mai fu ch'io stessi senza desiderio poiché a te piacque ch'io t'avessi per amante; neanche fu mai ch'io non avessi voglia, bel dolce amico, sovente di vederti né ci fu mai stagion ch'io rimpiansi, né ci fui mai, se te ne andavi irato, ch'io ne gioissi, se non al tuo ritorno; né [mai]. . . » Taliesin, il Bardo p.s. idealmente dedicata allo struggente romanticismo di Lady Altea...
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05-05-2016, 15.33.23 | #278 |
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Mio caro amico Taliesin, quale onore mi rendete e quale gioia nel ricevere questo dono così prezioso scritto da una di queste donne dall' animo così romantico e passionale.
Grazie, ancora una volta, per aver aperto le porte sui profumati e sognanti paesaggi provenzali, fonte di ispirazione per donne così uniche.
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05-05-2016, 21.09.43 | #279 |
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Lady Altea potrebbe essere la persona ideale per ogni Canto.....ella innesca Ogni tipo di ideale...Romantico.....Furente...Melodioso e quindi credo Amato Bardo che in lei abbiate trovato la Donna ideale a cui dedicare questi versi così deliziosi e rari......come sempre Grazie per la delicatezza che avete nel cercare quel mondo che di chiama Donna
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06-05-2016, 11.04.02 | #280 |
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...ed io dico nuovamente grazie a voi Madonna Elisabetta, per la vostra entrata improvvisa nella danza di amorosi sensi come moderna spadaccina che intona ogni canto di provenza, passando da Milady Altea, fino a giungere alle coste del mio cuore..
"Quelle" e "Queste" Donne sopravvivono in me solo grazie a Voi. Taliesin, il Bardo
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