23-01-2012, 10.16.29 | #271 | |
Cittadino di Camelot
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Quel ricordo... quel ricordo scivolò tra i miei pensieri senza alcun preavviso e mi si impigliò sul cuore... sorrisi tra me e me...
“...un giorno, quando sarò un cavaliere ricco di fama e onori, avrò per me questo luogo... si, difendendolo da chiunque ne avanzi pretese...” Quanto tempo era passato... e tante, forse troppe, cose erano successe... eppure i suoi occhi, di quell’azzurro intenso, erano più che mai chiari e vividi nella mia mente... le sue parole, la sua voce e quel suo consueto tono tra il serio e il canzonatorio continuavano ad accarezzare spesso i miei pensieri... “...difendendolo da chiunque ne avanzi pretese...” Sospirai... se fossimo stati in una di quelle cavalleresche storie, quelle che quel mio ramingo fratello amava leggere e raccontare da ragazzo, non avrei avuto da preoccuparmi... in una di quelle storie egli sarebbe di certo tornato ed io non mi sarei più sentita tanto sola come in quel momento... Avevo sempre creduto in quelle storie, anche se lui sosteneva il contrario... la mia fiducia era sempre stata totale e incrollabile... E improvvisamente un altro lontano ricordo fece breccia tra i miei pensieri... L’aria fredda e limpida del primo mattino bagnava ogni cosa di un candore quasi irreale, ad ogni passo l’erba quasi congelata scricchiolava sotto i miei piedi, le mie mani erano ben strette dentro il manicotto. In pochi minuti giunsi sulle sponde del lago... ma c’era già qualcuno lì... “Maestro!” esclamai, vagamente sorpresa. L’uomo, al suono della mia voce, sussultò. “Talia...” disse, voltandosi a guardarmi di scatto come chi è appena stato destato da lontani pensieri “Che cosa ci fai qui?” Lo osservai per un istante... aveva gli occhi innaturalmente lucidi e un tono di voce fin troppo basso, mi aveva guardata per appena un attimo e subito si era voltato di nuovo a scrutare l’acqua limpidissima... “Beh... potrei fare la stessa domanda, suppongo!” risposi, andando a sedermi vicino a lui. L’uomo non rispose, limitandosi ad un leggero movimento della testa. “Sei triste, Maestro?” domandai dopo qualche istante. Per qualche minuto l’uomo non si mosse e non parlò, poi lentamente... “Sai, Talia...” iniziò a dire “Io credevo di far bene qui... ogni cosa che ho fatto, io l’ho fatta per voi... per te e per i tuoi fratelli... premiando i più meritevoli e punendo ogni atto di ribellione, credevo di essere nel giusto... E invece ora capisco di aver sbagliato tutto!” Sospirai... le immagini del giorno precedente, il giorno nel quale quel mio fratello era partito, erano ancora ben vivide nella mia mente... “E così sei rimasto qui al lago tutta la notte...” mormorai. “A pensare!” rispose. “A pensare a...” “A lui!” mi interruppe il maestro “Si!” Sospirò, e i suoi occhi si fecero più cupi... rimase in silenzio per qualche momento, poi riprese: “Lui è sempre stato il più ribelle tra i miei figli... ogni giorno aveva mille idee stravaganti e non temeva di metterle in pratica... era bravo, certo... capace... eppure non sfruttava le doti che possedeva, sembrava non gliene importasse nulla... per questo spesso lo punivo: desideravo solo che smettesse di essere un bambino e che diventasse un uomo... desideravo insegnargli tutto ciò che sapevo... pensavo che sarebbe potuto diventare grande... il più grande, forse! Ed invece... invece così l’ho solo fatto fuggire! Non l’ho mai capito. Non ho mai fatto il pur minimo sforzo per capirlo ed ora è tardi... mi odia, odia questo posto... l’ho perduto! Ed ho fallito il mio compito.” Rimasi a lungo in silenzio, osservando il profilo dell’uomo che mi stava accanto... e per la prima volta compresi quanto immenso bene doveva aver voluto a quel mio fratello ribelle... per la prima volta compresi quanto doveva aver sofferto per la sua partenza... e compresi anche quanto è facile dimenticare, nell’ora della disperazione, ciò che noi stessi si è insegnato. “Ma tu, Maestro, non hai fallito il tuo compito...” dissi, dopo qualche momento di silenzio “Lui oggi se n’è andato, certo... ma tu hai ancora il tuo compito da assolvere... il compito di aspettare, come il padre del figlio prodigo e come ogni padre... Vedi, Maestro... io non credo che ti sia mai stato chiesto di impedire ai tuoi figli di fuggire, ma ciò che ti è stato chiesto è di preparare loro la via del ritorno.” Quando la mia voce si spense l’uomo rimase immobile per qualche momento... poi si voltò a guardarmi e sorrise. Citazione:
Voltai appena la testa e lo osservai un momento... “Non lo so...” mormorai “C’è ben poco che possiamo fare da soli, temo... Scriverò al Vescovo, intanto!”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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23-01-2012, 12.33.11 | #272 |
Cittadino di Camelot
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Ciò che uscì fuori da quella traduzione sembrava il presagio di un'eterna lotta tra il Bene e il Male che perdura da secoli..... il paganesimo ha contribuito a salvare delle vite..... ma il Male è sempre in agguato.
Il paganesimo viene visto come una religione infima e malvagia, ma per dei contadini.....in particolare quelli, è stata un'ancora di salvezza. Il mistero del crine era stato svelato, una bestia immonda lo ha creato e la stessa lo conserverà come una maledizione poichè non è riuscita a concludere il suo rito. Era tempo di tornare dal mio Maestro ma prima di andar via volevo continuare a leggere quel libro, forse conteneva qualcosa di ancora più interessante..... mi sarebbe piaciuto tenerlo ma non credo che possa essere allontanato da quel sacro luogo. Pensaì, e mi posi questo quesito: "Quale è il filo sottile che lega la realtà del Bene a quella del Male?"..... Se lo si scoprisse, l'uomo sarebbe in grado di scegliere la retta via?..... Non credo...., siamo esseri imperfetti ma non è detto che io non possa farlo. Mi decisi, avreì chiesto al frate se avessi potuto studiare quel libro, con il giuramento di riportarlo indietro una volta concluso il mio viaggio.
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... Ultima modifica di Parsifal25 : 23-01-2012 alle ore 12.36.12. Motivo: Testo |
23-01-2012, 13.55.23 | #273 |
Cittadino di Camelot
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Il maestro stava guardando verso di me con un moto di terrore "Maestro, ma che vi succede?", egli puntava il dito verso la bimba senza riuscire a proferire parola, mi girai per guardarla e stupita mi volta verso il maestro "Ma che succede?Mi sembra che la nostra piccola milady non abbia nulla di strano". Più di qualcuno guardava la piccola bimba spaventato, e non riuscivo a capirne il motivo, era una bimba...normale.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
23-01-2012, 14.49.05 | #274 |
Cittadino di Camelot
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E' colpa mia dissi se i marinai che sono scesi in acqua con me sono morti la colpa è mia continuai a dire ed è giusto che anche io muoia come sono morti loro non sono degno di vivere e rimasi fermo senza un fiato
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fabrizio |
23-01-2012, 16.29.45 | #275 |
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Schiocchi Frati perchè non capiscono? pensai..
<<Sta per morire dategli questa benedetta boccetta!>> Dissi sgolandimi..
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23-01-2012, 16.42.18 | #276 |
Cittadino di Camelot
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Vagavo ormai tra la vita e la morte.....tra il mondo degli uomini e quelli dei defunti....tra il mondo visibile e quelloo invisibile, mi alzai da terra riprendendo piano piano l'equilibrio, la voce di Goz era forte ed irritata....speravo sinceramente che Daniel avesse personalmente dato parte della fiala al boscaiolo..avevo la necessita' di avere il resto, intanto mi avvicinai a Goz..." Qualcosa vi sta sfuggendo di mano, il viaggio sta diventando....una storia strana, vero Goz?.....le avventure sono sempre una cosa stupenda e qui devo dire che i vostri ospiti saranno esauditi......vi ho detto che il Carrozzone e vostro ma non le acque che state navigando......imi spiace per i vostri uomini, ma non avrebbero dovuto immergersi....dove' Isolde, Goz...l'avete persa di vista ?.....anche questo potrebbe costarvi caro, e se devo dirvela tutta i vostri uomini incominciano a vedere le loro stesse paure prendere forma, cercate di non perdere la loro fiducia.....sarebbe una rovina"...Rimasi a guardare gli occhi di Goz.....due pozze...scure dove leggere la fine diventava angoscioso..
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23-01-2012, 16.46.37 | #277 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Ad un tratto alcuni dei ragazzi raggiunsero Talia e gli altri due che erano con lei.
Il signorotto e i suoi sgherri erano appena andati via, ma qualcos’altro sembrava averli turbati. “Presto, venite a vedere!” “Cosa succede?” Domandò uno dei due fratelli che erano con Talia. Ma gli altri non risposero nulla e due di loro presero Talia per mano. “C’è un demone nel giardino del Casale!” Agitato uno di quelli. “Presto, venite a vedere!” Talia e gli altri due furono così trascinati nel giardino. Una superba fiera, di grossa taglia e fogge vigorose, col manto chiazzato giallastro e screziato di nero, stava distesa fra i cespugli, leccandosi le poderose zampe. Accortasi di loro, la feroce belva cominciò a fissarli con i suoi occhi fiammeggianti, restando tuttavia immobile. I ragazzi fissavano quell’incredibile animale senza emettere nemmeno un alito. Quella visione sembrava averli rapiti; paura mista a meraviglia avvertivano per quella belva che mai avevano visto. “Il…” mormorò uno di loro “… il maestro una volta ci… ci parò dell’Oriente e delle sue meraviglie… di… di uomini dalla pelle bruna e di una terra fertile a forma e immagine di una mezza Luna…” “Non…” lo richiamò uno dei suoi fratelli “… non fissarla in quel modo… finirà col comprendere che… che parli di lei…” “La…” intervenne un terzo “… la stiamo… fissando tutti…” “Forse è davvero un demone…” singhiozzando un altro ancora “… forse se raggiungiamo il Tempio saremo al sicuro…” “Non è un demone…” riprese il primo che fra loro aveva parlato “… almeno credo… il maestro, vi dicevo… una volta mi parò dell’Oriente… e dopo la terra della Mezzaluna… narrava il maestro… dopo di quella, vi è un’altra terra… una terra da cui spunta il Sole ogni giorno… laggiù la gente ha la pelle gialla e vivono numerosi animali a noi sconosciuti… e il maestro mi parlò di un formidabile predatore… che gli uomini del posto chiamano mangiatrice d’uomini…” “Cosa diavolo c’entra tutto questo?” Domandò uno dei suoi fratelli. “Il predatore del racconto del maestro… si, ecco… era in tutto e per tutto simile a questa belva…” “Ehi, ragazzi!” Urlò all’improvviso uno dei fratelli che non era con loro, facendoli saltare tutti su per lo spavento. “Ehi, siete qui!” Arrivando di corsa. Ma un attimo dopo, davanti a quell’incredibile felino, anche lui restò pietrificato come gli altri. “Cosa diavolo urli!” Lo riprese a bassa voce uno dei fratelli. Ma il nuovo arrivato sembrava aver smarrito la parola. “Allora, cosa dicevi mentre correvi qui?” Chiese quello che l’aveva richiamato. “Avanti, cosa dicevi?” “C…” balbettò il nuovo arrivato “… c’è… c’è uno… c’è uno straniero davanti… davanti alla tomba del maestro…”
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23-01-2012, 17.05.19 | #278 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Normale?” Ripeté Lainus fissando Altea. “L’avete vista? Non c’è più quella bambina!”
“Cosa succede?” Domandò la fanciulla ad Altea. Lainus la fissava con un moto di terrore. “Non mi vuoi più bene, Altea?” Fece la ragazza. “Chi sei tu?” Chiese Lainus alla fanciulla. “Non mi riconosci?” Fissandolo lei. “Sono Rykeira…” Tutto l’equipaggio sul ponte si avvicinò a loro. “Cosa succede?” Domandò Goz. “Dice di essere Rykeira…” disse Lainus “… ma è impossibile…” “Ovvio!” Esclamò Goz. “Rykeira è una bambina… questa è un’adolescente!” “Avete visto, capitano!” Urlò Bar. “E’ lei la strega!” Tra l’equipaggio si diffuse il panico. “Dobbiamo buttarla in acqua!” Inferocito Bar. “Si, morte alla strega!” Gridò l’equipaggio. “Ho paura…” fece la ragazza che diceva di chiamarsi Rykeira, stringendosi ad Altea. “Sembra che abbiano trovato un’altra potenziale strega…” ridendo Isolde ed avvicinandosi ad Elisabeth, che era poco lontana da loro.
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23-01-2012, 17.11.44 | #279 |
Cittadino di Camelot
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Visto che nessuno si decideva a rispondermi infilai metà fiala in gola a cavaliere25 e uscii subito fuori.. C'era un macello.. Volevano buttare in mano la bambina.. Che non c'entrava niente.. Isolde stava importunando la bambina.. Corsi da Elisabeth e le infilai l'altra metà in gola.. E dissi a Isolde:
<<Strega mi devi ancora trasformare in un maiale? Sto aspettando!>> Poi corsi dalla bambina e mi misi tra lei e la folla e urlai: <<NON è UNA STREGA! Ma è possibile che non sapete distinguere una strega quando la vedete?>> Avevo il fiatone.. Quel viaggio si stava rivelando un inferno..
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23-01-2012, 17.11.47 | #280 |
Cittadino di Camelot
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Adolescente?? Il maestro aveva il viso pallido di terrore e sudava, sentivo quella voce "Non mi vuoi più bene Altea?" e gli uomini del Carrozzone addossarsi contro lei, puntandole il dito e accusandola di stregoneria, di volerla uccidere. Ad un tratto la vidi...Rikeyra era una adolescente. Deglutii...cose strane stanno accadendo, ma tutto era possibile in questo Carrozzone.
La ragazza mi guardava spaventata e si attaccò alle mie braccia, la presi per mano "Volete gettarla in mare? Allora getterete in acqua pure me. D'altronde di che vi meravigliate, non era il Carrozzone delle Meraviglie questo, dovevano accadere cose mai viste...e io mi sono imbarcata qui proprio per vederle". Mi misi davanti a Rykeira per difenderla. Ad un tratto il ragazzo che era sempre vicino a lady Elisabeth, arrivò pure a difendere la ragazzina. "Fatevi da parte" gli dissi "se butteranno in acqua loro la seguirò pure io".
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Saggio Lo re Artù k’avemo perduto (Mario de Matteis, Antonio Trinchese) | Hastatus77 | Libri | 4 | 30-07-2011 14.07.54 |
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