05-12-2014, 18.01.31 | #2791 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“No, il poema di Ardea non richiede ai lettori nessuna parte da terminare” disse Guisgard a Clio “ma solo di leggerlo...” restando pensieroso.
Intanto il giorno trascorreva lento tra quelle antiche murature. Il cielo era grigio e gonfio d'acqua ed una fitta pioggia, costante e malinconica, scendeva sulla torre e sulla desolata campagna. “Beh...” fece Capitan Falco “... se il barone è stato così cortese da permetterci di visitare la sua torre, io direi di farlo subito, così magari scopriremo qualcosa di interessante.” Guardò poi Altea. “In effetti tra queste mura tutti sembrano credere alla presenza di incantamenti e maledizioni... e forse persino il barone, nonostante voglia apparire così concreto e razionale... ma l'unica cosa certa, per ora, sono quelle persone morte... dunque direi di tenere gli occhi aperti...” “Dove andiamo adesso, Capitano?” Chiese Cid. “E perchè non cominciare proprio da questa stanza?” Rispose il presunto impostore, fissando lapide sulla porta della serra. “Magari alla luce del giorno ci apparirà diversamente...”
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05-12-2014, 18.26.10 | #2792 |
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Annuii.
"Ah, certo..." sorrisi appena "Abbiamo il permesso, sfruttiamolo.." guardandomi intorno. "Sicuramente alla luce del sole è tutta un'altra cosa.. chissà che non ci sia qualche indizio nascosto.." iniziando a curiosare per la stanza. "Speriamo non falso, però.." con un leggero sorriso. |
05-12-2014, 21.39.59 | #2793 |
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Guardavo la lapide con attenzione e sentii solo la voce di Guisgard..loro continuarono la cerca e aprirono la porta io guardai Guiagard e dissi. ."Già. .quando ti dissi ieri..che da oggi non mi avresti vista più. .e tu dicesti..impossibile perché tu e gli altri della nave mi avreste cercato..continuate vado in camera chissà magari un gufo mi porterà via da te ..o una civetta".
Cosi tornai nella camera assegnatami a me e Guisgard..e rimasi li sola nel letto..il talismano bruciava..era destino..sentivo..non li avrei visti più e sprofondai in un sonno e magari mi avrebbe portato veramente tra gli Angeli.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea Ultima modifica di Altea : 05-12-2014 alle ore 21.56.51. |
06-12-2014, 02.07.46 | #2794 |
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Guisgard aprì la porta ed insieme a Clio e a Cid si ritrovarono in quella misteriosa stanza.
Fiori di varie specie affollavano quel luogo, riempiendolo con i loro colori ed i loro profumi. Stavolta ad illuminare quella sorta di serra non vi era più la debole luce delle candele, ma il chiarore del giorno che filtrava da alcune piccole finestre posto in alto. “Che strano posto...” disse Cid. Capitan falco cominciò così a guardarsi intorno, come a voler indagare, come a voler svelare chissà quale segreto. E poi, finalmente, vide qualcosa. “C'è qualcosa là...” chiamando Clio “... sembra una sorta di mobile ed è coperto da un lenzuolo...” Il falso mercenario allora si avvicinò e tirò via il lenzuolo. Ai tre apparve così un antico scrittoio e sopra di esso vi era posto un libro dall'aspetto venerabile. Guisgard guardò allora la copertina e lesse il titolo: "Ardea de'Taddei".
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06-12-2014, 02.13.07 | #2795 |
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La sala aveva un aspetto completamente diverso durante il giorno, ma aveva lo stesso un non so che di affascinante.
Finché Guisgard non mi chiamò per vedere qualcosa. Trattenni il fiato nel vedere quel libro. "Dunque è lui.." annuendo appena "Cosa dite, sfidiamo la morte e proviamo a leggerlo?" alzando gli occhi sul capitano "Dopotutto, siamo arrivati fin qui..". |
06-12-2014, 02.17.59 | #2796 |
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Guisgard accennò un sorriso a quelle parole di Clio, ma poi si fece di colpo serio.
Guardò per un lungo istante il libro e piano cominciò ad accarezzare la copertina in pelle. “Massì...” disse poi il presunto duca “... perchè no... ma sarà meglio lo faccia io...” e fu sul punto di aprire quell'antico testo. Ma ad un tratto la porta si aprì. “Cosa fate voi qui?” Chiese Nora, apparendo come uno spettro sulla soglia.
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06-12-2014, 02.23.14 | #2797 |
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Scossi la testa, vagamente divertita.
"Ma sentilo.. A che serve avere una guardia del corpo, se non le fai rischiare la vita al posto tuo?" sorrisi "Sono molto meno preziosa di te.." sfiorando delicatamente il titolo del libro, o meglio, soltanto la parola "Taddei", per poi alzare gli occhi su di lui. Ma nessuno dei due ebbe la possibilità di fare niente, perché arrivò Nora. "Buongiorno, Nora.." sorrisi "Il barone ha raggiunto vostro marito, e ci ha detto di visitare la torre, il cortile e il giardino, in sua assenza..." gentilmente. |
06-12-2014, 02.35.58 | #2798 |
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“La torre è molto grande” disse Nora a Clio “e vi sono luoghi decisamente molto più interessanti da visitare... come il cortile, il giardino, la cappella e persino la sala delle torture.”
“Chi è l'amante dei fiori?” Chiese Guisgard, fingendo di non badare al tono seccato della donna. “Il signor barone? O forse voi, madama? O magari lady Rosanne?” “Rosanne ha tutt'altro tipo d'interessi.” Mormorò la donna. “Ora vi pregherei di lasciare questa stanza. Sono io ad amare i fiori ed ero giunta qui per curare alcuni di essi. E gradirei farlo da sola. Grazie.” Capitan Falco sorrise ed annuì. “Vi lasciamo allora al vostro diletto, milady.” Prendendo per mano Clio e Cid. “A più tardi.” E insieme alla ragazza ed al bambino lasciarono la serra. Scesero poi nel cortile e subito Cid cominciò a correre e a saltellare, come qualsiasi bambino della sua età. Guisgard invece si sedette su una panchina di pietra e restò pensieroso. “Dimmi...” voltandosi poi verso Clio “... cosa pensi di questa storia? A parte il fatto di voler a tutti i costi rischiare la vita per me...”
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06-12-2014, 02.57.58 | #2799 |
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Era la seconda volta che venivamo interrotti da Nora, e anche questa volta ebbi l'impressione che nascondesse qualcosa.
Ma mi limitai a sorridere e seguire docilmente Guisgard fuori da quella sala, verso il cortile. Mi scappò un sorriso nell'osservare Cid spensierato e felice di vivere quell'avventura. Presi posto accanto a Guisgard sulla panchina, ma restai in silenzio, ad osservare quello strano posto, limitandomi ad alzare gli occhi al cielo, con aria divertita, alle sue parole. "Non lo so..." dissi infine, cercando di mettere ordine nei miei pensieri "Sembra tutto così strano e misterioso.. un libro che uccide.. e tutti quei libri bruciati.. che abominio.. ma posso comprendere il barone.. eppure non riesco a trovare il senso di tutto questo... da quel poco che so del Fiore Azzurro, non mi sembra che sia qualcosa che uccide, anzi.. non serve per.. beh.. come si dice.. contrastare la maledizione.." scossi la testa, lasciando lo sguardo vagare nel cortile. Già, la maledizione, la Gioia dei Taddei. Non osai chiedergli se ci credesse. Avevo sempre visto i Taddei come qualcosa di lontano, quasi mitico, stavano nel loro palazzo, non me ne curavo nemmeno più di tanti. Negli ultimi anni, invece, erano diventati il mio nemico, la marina ducale, il rischio di finire sulla forca per mano loro. Questo, però, non valeva per Guisgard, i miei nemici erano i suoi nemici. Ma era comunque strano. Ero rimasta sconvolta nel sapere che Icarus era divenuto Guisgard, eppure non avevo mai realizzato fino in fondo che lui era davvero un Taddeo. Almeno non finché il barone non aveva menzionato quella maledizione, di cui sapevo ben poco. "Ci vorrebbe qualcuno dei miei marinai... loro conoscevano le storie di tutte le maledizioni possibili ed immaginabili.." sorrisi triste al pensiero che non restava nulla di loro, se non i miei ricordi "Di solito però c'entrava un tesoro.." mormorai appena, abbassando lo sguardo. "Ma credo anche che dobbiamo arrivare in fondo a questa storia..." tornando a guardare Capitan Falco, seria "Non possiamo lasciare nulla di intentato.." sorrisi appena, inclinando leggermente la testa di lato. "Tu che pensi di questa storia, Capitano?". |
06-12-2014, 03.11.46 | #2800 |
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Guisgard ascoltò Clio senza distogliere mai lo sguardo da lei, dai suoi occhi.
“Mah...” disse poi quando la ragazza lo interpellò “... penso tante cose...” guardando la cima della torre e poi quel tempo che continuava a minacciare pioggia “... la verità, forse, è che sono stanco di pensare... credo di non aver mai fatto altro sin dalla mia infanzia... pensare alle mie origini, alle mie terre... pensare, convincermi che tutto fosse vero... ed ora il Fiore Azzurro... non faccio altro che pensarci, come un'ossessione... e in certe notti, quando sono da solo, beh, non posso fare a meno di chiedermi se davvero riuscirò a trovarlo mai...” scosse il capo, sorridendo malinconicamente, mentre il vento, leggero, accarezzava i suoi capelli scuri “... non hai fatto un buon affare, sai? Per niente, Clio...” prendendo dalla tasca la sua ocarina “... dovevi continuare a fare la piratessa, a solcare i mari, vivere libera e senza obblighi... invece ora ti ritrovi a fare da guardia del corpo ad un... cosa sono io in realtà? Forse non sono niente, sai? Non sono più Icarus... e forse non sarò mai davvero Guisgard... e comunque non abbiamo altra scelta adesso... dobbiamo capire se davvero il Fiore Azzurro ed il Fiore del Giudizio sono la stessa cosa...” e cominciò a suonare la sua ocarina. Ed una musica lenta e malinconica avvolse i due.
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