12-12-2014, 02.37.35 | #2861 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La ragazza sorrise ad Elisabeth, per poi sedersi e gustare con lei un po' di quel latte caldo.
“Si, Bredon è un buon cane da guardia.” Disse sorridendo la ragazza. “Il mio nome è Marangel e mio nonno è proprio come avete detto voi. E' infatti l'uomo più buono e generoso che io conosca. E tra non molto lo vedrete. Ma ditemi di voi. Chi siete e cosa ci facevate in queste lande tutta sola? Vi è forse accaduto qualcosa?”
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12-12-2014, 02.44.22 | #2862 |
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Mi prese la mano nella sua, riuscendo a stringerla nonostante il pugnale.
Poi si avvicinò alla merlatura, e io puntai la pistola nell'altra mano verso il vuoto. "Comunque non abbiamo visto nessun fantasma finora.." mormorai. Ma era chiaro perché nessuno fosse tornato, se tutti seguivano quella voce erano perduti. Poi si voltò. Dapprima inorridii, e trattenni il fiato. Poi scoppiai a ridere. "Certo, come no... le mie grazie sono talmente in mostra che non so come tu possa pensare ad altro.." scuotendo la testa. Non era lui. Non gli avevo visto un'espressione simile in tutta la vita. No, era parte dell'illusione, come la voce di Cid. Mi chiesi cosa avesse detto in realtà. Cosa volevano da me? "D'accordo.. va bene.." fingendomi seria, lentamente "E' tutta colpa mia, sono una persona orribile, quasi quasi la faccio finita.." scossi la testa "no, non ci casco.." più al vento che a lui, poi il mio sguardo divenne davvero serio "Non... mi.. sporgerò..". Tirai Guisgard verso di me. "Vieni via di lì.. qui c'è qualcuno che sta cercando di farmi impazzire, e la cosa non mi piace per niente...". Ma sapevo che poteva solo peggiorare, dovevo solo riuscire a non cedere. |
12-12-2014, 02.53.38 | #2863 |
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Clio tirò a se Guisgard, con forza e decisione, facendolo scendere dalla merlatura.
E a quel gesto il falso mercenario scoppiò a ridere. “Sei insaziabile...” disse divertito “... si, insaziabile...” e la prese fra le braccia, cominciando a baciarla sul collo e su tutto il volto, mentre la sua mano iniziò a stringere il corpetto della ragazza con vigore. E iniziò a tirarlo così forte che quasi lo strappò, facendo spezzare almeno un paio di lacci “... ora vedrai come ti farò divertire...” continuando a baciarla e cercando di strapparle via i vestiti con una mano, mentre con l'altra stringeva con energia le forme della piratessa “... sarà eccitante farlo qui, al buio e in questa fredda notte... ma non temere, saprò scaldarti io...” e finalmente riuscì a strapparle una parte di vestito, per poi cominciare ad accarezzare con bramosia la sua pelle nuda. Ed i suoi occhi azzurri erano diventati quasi rossi per la lussuria.
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12-12-2014, 03.22.16 | #2864 |
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Non era lui.
Io, insaziabile? Era l'ultima definizione che mi sarebbe venuta in mente. In un attimi mi ritrovai tra le sue braccia, con le sue mani e le sue labbra su di me. Cominciai a non capire più niente, e per un momento, rischiai di lasciarmi andare. Ma poi le sue parole, la sua voce, gli occhi, le mani. No. Non era lui. Non era così che doveva andare. Stavo per protestare, ma non lo feci, lo strinsi a me, bramando la sua pelle quanto lui la mia. Aveva le mani troppo occupate sul mio corpo per immobilizzarmi, e visto che non le stavo usando per respingerlo, non avrebbe cominciato adesso. Quant'era difficile restare lucida, e non abbandonarsi. Fosse stato un altro avrei potuto ucciderlo con un colpo di pistola. Ma certo non gli avrei mai fatto del male. Lasciai cadere le armi e lo cinsi con le braccia, standogli sempre più vicina. Non avevo bisogno di fingere, ogni parte del mio corpo fremeva al tocco delle sue mani smaniose. Lo amavo e lo desideravo con tutta me stessa. Ma non aveva alcuna importanza. La mia prima idea fu di atterrarlo, ma il mio maestro sosteneva che la cosa migliore era il massimo risultato con il minimo sforzo. E non era una situazione in cui valeva la pena rischiare. Allora compresi qual'era la cosa più logica da fare. Così, all'improvviso, strinsi il suo collo a me, alzai il ginocchio e lo colpii, un colpo forte, deciso, assolutamente preciso, che avrebbe spento ogni lussuria dai suoi occhi. Poi sì che portai una gamba dietro di lui per sbilanciarlo e portarlo a terra, così da poterlo controllare. |
12-12-2014, 03.43.30 | #2865 |
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Clio fu brava a restare calma, tanto da apparire indifesa, per poi subito sfruttare il tutto a suo vantaggio.
Colpì Guisgard con una precisa e forte ginocchiata, riuscendo così ad atterrarlo senza troppa difficoltà. Ed infine lo immobilizzò a terra. “Acc...” disse contorcendosi per il dolore Capitan Falco “... allora mi costringi tu a farlo...” Clio era sopra di lui, tenendolo bloccato, senza possibilità di muoversi. Il falso contrabbandiere allora, pur non potendo muovere neanche un braccio, un po' per il colpo ricevuto, un pò per la morsa della ragazza, con una contrazione del braccio riuscì a ruotare il polso, così da far scivolare dalla sua manica a sbuffo un lungo spillone, appuntito ed affilato. E questo, fuoriuscendo, arrivò a graffiare la mano con cui Clio teneva fermo il presunto Taddeide. Il graffiò sanguinò subito, ma pur essendo leggero causò un breve ma intenso capogiro alla ragazza, facendola prima barcollare e poi cadere a terra. “Al diavolo...” riuscendosi ad alzare Guisgard, ma tossendo ancora a causa del colpo ricevuto “... saresti un'ottima moglie, credimi...” voltandosi a guardarla. Si avvicinò, per poi chinarsi su di lei. “Mi senti, Clio?” Guardandola negli occhi. “Clio, mi riconosci ora?” Il capogiro cominciò man mano a scemare e la piratessa riprese totalmente coscienza. Vide così Guisgard accanto a lei, che la fissava. “Clio... mi riconosci ora?” Sussurrò lui. “Fino ad un attimo fa sembravi un'invasata... hai tentato prima di spogliarti, poi di buttarmi di sotto... e per poco non mi tramortivi con un colpo ben assestato...” tossendo di nuovo “... credo che tu fossi sotto una specie di strana, non so... ipnosi o qualcosa di simile... come drogata, ecco... per questo ho pensato di ferirti leggermente... la perdita di sangue ti ha fatto tornare in te... chiaro sintomo che fino ad un momento prima eri in balia di una sorta di delirio...”
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12-12-2014, 03.51.41 | #2866 |
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Altea si avvicinò alla finestra per vedere cosa avesse generato quel verso, quando tra il vago chiarore delle torce che tentavano di squarciare l'immensità della notte, vide qualcosa.
Come una sagoma incerta, pallida, leggera e veloce che si muoveva tra il chiaroscuro. Poi udì qualcosa. Non più il verso del rapace, ma una voce. Prima confusa, poi più nitida. Una voce che riconobbe bene. Era quella di Guisgard. Le parole però apparivano distorte, incomprensibili. Eppure era la sua voce e proveniva da fuori. Una voce che sembrava chiedere aiuto. Poi all'improvviso una folata fece spalancare la finestra, diffondendo nella stanza il lamentevole sibilo del vento ed un freddo gelido. E di nuovo, per un momento, Altea udì il misterioso e spettrale verso di quel rapace.
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12-12-2014, 15.46.07 | #2867 |
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Guardai attentamente fuori dalla finestra, le luci flebili delle torce rendevano quella notte ancora più enigmatica e surreale creando quasi strani giochi di luce.
Ad un tratto una sagoma passò...era qualcosa di etereo e leggero e mi parve quasi di aver visto uno spirito passare..ma cosa stava succedendo. Riguardai nuovamente ma non vidi nulla ma udii una voce lontana e strana ma poi prese un chiaro tono di voce..la avrei riconosciuta ovunque..era Guisgard e sembrava provenisse proprio da fuori e chiedesse aiuto. Mi portai le mani al petto, il talismano era sempre più caldo e bisbigliai "Guisgard..amore..dove sei"..mi stavo angosciando, dopotutto se non mi voleva io non avrei permesso gli succedesse qualcosa. La finestra si aprì di colpò ed entrò una folata di vento gelido quasi a rapire i miei pensieri e udii di nuovo il rapace e sussultai..non doveva entrare e chiusi la finestra urlando.."Chiunque tu sia..non hai nessun effetto su me, io non ti temo" e serrai forte la finestra e riflettei a lungo..e se fosse stato un avvertimento. Presi coraggio, non vi era tempo da perdere..Guisgard certamente non era in giro per il maniero a quella ora di notte, ricordavo doveva parlare col barone ma poi non lo avevo più visto. Uscii dalla stanza in camicia da notte e presi una torcia camminando scalza senza fare rumore e arrivata alle scale che davano alla parte superiore della torre sentii un vento gelido spirare ed ebbi un sospetto. Iniziai a correre per le scale chiamandolo "Sono Altea, dove sei.." ma risposta non vi era, finchè col fiato corto arrivai in cima alla torre e vidi la grata di ferro a terra e sentii delle urla e voci concitate provenire dal torrione e merlature e mi sporsi sebbene il vento gelido lambiva forte, mi sembravano le voci di Clio e Guisgard e mi guardai attorno mentre la fiaccola della torcia si spense per il vento e dissi solo.."Sono Altea..Capitan Falco...sei qui".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
12-12-2014, 16.06.52 | #2868 |
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Riuscii ad atterrarlo.
Mi si strinse il cuore a vedere la sua espressione, ma lo immobilizzai. Avanti... Dammi un segno... Dimmi che ha funzionato, che sei tornato in te... Poi in qualche modo riuscì a graffiarmi la mano, e mi sentii mancare, finendo a terra. Ma quando aprii gli occhi lui era lì, accanto a me. Mi illuminai nel vedere la sua espressione. "Sei tornato..." Mormorai, sfiorandogli la guancia con la mano che non sanguinava, potando alle labbra l'altra. Era solo un graffietto. Ascoltai il suo racconto e poi risi, felice che fosse finita quella follia. "Io invasata, eh? Oh, tu invece sei stato un vero gentiluomo..." Ridendo appena, per poi sospirare "Credo che qualcuno si stia divertendo a farci ammattire... Ho cercato di dirtelo, ma immagino fosse già troppo tardi.. Chissà cosa hai sentito.." Scossi la testa "Mi dispiace di averti colpito, ma non avevo scelta.. Era la cosa migliore, fidati.. Potevo ucciderti, diamine mi sei saltato addosso che ero ancora armata..." Trasalii "Un momento.. E se fosse questo che vuole, chiunque ci sia dietro? Che ci uccidessimo a vicenda? Allora, con ordine... Tu mi hai raccontato quello che hai visto, ora tocca a me.." Mettendomi a sedere, la sera era gelida, ma io stavo ancora bollendo. "Ricordi di avermi preso per mano, e ci siamo avvicinati alla merlatura? Credo che quella sia stata l'ultima cosa lucida che abbiamo fatto.. Poi ti sei girato verso di me e mi hai detto che Cid era spiaccicato sui bastioni ed era colpa mia perché ero troppo impegnata a provocarti.. Ma non eri già più tu, non ti ho preso sul serio nemmeno un attimo... Anzi, fin li mi sono chiesta che cosa avessi detto in realtà, è cosa erano diventate per te le mie parole.. Speravo che spostandoti da lì sarebbe passata, che fosse solo un momento.. Così ti ho tirato verso di me, e tu.." Risi "Mi hai detto che ero insaziabile.. E.. Beh, poi mi sei saltato addosso e non ho capito più niente, hai iniziato a slacciarmi il corpetto a strapparmi i vestiti.. ma io.. io.. non potevo permettertelo.. ti ho fatto credere che non mi sarei ribellata, e poi al momento buono ti ho colpito.." alzai gli occhi su di lui con aria colpevole "Mi dispiace, credimi... ma non sapevo che altro fare... non sapevo come farti tornare in te.. io.. era già così difficile riuscire a restare lucida... ma sapevo che se ti avessi colpito bene... sano o indemoniato non saresti stato fisicamente in grado di farmi niente...." sospirai, per poi sorridere "Ora lo so..." mormorai "Sai, mi chiedevo se sarei stata in grado di fermarti se avessi esagerato, o se invece mi sarei lasciata sopraffare dal desiderio, dimenticando tutti i motivi per cui avrei dovuto dirti di no..." sorrisi appena "Beh, non so come ma ce l'ho fatta... anche se non è stato facile.. eppure, paradossalmente mi hai reso le cose facili... sai, la mia paura si fondava sul fatto che io potessi mentire a me stessa e autoconvincermi che tu fossi innamorato di me... quando non è così ma.." risi "Beh, ti assicuro che prima tutto sembravi tranne che un innamorato.. anzi.." sospirai. Cominciavo a riprendere fiato, ma la mia pelle scottava ancora. "Fortuna che ho portato un cambio.. dovrai prestarmi il tuo mantello, sai?" mormorai, cercando di mettere a posto il corpetto "Se non altro sei stato di parola.." risi "Hai detto non temere saprò scaldarti io" ripetei, cercando di imitare la sua voce "Diamine mi sembra di andare a fuoco.." mormorai. "Che facciamo adesso?" chiesi, con gli occhi nei suoi. Ultima modifica di Clio : 12-12-2014 alle ore 16.17.53. |
12-12-2014, 17.07.20 | #2869 |
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Avevo la tazza del latte tra le mani...era caldo..e mi dava piacere, Marangel..era lì difronte a me mi parlava con gentilezza, non era incuriosita era in attesa di ciò che avrebbe potuto fare per aiutarmi......" Avete un bel nome......e io in questo caso , sono stata molto ineducata...non mi sono presentata, mi chiamo Elisabeth, provengo da un isola che appartiene solo agli Dei......" sorrisi nel dire questo...ma era l'unica cosa che mi sembrava logica...la mia vita era uno scompiglio di situazioni....." Ero sulla Regina di Afravalone, una nave Ducale....accompagnavo un Ufficiale...così almeno gli altri componenti della nave dicevano che fosse...lui aveva perso la memoria.....lo avevo chiamato Nettuno, vi puo' sembrare strano..ma vedete..un giorno il mare lo aveva adagiato sulla spiaggia dell'isola dove vivevo...e da lì..la mia serena vita....e' cambiata....."....mi persi con lo sguardo nel vuoto e pensai a Nettuno...alla serra di fiori che invadeva di profumo la mia giornata.......mi ripresi...e continuai "...Una sera, dopo aver visto uccidere un ragazzo a sangue freddo sul ponte di quella nave....fui presa da una strana sensazione.....ho avuto il terrore che non potevo piu' aiutare nessuno..nemmeno me stessa.....così..mi gettai dal parapetto della nave......forse se avessi indossato la vestaglia di vostro nonno...se avessi voluto ancora vivere....sarei risalita a galla...ma il mio vestito e' stato una zavorra.......non ricordo nulla...ricordo solo di aver aver chiesto di tornare indietro......forse alla mia coscienza.......e poi mi sono svegliata in questa casa......e ora mi sto concedendo...un pasto caldo grazie a voi e a vostro nonno........."......dovevo comprendere perchè ero lì e perchè la Signora del Lagno mi aveva mostrato i due Cavalieri..........l'unica paura che avevo era che non avrei piu' potuto scusarmi con Nettuno.....sempre che ancora avesse avuto la memoria per riconoscere il mio volto.......
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12-12-2014, 17.29.04 | #2870 |
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Guisgard ascoltò Clio, per poi sorridere appena.
“Ti prego...” disse tornando serio “... smetti di dirlo... smetti di dire che non sono innamorato... sembra... non so, sembra... non mi piace, ecco...” togliendosi poi il mantello e posandolo sulle spalle della ragazza “... e comunque posso assicurarti che neanche per me è stato facile... affatto... mi eri saltata addosso, per poi cominciare a spogliarti... no, non è stato per nulla facile trattenermi...” guardandola negli occhi “... però tutto è troppo strano... entrambi siamo certi di essere rimasti lucidi e che l'altro o l'altra abbia invece perso il senno per un momento... chi dunque ha ragione fra noi? Chi davvero è rimasto lucido? A me in verità sorge un dubbio... ti ho vista diventare strana, come se fossi posseduta, dopo avermi parlato della voce che ti chiamava... mentre invece io udivo solo il sibilo del vento... e se questo fosse un segno, una prova che sei stata tu ad aver perso coscienza? Se così fosse, come a questo punto credo, bisogna capire cosa ti hanno fatto... drogata? Ipnotizzata? E soprattutto come e quando sono riusciti a farti questo...” Ma proprio in quel momento una sagoma apparve poco distante da loro. Era Altea. “Altea...” sorpreso Capitan Falco “... cosa ci fai qui da sola?”
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