22-10-2009, 00.28.44 | #281 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard ripensava a quello che aveva visto. A come Elisabeth si fosse tramutata in un cigno.
"Se solo potessimo sapere perchè Elisabeth è corsa qui, appena fuggita dal palazzo" disse il frate "sono sicuro che questo lago è la soluzione di tutto." "Non sarei mai dovuto arrivare qui a Camelot..." pensò ad alta voce Guisgard. "Nulla accade per caso, amico mio. Nulla..." Guisgard si alzò e si avvicinò al cigno. "Sei tu Elisabeth?" Chiese. "Dammi un segno..." Poi, sconfortato, esclamò: "Devo essere impazzito! Sto parlando con un cigno!" "La nutrice!" Esclamò all'improvviso il frate. "Lei conosce il segreto del lago. Dobbiamo chiedere a lei!" "Si, ma lei è nel palazzo!" Rispose Guisgard. "Si" disse il frate "e dobbiamo ritornare là. Solo così sapremo come agire!" "Siete folle, frate!" Rispose Guisgard. "Se ritornassimo in quella gabbia di fanatici, ci attenderebbe morte certa!" "Non abbiamo altra scelta..."
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22-10-2009, 00.35.13 | #282 |
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Tornare di nuovo a palazzo.........dalla padella alla brace........ma se io li seguivo sarei diventata Elisabeth ......e questo mi spaventava.....ma almeno se il maestro avesse visto me sarebbe stato meno crudele
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22-10-2009, 00.36.42 | #283 |
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Intanto, nella misteriosa grotta nascosta nella foresta, Dunmer meditava sulla sua sitiazione.
I suoi carcerieri, mentre giocavano fra loro, lo insultavano e cercavano di farlo cadere in una profonda disperazione. "Avanti, tira i dadi!" Disse uno di loro. "Si, ma qual'è la posta in palio?" Chiese l'altro. "La dama di quel cavaliere chiuso in gabbia! Tanto non la rivedrà mai più!" Rispose l'altro. E risero forte tra loro. Ad un tratto nella grotta entrò Ruknor e le guardie si zittirono. Si avvicinò alla cella ed offrì del vino al prigioniero. "Prendete" disse "anche se siete mio prigioniero, non vi tratterò come una bestia. E cercate di mangiare qualcosa."
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22-10-2009, 01.01.01 | #284 |
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Guisgard era pensieroso.
"Dobbiamo essere realisti" disse al frate "non abbiamo il potere di entrare ed uscire da quel palazzo come se fossimo il vento. Ritornare in quel luogo è una pazzia!" "Avete un'idea migliore?" Chiese il chierico. In quel momento i due sentirono dei rumori provenire dall'esterno. Guisgard estrasse la spada e si mise in guardia. All'improvviso una sagoma apparve sull'entrata della grotta. Era la vecchia Caitli. "Dio sia lodato!" Esclamò "Siete vivi! Dov'è Elisabeth?" "E' salva, ma" cominciò a dire il frate "è purtoppo vittima di un sortilegio..." "Che sortilegio?" Chiese la donna. "Dov'è ora? Ditemelo!" Il frate guardò il cigno. "Non può essere..." Disse piangendo la donna "Elisabeth...cosa ti hanno fatto..." Si accasciò accanto al cigno e pianse amaramente.
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22-10-2009, 01.11.28 | #285 |
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Dal mio giaciglio accolsi l'abbraccio di Caitli, mi sentivo in prigione, come avrei fatto a spiegarle chi avevo visto in fondo al lago......le sue lacrime bagnarono le mie piume
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22-10-2009, 03.07.03 | #286 |
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"Appena scappata dal palazzo" cominciò a dire frate Elia "Elisabeth è giunta qui. Si è immersa nel lago, forse cercava qualcosa, attraverso questo misterioso rituale. Poi, all'improvviso, ne è emersa sottoforma di cigno. Conosco questo sortilegio...è detto Pegno d'Amore."
Caitli, dopo averlo ascoltato, si asciugò le lacrime ed accarezzò dolcemente quel cigno. "Non temere" disse con voce dolce "ci sono qua io e penserò a te come ho sempre fatto. Come quando da piccola ti ammalavi, ricordi? Ora ti canto quella vecchia canzone che tu amavi tanto..." "Caitli" disse Guisgard "devi aiutarci. Tu sai perchè Elisabeth è giunta qui e si è immersa nel lago?" La donna cantava quella vecchia canzone, senza badare, apparentemente, alle parole di Guisgard. Cantò fino a quando il ciglio si addormentò. "Nel lago, come sognò Elisabeth, è sepolta Vickyen..." Disse Caitli. "Vickyen? E chi sarebbe?" Chiede Guisgard. "La sacerdotessa che viveva in questa foresta." Rispose frate Elia. "Morì circa 40 anni fa." "In fondo al lago" disse ancora la vecchia "proprio dove giace Vickyen, vi è quel medaglione. Esso può sciogliere l'incantesimo..." "Il lago è immenso!" Esclamò Guisgard. "Non lo troveremo mai!" "C'è qualcuno che può aiutarci..." Disse Caitli. "Chi?" Chiese Guisgard. "Il vecchio nano Giupenort!" Rispose Caitli. "Egli, la mattina in cui Vickyen non tornò più dal lago, era con lei." "Dove si trova ora questo vecchio nano?" Chiese Guisgard. "Vive dall'altra parte del lago." Rispose Caitli. "Ma fate attenzione...Giupenort non si fida degli uomini. Sarà difficile ricevere il suo aiuto." "Questo lo vedremo!" Disse Guisgard. "Io ora vado da lui. Voi restate con il cigno e prendetevene cura." "Io devo tornare al palazzo" disse Caitli "se si accorgono della mia assenza potrebbero insospettirsi. Vi affido Elisabeth." "Resterò io con lei." Intervenne il frate. A quel punto, i tre si separarono. Caitli tornò al palazzo, mentre Elia restò con Elisabeth. Guisgard invece raggiunse l'altra riva del lago, diretto alla dimora di Giupenort il nano.
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22-10-2009, 03.16.17 | #287 |
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Intanto, Morris ed Ammone, con una squadriglia di cavalieri di Camelot, si addentravano nella foresta.
"Tra poco farà buio" disse Ammone "conviene trovare un posto per accamparci e passare la notte. I nostri nemici conoscono meglio di noi questa foresta...meglio non dar loro anche il vantaggio delle tenebre." Poi, guardandosi attorno, concluse: "Non credo riusciremmo mai a trovare il nascondiglio in cui tengono prigioniero sir Dunmer. Meglio attendere che si facciano vivi loro...e non credo tarderanno!"
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22-10-2009, 08.41.34 | #288 |
Cittadino di Camelot
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Dunmer aprì gli occhi quel tanto che bastava per vedere Ruknor e udire le sue parole.
-Vi ringrazio per il cibo, quantomeno, anche se mi tenete prigioniero, avete la decenza di rispettare il codice cavalleresco. Dunmer avvicinò a sè il pasto portatogli, ma ne mangiò una minima parte e tornò in una ferrea meditazione.
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"E cavalco via fra terre che roride e stanche ora piangon con me" |
22-10-2009, 13.44.45 | #289 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Dalle mura del castello osservai uscire il gruppo di soldati guidati da Morris... era una missione troppo pericolosa.
Intanto al castello era ritornata la calma. Il corno non aveva più suonato, ma nonostante ciò, non potevamo permetterci di abbassare la guardia, quindi continuavamo a vigilare.
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..." Sito Web: http://digilander.libero.it/LoreG27/index.html Libreria on-line: http://www.anobii.com/people/gelo77/ |
22-10-2009, 14.49.02 | #290 |
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La carovana composta dai mercanti, la bimba e me si stava avvicinando a Camelot. Potevamo vedere le alte mura. Un lato di me era felice di far ritorno a casa, un altro lato era preoccupato e triste per la sorte degli amici coinvolti in questo tragico destino.
I cavalli, passo dopo passo, accorciavano le distanze e in breve eravamo davanti al ponte levatoio. "Voi di Camelot" dissi "Per favore aprite: sono Llamrei" |
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