20-10-2010, 14.44.24 | #21 | |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Questo "legame" Atlantide-Camelot viene usato parecchio dagli scrittori.
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21-10-2010, 02.17.41 | #22 |
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21-10-2010, 02.19.01 | #23 |
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La fortezza era di roccia.
C’era un gran movimento di soldati nei dintorni. Superato il gigantesco portone lo spettacolo era impressionante. Soldati ovunque, cadaveri impalati, prigionieri che venivano giustiziati sul posto. Gli uomini legati con Kane cominciarono ad agitarsi. - Blez. Ma cosa sta succedendo? – chiese Yann. Aveva le lacrime agli occhi. - Non lo so Yann. Kane sapeva che molto probabilmente centrava lui. Gli tornarono in mente le parole del soldato che li aveva catturati “cerchiamo un uomo speciale”. Vennero portati in una specie di sotterraneo e rinchiusi in una sorta di gabbia comune. Ce ne erano delle altre simili piene di uomini sofferenti. Anche nella loro c’erano altri uomini chiusi li da chissà quanto. Dopo pochi attimi le guardie vennero a prelevare uno di loro. Non potevano opporsi contro degli uomini armati. Portarono via Gareth il fabbro. Un uomo disteso su un giaciglio di paglia nell’angolo attirò l’attenzione di Kane. Era vecchio. Era magrissimo, probabilmente non mangiava da giorni. Aveva segni di percosse ovunque ed evidentemente gli erano state amputate tre dita dalla mano sinistra che lui portava fasciata da una pezza ormai lurida di sangue. - Vecchio cosa succede qui? – chiese Kane. Il vecchio si girò lentamente. Kane notò un certo orgoglio nel suo sguardo e nel suo modo di fare nonostante quella condizione miserabile. - Il male ha vinto amico mio. Morgana ha vinto. Yann parlò – Che vuol dire? Cosa è successo al re? - È morto. Ora la sua testa campeggia al centro di quella che era la tavola rotonda. Morgana ne ha fatto un trofeo. Sentirono delle urla agghiaccianti. - Perché ci hanno portato qui? – chiese Yann. - Cercano un uomo. Un uomo venuto da lontano. Kane sentì un brivido percorrergli la schiena. Yann guardò Kane. Sembrava aver capito. - Blez cercano te? - Ho paura di si. – rispose Kane. Il vecchio sul giaciglio sgranò gli occhi. - Tu! Allora sei tu! - Che vuoi saperne tu di queste cose vecchio. - Io ne so molto più di te Solomon Kane. Io sono Merlin. La dama del lago ti ha parlato di me. Me lo ha detto lei nei sogni. - Si mi ha parlato di te. Che ci fai qui? - Morgana mi tiene chiuso qui. Mi fa torturare ogni giorno. Spera che le riveli cosa so sulla dama del lago. Ma per quanto dolore mi infligga la mia bocca rimane ben chiusa. Tornarono le guardie. Aprirono la porta e buttarono dentro un essere che era stato Gareth il fabbro. Era una maschera di sangue e bruciature. Kane gli si avvicinò. - Gareth amico mio che ti hanno fatto? Mi dispiace è colpa mia. Il fabbro provò a parlare. La voce era un sibilo – Scusa Blez. Gli ho dovuto parlare di te. Ho provato a resistere ma…- e cosi spirò. Arrivò un nugolo di guardie. Spalancarono la porta e si fece avanti una donna. Bellissima. Aveva la pelle chiara ma dei capelli scuri come la notte. Il corpo sinuoso era avvolto in una veste che faceva risaltare le splendide forme. - Chi è Blez? – chiese. Kane non se lo fece ripetere due volte. - Sono io. Chi lo vuole sapere? - Non ha importanza. Prendetelo. Kane non si oppose sperando cosi di lasciare l’attenzione su di se salvando gli altri. Ma cosi non fu. La donna ordinò – Uccidete tutti gli altri. Tranne Merlin ovviamente. Una guardia rispose – Si lady Morgana. Morgana. Kane la guardò. - Puttana.- e le sputò in faccia. Gli altri ormai erano spacciati. La donna rise e andò via. Mentre lo portavano via vide le guardie entrare nella cella e sentì urla che non avrebbe più scordato. Poi qualcuno lo colpì forte sulla testa e perse conoscenza. Si risvegliò in una stanza illuminata solo da una torcia. C’erano due guardie in piedi accanto a lui. Era legato su una sedia. - Ti sei ripreso finalmente. Sei svenuto come una donnicciola. – disse uno di loro. Kane non fece una piega mentre i due ridevano di lui. Poi cominciarono a prenderlo a pugni. Kane continuò ad essere impassibile. Non era niente a confronto con quello che aveva passato nelle segrete dell’Inquisizione spagnola. Ciò che le guardie non videro furono i suoi movimenti lenti per liberarsi dai legacci ai polsi. Era il momento di agire. Lo spadaccino che aveva punito i malvagi in mezzo mondo stava tornando a galla dentro di lui. La rabbia cresceva ad ogni pugno ricevuto. Quasi anelava a riceverne sempre di più. Già stava immaginando come punire quei due. Finalmente le mani furono libere. I legacci che gli tenevano uniti i polsi dietro la schiena cedettero. La guardia alla sua destra non si accorse nemmeno del movimento del braccio talmente fu veloce. Gli infilò una mano in bocca e gli strappò la lingua con un movimento secco e rapido. Quello cominciò a urlare mentre il sangue usciva copioso e lui franava a terra. Poi si avventò sull’altro ancora perplesso su ciò che stava accadendo. - Troppo lento – disse lo spadaccino e gli infilò due dita nelle orbite oculari accecandolo. Kane se ne andò da li lasciando dietro di se le guardie urlanti per il dolore. Non prima di aver preso il mazzo di chiavi dalla cintura di uno di loro e una spada. Percorse rapidamente il lungo corridoio. Non si curava del pericolo di incontrare altre guardie. Doveva trovare la cella di Merlin. Finalmente vi giunse. Aprì la pesante porta. Il vecchio lo guardò stupito. Kane sembrava un’apparizione infernale. Gli occhi da pazzo e coperto da molto sangue. - Allora sei davvero tu – disse il vecchio dal suo giaciglio e cominciò a ridere. - Andiamo disse Kane. Prese il vecchio sulle spalle. - Guidami vecchio. Uscirono fuori. Era calato il buio. Le guardie erano intente a sistemare i cavalli nelle stalle per la notte e a prepararsi per i turni di guardia. Si allontanarono proprio verso le stalle. Vide in lontananza Morgana che si stava dirigendo scortata verso il luogo dove erano stati rinchiusi. Kane avrebbe voluto ucciderla li. Anche a costo della vita ma un pensiero gli passò per la testa. Kyla e il piccolo che portava in grembo. Doveva pensare a loro. Arrivarono alle stalle. Che fortuna c’era una sola guardia che sistemava un cavallo all’interno. - Aspettami qui vecchio. Il puritano posò Merlin accanto all’entrata. Il vecchio da fuori sentì solo un sussuro soffocato e un tonfo. Dopo pochi istanti Kane uscì in sella ad uno splendido cavallo nero. Issò in groppa il vecchio e scapparono dal portone apert. Colsero tutti di sorpresa. Non ebbero il tempo di fermarli. Sembravano tutti imbambolati. Kane sentì dietro di se delle urla di donna. Una voce che ormai aveva registrato e a cui presto avrebbe strappato la vita. - Allora dove andiamo vecchio? - Ahaha finalmente libero. Sei davvero tu il campione. Ora dobbiamo cercare aiuto. So a chi rivolgermi. Andremo verso la Caledonia. Dobbiamo cercare un uomo. Il suo nome è Mordred. E cosi cavalcarono verso la notte. |
22-10-2010, 04.16.58 | #24 |
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Era in riva al lago dove questa storia ebbe inizio.
C’era una fitta nebbia che lo circondava. Non riusciva a stabilire se fosse giorno o notte. Sentì delle voci che lo chiamavano. Dicevano ‘Blez aiutaci’. Erano familiari. Fece qualche passo in direzioni delle voci. Li vide. Erano Yann e Kyla. Kyla aveva in braccio un neonato. Erano inginocchiati vicino alla sponda del lago. In piedi accanto a loro c’era un uomo. Era vestito completamente di nero e brandiva una spada. Non riusciva a vederlo in volto ma gli ricordava qualcuno. Cercò di dirigersi verso di loro ma una forza invisibile lo tratteneva. Yann e Kyla piangevano. - Blez perché ci hai fatto questo? Ci hai ucciso – dissero. - Perché dite questo? Siete tutto ciò che ho non vi farei mai del male. – rispose. L’uomo vestito di nero parlò – Davvero Blez? È cosi che ti fai chiamare adesso? Finalmente riuscì a vederlo in volto. Era l’uomo che lui era stato. Era Solomon Kane. Kane vibrò dei colpi con la spada uccidendo Kyla, Yann e il bambino. - Noooo ! – urlò Blez, ma ad un certo punto si rese conto che lui era l’uomo vestito di nero. Lui era Solomon Kane. Aveva le mani che grondavano sangue. Cominciò a piangere. - Questo è ciò che hai prodotto con la tua ignavia Solomon. – disse una voce alle sue spalle. Si voltò e tra i fumi nebbiosi scorse la signora del lago. - Io… non volevo. Non volevo! – urlò tra le lacrime. Si sentì scuotere e si svegliò. - Ragazzo. Vaneggiavi nel sonno. Aprì gli occhi e vide la sagoma di Merlin in controluce. - Solo un brutto sogno vecchio. – rispose Kane. Si sentì sollevato. Era uscito dall’incubo, ma qualcosa continuava a turbarlo. Il sogno aveva lasciato una scia amara nella sua coscienza. Sapeva che in fondo tutto ciò era accaduto perché aveva voltato lo sguardo dall’altra parte nel momento di agire. Stava albeggiando. Si erano fermati a riposare nella foresta durante la notte. Quel giorno avrebbero proseguito la fuga. - Allora ragazzo sei pronto. Abbiamo molta strada da fare. Kane riflettè un attimo. - Devo andare in un posto. – rispose. - Che posto? Non abbiamo tempo da perdere. - rispose infastidito Merlin. - Lo vedrai vecchio. Arrivarono al villaggio a metà mattinata. Ormai era tutto in rovina. I soldati avevano dato fuoco alle case e distrutto stalle e recinti. Kane si sentì morire dentro quando vide la casa che aveva costruito con tanta fatica, aiutato dal resto degli abitanti, per se e la sua famiglia ridotta ad un cumulo di cenere. Scese dal cavallo che ancora non erano del tutto fermi e corse verso la sua casa ormai distrutta. Si inginocchiò nel centro di quello che una volta era l’ingresso picchiando un pugno violento sul terreno. Il suo sguardo notò qualcosa tra la polvere. Un cavallino di legno bruciacchiato. Entrava nel palmo di una mano tanto era piccolo. Si ricordò di quando Kyla lo scoprì a intagliarlo da un pezzo di legno. Aveva cominciato a crearlo appena seppe la notizia dell’arrivo di un figlio. - Che stai facendo li Blez? – disse quando lo vide seduto fuori l’uscio di casa intento in qualcosa. - Niente di importante amore mio. – aveva risposto con l’aria di un bambino sorpreso a rubare i dolci. - Fa un po’ vedere. – aveva insistito lei. Lui non sapeva resisterle e le aveva fatto vedere ciò che stava facendo spiegandole che se voleva garantire un buon numero di giocattoli a suo figlio doveva cominciare subito a darsi da fare. Lei lo amò ancora di più. Ora però lei era chissà dove. Se era ancora viva. Kane baciò il piccolo oggetto e lo infilò in una tasca. Poi andò verso uno degli angoli della casa. Spostò via un mucchietto di cenere portando alla luce una specie di botola. Ne trasse fuori una spada che stonava con quell’epoca e un pacco di stoffa contenente degli abiti neri. Quelli con cui era giunto li il primo giorno. Aveva seppellito ciò che era sotto la casa. Ora stava lentamente tronando a galla. - Vecchio io devo cercare mia moglie. Tu prendi il cavallo e raggiungi questo Mordred. - Impossibile. Tu devi venire con me. Non c’è alternativa. – rispose Merlin. - Le alternative le stabilisco io. – replicò Kane. - Prima fermiamo Morgana e prima tua moglie sarà al sicuro fidati. Se perdiamo troppo tempo ora dopo non avremo più possibilità di vittoria e sarà la fine di tutto. Compreso tua moglie. A malincuore Kane dovette ammettere che il vecchio aveva ragione. - Va bene Merlin. Andiamo dove dici tu. Parlami un po’ di Mordred. E durante il viaggio Merlin gli raccontò di Mordred. Era un caledone. Era diventato cavaliere al servizio di Artù. Era il suo migliore amico. Le cose però cambiarono. Mordred soffrì per l’arrivo di Lancelot che aveva preso il suo posto nelle attenzioni del re. Mordred cominciò anche a sviluppare delle idee proprie su come andasse gestito il regno di Camelot. Tutti questi fattori combinati lo portarono a scontrarsi con il re più volte fino a quando Mordred decise di abbandonare Camelot diventando uno dei suoi più pericolosi avversari. Tornò in Caledonia formando un proprio esercito che si sosteneva attraverso brigantaggio e saccheggi. - Perché dovremmo cercare l’aiuto di questo nemico così terribile? Sempre se ce lo concederà. – aveva obiettato Kane. - Lo scoprirai quando lo conoscerai. – rispose ridendo Merlin. Si fermavano la notte per riposare. Sostavano nei villaggi che incontravano per rifocillarsi. Correvano notizie di movimenti di soldati nei dintorni e di strani gruppi di uomini misteriosi che muovevano verso Camelot. - È lo Shuggoth. I seguaci di Morgana stanno arrivando per il grande giorno in cui Morgna evocherà Nyarlathotep, conosciuto anche come Caos che striscia. – gli spiegò Merlin. - Esso aprirà la strada all’arrivo degli altri suoi simili. Noi li chiamiamo Dei esterni. Alcune entità del loro mondo già si trovano qui sul nostro mondo. Dormono un sonno millenario nel profondo degli abissi. Quando Nyarlathotep giungerà essi si risveglieranno dando così inizio ad una nuova era in cui domineranno caos e sofferenza. Kane faticava ancora a credere a quei racconti agghiaccianti ma aveva visto troppe cose ormai per non crederci. In ogni luogo abitato in cui si fermavano chiedeva informazioni su Kyla senza mai risultato però. Dopo circa una settimana di viaggio giunsero in Caledonia. Arrivati nei pressi di una grande pianura Merlin disse a Kane di fermarsi li. - Allora vecchio come lo troviamo questo Mordred. Merlin sorrise – Oh ci troverà lui… |
22-10-2010, 10.52.20 | #25 |
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Ben fatto messere... questo Blez mi piace sempre più...
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22-10-2010, 13.55.47 | #26 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Mi sa che molta gente ti apprezzerà per questo racconto... soprattutto fra i fan di Mordred.
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22-10-2010, 13.57.10 | #27 |
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24-10-2010, 15.22.40 | #28 |
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Le sentinelle di Mordred li avevano avvistati all’alba.
Avevano provato a derubarli ma Kane li aveva umiliati. Aveva disarmato entrambi. Merlin prese la parola prima che lo spadaccino facesse una carneficina. - Fermo ragazzo! – intimò, poi si rivolse ai due – vogliamo incontrare Mordred. - Vecchio pensi che Mordred incontri chiunque? Non sarebbe vissuto tutti questi anni se fosse cosi stupido da farsi avvicinare da qualsiasi sconosciuto. – replicò uno dei due. - Stupido! Io sono Merlin. E se Mordred sapesse che non mi volete condurre da lui vi caverebbe gli occhi. I due cominciarono a parlottare tra loro. Decisero che si poteva rischiare. Li portarono nella foresta. Kane li teneva sempre a distanza con la spada. Arrivati nei pressi di una grande pietra si fermarono. - Beh che fate? Siete già stanchi? – chiese Kane. Non finì di parlare che dalla vegetazione circostante uscì un nugolo di uomini armati che li circondò. - Idioti vi fate beffare da un vecchio e un tizio strano. – disse un uomo. Kane lo guardò. Era alto e massiccio. Portava i capelli rasati e una lunga barba raccolta in una treccia che arrivava fino al petto. Le braccia erano piene di tatuaggi tribali. Come il resto dei suoi uomini d’altronde. - Strano tizio? – disse Kane – evidentemente è un po’ che non ti vedi riflesso in acque tanto limpide da mostrarti la tua bruttezza bestione. Merlin aveva uno strano ghigno stampato sulle labbra. - Bestione? Assaggerai il ferro della mia spada per questo. Vibrò un colpo possente ma Kane si scansò prontamente. - Sei lento con quello spadone….bestione. – lo derise Kane. - Questa è una spada. Al contrario di quella specie di giocattolo che porti tu. – replicò l’uomo. Kane evitava agilmente i fendenti dell’altro. Sembrava stesse giocando. All’improvviso decise che il gioco era finito. I movimenti con cui muoveva la sua lama forgiata col migliore acciaio spagnolo erano fluidi e leggeri come quelli di un battito d’ali di farfalla. Non lo uccise. All’improvviso l’uomo nello stupore generale cominciò a sanguinare in cinque punti diversi sul corpo e sulle braccia. Kane lo aveva solo sfiorato con la lama per dargli una lezione. - Devo continuare? – disse Kane – e ora basta perdere tempo. portaci dal tuo capo Mordred. L’uomo scoppiò a ridere e disse – Sono io Mordred. E ti devo da bere. Non ho mai visto nessuno combattere cosi. Cosi questo sarebbe il campione di cui mi parlasti tanto Merlin? Kane guardò Merlin – Lo conoscevi e non hai detto niente? Il vecchio sorrise – Mi stavo divertendo troppo, ed è una cosa così difficile divertirsi alla mia età. E poi cosi Mordred ha potuto appurare che non gli raccontavo menzogne sui campioni. Giunsero all’accampamento di Mordred in poco tempo. Si accomodarono nella tenda più grande, probabilmente quella di Mordred stesso, per cercare un po’ di riservatezza e parlare in tranquillità. - Allora vecchio pazzo. Ti credevo già morto. – esordì Mordred. - Mai dare per scontato nulla Mordred. – rispose Merlin – Probabilmente sarei davvero morto se non avessi incontrato questo giovanotto. Gli raccontò della rocambolesca fuga. Kane non parlò fino alla fine del racconto poi decise di intervenire. - Ma se lui è il nemico giurato di Camelot perché siamo qui. – chiese a Merlin. Rispose Mordred – Io sono ancora un cavaliere della tavola rotonda. Ero un nemico di Artù quando ancora era in vita. Ma Camelot la porto nel cuore. Una volta diventati cavaliere si rimane cavaliere. - Vedi ragazzo – era Merlin a parlare – quando fu chiaro lo scopo di Morgana e Artù era ormai caduto, decisi di chiedere aiuto alla persona più pericolosa ma affidabile che conoscessi. Sapendo della sua fedeltà verso Camelot mi rivolsi a Mordred. Mandai un messaggero per spiegargli cosa accadeva e per affidargli l’oggetto più prezioso di Camelot, che non avrebbe mai dovuto finire nelle mani di Morgana. Excalibur. Kane lo guardò perplesso – Vuoi dire che Excalibur è qui? - Si Blez – rispose Mordred – è nascosta qui. La consegnerò solo a chi sarà degno di usarla. Per il momento rimane nascosta. - Ma tu non dovresti aver tratto vantaggio dalla morte di Artù? – chiese Kane. - Vedi Blez, nonostante fossimo nemici, il nostro rapporto si basava su reciproco rispetto. L’arrivo di quella sgualdrina che se la fa con i demoni ha cambiato tutto. Ha alzato la posta in gioco. Ora non ci sono Mordred contro Artù o britanni contro sassoni. C’è l’umanità contro il male. Kane ascoltava le parole di Mordred e ripensò alle leggende che si sarebbero tramandate su di lui. Alla fine concluse che spesso il bene o il male sta nella penna di chi scrive la storia o nella lingua di chi la racconta. Certo aveva i suoi difetti ma quell’uomo aveva anche del buono dentro di se. - Allora qual è il piano? – chiese Mordred. Kane anticipò Merlin – Io devo trovare mia moglie. - Ragazzo ne abbiamo già parlato. – rispose Merlin. - Vecchio ti ho portato da Mordred. Ora io ho devo trovare mia moglie. Merlin non osava replicare. Kane aveva assunto un’espressione dura. Mordred interruppe quel momento di stallo – Blez ti faccio una proposta. Prendiamo dieci dei miei uomini migliori andiamo a cercare tua moglie. Però tra esattamente dieci giorni saremo qui di ritorno. Non oltre. Dobbiamo pianificare al meglio questa battaglia. È troppo importante. Kane valutò la proposta. - Accetto. – si limitò a dire. |
24-10-2010, 17.57.44 | #29 |
Cittadino di Camelot
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Sempre meglio messere... continuate così...
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Io non sarò mai nessuno, ma nessuno sarà mai come me.-- Jim Morrison |
24-10-2010, 18.03.26 | #30 |
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