27-05-2008, 20.10.12 | #21 |
Cittadino di Camelot
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Anch'io Attendo Pur Non Fremendo Al Pensier!
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[I][B][COLOR=red]Sir Morris[/COLOR][/B][/I] |
27-05-2008, 22.07.31 | #22 |
Dama
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E fate bene a non fremere messere! Sembra che Lancillotto (personaggio del ciclo arturiano - nessun riferimento a persone di codesto forum.....sia chiaro) non sia molto simpatico (sempre il personaggio del ciclo e NON persona iscritta al forum) ad almeno 2 donzelle di Camelot
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28-05-2008, 00.18.38 | #23 |
Cittadino di Camelot
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Sono soltanto contento di questo!
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06-06-2008, 14.34.19 | #24 |
Dama
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Lancillotto in prosa, Anonimo
In questo breve racconto, che trovo molto interessante, la Dama del Lago racconta la storia dell'inizio della cavalleria a Lancillotto. Inoltre spiega che le armi hanno un proprio significato. L'arma, per il cavaliere, è lo "strumento di lavoro" e diventa "parte integrante" del cavaliere, tanto da assumere un nome proprio -Excalibur nel ciclo arturiano, Durindana nella Canzone di Rolando.
"Allora la Dama del Lago prese Lancillotto per mano e lo condusse nella propria camera; e là, dopo averlo fatto sedere, gli disse. "I primi cavalieri non lo furono a causa della loro nascita, chè tutti discendiamo dallo stesso padre e dalla stessa madre. Ma quando Invidia e Cupidigia cominciarono a crescere nel mondo, allora i deboli istituirono al di sopra di sè dei difensori che mantenesssero il diritto e li proteggessero. Per questo ufficio vennero scelti i grandi, i forti, i belli, i leali, gli arditi, i prodi. E alcuno, a quei tempi, avrebbe osato montare a cavallo prima d'aver ricevuto la cavalleria. Ma essa non era conferita per il piacere. Si chiedeva ai cavalieri d'essere indulgenti salvo che coi felloni, pietosi coi bisognosi, pronti a soccorrere i sofferenti e a confondere i ladri e gli assassini, buoni giudici senza amore e senza odio. E dovevano proteggere la Santa Chiesa e colui che porge la guancia sinistra a chi l'ha colpito a destra. Chè le armi non sono state date loro senza motivo. Lo scudo che pende dal collo del cavaliere e lo difende sul davanti significa ch'egli deve interporsi tra la Santa Chiesa e chi l'assale, e ricevere per essa i colpi come un figlio per la madre. Allo stesso modo incui il giaco lo veste e lo protegge da ogni parte, cosio egli devo coprire e circondare la Santa Chiesa in modo che i malvagi non la possano raggiungere. l'elmo è come la garitta da cui si sorvegliano i malfattori e i ladri della Santa Chiesa. La lancia, lunga in modo da ferire prima che colui che la porta possa essere raggiunto, significa ch'egli deve impedire ai malintenzionati di avvicinare la Santa Chiesa. E se la spada, la piu nobile delle armi, è a doppio taglio, è perchè essa con un taglio colpisce i nemici della fede e con l'altro i ladri e gli assassini; ma la puntan significa obbedienz, chè tutte le genti devono obbedire al cavaliere; e nulla trafigge il cuore come obbedire a dispetto del proprio cuore. Infine il cavallo è il popolo che deve sostenere il cavaliere e sopperire ai suoi bisogni ed essere sotto di lui e ch'egli deve menare al bene secondo il proprio intendimento. Egli deve avere due cuori: uno duro come un magnete per gli sleali e i felloni, l'altro morbido e plasmabile come cera calda per i buoni e gli indulgenti....." |
06-06-2008, 15.09.41 | #25 |
Dama
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1302 Battaglia degli speroni d'oro
Mi è venuto in mente questo fatto guardando la foto postata dal nuovo-primo-cavaliere Sir Guisgard che posta la sua (ahemmmm) foto...vagamente somigliante ad un certo Bloom Orlando di professione...cavaliere pure lui. Notavo lo sperone.
Nei rituali (diversi lungo il percorso del medioevo) lo sperone veniva consegnato al nuovo cavaliere assieme al cingulum, alla spada, agli abiti ecc. Nel 1302 vi fu una sanguinosissima battaglia nei pressi di Contrai in Belgio (perdonate eventuali orrori di digitazione), battaglia chiamata, appunto come da titolo, "La battaglia degli speroni d'oro" e vi spiego perchè I cavalieri francesi erano armati pesantemente: avevano delle armature che impedivano loro il movimento se appiedati, quindi dovevano combattere solo a cavallo. I borghesi appiedati e armati di forconi riuscirono astutamente disarcionare, con l'aiuto dei forconi, i cavalieri francesi: una volta a terra i cavalieri erano pressochè inermi dentro le loro bellissime armature pesanti. Cavalieri vulnerabili quindi facilmente uccidibili. I borghesi tolsero quindi tutti gli speroni d'oro dei cavalieri uccisi e li ammucchiarono: questo era il loro trofeo per aver vinto la battaglia contro la cavalleria francese. Le sconfitte della cavalleria sui campi di battaglia in questo periodo incrinarono la figura della cavalleria stessa e quindi la figura di una intera classe sociale...si dice che fu l'inizio della fine della cavalleria...ma questa fine a noi non tange |
06-06-2008, 20.04.01 | #26 |
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Aveva ragione Sir Hastatus......Pacca delicata sulla Vostra spalla, Lady llamrei.
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06-06-2008, 21.00.32 | #27 |
Dama
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caspita! Non merito cosi tanto grazie a voi per aver letto
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10-06-2008, 14.42.54 | #28 |
Dama
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Aristocrazia e ceto mercantile
Nel XII-XIII secolo circa è il momento in cui si solidificano le monarchie europee. Con il sistema del "feudo oblato" si stabilisce una forma di accordo e subordinazione tra signore e re. Il feudo viene "consegnato" al re che lo restituisce al signore sotto forma di feudo riorganizzato. Significa che il signore/duca/conte ecc perde i poteri politici autonomi che aveva in precedenza e che ora invece vengono svolti dal re (ossia dai suoi uomini che operano per suo conto). Questa è una sottomissione al re e da qui nascono le "monarchie feudali". L'aristocrazia perde i suoi poteri autonomi ma li mantiene nei confronti dei contadini. Il ceto mercantile offre alla monarchia personale politico (ossia coloro che andranno a svolgere gli incarichi per conto del re come sopra descritto, uomini da adibire ad uso militare, ecc). Questo ceto riesce a rispondere alle richieste del mercato, richieste che gli aristocratici non riescono a coprire e a soddisfare.
(scusate questa lunga premessa ma mi sembrava giusto presentarvi la situazione per introdurre quanto segue ) Verso la fine del 1200 la cavalleria si chiude nel senso ereditario per proteggersi dai nuovi ceti che stanno prendendo piede: chi vuole diventare cavaliere deve essere figlio di un cavaliere. Questo è un interesse della classe cavalleresca ma anche dei sovrani. L'unico che può fare eccezione e che può fare cavaliere un non-figlio-di-cavaliere è il re. Nessuna nobiltà come ceto non può non essere ereditaria. Il solo fatto di nascere in questo ceto ben specifico (nobiltà di diritto) significa avere già un diritto. Questo è il momento in cui la cavalleria diventà "nobiltà". Ultima modifica di Hastatus77 : 15-06-2008 alle ore 12.47.17. |
16-06-2008, 01.17.54 | #29 |
Cittadino di Camelot
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Regole condivisibili ma che a non tutti piacquero!
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16-06-2008, 14.29.31 | #30 |
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Certo, hai ragione Morris. Però....in un contesto come quello medievale...diciamo che si sono trovati un po costretti dalla situazione....
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