22-10-2015, 19.38.34 | #21 |
Cittadino di Camelot
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Canabias, odiavo anche quel nome. Non era Canabias, la mia terra si chiamava Animos. Mi rattristava sentire che i ribelli avevano cambiato anche quello, avevano cambiato tutto, compresa la mia vita ovviamente.
Ascoltai con attenzione quella conversazione tra quei due passeggeri, la guerra era nell'aria, ma ormai non mi importava granché, era troppo tardi per salvare la mia famiglia. Tutti ovviamente si interrogavano su cosa sarebbe successo allo scontro tra i due eserciti, me compresa. Non sapevo molto di guerra, se non quello che avevo studiato sui libri ma quella era solo storia, teoria, un altro conto era la pratica, un altro conto era la realtà, un altro conto era un vero campo di battaglia. Con attenzione dunque ascoltai quegli uomini, cercando di non farmi scoprire e sentii l'angoscia pervadermi, le mie speranze erano tutte rivolte ad Afrignone e non era consolatorio sapere che il loro esercito non era così preparato come avrei voluto.
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It is saying that if you really desire something from the heart ... then the whole universe will work towards getting you that Dacey "Karishma" Starklan |
22-10-2015, 19.39.50 | #22 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole di Altea, l'uomo, che se ne stava sotto la pioggia a fischiettare, si voltò di scatto e le lanciò una rapida occhiata.
“La stessa domanda che potrei rivolgere a voi...” disse sorridendo “... cosa ci fa una ragazza tutta sola nel bosco sotto la pioggia?” Era un giovane uomo dai capelli chiari.
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22-10-2015, 19.43.08 | #23 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Suor Ologna guardò Marwel negli occhi.
Normalmente avrebbe risposto di no, ma nei chiari occhi di quella giovane c'era una forza che voleva lottare contro la disperazione. “Si, vieni...” disse la religiosa, conducendola nell'infermeria. C'era un odore di cloroformio e mercurio ovunque. Le condizioni igieniche poi non erano le migliori. “Dottore...” chiamò la suora. Allora un giovane medico dall'aspetto bonario e dal viso pulito si avvicinò alle due. “Questa ragazza vuol parlarvi.” La religiosa indicando Marwel. “Prego, vi ascolto.” Sorridendo il giovane medico alla bionda ragazza.
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22-10-2015, 19.43.38 | #24 |
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A quella risposta un sorriso apparve nel mio volto, ma non lo diedi a vedere.."Vedete.."guardandolo bene e finalmente notando era giovane" il fatto è io ho pieno diritto di camminare in questo bosco e non dare motivazioni a nessuno..presuppongo voi non siate di Cherval". Esitai un attimo, di questi tempi dare confidenza ad estranei era pericoloso ma non potevamo chiuderci nella gabbia della paura "Venite sotto la tettoia..vi state bagnando tutto".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
22-10-2015, 19.50.37 | #25 |
Disattivato
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Raggiunsi i miei uomini che, nonostante l'ora, stavano bevendo al saloon di Armand.
Ma certe norme varranno per le persone normali, non certo per i legionari. Ordinai una birra a mia volta, e risi con loro. Quei ragazzi erano la mia famiglia ormai, e nonostante le gerarchie c'era un rapporto fraterno, alla pari. Mi guardai intorno in cerca di Azelle, ma non la vidi. Probabilmente non aveva ancora iniziato a lavorare. E noi abbiamo già iniziato a bere, pensai con un sorriso divertito. Lei era tutto ciò che restava del mio passato, eravamo scappate insieme, motivi diversi, storie diverse eppure simili, obbiettivi diversi, ma con un patto: la medesima destinazione. Poi arrivò Tesua e per poco non mi strozzai a quella notizia. "Un fotografo?" Ridendo. "Chi può volere pezzi di ricambio decenti, attrezzature e armi nuove quando può avere un fotografo, dopotutto.." Ridendo. |
22-10-2015, 19.55.11 | #26 |
Cittadino di Camelot
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La suora accettò e le fece strada guidandola nei corridoi dell'ospedale. Non le dava fastidio l'odore del cloroformio, ne quello dei vari disinfettanti utilizzati la dentro, in realtà le era tutto molto familiare avendo passato svariati giorni la dentro quando suo cugino si era ammalato. A quei tempi era soltanto una bambina e non c'era la guerra, i medici pullulavano e le infermiere erano dolci e gentili con lei. Ciò che le infastidiva le narici era l'odore di morte e quel che la incupiva maggiormente erano i lamenti dei feriti e i pianti disperati delle giovani donne.
Osservava come le poche infermiere rimaste fossero fredde nel dare la maledetta notizia alle famiglie e come invece fosse caldo e soffocante il dolore provato dalle madri e dalle mogli, tanto da piegarle e far loro battere le ginocchia sul pavimento gelido. Osservava come la schiena retta dei molti padri andava man mano ingobbendosi nel tentativo di risollevare le proprie donne. Venne distratta dal cigolio di una porta che si apriva davanti a se e dal suono della voce della suora che annunciava il suo arrivo al medico. Entrò quasi in punta di piedi, come se avesse il timore di svegliare qualcuno, poi, quando il suo sguardo si posò sul medico, ella rimase interdetta un secondo, poichè non si aspettava un uomo tanto giovane. In altre occasioni l'avrebbe trovato bello e interessante, ma in quel momento nulla la distraeva dal pensiero di dover sotterrare i suoi bambini se non avesse agito immediatamente. "Mi dispiace disturbarvi Dottore, ma so che voi avete visitato Benjamin e volevo chiedervi se il suo male è contagioso, poichè ho altri undici bambini che attendono il mio ritorno all'orfanotrofio e non vorrei mettere a rischio la loro salute."
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L'amore non ha un senso, l'amore non ha nome, l'amore bagna gli occhi, l'amore scalda il cuore... L'amore batte i denti, l'amore non ha ragione. L'amore è così grande da sembrarti indefinito, da lasciarti senza fiato, il suo braccio ti allontanerà per sempre dal passato. |
22-10-2015, 20.07.24 | #27 |
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“Evangelia...” disse ad un tratto un uomo seduto accanto a Gwen, dopo aver gettato uno sguardo alla pagina che leggeva la ragazza “... siete forse un'infermiera? Lasciate perdere quell'annuncio, datemi retta.” Scuotendo il capo. “Evangelia è un luogo solitario, abbandonato in una zona desolata. C'è un motivo per cui ci mandano i mercenari, no? E sapete che gente sono i legionari? La peggiore che si possa incontrare. Criminali, rinnegati ed avventurieri senza scrupoli. Insomma, la feccia dell'umanità. Volete davvero finire laggiù? Guardate che l'annuncio parla della base militare... sareste dunque un'infermiera a diretto contatto con quei balordi...”
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22-10-2015, 20.15.15 | #28 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quei discorsi non avevano fatto altro che deprimere Dacey.
Il mondo sembrava sull'orlo del collasso e nessuno luogo appariva così sicuro. Dove poteva fuggire? Quale angolo di Afralignone l'avrebbe protetta contro i demoni che giungevano dal suo passato? Ad un tratto il treno fischiò e poi cominciò a rallentare. “Ehi...” disse uno dei passeggeri “... cosa accade? Perchè ci stiamo fermando?” E a bordo della vettura cominciò a serpeggiare inquietudine.
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22-10-2015, 20.16.12 | #29 |
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"Sí" sorridendo e rispondendo all'uomo.
Ascoltai le sue parole sospirai appena. "Lo so e avete ragione. Tuttavia non possiamo rifuggire una realtá oggettiva, per quanto disastrosa, per sempre. E poi, avreste il coraggio di sottrarvi di fronte ad una richiesta di aiuto?" guardando l'uomo negli occhi.
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" Ultima modifica di Lady Gwen : 23-10-2015 alle ore 00.39.48. |
22-10-2015, 20.16.47 | #30 |
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Il giovane uomo annuì e raggiunse Altea sotto la tettoia.
“In verità” disse agitando i capelli bagnati “non è male godersi l'acqua sulla pelle, sapete? Magari sarà un fenomeno raro prossimamente. Che cada acqua dal cielo intendo.” Ridendo piano. “Si, perchè da quanto si dice in giro non passerà molto tempo che Canabias verrà a bombardarci. E allora cadrà fuoco sulle nostre teste.” Facendole l'occhiolino. “Certo che sono di Cherval.” Annuì. “Voi piuttosto, di dove siete che non vi ho mai veduta? O essere invisibile è un'altra vostra prerogativa, come quella di poter passeggiare nel bosco senza dar conto ad alcuno?” Sarcastico.
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