02-04-2009, 00.15.21 | #21 |
Cittadino di Camelot
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Il primi raggi del mattino entrarono nella stanza di Dunmer. Infastidito, scostò le coperte e si mise a sedere sul letto. Si passò una mano sul volto e pensò alla sera prima...ai due tipi che parlavano e alla ragazza che aveva conosciuto... e che lo aveva colpito. Per qualche minuto rimase a fissare la parete, pensando a chissà cosa. Poi si volto verso la finestra.
Camelot era bellissima. Dunmer mise sù i primi vestiti invernali che gli capitarono sotto mano e si diresse verso l'esterno della locanda. Faceva piuttosto fresco, ma non c'era niente di meglio per iniziare la giornata.
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"E cavalco via fra terre che roride e stanche ora piangon con me" Ultima modifica di Sir Dunmer : 02-04-2009 alle ore 00.35.08. |
02-04-2009, 00.39.28 | #22 |
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Scese velocemente le scale tenendo con una mano un lato del lungo vestito mentre con l'altra si teneva alla ringhiera di legno, la locanda di mattina era molto silenziosa.
Arrivata alla porta sentì qualcuno alle sue spalle: Sir Dunmer. -E' una bella mattinata vero Sir? avete voglia di accompagnarmi al castello?- chiese sorridendo Lady Periclea. |
02-04-2009, 00.41.59 | #23 |
Cittadino di Camelot
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*Dunmer sorrise notevolmente appena scorse la ragazza, poi rispose:*
-Buongiorno a voi! Sì, vi accompagno con piacere, è sempre un piacere stare con una bella fanciulla..
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02-04-2009, 00.43.43 | #24 |
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Le guance della Lady, da rosee che erano diventarono rosse e bollenti, poi si voltò e uscì dalla locanda, seguita dal Messere.
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02-04-2009, 16.48.30 | #25 |
Viandante
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Già sveglio da molto, anche se forse il termine sveglio non si addice a chi, ormai da tempo, trova complesso quanto uscire da un labirinto, bendato, il semplice dormire, mi aggiro per le strade ancora semideserte dato l'orario.
Il volto è pallido e la solita stanchezza che mi accompagna ultimamente fa si che il mio incedere sia lento e misurato. Anche la piccola arpa che tengo sotto braccio continuamente, quasi fosse lei la mia spada, mi pesa eccessivamente in questa timida mattina. Maledicendo, forse a voce piu alta di quello che avrei voluto, il freddo che sembro provare in continuazione, mi stringo nel mantello cercando un posto dove sedermi un po.
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- But their spirits spiralled upwards, Ireland's briar and Cornwall's rose, And together at the last, they lay entwined - http://www.youtube.com/watch?v=EGif9VMEFaA |
04-04-2009, 00.00.24 | #26 |
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*Il castello s'innalzava di fronte in tutta la sua maestosità, la strada per arrivare ad esso non era molto affollata -sicuramente per via dell'orario prestivo-. Dunmer camminava energicamente, fissando ogni tanto le vesti della fanciulla che ondeggiavano seguendo la sua andatura e chiedendosi se l'avrebbero fatto entrare a castello pur essendo giunto in quelle terre da poco tempo*
-Siete sicura che ci faranno entrare? *Domando alla ragazza*
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04-04-2009, 00.08.55 | #27 |
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-Certamente...non fermerebbero una dama, almeno credo...- rispose Periclea guardando il volto del cavaliere.
Chissà quale storia riservava il Sir, la curiosità della Lady era ogni giorno più grande, avrebbe voluto fargli quella domanda da tempo, invece si accontentò di fissare il suo sguardo, c'era qualcosa in lui a cui la dama non poteva resistere. |
04-04-2009, 00.18.44 | #28 |
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*Dunmer si limitò ad annuire alle parole della fanciulla, rimanendo quasi incantato a fissare il suo volto. Si era invaghito di lei? Non poteva saperlo. I campi di battaglia non ammettevano sentimenti come l'amore e l'affetto; Sir Dunmer era stato forgiato dalla rabbia e dall'ira della guerra, non riusciva a capacitarsi dei sentimenti che provava verso una donna conosciuta appena la sera prima. Poi tornò a guardare in avanti, visibilmente confuso.
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04-04-2009, 00.21.12 | #29 |
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-Sir, voi avete combattuto tante battaglie?- chiese quasi per voler spezzare l'imbarazzo, Lady Periclea che cominciò a guardare il fabbro che apriva la sua bottega.
-Allora Sir?- chiese dinuovo Periclea. |
04-04-2009, 00.28.47 | #30 |
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*Dunmer attese qualche istante prima di rispondere, come se volesse godersi tutto il suono di quelle parole*
-Ogni cicatrice nel mio corpo rappresenta una battaglia. Io combattevo fedelmente per il mio Re e per la casata Spezzalancia, e tante guerre abbiamo vinto, potenti nemici abbiamo sopraffatto con la forza delle nostre spade. Poi un brutto giorno è iniziata una stupida guerra interna...una guerra civile...le casate si uccidevano a vicenda, il soldato sgozzava il compagno, il nobile pugnalava il suo Re. Io mi rifiutai di combattere per uno stupido nobile, e così venni esiliato. Appena abbandonai le mie terre, seppi che il mio regno era caduto, e di tutti gli sforzi e di tutto il sangue versato per esso non era rimasta che cenere. Adesso vago come un fantasma di un cavaliere che non esiste più o che è tale solo per onore. Questa è la mia storia. *Dunmer guardò negli occhi la fanciulla, poi chinò il capo*
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