17-05-2008, 21.43.51 | #21 |
Cittadino di Camelot
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Morgen si allontanò nella notte, con la sensazione di essere osservata da qualcuno nascosto fra gli alberi.
"Dot..." pensò la maga, e si fermò a respirare l'odore pungente e umido provenire dalla terra e dalla vegetazione circostante. "Dot so che ci sei! Hai il respiro così pesante che potrei sentirti anche a chilometri di distanza!" Morgen rise benevola, poichè quella scaltra ladra le ispirava simpatia dopotutto. "Esci fuori, io e te dobbiamo parlare!". Dopo qualche istante Morgen avvertì un fruscio fra i cespugli....
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And moving through a mirror clear That hangs before her all the year, Shadows of the world appear... ( "The Lady of Shalott"- Alfred Lord Tennyson ) |
17-05-2008, 22.01.53 | #22 |
Dama
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Llamrei prese la boccetta, la nascose e si avviò verso il castello. La dama di compagnia doveva coprirla: doveva far in modo che il signore non si accorgesse della mancanza della dama...Lady entrò all'interno delle mura da una porta lasciata socchiusa grazie alla complicità di una guardia amica...raggiunse le sue stanze...trovò la dama che dormiva profondamente e ronfando accartocciata su una poltrona...puzzava di vino...evidentemente non si sarebbe nemmeno accorta se il signore fosse entrato per caso nella stanza.."stupida donna" pensò Llamrei.
Lady Llamrei nascose la boccetta dietro ad un arazzo in un incavo creato appositamente nel muro.."Domani sera farò quello che devo fare...devo liberarlo!" Si tolse il mantello, il ricco abito e si adagiò sul letto, sfinita..Morfeo non tardò ad arrivare...In alto le stelle brillavano come diamanti e la luna sorrideva...Anche il suo amato guardava la luna, la stessa luna che lanciava i suoi bagliori fino all'interno della stanza della sua amata e che le facevano risplendere il viso rilassato mentre riposava... |
23-05-2008, 15.35.11 | #23 |
Cittadino di Camelot
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I sogni arrivano come la nebbia. Piano, piano... si innalzano danzando in silenziose spirali, e in poco tempo avvolgono tutto.
Morgen sedeva davanti al fuoco sussurrando arcane parole. Poi, estrasse dalla tasca una polvere rossa, la gettò fra le fiamme e il viaggio ebbe inizio... Lady Llamrei stava camminando in un bosco, durante una notte senza luna. Avvertiva chiaramente il freddo della terra umida sotto i suoi piedi e si sentiva inquieta. Sentiva che stava cercando qualcuno o qualcosa, ma non sapeva esattamente chi o cosa stava cercando. E tutto lì era così buio. Buio e freddo! Perchè si sentiva osservata? Chi la stava seguendo? L'ansia le paralizzava le gambe, ma sapeva che doveva correre, correre e scappare lontano da quel bosco. Un passo dopo l'altro, sempre più svelta, con il cuore che le martellava in petto, iniziò la sua corsa nel buio. Via, via da lì, veloce, cercando di schivare gli alberi minacciosi e gli arbusti che le si impigliavano nelle vesti. Da chi stava scappando? Perchè? Era tutto così confuso e irreale... Sentiva le gambe pesanti, e ogni movimento le costava un'immane fatica. Improvvisamente, nella sua disperata corsa intravide un bagliore, alla fine di una piccola radura. Forse là c'era la salvezza! Con le poche forze che le erano rimaste accellerò la sua corsa e si diresse verso la luce. Un fuoco, qualcuno aveva acceso un fuoco! Forse le avrebbero offerto protezione per la notte! Ma perchè non riusciva a distinguere cosa le stava attorno? Sembrava tutto così sbiadito... C'era una persona vicino al fuoco, ma Lady Llamrei non riusciva a metterne a fuoco il volto. Poi improvvisamente gridò. Morgen! Era Morgen quella seduta davanti al fuoco, era Morgen che le parlava e le stava dicendo qualcosa! "Devi pagare il tuo debito ora... Devi pagare il tuo debito..." disse la maga. "Il mio debito?" ...debito...debito...debito... Le parole risuonavano in testa a Lady Llamrei, come al rallentatore. Era confusa, stanca. "Si!" continuò Morgen "E' per questo che sono qui, per ricordarti di pagare il tuo debito.... Adesso tu dovrai fare qualcosa per me... Devi entrare nelle stanza di Lady Ginevra, al castello, e rubare il suo ciondolo!" Rubare...Lady Ginevra... castello... "Ma io non posso farlo!" le parole uscivano dalla sua bocca distorte e pesanti come macigni. "Oh si che puoi... devi farlo! Devi pagare il tuo debito e lo farai, che tu lo voglia o no...Ahahahahah" E Morgen rise, rise davanti al fuoco che le disegnava inquietanti arabeschi sul volto. L'indomani Lady Llamrei si svegliò gridando. La sua veste da notte era stracciata e nel pugno teneva stretto un mucchietto di foglie secche....
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And moving through a mirror clear That hangs before her all the year, Shadows of the world appear... ( "The Lady of Shalott"- Alfred Lord Tennyson ) Ultima modifica di Morgen : 23-05-2008 alle ore 19.00.12. |
02-06-2008, 11.54.22 | #24 |
Dama
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Lady Llamrei si sedette sul letto...in pochi secondi la sua mente ripercorse l'incubo o la realtà (?) che ha vissuto la notte precedente.
"Il mio debito. E' il prezzo che devo pagare per liberare il mio cavaliere....non so come .... ma devo portare alla maga il ciondolo di Ginevra..". Lady Llamrei realizzò che non poteva affidarsi a nessuno...nessuno sarebbe stato in grado di poter e voler correre un rischio cosi grande...entrare nella stanza della regina e rubarle qualcosa significava prigione sicura...e le segrete di Camelot sono famose per avere solo una unica entrata....e nessuna uscita. Mentre pensava sul da farsi...la dama si accorse che dentro alla mano stringeva un pugno di foglie secche...ma non erano solo foglie secche: vi era una spilla nascosta tra di esse! La maga! Gliela aveva data la maga! La spilla era sicuramente avvelenata: sarebbe stata l'arma con cui aprirsi un varco per entrare negli appartamenti della sciocca regina! Llamrei allora decise di agire nel pomeriggio, quando la regina sarebbe uscita nel parco a cinguettare con le sue sciocche dame...La spilla avrebbe addormentato le guardie... Cosi Llamrei aspettò, le si leggeva l'ansia sul suo volto...non era uscita dalla sua camera nemmeno per pranzare... Nel pomeriggio, quando fu sicura che la regina e le sue dame fossero uscite, si avviò verso gli appartamenti reali...si avvicinò alle due guardie e con fare dolce ma deciso le punse entrambe sul collo...I due uomini caddero al suolo intorpiditi da una miscela di erbe soporifere... Llamrei aprì velocemente la porta...entrò...e ....no!!!! Questo non lo aveva previsto! "Ora cosa faccio? Sono perduta!" si disse... Gli imprevisti sono anch'essi da prendere in seria considerazione... |
07-06-2008, 13.47.27 | #25 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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(Prima di continuare il GDR, chiedo a tutti gli utenti, di leggere la nuova annotazione indicata da KingArthur, in merito al funzionamento del GDR.
La discussione sopra citatala potete aprire con il seguente link: http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=185 Ringrazio tutti per la Vostra attenzione e buona continuazione.)
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..." Sito Web: http://digilander.libero.it/LoreG27/index.html Libreria on-line: http://www.anobii.com/people/gelo77/ |
19-06-2008, 22.08.10 | #26 |
Dama
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Lady Llamrei si trovò davanti chi proprio non avrebbe mai pensato di incontrare: il Re in persona! King Arthur era lì, davanti a lei, impassibile e dimostrava nessuna emozione. Llamrei non sapeva come agire e soprattutto come giustificare la sua presenza in quella stanza...Credeva che l'uomo fosse partito in seguito a qualche invito diplomatico...sicuramente qualcosa era successo per trattenerlo a Camelot..Lo ha messo in guardia il fido Hastatus? O la regina stessa aveva inteso qualcosa che si stava tramando alle sue spalle ed ha architettato questa imboscata..Nella mente di lady Llamrei si stavano accavallando varie situazioni e varie ipotesi..quando, mentre il re le si avvicinava, lei notò il suo bracciale sopra il letto: allora capì che la festa era finita....e che tutto avrebbe preso un'altra piega...
Ultima modifica di llamrei : 19-06-2008 alle ore 22.26.35. |
30-06-2008, 22.17.59 | #27 |
Dama
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"Perchè mi guarda e non parla?" mi chiedevo mentre King Arthur mi stava di fronte. Centinaia di pensieri si stavano accavallando nella mia mente: la spilla, l'uomo che devo salvare, la regina...tutte situazioni e problemi che dovevano presto essere portati ad una soluzione. Ora però il re era davanti a me...mi fissava...ma il suo sguardo non nascondeva qualcosa di negativo: anzi: sembrava essere mio complice e sembrava che aspettasse una mia mossa per sollecitarmi a continuare quello che avevo intrapreso.
Così fu: senza dire parola guardai il bracciale, mi avvicinai al letto e lo raccolsi. Guardai il re e senza dire nulla ci scambiammo uno sguardo complice, Lui ricambiò con un sorriso complice e io uscii da quella stanza. Un brivido mi percorse lungo la schiena: il re quindi sapeva qualcosa, il re non aveva nemmeno tentato di chiedermi una minima spiegazione, il re era coinvolto....e dal re avrei potuto avere un serio e valido aiuto. Uscita dalla stanza mi sentii più forte: avevo di nuovo il bracciale con me. Mi avviai di corsa verso le mura dove la strega Morgen mi stava aspettando...aveva notizie da comunicarmi..nel più profondo del mio animo desideravo che fossero solo buone nuove...e mentre mi avviavo al mio appuntamento stringevo fra le mani quello che di più prezioso avevo in quel momento: il bracciale che legava la persona rinchiusa nelle segrete e me stessa |
04-07-2008, 20.00.10 | #28 |
Cittadino di Camelot
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Morgen si guadra intorno, protetta dall'oscurità e dal suo pensante mantello.
Si chiede quando arriverà Lady Llamrei ma, soprattutto, si domanda se la dama sia stata abbastanza prudente dall'evitare di farsi seguire da Sir Hastatus...
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26-07-2008, 00.50.18 | #29 |
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Dot era come si fosse persa per interminabili giorni in ricordi lontani, in sentimenti sepolti, in altri ritrovati....."credo di aver dormito per diversi cicli lunari", pensò," forse qualcuno ha alterato il mio sidro in locanda prima di venire nel bosco.....non ricordo nulla, ricordo delle ombre...tante......"
guardò il bracciale spuntare dal sacco..... "e questo......di chi è?" |
06-08-2008, 19.36.28 | #30 |
Cittadino di Camelot
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Morgen fiuta l'aria che sa di muschio e pioggia appena caduta.
Fa qualche passo nell'oscurità ed esclama: Dot esci dall'oscutità! So che ci sei... dobbiamo parlare!
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